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Cinisi (Pa)-- La seconda giornata del forum antimafia , in ricordo di Peppino Impastato, ha visto la massiva partecipazione di compagne e compagni che hanno dato impulso e corpo alle iniziative odierne. Una giornata costellata di appuntamenti con lo spettacolo teatrale e il concerto di sera e un incontro in assemblea plenaria, nel primo pomeriggio. L'incontro ha approfondito il nesso indissolubile tra il modello mafioso e la catastrofica de-industrializzazione che la politica governativa ha avviato. Lucida l'analisi tracciata dalle rappresentanti del coordinamento donne di Termini Imerese, << L'occupazione è una chimera ma il problema è che si stanno compromettendo tanti posti di lavoro con la conseguente accentuazione dei problemi sociali che da sempre inquinano le nostre esistenze.>> La mafia attinge a piene mani dalle sacche di povertà che aumentano a macchia d'olio, il neo-liberismo anche in Sicilia impone il prezzo della sua dottrina, il nuovo motto è lavorare di meno, lavorare di più. Aumento esponenziale dei disoccupati, dei nuovi esclusi con l'orizzonte della precarietà che si staglia nel cielo di un futuro buio e meschino per le genti di Cinisi, di Partinico, di Capaci; le cattedrali del deserto hanno saccheggiato il territorio e ora si rivelano nella lora assurdità, luoghi di incessante smantellamento dei diritti, come alla Fiat così nei comparti chimici dove. aumentano le situazioni di lavoro flessibile e sottopagato. Ma la classa operaia non cede un passo rivendica diritti e pensa di estenderli, come nel caso dell'articolo 18, una classe operaia che trova nelle donne , soggetto debole nell'impianto verticistico della società, un nuovo soggetto di lotta. La lotta che Peppino condusse, pagando con la morte, è il tracciato nel quale si innestano le nostre lotte di oggi e di domani.
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