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Ginevra: comunicato Usine
by Usine / trad. Michail Tuesday, Jun. 03, 2003 at 3:53 PM mail:

Traduzione del comunicato del centro culturale L'Usine di Ginevra, all'indomani dell'irruzione della polizia.

Comunicato stampa dell'Usine, martedi 3 giugno 2003

Comunicato stampa dell'associazione Usine


L'Usine, centro culturale autogestito, si oppone alla tenuta del G8 a Evian, che giudica illegittimo.

Per questo motivo l'Usine ha scelto di accogliere il centro di stampa e di informazione Indymedia così come il Summit "d'Art Interventionniste" durante la tenuta del G8. Precisiamo che l'Usine non era prevista né come camping né come dormitorio. La programmazione culturale non è stata interrotta.

Sabato 31 maggio, sera

All'Usine si tenevano due concerti, di cui uno gratuito, ed una pièce teatrale, il tutto in un ambiente rilassato da festa di quartiere. Erano presenti circa 1'000 persone. Sulla piazza antistante (Place des Volontaires) c'erano parecchie centinaia di persone, un gran numero di caffé e di bar notturni erano aperti e il quartiere sembrava vivesse un normale sabato sera di festa.

Uno spazio gratuito e non sorvegliato è stato organizzato durante i concerti, per permettere alle numerose persone venute da fuori di lasciare le loro cose. Ricordiamo che l'Usine, comme qualsiasi luogo a vocazione pubblica, non vuole e non deve assumersi compiti di polizia, tanto più in occasione di eventi che le stesse autorità giudicano non gestibili.

Verso le 22 un importante gruppo di persone mascherato è stato visto raggrupparsi attorno alla Place des Volontaires, per poi ripartire rapidamente. Un'ora più tardi dei piccoli gruppi di persone, di cui alcune mascherate, sono tornate alla Place des Volontaires. Qualche minuto dopo, la polizia ha bloccato l'accesso alla piazza.

I responsabili dell'Usine hanno cercato di mantenere la calma e il dialogo nella piazza, sempre piena zeppa di persone, metre all'interno continuavano i concerti.

Il servizio d'ordine dell'Usine e alcuni membri dell'associazione hanno cercato di calmare dei giovani che lanciavano bottiglie sulla polizia. Questi giovani sono poi ritornati armati di sbarre di ferro ed hanno attaccato lo stabile dell'Usine. Il servizio d'ordine ha allora dovuto intervenire. Gli stessi giovani sono poi tornati più tardi e hanno lanciato due bottiglie molotov su alcune persone sedute sulla piazza antistante il centro culturale. Il servizio d'ordine dell'Usine, aiutato da due buttafuori di un vicino locale notturno, li ha messi in fuga. Una ragazza si è ritrovata con i capelli in fiamme ed ha riportato bruciature leggere.

Terminati i concerti, alle 5 del mattino l'Usine ha chiuso. Parecchi membri dell'associazione hanno spontaneamente deciso di rimanere all'interno dello stabile per garantire un presenza.


Domenica 1 giugno


Alle 8 di mattina, una colazione è stata organizzata sulla piazza antistante il centro culturale prima della grande manifestazione.

D'altra parte, l'Usine era aperta al pubblico per accedere al media center Indymedia al fine di assicurare una copertura mediatica durante la giornata. Niente da segnalare per quanto riguarda la giornata.

A inizio serata, secondo alcuni membri dell'Usine che si trovavano sul tetto, la polizia avrebbe diretto i manifestanti verso il centro culturale. Quando la polizia ha iniziato a circondare l'Usine, individui violenti erano ancora all'opera sulla Rue du Stand (a 500 metri di distanza, NDT).

I membri dell'Usine hanno cercato di sapere con quali motivazioni la polizia stava circondando il centro culturale bloccandone ogni accesso. La polizia ha detto loro che prevedeva l'arrivo dei "rivoltosi".

La polizia è rimasta sul posto più di un'ora, lasso di tempo durante il quale avrebbe dovuto rendersi conto che nessun gruppo di "casseurs" era entrato nello stabile. La piazza era al contrario calma, con persone che mangiavano sui tavoli disposti nella piazza.

Durante questi momenti, alcuni membri dell'Usine osservavano la situazione dal tetto del centro culturale. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni attorno all'edificio. Le persone si sono allora rifugiate all'interno dell'Usine.

Trentuno agenti in civile, "travestiti" da "casseurs", con maschere e caschi e con un bracciale arancione poco visibile (con scritto "police") come unico segno di riconoscimento, sono poi penetrati brutalmente e senza preavviso nell'edificio. Hanno colpito con manganelli telescopici le persone dell'Usine che cercavano di dialogare con loro. Un lavoratore dell'Usine è stato ferito alla testa da colpi di manganello e ha dovuto essere ricoverato.

I poliziotti hanno invaso l'immobile, continuando a manganellare le persone che trovavano sul percorso e distruggendo le porte e gli accessi chiusi a chiave, tra cui quelli degli atelier al terzo e quarto piano messi a disposizione di artisti direttamente dal Dipartimento Affari Culturali della città [proprietaria dei luoghi, NDT]. Ad eccezione delle porte, pochissimo materiale è stato danneggiato.

I poliziotti hanno proceduto ad una selezione dei presenti separando ginevrini e stranieri. Hanno proceduto a controlli d'identità e a hanno ammanettato persone in modo del tutto aleatorio. Durante tutto l'intervento, i lavoratori dell'Usine hanno costantemente tenuto al corrente degli sviluppi della situazione la redazione della Televisione Svizzera Romanda. Una videocassetta testimonia di questi avvenimenti.

La polizia non ha trovato nulla di illegale che incriminasse l'Usine, e, dopo aver paventato l'ipotesi di chiudere lo stabile e porre dei sigilli, ha desistito. La maggior parte delle persone arrestate è stata rilasciata sul posto.


Lunedì 2 giugno


L'Usine prosegue le attività come previsto.

Il Summit di "Art Interventionniste" (SOIA) avrà luogo lunedì 2 e martedì 3 giugno presso Forde Art Contemporain.

L'Usine condanna le devastazioni gratuite, che giudica inaccettabili. Essa condanna pure la criminalizzazione del movimento altermondialista.

L'accusa mossa dalla signora Spoerri [capo del dipartimento Giustizia e polizia di Ginevra, NDT] sugli "ambienti dell'Usine" e sui loro presunti legami con i "casseur" è assolutamente inaccettabile.

La signora Spoerri ha contribuito ad offuscare l'immagine dell'Usine e questo è pure inaccettabile.

L'Usine chiede le dimissioni della signora Spoerri.

Ginevra, 2 giugno 2003.

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