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A l'quila per i 25° anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato, e contro l'archiviazione del omicido di carlo...è stata organizzato una manifestazione artistico-disobbediente alla quale ha partecipato anche il papà di Carlo Giuliani...il tutto è stato trasmerso tramite radio pirata...naturalmente la radio aveva il nome della storica radio libera di cinisi...radio aut. Per un giorno il movimento si è riappropriato dell'etere mostrando anche a l'aquila che le nostre idee non posso essere fermate! Un abbraccio da tutte le compgne e i compagni dell'aquila a tutta la sicilia che resiste e lotta! PEPPINO E VIVO E LOTTA INSIEME A NOI LE NOSTRE IDEE NON MORIRANNO MAI! Radio aut on air! Dopo 20 anni con gentile concessione del buon padre…il potere italiano ci ha donato la verità sull’assassinio di Peppino Impastato…20 per cambiare tutto in modo che rimanesse tutto uguale…vent’anni e poi nel 2001… Genova. Vent’anni per un compagno ammazzato dalla mafia democristiana…vent’anni ad aspettare la docile lentezza del volto bifronte dello stato che è la sua giustizia! E poi? Aspetteremo altri vent’anni? Vent’anni anche per Carlo? Sì… il tempo necessario perché si possa ancora cambiare tutto senza che nulla cambi! Allora invitiamo tutti i compagni a stare zitti! Loro, il potere, vorrebbero farci parlare…loro i mostri neri, loro, i potenti, pretendono di farci parlare ed esprimere la nostra rabbia attraverso il loro viscido linguaggio, attraverso lo specchio falso dei loro media ufficiali…allora è meglio che facciamo silenzio. Peppino non era semplicemente contro la mafia…come Falcone e Borsellino…Peppino non era un servitore dello stato…Peppino combatteva questo stato, Peppino era un militante rivoluzionario, un compagno dell’autonomia sociale! La storia di Peppino è nostra…solo nostra…come la storia di Giuseppe, Carlo, Giorgiana, Davide, Francesco…Peppino non aveva nulla da dire nei luoghi delegati del potere, Peppino non era un riformista…un social- demoKratico …Peppino era un militante rivoluzionario …parlava con la voce della nostra estraneità, della nostra rabbia…con la forza de movimento e della radicalità antistituzionale. Noi, come Peppino non abbiamo bisogno della loro giustizia…noi non chiediamo allo stato italiano di pulirsi la coscienza…noi vogliamo solo che questa mostruosità che tutto pervade e invade compreso i nostri corpi… se ne vada insieme al suo teatrino di buffoni una volta, e per tutte! Che vadano via i presidenti con le loro auto blu, le loro polizie segrete e non, i loro eserciti e le loro guerre umanitarie e preventive…e si portino via anche quella mafia braccio armato di uno stato di fascisti! Noi come Peppino abbiamo bisogno solo di spazio, libertà, uguaglianza…chiediamo solo una rivoluzione che cambi tutto…ma veramente tutto! Ed è per questo che Peppino è cosa nostra, fa parte di una storia diversa, di una storia minima che è rottura e voglia di uguaglianza…una storia di rivolta, di barricate, di sampietrini in mano, di amore e rabbia di cambiamento a tutti i costi, una storia uccisa migliaia di volte nelle piazze e dentro le questure…ma che ogni volta rinasce più rabbiosa di prima! Non vogliamo cerimonie ufficiali, né coccarde di stato perché è lo stato il primo mandate di questo omicidio! Noi ricordiamo Peppino oggi nella lotta… da rivoluzionari per la rivoluzione!
L’aquila 9 maggio 2003 dall’etere liberato e ribelle… radio aut…aut come autonomia!
Le compagne e i compagni
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