Vi esprimiamo tutta la nostra solidarietà per l'accaduto. La stessa cosa...più alcune denunce e un'inchiesta che coinvolgerebbe ben 38 persone per un realto che non esiste più, manifestazione non autorizzata, perchè anticostituzionale (la legge era del 31!!!)è successa a Cuneo. Chiediamo a* compagn* di contattarci. Un abbraccio a tutt* voi e Hasta Siempre!
Ecco cos'è successo a Cuneo!
Sabato, a Cuneo, ha avuto luogo una dimostrazione contro la guerra. La manifestazione comprendeva, oltre alla distribuzione di cibo e volantini davanti al McDonald’s di cuneo, lo svuotamento dei bancali dei prodotti delle multinazionali che finanziano la guerra all’interno dell’ ipercoop (nello stesso edificio), una biciclettata per la pace in cuneo e l’esposizione di due striscioni, uno all’interno e uno all’esterno dell’ipercoop. Alla fine della manifestazione, i “tutori dell’ordine” avevano trattenuto per ultimi alcuni membri del cda babylon di bra, al fine di verbalizzare loro il sequestro del coltello usato per tagliare il salame, il formaggio e le torte che erano stati distribuiti insieme a del buon vino davanti al McDonald’s. Dimostrando come al solito di non saper gestire le situazione (presenti 6 carabinieri, 10 vigili, 4 poliziotti, 4 questurini ed altri in borghese), alcuni carabinieri e poliziotti arrivavano addirittura a malmenare alcuni dei dimostranti rimasti, congedando tuttavia i compagni senza rilasciargli alcun verbale.
Poi, oggi giovedì 3 aprile tre compagni di Bra sono stati convocati in questura a cuneo… lì sono stati denunciati per concorso in porto ingiustificato di coltello (art. 4 l. 110/75) e per concorso in partecipazione a manifestazione non autorizzata (art.18 TULPS, regio decreto del 1931)!!!!!… A parte la storia del coltello, che fa ridere solo a parlarne (era ancora sporco di torta di mele), è sconcertante la seconda imputazione... Probabilmente queste sono tra le poche denunce del genere in tutt’Italia, considerando tutta l’immensa mobilitazione contro la guerra (blocchi di stazioni, scuole, città metropolitane, scioperi …). Ora, speriamo che tutti ci rendiamo conto di cosa voglia dire quest’incriminazione. Sul documento rilasciato ai compagni viene specificato che questo reato “- come da denuncia digos-” è stato commesso “unitamente ad altri ventisette maggiorenni” che “prendevano parte ad una manifestazione contro la guerra in Iraq non autorizzata”.
L’apparato investigativo e decisionale della questura di cuneo dimostra una volta ancora la sua volontà di reprimere e “direzionare” la protesta in città ed in provincia, prova ne sia anche il tentativo di “delazione” della vice-questore, che informava i tre denunciati che alcuni componenti di Rifondazione Comunista si erano dissociati dagli eventi di sabato presso il suo ufficio (sono bastate poche ore per verificare tramite un comunicato che non c’era stata nessuna dissociazione)... Tutto ciò è inaccettabile. L’intenzione trapelata di inviare altri numerosi provvedimenti simili a tutti i partecipanti (accuratamente filmati e riconosciuti) è indice di una fascistizzazione preoccupante, è un tentativo di dare un “giro di vite”… Noi comunque facciamo un’ammissione di reato, del reato di aver autorganizzato una protesta, quella di sabato, concreta e simbolica allo stesso tempo, e che ha avuto un buon riscontro tra la gente coinvolta. Colpevoli di aver steso striscioni fuori e dentro l’immenso centro commerciale (la coop sei tu?), di aver regalato da mangiare e da bere, di voler dimostrare le nostre idee con una partecipazione attiva, antimilitarista e creativa. Mentre un imperatore decide di fare una guerra per interessi chiaramente economici, distruggendo un’intera popolazione e creando nuove sacche di povertà, in Italia non viene concesso di protestare contro questo massacro premeditato.
La protesta è libertà. Aspettiamo le vostre idee e reazioni.
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