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Intervista a Maria Grazia Campari (giurista dell'associazione Giudit)
Vuoi parlarmi della associazione Giudit e del contributo dato in relazione alla Carta di Nizza?
"Io faccio parte di un gruppo di giuriste che si chiama Giudit. E' una associazione nazionale in Italia e fra le tante cose che facciamo in questo momento partecipiamo a questo forum per la democrazia costituzionale europea e stiamo studiando gli articoli di questo trattato costituzionale che sono stati attivati e che poi dovranno essere sottoposti a vari esami tra cui la discussione del Consiglio dei ministri d'europa. stiamo esaminando questi articoli e in particolare in questo momento quelli che attengono la questione della cittadinanza che e' strettamente collegata a quella delle migrazioni. mi riferisco ai modi previsti per consentire l'ingresso nel territorio europeo da parte dei migranti. questa materia - i modi cioe' in cui i migranti provenienti da altri paesi si inseriscono nel nostro territorio -viene trattata nella carta che fu approvata a Nizza e che adesso dovrebbe essere interamente recepita dalla futura costituzione che si muove anche in relazione ai trattati di Schengen."
Quali sono allora le valutazioni sui primi articoli della Costituzione?
"Sui temi della cittadinanza le valutazioni vanno riferite al fatto che vi sono varie pressioni sia della Carta di Nizza che quelle che sono state iscritte nelle ipotesi della costituzione di trattato costituzionale e dunque non sono soddisfacenti. dal punto di vista delle donne non e' messo minimamente in chiaro il fatto che l'Europa pone tra i suoi compiti quello di un pari accesso delle donne e degli uomini nei livelli decisionali e nelle istituzioni europee, quindi questa e' una situazione che vede fortemente discriminate le donne. poi, invece, dal punto di vista dei migranti noi saremmo dell'avviso che appunto si deve riconoscere una cittadinanza in collegamento col fatto di risiedere in un paese dell'Unione e quindi, seppur dopo un certo numero di anni, che puo' essere variabile a seconda delle discussioni ma che non puo' essere infinito, dopo un numero congruo di anni che potrebbero essere 3/5, uno che risiede nel territorio dell'Unione deve poter partecipare della cittadinanza e di tutta la pienezza dei diritti politici e sociali. quindi diritti di elettorato attivo, passivo e quant'altro. un'altra questione e' poi quella del diritto di asilo che dovrebbe essere invece ampiamente trattato e regolato nei termini di una possibilita' di trovare asilo per quelli che soffrono persecuzioni di tipo politico o comunque per motivi in generale umanitari con una specificita' per le donne perche' esiste una particolare persecuzione che in molti paesi del mondo le donne subiscono esclusivamente in ragione del loro sesso. bisognerebbe dare loro, dunque, il diritto di entrare in Europa e di rimanervi usufruendo del diritto di asilo poiche', per l'appunto, questo tipo di persecuzioni contrastano evidentemente con i diritti umani e l'Europa non puo' concedere che vi sia una situazione cosi' illegittima sotto il profilo della pienezza dei diritti che vanno riconosciuti a qualunque essere umano."
Cosa c'e' effettivamente nella Carta di Nizza? Molti sembrano gli aspetti trascurati...
"Si. Questi aspetti di cui ho parlato sono decisamente trascurati. altri invece sono accolti e riguardano pero' sostanzialmente l'atteggiamento reciproco degli stati che compongono l'Unione con la garanzia per i cittadini degli stati compresi da essa. Noi non stiamo comunque esaminando la Carta di Nizza o la futura costituzione. diciamo che sotto un profilo esclusivamente scientifico e da studiose ci interessa mettere in luce quelle che sono le carenze che riteniamo tali. Crediamo che questo sia politicamente utile ad una vita democratica dell'unione o ad una maggiore democratizzazione delle istituzioni dell'Unione. E' quindi chiaro che il nostro e' si un approccio critico ma un approccio critico di tipo costruttivo perche' a noi l'Unione Europea interessa e ci interessa che l'edificio sia il piu' possibile nei termini di una democrazia allargata e partecipata. non esaminiamo dunque le cose positive quanto le carenze per cercare di porvi rimedio."
Tu parlavi dell'accesso paritario per le donne alla vita politica. quale potrebbe essere una soluzione alle carenze che hai descritto?
"Era stata proposta, anche se io non ne ricordo con esattezza i termini, una articolazione che diceva che tra i compiti dell'Unione c'e' anche quello di farsi carico di una parita' di accesso e di mettere in opera tutte le misure che consentissero alle donne di partecipare, a un livello paritario, a tutti i livelli decisionali e a tutte le istituzioni dell'Unione Europea. questo non avviene per spontanea adesione maschile e occorre dunque mettere in campo una serie di incentivi alla presenza delle donne. per esempio: nelle liste elettorali, nei partiti, nelle situazioni diciamo cosi' istituzionali. incentivi perche' siano attivati anche dei disincentivi - penalita' qualcuno ipotizzava anche multe - per le situazioni in cui si avverte che quanto e' previsto non avviene."
In Francia hanno applicato la norma che prevede multe per quelle liste che non contenevano il 50% di candidati al femminile. molti partiti hanno peto' preferito pagarle...
"Secondo me una multa molto consistente ha un impatto simbolico di una certa rilevanza poiche' significa che c'e' una infrazione qall'ordine della legalita'. questo e' gia' qualcosa. si puo' poi creare un dibattito su questo ma se non si inizia da nessuna parte il dibattito rimane assente e il problema resta completamente nascosto."
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