Secondo un sondaggio di Simulation Intelligence su lavoro e art. 18.
Un centro di indagine socio-economica di Milano, dal nome stuzzicante di "Simulation Intelligence", ha condotto dal 12 al 14 maggio una ricerca su "Gli italiani, il lavoro e l'articolo 18". La ricerca si basa su 800 interviste telematiche effettuate su un campione casuale, rappresentativo dell'universo della popolazione italiana di età superiore a 14 anni. Da tale indagine è emerso che «gli italiani pensano che chi cerca lavoro oggi sia meno tutelato rispetto a 10 anni fa». Tale convinzione, aumentata rispetto al 2002 (nel'indagine "Gli italiani e il lavoro"), passando dal 50% nel 2002 al 54% nel 2003, esplicita anche che «più della metà degli italiani reputa che chi lavora in Italia abbia condizioni peggiori che nel resto d'Europa, mentre il 69% degli intervistati (contro il 67% del 2002) dichiara che il governo dovrebbe occuparsi più di tutelare i lavoratori che di liberalizzare il mercato del lavoro. Per quanto riguarda il referendum sull'articolo 18, su cui gli italiani saranno chiamati a votare il prossimo 15 giugno, ultima di tre tornate elettorali a distanza ravvicinata (addirittura quarta consultazione di seguito in Friuli-Venezia Giulia, dove si vota anche per le regionali), il 63% degli intervistati ha dichiarato di essere informato e che, se si votasse domani, il 45% voterebbe Sì, il 18 voterebbe No (e in questo modo il quorum parrebbe assicurato), il 21 si asterrebbe e il 16% ha dichiarato di non sapere ancora cosa fare. Al di là del referendum, la convinzione che l'articolo 18 debba essere amntenuto per le imprese sopra i 15 dipendenti è passata dal 64% del 2002 al 71% degli intervistati nel 2003. Se qualcuno vuole saperne di più può cercare il testo completo del sondaggio e le tabelle qualitative (per territorio, età, condizione profesionale, eccetera) sul sito www. simulationintelligence. net.
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