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Il Carlyle Group fa acquisti in Italia. Perchè?
by durden Wednesday April 16, 2003 at 10:45 AM mail:  

Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro. Operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva?

Il Carlyle Group fa acquisti in Italia. Perché?

di Simone Falanca

Da diversi mesi è entrata prepotentemente nel panorama finanziario italiano la società privata più “segreta” del mondo, il Carlyle Group. Il gruppo Carlyle – descritto dalla rivista Industry Standard come "la più grande società d’investimenti privata del mondo” – ha 13 miliardi di dollari da gestire soprattutto nel settore della difesa speculando sui conflitti militari e sulla spesa per le armi.
Il gruppo Carlyle annovera tra le sue fila uomini con credenziali importanti intrinsecamente collegati con il Pentagono, il Dipartimento di Stato e il CFR. L’ex segretario alla Difesa statunitense Frank Carlucci è il suo presidente e amministratore delegato (al college è stato compagno di stanza di Donald “Rumy” Rumsfeld). Fra i partner di Carlyle figurano anche l’ex segretario di Stato americano James Baker III, George Soros, Fred Malek e persino Bush Senior (consulente esterno). Non è una novità inoltre che il Gruppo abbia gestito per anni i soldi di Yeslam bin Laden (fratello di Osama). Cosa ci fa il Carlyle Group in Italia?
Il governo Berlusconi ha avviato nel 2001 il più imponente programma di speculazione immobiliare che la storia italiana ricordi: la cartolarizzazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali. La “finanza creativa” del ministro Tremonti ha consentito la vendita d’innumerevoli immobili di proprietà degli enti pubblici (Patrimonio S.p.a.), a prezzi stracciati, in favore dei grandi gruppi economico-finanziari nazionali ed internazionali. Un’operazione che non sempre ha garantito il diritto d’opzione in favore di chi già affittava gli immobili e che ha visto le proteste dei sindacati degli inquilini e degli stessi enti previdenziali che vedevano ridursi le riserve tecniche a garanzia delle prestazioni fornite (la gestione degli stessi rappresentava, infatti, parte importante del capitale di copertura per la corresponsione di pensioni, sussidi, indennità per infortuni sul lavoro, rendite per malattie professionali, ecc...). Il governo Berlusconi ha privatizzato, attraverso aste pubbliche con ribassi sempre più crescenti, gran parte del patrimonio immobiliare pubblico predeterminando di fatto futuri e prossimi profitti per poche lobby finanziarie transnazionali. Il Carlyle Group con chirurgico tempismo e spregiudicatezza si è inserito in questo facile business. Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro, portando soccorso al ministero per l’Economia, che ha visto garantite attraverso questa operazione le coperture di bilancio dopo le numerose aste andate deserte. A Bari per esempio son stati venduti proprio nelle settimane in cui si decidevano le sorti della guerra in Iraq e della posizione italiana in merito, 3 immobili di proprietà INAIL (via Sparano, Via F. Filzi e V. Marin) acquistati dal Carlyle con un ribasso del 32,5% rispetto al valore di mercato. A Reggio Emilia è stato svenduto - sempre grazie alla legge Tremonti - Palazzo Bussetti, gioiello storico settecentesco nel cuore della città. Non ultimo è arrivato l’accordo con la Fiat per la cessione di tutte le attività aerospaziali della Fiat Avio. La trattativa coinvolgerebbe anche Finmeccanica, in qualità di socio industriale e, secondo una nota del Lingotto, si basa su un "enterprise value" di 1,6 miliardi di euro.
I dubbi sono tanti. Si tratta di operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva americana in Iraq (una sorta di cinico “do ut des” politico-finanziario per rimettere a posto i buchi nel bilancio del superministro Tremonti)?

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230 milioni di Euro
by ED Wednesday April 16, 2003 at 10:51 AM mail:  

beh se la riconoscenza a stelle e a strisce vale 230 milioni di Euro siamo messi veramente male...
Con quei soldi si pagano le spese estive dei nipoti di tremonti...

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quando la finiranno?
by Powerslave Wednesday April 16, 2003 at 11:17 AM mail:  

il fatto è che il governo sta attuando la sua ignobile politica di vassallaggio nei confronti dela superpotenza statunitense. Questa comunque ingentissima somma di TOT milioni di euro è una dei tanti regali che l'italia ormai elargisce a usa e nato dal dopoguerra, comprese basi e servitù militari!
dobbiamo smetterla coi ringraziamenti ai liberatori e rendiamoci conto che se ci hanno liberato dal fascismo, l'hanno fatto perchè noi eravamo il loro nemico e la minaccia da contrastare!

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Privatizzare
by Carlo Wednesday April 16, 2003 at 11:48 AM mail:  

Perche criminalizzare ogni atto del Presidente del consiglio?
vendere proprietà immobiliari che hanno solo costi non è un bene per il bilancio?
Oppure si voleva tenere quaste case per poterle così fittare a prezzi stracciati ai vari d'alema, sindacalisti e sciacquini dei potenti, attaccati tipo zecche ai beni dello Stato?

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x Carlo
by il nostro inviato a La Habana Wednesday April 16, 2003 at 12:48 PM mail:  

proprietà che hanno solo costi? A Reggio Emilia il gruppo carlyle ha acquistato Palazzo Bussetti, uno dei più bei pallazzi della città, nella centralissima Piazza del Monte.
Sai quanti industriali hanno provato ad acquistarlo negli anni scorsi? E mi riferisco a gente come Maramotti, De Benedetti e lo stesso Comune di Reggio era molto interessato.
E guarda un po' chi lo ha acquistato...

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anvedi questo
by ridaje Wednesday April 16, 2003 at 01:05 PM mail:  

"carlo" scrive: "Perche criminalizzare ogni atto del Presidente del consiglio?"

be, visto che e' un criminale patentato... un lurido verme assetato di sangue e soldi, un pervertito del controllo, un maiale inquinante, un comandetti che non ha mai lavorato in tutta la sua vita, un piduista servo di merda...
in effetti...
piu' che criminalizzarlo bisogna sparargli


IL POPOLO IRAKENO
CE L'HA INSEGNATO
SACCHEGGIARE ARCORE
NON E' REATO!

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semplice
by Apollonio Wednesday April 16, 2003 at 01:33 PM mail:  

Più interessi economici avranno gli americani in Italia e più l'Italia sarà serva... ad esempio: se domani Bush dicesse: voglio bombardare Damasco, Berlusconi direbbe senz'altro "Parole sante: Damasco deve essere bombardata"... questo perchè più l'America acquista in Italia e più l'Italia è costretta a dire sì a tutto.

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italiani servi di 2 padroni
by Paolo Tuesday July 22, 2003 at 12:08 PM mail:  

Non è sorprendente leggere questo articolo. Dal dopoguerra, l'Italia è un protettorato americano (se non una colonia), con tutto ciò che ne segue. In particolare, il nostro attuale Presidente del COnsiglio, il bieco affarista che gioca sporco sia in finanza che in politica, è completamente asservito alla potenza USA, e questo anche in barba all'Europa (che Dio ce la mandi buona nei prossimi mesi di presidenza italiana della UE!).
Quindi, cari italiani, e soprattutto cari servi del servo, state messi proprio bene! Io me ne sono andato via da parecchio da questo paese. Voi che aspettate? O fuga o rivoulzione!
Basta farsi prendere per il culo!

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paolo
by dove sei fuggito Tuesday July 22, 2003 at 12:09 PM mail:  

giusto per sapere.

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Risposta a Carlo
by Paolo Tuesday July 22, 2003 at 12:12 PM mail:  

Quindi, secondo te, la Carlyle ha acquistato degli immobili che "hanno solo costi"? Bravo! Arguto!
Allora, o quelli della Carlyle sono dei filantropi che vogliono sollevare da cotanta spesa le casse italiane, oppure sono masochisti.
SVEGLIAAAAA !!!

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fuggito
by Paolo Tuesday July 22, 2003 at 01:34 PM mail:  

sto in Francia... certo che pure qui, tra Chirac, Raffarin & Co. è un bello schifo! Ma almeno qui la gente protesta seriamente contro il governo... il quale, almeno, un minimo di palle per sfanculare gli americani ce le ha!

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REGALI
by lele Tuesday July 22, 2003 at 02:41 PM mail:  

è ovvio che comprino, a sti prezzi comprerebbero tutti....
con 230.000 euro a genova compri un appartamento neanche troppo in centro, altro che villa romana...

DA http://italy.indymedia.org/news/2003/07/337182.php

Questa è Villa Manzoni a Roma, un edificio sulla via Cassia costruito sopra una struttura romana (la villa di Lucio Vero) all'interno di un vasto parco, vicino alla tomba di Nerone.
Per quanto è stata "venduta"? 230.000 euro, cioè la base d'asta.
Chi se l'è aggiudicata? La Carlyle.
Quello è forse il prezzo di un appartamento di 100 metri quadrati in un quartiere popolare di Roma. Qualunque agenzia immobiliare avrebbe sicuramente offerto una cifra di tre o quattro volte superiore. Eppure, i più ricchi di tutti, quelli della Carlyle, l'hanno comprata ad una cifra irrisoria. Come mai? Possibile non fosse interessato nessun altro?

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Quando la famiglia Bush era intima di quella di Bin Laden
by romano Thursday October 16, 2003 at 06:08 PM mail:  

Marlene Dietrich o Eartha Kitt cantavano brani di Cole Porter e dei fratelli Gherswin, ma non nel night - club del mitico Carlyle Hotel di Manhattan, ma nel bar della cantina forzatamente di lusso dove David Rubinstein e William Conway - due golden boys - si erano dati appuntamento per organizzare una manovra finanziaria. L’investimento iniziale era di cinque milioni di dollari. Rubinstein era stato consigliere del presidente Jimmy Carter e Conway direttore finanziario della MCI Comuncations.

Il duo di avventurieri della finanza era molto lontano dall’immaginare quel giorno del 1987 che il The Carlyle Group che stava nascendo dopo molti giri di gin fizz, sarebbe divenuto una feroce piovra delle finanze internazionali, con un capitale di quasi 14 milioni di dollari e soprattutto con un tasso annuale di recupero degli investimenti del 34% .

Carlyle attualmente è un’impresa privata che appartiene a 550 soci ricchi di 50 paesi. Con 500 dipendenti solamente, sparsi in una ventina di paesi, ha ramificazioni negli Stati Uniti, in Europa e in Asia e contatti con tutti i paradisi fiscali, qui e là.

Se qualcuno avesse detto allora a Rubistein e a Conway che per ottenere quei risultato il loro Carlyle Group avrebbe riunito un sontuoso Dream team, il sogno di ogni speculatore degno di questo nome, i due sarebbero probabilmente svenuti sul folto tappeto del bar, vittime di un accidente simultaneo. Oggi le loro pulsazioni rimangono inalterabili grazie ai prestigiosi padrini di Carlyle, come George Bush padre, James Baker, segretario di stato dal 1989 al 1992, che prima aveva diretto il team presidenziale di Ronald Reagan dal 1981 al 1985, Frank Carlucci segretario alla difesa di Reagan e ex vice direttore dalla CIA, John Major ex primo ministro britannico, Fidel Ramos, ex presidente delle Filippine... ossi la crema, con persone (nonostante tutto) rispettabili, che si decano alla dirigenza ad alto livello, come tanti vicini ai capitali. La calamita attrae il ferro, la luce le farfalle e il denaro... il denaro.

Gelrge W. Bush andò lì per alcuni anni, ma aveva un ruolo secondario prima di venire eletto governatore del Texas. La storia dice che egli è stato membro del Consiglio di Amministrazione di una società del Texas che si occupava del cibo per i passeggeri degli aerei della Caterair.

Non sono però le manovre delle operazioni tentacolari di Carlyle - che rappresenta attualmente uno dei maggiori fondi di investimenti del pianeta - a mandare una strana puzza, ma la terribile immagine che si trascina dietro nonostante le costanti negazioni: un membro della miliardaria famiglia saudita Bin Laden era un azionista con vari milioni di dollari! Fa impressione eh!

Francois Missen, un giornalista francese che ha fatto ricerche per mesi, racconta la storia che segue con una scena della quale egli fu testimone diretto.

L’11 settembre una riunione importante di Carlyle si svolse nel Ritz Carloton di Washington, un lussuoso hotel di calle 22. Qualcuno sussurrò poche parole all’orecchio di Frank Carlucci.

“Che cosa? Accendete la televisione!”

I signori erano tutti pietrificati, dice Missen, assorti dal terribile dramma che stava avvenendo a 400 chilometri di distanza,. Due giorni dopo a Parigi, in Boulvard de Courcelles al numero 70, al terzo piano, dove si trova la sede della società Otor, una Holdong con 3000 dipendenti- la prima produttrice di carta riciclata della Francia - si stava svolgendo un consiglio di direzione. Otor e Carlyle stavano negoziando e Frank Falezan, il secondo di Carlyle France era tra i partecipanti.

“Gli scambi erano stati forti ed era benvenuta un’interruzione“ racconta Missen.

“Hai avuto le notizie, Frank?”

“No, niente di più!”

“Che tremenda sorpresa !”

“Quale”?

Uno dei Bin Laden era là! Bin Laden?

Shafig Bin Laden, uno dei Bin Laden, un mezzo fratello di Osama era seduto a quella tavola. Normale! Era un azionista di Carlyle!

“Comunque sia ...”

“Questo è terribile, Frank!”

“Ma tu sai? Questi sono gli affari!”

“Sì, però Bin Laden è un pò troppo!”

Con le prime immagini del crollo delle torri Binladen si alzò. Fu al suo bagno, no so dove... Quando tornò non aveva più la targhetta con il suo nome. Si scusò e disse : “È meglio così, no?”

Carlyle aspettò un mese per tagliare tutte le relazioni economiche con il saudita Bin Laden Group. Da quanto tempo questo era socio di Carlyle, la cui prima figura era ovviamente Bush padre? La storia non lo racconta ed è un peccato perchè è a Daddy Bush a cui si ricorre ogni volta per entrare nella caverna di Alì Babà, con il controllo di qualche emiro di qualche regno, sottolinea Missen. Daddy Bush continua e si fa pagare 80.000 dollari ogni volta che pronuncia uno speech per questa o quella “giusta causa”.

Nel gennaio del 1989 poco meno di due mesi dopo l’artigianale creazione degli amici Rubistein e Conway, un uomo chiave entrò in gioco nel Carlyle: Frank Carlucci, un uomo chiave che occuperà il ruolo di direttore generale prima di divenire presidente. Era un veterano della politica, della diplomazia e dei servizi segreti, con moltissime relazioni. Con lui cominciò il sistema Carlyle basato essenzialmente su una dura legge interna chiamata cooling of period (riserva discreta), ossia un politico che abbandonava le sue funzioni ufficiali doveva osservare un anno di cooling of period prima di lanciarsi nell’amministrazione di lusso a favore di Carlyle.

Un’idea geniale di Carlucci: puntare sul settore militare, soprattutto a favore delle forze regolari saudite (?) e della guardia nazionale diretta dal principe Abdalah. In dieci anni Carlyle diviene l’undicesimo fornitore del Pentagono. Il suo successo? L’acquisto della United Defense Industries che produce carri armati, veicoli blindati, missili e veicoli speciali... compra, vende, ricompra e rivende. Tutto va bene agli uomini di Carlyle che operano con la più grande discrezione e a volte nel maggior segreto.

Carlyle è una Secretive Company. A Washington davanti alla sede ufficiale di Pennsylvania Avenue numero 1001 non esiste nemmeno una targa di marmo con il nome dei residenti, scrive Missen.

“Carlyle Group?” “I am sorry, no office sir!” “But...?” “Please sir” “OK – OK!” “Go away man!” “OK - OK!” Avró una faccia da kamikaze, si chiede Missen...

Davanti c’è la sede del FBI, a 550 metri la Casa Bianca. Oggi Frank Carlucci è il presidente onorario di Carlyle, ma continua ad essere un amico intimo di Donald Rumsfeld, il segratario alla difesa di George W. Bush che è un vecchio compagno di università di Princeton, dove stavano nella stessa squadra di lotta invece di essere compagni d’arme nell’esercito...

Carlyle era divenuto una sorta di passaggio obbligatorio tra le industrie private e il ministero della difesa, aveva scritto il giornalista del mensile Red Herring, Dan Briody.

“Carlyle si era differenziata. Il nostro campo di azione si era ampliato decisamente” aveva precisato Jean Pierre Millet, managing director per l’Europa. Soprattutto era “un’industria sovrana”, cioè, detto in un altro modo, quella dove è presente lo stato federale nordamericano, con l’energia, le comunicazioni, le tecnologie dell’informazione, l’aeronautica, la nano tecnologia e l’industria farmaceutica.

Dal 1989, poco a poco, sempre in funzione del cooling of period, molti candidati si presentarono a Carlyle. Oltre ai Vip del tesoro e della giustzia molti repubblicani e anche qualche democratico come Bryan Bailey, ex consigliere dei Bill Clinton o Arthur Levitt, ex capo della SEC (Security Exchange Commission), la polizia della Borsa, e personalità straniere come un primo ministro della Tailandia, un ex presidente della Deutsche Bundesbank, etc. completavano il dream team che si riuniva costantemente secondo la pratica del revolving doors (le porte girevoli). In ogni caso Carlyle è il metodo ideale per aprire le porte. Il funzionamento di Carlyle è sempre lo stesso: una facciata brillante, grandi nomi come garanzie, un’immagine di trasparenza, anche se le operazioni sono opache e a volte impenetrabili, tanto che si può, senza dubbio, definire Carlyle come la Banca della CIA. Non si sa realmente per chi compra Carlyle e chi userà le tecnologie ... Il fondo investe sempre in tecnologie doppie, che si possono usare per fini civili o militari, commenta Pascal Dellecoste, del laboratorio di ricerche della scuola di guerra economica.

La lista nella quale appare Carlyle come compratore e / o venditore o azionista è un turbolento insieme di imprese del mondo intero. Prendere il controllo, scatenare l’offensiva, le offerte pubbliche dell’acquisto, circondare la presa, assaltare finanziariamente, partecipare... sono alcuni dei termini che si usano parlando delle sue operazioni. Tutto è valido, anche le contraddizioni che non sono solo apparenti. Un esempio: Carlyle ha firmato un impegno di acquisto di Fiat Avo, la filiale aeronautica della Fiat, fornitrice di Arianespace. Ma Carlyle ha strette relazioni con la Boeing, la cui divisone spaziale ha come principale competitore la... Arianespace.

Carlyele fa paura, è una schiacciasassi il cui obiettivo è captare il meglio dell’industria militare europea, considera un esperto che parla della versione aggressiva come definizione del gruppo. Altri sono meno duri. Non si devono cercare fantasmi, dice un ex Carlyle, non è uno strumento delle politica nordamericana... Un vecchio consigliere del gruppo, il francese Henry Martre ex presidente di Aerospatiale è molto chiaro l’obiettivo di Carlyle è guadagnare denaro. Conosce il settore militare, fa buoni affari e questo è tutto! Tutto? No... non siamo così sicuri. Questa versione light non è completa! Carlyle è più di una formidabile testa avanzata nella politica nordamericana; la strategia di Carlyle non si usa solo per gli affari, afferma un esperto in spionaggio economico, Joel Rey. Questo gruppo è prima di tutto uno strumento politico (...) nella crisi tra Washington e Parigi il suo potere finanziario è la miglior arma coercitiva contro gli interessi francesi.

Dopo l’incontro avvenuto per aver avuto come azionista un membro della famiglia Bin Laden, Carlyle, nonostante la sua eterna volontà di mantenersi nell’ombra, è divenuta un tema di attualità.

I militari contro la guerra in nordamerica l’hanno presa di mira. Il giorno delle grandi manifestazioni di New York e di San Francisco, il 24 marzo scorso, gli immobili di Carlyle sono stati bloccati centinaia di manifestanti sono stati arrestati. Non è normale che Bush figlio prenda decisioni che hanno un impatto diretto con gli affari di Bush padre, dice Tom Fotton, direttore di una ONG nordamericana “Judicial Wacht”. Michael Moore, turbolento, sta preparando un film sul tema, dopo aver condannato Carlyle durante la recente cerimonia di consegna degli Oscar. Dan Briody dice che per Carlyle “wartime is boom time” e ha appena pubblicato un libro iconoclasta: “ Il triangolo di ferro nel cuore del mondo segreto di Carlyle.”

Senza dubbi la classe politica nordamericana rimane imperterrita.

Seth Morris, dirigente di Projet of Governement Oversight, una ONG che vigila sull’uso dei fondi pubblici, dice che tutti vorrebbero lavorare per Carlyle ...

http://www.siporcuba.it/cn-bushlad.htm

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Stop Carlyle contre il gruppo Carlyle
by Mario Bros Wednesday March 17, 2004 at 12:49 PM mail:  

Controlli il Web site svizzero Stop Carlyle per ottenere le più informazioni sul gruppo Carlyle
http://isuisse.ifrance.com/stopcarlyle/enindex.htm

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Collegamenti
by oracolo Tuesday March 30, 2004 at 11:12 PM mail:  

Provate a guardare chi è la merchant bank di Carlyle in Italia Sopaf...chi è l'amministratore...e chi siede alla presidenza di patrimonio Spa...avrete delle sorprese

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Carlyle in Italia - La verità
by Pietro Lavino Tuesday July 06, 2004 at 11:39 PM mail:  

Caro Simone Falanca,
la verità che hai raccontato è solo la punta dell'iceberg che i miopi potrebbero vedere.
Io ho toccato con mano, sviscerato e vissuto l'esperienza Carlyle in Italia.
Tu racconti gli edifici, ma li hai mai visti dal vero?
Parli di Palazzo Bussetti a Reggio Emilia; hai mai visto come era conciato dopo anni di inadempienze da parte di INPS? Non lo sai sicuramente! Un Porcile! Dal 1991, ossia da ben 13 anni l'immobile è sfitto, all'interno c'erano cadaveri di piccioni, sprorcizia accatastata, quadri ellettrici disfatti, infiltrazioni d'acqua dal tetto, tegole pericolanti e cosa ha fatto la cara INPS in questi anni? NIENTE, ZERO, NULLA! Ha lasciato che il tuo cosidetto Gioiello di architettura settecentesca (solo in parte vero) marcisse davanti agli occhi di tutti!
Chiediti come mai da 13 anni a questa parte nessuno avesse soldi, ma soprattutto volonta di ristrutturarlo? Ripeto cosa ha fatto INPS per tutelare i soldi dei contrubuenti invece di pagare circa 60000 euro di ICI all'anno per un immobile sfitto che non dava reddito? Ti sei mai posto queste domande invece di fare inutile retorica?
L'operazione del gruppo Carlyle, anche se ti potrebbe sembrare oggetto di accordi segreti internazionali ha permesso a un gran numero di società, di imprese e di persone di avere una fonte di reddito e un lavoro.
L'operazione di VALORIZZAZIONE immobiliare che sta compiendo Carlyle su tutti gli immobili del fondo ha creato nuovo lavoro per tutte le piccole ditte ingolfate dalla negligenza dei dirigenti grami degli enti previdenziali.
Prova a fare un sondaggio tra tutti i conduttori degli immobili acquisiti da Carlyle e chiedi loro la soddifazione dei servizi che gli enti previdenziali quali INPS,INPDAP, INPDAI etc etc erogavano per gli immobili!
Se non ti prenderanno a calci sarai fortunato.
Caro Simone, guardiamoci bene negli ochhi e valutiamo seriamente la situzione: per la maggior parte, gli immobili venduti erano gestiti mediocremente se non pessimamente e non c'era nessuna volontà di creare reddito e valore tant'e che la totalità di questi aveva una morosità superiore all'50 % e un conto economico perennemente in rosso. Come potevano gli enti previdenziali portare avanti questa spesa, questo scempio e soprattutto con i nostri soldi!!!!????
Solo due esempi prima di terminare:
gli immobili di Genova, che tuttora versano in condizioni disastrose avevano gli ascensori in funzione e i verbali di controllo TUTTI NEGATIVI che chiedevano la chiusura immediata degli impianti;
Un immobile a Milano è stato costruito nel 1990 venduto dalla finanziaria di Ligresti a Inpdap e MAI e dico MAI affittato da questi ultimi, in compenso sono stati eseguiti lavori di manutenzione starordinaria (????) per svariate milioni di vecchie lire!!!
Inoltre a ben guardare le cose, sai chi è il maggiore moroso del portafolgio acquisito da Carlyle, ossia il conduttore che non paga l'affitto? te lo dico io ...LO STATO!!!!!!! e si trincera dietro al fatto che non è possibile sfrattarlo altrimenti si compie interruzione di pubblico servizio. BASTA, è ora di finirla!
Non possiamo continuare a prenderci in giro.
In ultimo ho provato a guardare gli importi con cui gli enti appaltavano i servizi (pulizia, giardinaggio, riscaldamento etc).
In un solo trimestre di gestione Carlyle è riuscita ad abbatterli del 30% e nel 2004, ormai a regime sono state toccate punte del 40/50 % PAGANDO REGOLAREMENTE TUTTI I FORNITORI.

Credo che possa bastare.
Ripeto non mi interessa da dove vengano i soldi, so solo che tanta gente, grazie a Carlyle,HA e continuerà ad AVERE una fonte di reddito per dar da mangiare ai propri figli e il contribuente E' sicuro che gli enti previdenziali non stanno buttando al macero i soldi che tutti faticosamente stiamo versando per avere un supporto pensionistico tra un poò di anni

Saluti
Pietro

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x pietro lavinio
by luisa rossi mandrioli Wednesday July 07, 2004 at 12:04 AM mail:  

ma perche' non la smetti, lurido forzaidiota, fascista di merda, di spacciarti per chi non sei e affermare delle cose non verificabili, nella maggior parte dei casi inesistenti?
ok comunisti ma non tutti cosi' idioti da berci le prime cazzate che vomitate per tenervi a galla nella merda in cui siete sprofondati!!!
byez

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Invito
by Pietro Lavino Monday July 12, 2004 at 01:36 PM mail:  

Cara Luisa,
piuttosto di insultare la gente (gratuitamente) ti rispondo che ti invito personalmente a toccare con mano la realtà.
Quando e come vuoi.
Saluti

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Complimenti
by Alessandro Miotti Monday August 30, 2004 at 10:43 AM mail: miotti@elet.polimi.it 

X LUISA: Ti faccio i complimenti per la tua educazione e finezza. Peccato perchè i forum dovrebbero essere utilizzati per scambiarsi le idee e le opinioni, per crescere e capire anche le idee degli altri, visto che solo da uno scambio di idee, possibilmente opposte fra loro, si può comprendere la realtà! Ognuno esprime la sua opinione che è figlia di una personale esperienza e se si imparasse ad ascoltare tutti forse si potrebbe essere migliori! Tutti, chi più o chi meno, esprimono un giudizio che è giusto venga criticato, ma criticare deve essere un sinonimo di migliorare e non insultare. Bisogna apprezzare i pregi e migliorare i difetti.
Il tuo messaggio probabilmente non merita neppure una risposta ma forse una ripassata di buona educazione non fa mai male. Un messaggio volgare, spropositato e ignorante, dove, ho la netta impressione, abbia usato termini che sono sicuro non sappia nemmeno cosa vogliano dire... Le parole hanno un peso e vanno utilizzate in maniera opportuno onde evitare di fare la figura dell'imbecille! Perchè questo è il tuo messaggio: IMBECILLE. Nel vero significato non offensivo di questa parola (ha origine greca).

X PIETRO: Dici cose corrette ed è vero che non è possibile non ringraziare un gruppo che porta benessere sotto vari punti di vista alla nostra nazione... però se vai a vedere 9.11 di roger moore un attimo di tentennamento è normale averlo! E noi siamo troppo piccoli per i giri di potere che ci sono dietro e totalmente ignoranti del 99.9% si quello che avviene in certi ambienti... C'est la vie!

Saluti

Alessandro

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Complimenti
by Alessandro Miotti Monday August 30, 2004 at 10:48 AM mail:  

X LUISA: Ti faccio i complimenti per la tua educazione e finezza. Peccato perchè i forum dovrebbero essere utilizzati per scambiarsi le idee e le opinioni, per crescere e capire anche le idee degli altri, visto che solo da uno scambio di idee, possibilmente opposte fra loro, si può comprendere la realtà! Ognuno esprime la sua opinione che è figlia di una personale esperienza e se si imparasse ad ascoltare tutti forse si potrebbe essere migliori! Tutti, chi più o chi meno, esprimono un giudizio che è giusto venga criticato, ma criticare deve essere un sinonimo di migliorare e non insultare. Bisogna apprezzare i pregi e migliorare i difetti.
Il tuo messaggio probabilmente non merita neppure una risposta ma forse una ripassata di buona educazione non fa mai male. Un messaggio volgare, spropositato e ignorante, dove, ho la netta impressione, abbia usato termini che sono sicuro non sappia nemmeno cosa vogliano dire... Le parole hanno un peso e vanno utilizzate in maniera opportuno onde evitare di fare la figura dell'imbecille! Perchè questo è il tuo messaggio: IMBECILLE. Nel vero significato non offensivo di questa parola (ha origine greca).

X PIETRO: Dici cose corrette ed è vero che non è possibile non ringraziare un gruppo che porta benessere sotto vari punti di vista alla nostra nazione... però se vai a vedere 9.11 di roger moore un attimo di tentennamento è normale averlo! E noi siamo troppo piccoli per i giri di potere che ci sono dietro e totalmente ignoranti del 99.9% si quello che avviene in certi ambienti... C'est la vie!

Saluti

Alessandro

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