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Le caratteristiche dell'attacco ai diritti dei lavoratori in corso possono essere maggiormente chiarite, inquadrandole nel complessivo mutamento del modello produttivo e di organizzazione del lavoro, avvenuto in questi anni. Una interessante prospettiva di analisi parte dalla definizione del modello di produzione: "fordista" contrapposto a "postfordista". Senza necessità di citare gli autori che hanno introdotto questo tipo di analisi, per dare alcune definizioni sommarie e schematiche, pubblichiamo parte dei materiali del corso universitario curato del Prof. Michele La Rosa della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna.
LE CINQUE CONDIZIONI DI ESISTENZA DEL RAPPORTO SALARIALE FORDISTA
secondo la Scuola della Regolazione (Ecole del la Regulation)
1. una separazione netta tra coloro che lavorano (effettivamente e regolarmente) e gli inattivi o i semi-attivi. Viene cioè definendosi con contorni precisi e distinti una "popolazione attiva". E' la distinzione occupati/disoccupati o sottooccupati che si viene precisando in questo modello.
2. il rapporto di stabilità tra il lavoratore e il suo posto di lavoro e la razionalizzazione del processo di lavoro nel quadro di una precisata e regolamentata gestione dei tempi di lavoro (taylorismo come filosofia produttiva del modello fordista).
3. L'accesso al consumo da parte dei lavoratori salariati (che dunque si istituiscono socialmente come domanda della produzione industriale".
4. L'accesso alla proprietà sociale e ai servizi pubblici (il formarsi di un sistema di Welfare State). Lo Stato nel modello svolge la funzione di garantire l'accesso delle masse operaie ad alcuni beni collettivi come la salute, l'igiene, l'alloggio, l'istruzione. Le grandi periferie urbane sono il frutto architettonico di questo modello di produzione.
5. La promulgazione di un insieme di diritti del lavoro che riconosce e tutela non solo il contratto di lavoro del singolo lavoratore (preso individualmente) ma fonda anche lo statuto sociale del lavoratore riconoscendolo attore di diritti e di doveri (il contratto collettivo e i sindacati).
IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL LAVORO FORDISTA
il concetto di Operazione
1. LA SEPARAZIONE DEL LAVORO DL LAVORATORE (IL LAVORO È ASTRATTO ED OGGETTIVATO)
2. IL LAVORO IN QUANTO OGGETTIVATO È DESCRIVIBILE SOTTO FORMA DI UNA SEQUENZA DI OPERAZIONI FORMALIZZATE E PRECISATE NEI CONTENUTI NELLE MODALITÀ DI ESTRINSECAZIONE E NEI TEMPI DI ESECUZIONE
3. VIENE CREATO IL "POSTO DI LAVORO" PER LA ESECUZIONE DELLE OPERAZIONI STABILITE
4. ISTRUZIONE E FORMAZIONE FINALIZZATA DEL LAVORATORE
5. SVILUPPO DI UN APPARATO DI CONTROLLO SULL'ESECUZIONE DEI COMPITI
6. LA "SALARIZZAZIONE" DEL CONFLITTO DI CLASSE
IL MODELLO DI PRODUZIONE FORDISTA
Caratteristiche principali/Argomentazioni
SUPPOSTA ILLIMITATEZZA DEL MERCATO
Esisteva una serie infinita di prodotti da lanciare in un mercato ancora "vergine". L'unico limite sembrava essere rappresentato dalla possibilità-capacità di aumentare al massimo gli sforzi produttivi. Tradizionale coincidenza tra produttore - consumatore tra confini del mercato e confini di cittadinanza.
CENTRALITÀ DELLA FABBRICA NELLA SOCIETÀ
Centralità della fabbrica nella società da cui emerge un modello di razionalità pianificatrice che si estende alla società : razionalità tecnica come modello della razionalità sociale
"ECONOMIA DI SCALA" E STANDARDIZZAZIONE DEI PRODOTTI
Neutralizzazione dei problemi dei costi produttivi attraverso la dilatazione dei volumi produttivi. Cicli di produzione molto lunghi, produzione per grandi lotti.
FABBRICA DUALE ED ANTAGONISTA
Comando sul lavoro vivo come asse strategico del funzionamento della fabbrica. Interessi contrapposti capitale-lavoro dati come presupposti. Taylorismo come filosofia produttiva per ottenere l'egemonia, il controllo della erogazione del lavoro.
TERRITORIALIZZAZIONE DEL CAPITALE E DEL LAVORO: NAZIONALISMO ECONOMICO
I rapporti economici tra i paesi sono considerati a "somma zero". Tendenziale coincidenza tra lo spazio dell'economia e lo spazio della politica (Stato Nazionale)
[Fonte : Ingrao P., Rossanda R., Appuntamenti di fine secolo, Manifesto libri, Roma, 1995.]
DIFFERENZE TRA MODELLO DI IMPRESA FORDISTA E POST-FORDISTA
- MERCATO
FORDISMO> IN ESPANSIONE E CRESCITA
POST-FORDISMO> TENDENZIALE SATURAZIONE DEI MERCATI
- CONFINI DEI MERCATI
FORDISMO> PREVALENTEMENTE NAZIONALI
POST-FORDISMO> GLOBALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA
- PARADIGMA ORGANIZZATIVO
FORDISMO> TAYLORISMO
POST-FORDISMO> TOYOTISMO
- MORFOLOGIA DELLA FABBRICA
FORDISMO> TENDENTE ALL'ESPANSIONE SUL TERRITORIO
POST-FORDISMO> PRODUZIONE SNELLA: OUTSOURCING
- FILOSOFIA PRODUTTIVA
FORDISMO> ECONOMIA "JUST IN CASE" (DI SCALA)
POST-FORDISMO> ECONOMIA "JUST IN TIME", ZERO STOCK
- FORZA LAVORO
FORDISMO> PREVALENTEMENTE SALARIATA CON MANSIONI STANDARDIZZATE PARCELLIZATE, BASSA QUALIFICA E AUTONOMIA DECISIONALE TENDENTE A ZERO
POST-FORDISMO> NUOVE TIPOLOGIE DELLE FORME CONTRATTUALI : FLESSIBILITÀ, LAVORI ATIPICI ED AUTONOMI. E' RICHIESTA UNA MAGGIORE DISCREZIONALITÀ E CAPACITÀ NEL GESTIRE IL FLUSSO DI INFORMAZIONI
- COMUNICAZIONE
FORDISMO> FLUSSO LINEARE DALL'ALTO VERSO IL BASSO
POST-FORDISMO> FLUSSO LENTICOLARE, DIFFUSA, DAL BASSO VERSO L'ALTO E VICEVERSA SENZA TEMPI MORTI
- RAPPORTI DI FABBRICA
FORDISMO> DISPOTICI E DUALISTICI (CONFLITTO CAPITALE LAVORO ACCETTATO COME PRESUPPOSTO)
POST-FORDISMO> EGEMONICA E MONISTICA (LEALTÀ ALL'AZIENDA)
- EQUILIBRI ECONOMICI
FORDISMO> L'OFFERTA DI BENI CREA LA DOMANDA (LEGGE DI SAY)
POST-FORDISMO> LA DOMANDA CREA L'OFFERTA (JUST IN TIME)
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