Un conto corrente per aiutare Martin Shaw, l'attivista gettato dal ponte di Aubonne da un poliziotto durante il G8
Questa e' una richiesta di aiuto inviata a tutti gli amici di Martin, e a chi pensa che il poliziotto che lo ha ferito debba renderne conto.
Martin denuncera' il poliziotto responsabile di aver tagliato la corda. Forse dovra' anche pagare delle spese ospedaliere. Tutto cio' costera' MOLTO denaro.
Abbiamo aperto un conto bancario per le donazioni. E' a mio nome per semplicita', ma e' completamente separato dal mio conto personale e tutto il denaro sara' impiegato per il processo di Martin o per le sue cure.
Per favore, guardate bene nelle vostre tasche, trovate dei soldi e diffondete in rete il piu' possibile questo appello.
COORDINATE BANCARIE:
Dr J Bonnet
HSBC Bank plc, 274 High Street, Bangor, Gwynedd, LL57 1RU
sortcode 40 09 03
account no 61666517
Siamo solidali adesso, o altri attivisti continueranno a subire violenze.
Informazioni aggiornate
Informazioni riguardo la situazione dello scalatore-elettricista inglese
residente a Barcelona, seriamente ferito dalla polizia Svizzera, e dai suoi
compagni, informazioni su come AIUTARE.
Questo testo e' diretto a tutte le persone interessate alla situazione di
Martin Shaw, gravemente ferito dalla polizia svizzera, cosi' come i sui
compagni. E' un po' lungo...ma ne vale la pena. Martin e' un mostro nella
resistenza, pero' non puo' farcela da solo. Il testo consta di quattro
parti:
- Informazione dettagliata dei fatti raccontata da testimoni presenti.
- Alcune note della squadra d'appoggio a Martin sulla situazione attuale.
- Alcuni indirizzi di posta per manteneri i contatto.
- Chiamata alla solidarieta' economica
1_ I fatti del ponte di Aubonne
Testimonianza dei presenti del tentativo di omicidio da parte della polizia
svizzera contro due attivisti anti-g8
Traduzione della testimonianza pubblicata su www.uk.indymedia.org e
ampliata da parte del gruppo d'appoggio a Martin a Losanna. Speriamo che
serva per chiarire la confusione sui fatti, visto che su vari siti di
Indymedia e media ufficiali girano versioni piu' o meno differenti rispetto
all'accaduto... Desideriamo che questo testo, scritto originariamente da
sette attivisti irlandesi che parteciparono all'azione, serva a chiarire le
cose.
Giugno 03, 2003 / 11:37 AM
Il ponte sopra il fiume Aubonne si trova sull' autostrada Ginevra-Losanna.
Siamo arrivati al ponte verso le 5 della mattina. Iniziamo a preparare gli
striscioni e l'attrezzatura per la scalata. Alle 7 delle mattina tutto e'
pronto, manca solo di ricevere la chiamata che ci avvisera' della partenza
dei delegati del G8 che arrivano da Ginevra in convoglio. Il piano e'
attraversare con una corda l'autostrada, con una persona sospesa ad ambo le
estremita', per bloccare completamente il transito. La carreggiata in senso
opposto non sara' bloccata. Il gruppo d'appoggio si incarica di risalire
prima sul ponte, fermare il traffico e dare il tempo agli scalatori di
calarsi.
Verso le 10.30 ci informano che il convoglio e' uscito da Ginevra e la
polizia ha bloccato tutte le entrate e le uscite dell'autostrada tra
Ginevra e Losanna. Quattordici persone entrano in autostrada e si
incamminano sul ponte lungo le due estremita' esterne in direzione Ginevra.
Portiamo tre striscioni. Uno dice "O TI FERMI QUI O AMMAZZI DUE PERSONE".
Sull'altra c'e' scritto "NON SPARATE". La terza recita "G8 ILLEGITTIMO".
Blocchiamo il traffico incrociandoci sull'autostrada con gli striscioni ben
visibili. Alcune persone si dirigono verso le automobili per spiegare
quello che sta succedendo ed informarli dell'importanza di non avanzare.
Una volta che il traffico e' stato bloccato, tre persone aiutano gli
scalatori a calarsi nella loro posizione. La corda e' coperta di fogli e
segnali di colore vivo e brillante per renderla visibile. Non e' una corda
di striscioni. Tutti gli striscioni sono sostenuti dagli attivisti che li
tengono in mano con lo scopo di allertare gli automobilisti che ci sono due
persone sostenute nel vuoto da una corda che attraversa le carreggiate.
Alcuni automobilisti si arrabbiano ed escono dalle vetture per prendersela
con noi. Altri tentano di avanzare comunque e abbiamo dovuto sederci sulla
capotte di uno per impedirglielo. Altri tentano di fare retromarcia e
uscire dall'imbottigliamento dalle corsie laterali. La polizia arriva molto
rapidamente e tenta di cacciarci immediatamente, in maniera aggressiva e
per niente dialogante. Non vogliono sentire ragioni e pare che siano
unicamente intenzionati a ristabilire il traffico. Rompono il cordone con
gli striscioni di avviso, strappandoli e buttandoli sulla strada. Noi ci
sediamo a terra per frenarli un po', e quando portano via a forza, corriamo
verso la corda per proteggerla. Ma la polizia arriva dall'altro lato. La
polizia inizia ad alzare la corda dal lato dove e' sospeso lo scalatore
britannico e ordina agli automobilisti di passarci sotto. C'e' anche un
motociclista, molto eccitato che li aiuta. D'un tratto, sentiamo delle
grida e ci rendiamo conto che la corda e' stata tagliata. Nessuno di noi ha
visto esattamente chi ha tagliato la corda, pero' piu' tardi viene
confermato che e' stato uno poliziotto. Alcune persone del gruppo
d'appoggio afferrano la corda per l'estremo opposto, evitando la caduta nel
vuoto anche della scalatrice. Sette, otto persone tengono la corda. Un
poliziotto si aggiunge al gruppo. Dopo che ha domandato per tre volte di
aiutarci ai suoi colleghi, solo cinque dopo minuti, uno di loro,
svogliatamente, si aggiunge. Questo primo poliziotto e' quello che chiama
anche l'ambulanza. Gli altri rimangono sul ponte.
Dopo venti minuti dai fatti, una attivista che e' medico arriva al fiume
per assistere lo scalatore caduto. Chiede aiuto a tre poliziotti che stanno
guardando e finalmente rispondono alla chiamata di ausilio. Prima lo
tolgono dal fiume. Lei procede a steccargli un gamba e fa tutto cio' che le
e' possibile per portare un po' di conforto all'attivista ferito. Intanto
sul ponte assicuriamo un'altra volta la corda tagliata e caliamo una nuova,
in maniera che l'altra scalatrice, ancora sospesa nel vuoto, possa scende
fino al suolo. Piu' o meno nello stesso momento, un'ambulanza e un'auto di
pompieri arrivano sul posto. Arriva anche un elicottero di salvataggio.
Quest'ultimo e' quello che si utilizza per recuperare il ferito, per quanto
riguarda le voci che segnalavano che la polizia aveva impedito il passaggio
dell'ambulanza non sono certe: l'ambulanza arriva infatti rapidamente ma
non viene utilizzata per le operazioni recupero.
Lo scalatore e' gravemente ferito, pero' si ristabilira'. L'altra
scalatrice e' arrivata in ospedale in stato di shock psicologico, pero' ora
sta molto meglio. Gli attivisti sul ponte sono stati portati al centro di
detenzione della polizia, ci assicurano che siamo solo testimoni e che
siamo qui solo perché vogliono la nostra testimonianza. Successivamente ci
hanno denunciato per blocco del traffico e perché siamo andati a piedi in
autostrada. Non sappiamo se il resto del gruppo di appoggio sono stati
arrestati e incolpati. Lo Stato svizzero ha iniziato una indagine criminale
rispetto l'incidente ed abbiamo sentito, tuttavia non e' stato confermato,
che il poliziotto che ha tagliato la corda e' stato arrestato.
2_Note del GRUPPO DI APPOGGIO A MARTIN
- Il poliziotto che e' stato riconosciuto per aver tagliato la corda, al
momento non e' stato né arrestato né incolpato. L'indagine criminale ora e'
nelle mani di un giudice. Da parte nostra, stiamo studiando la maniera
migliore per muoverci legalmente contro la polizia e contro lo Stato
svizzero. Non e' chiaro con esattezza quali sono i carichi contro i
partecipanti all'azione, pero' si sa che gli scalatori e vari membri del
gruppo sono accusati, come minimo, del blocco della circolazione del
traffico.
- E' stato pubblicato che il fiume ha attutito la caduto di 21 metri di
altezza. In realta' il fiume e' un fiumiciattolo con un palmo di acqua e
con il letto di pietre. Le ragioni per cui Martin non e' morto né rimasto
paralitico appartengono per il momento al terreno della speculazione.
- E' stato pubblicato anche che la polizia avrebbe potuto non capire che
c'erano persone legate alla corda. Quello che possiamo dire rispetto a
questo e' che tutti gli agenti presenti al momento del taglio, erano
presenti sul luogo da sufficiente tempo per rendersi conto della
situazione. Anche le fotografie mostrano alcuni di loro sporgendosi dalla
balaustra. Inoltre gli striscioni e le persone presenti spiegarono
reiteratamente la situazione. Infine, gli agenti che alzavano la corda per
fare passare le automobili potevano chiaramente sentire che
c'era "qualcosa" attaccato all'estremita' della corda.
In generale, possiamo affermare che quello che e' successo non e' il
risultato di un atto di un poliziotto pazzo e isolato, ma piuttosto di un
clima generale di tensione e aggressivita' da parte di tutti gli agenti. Di
fatto esiste un testimone che afferma c'era gia' stato un tentativo
precedente di tagliare la corda da parte di un altro poliziotto, impedito
da lui stesso, e un altro testimone che nel recuperare la corda nel fiume,
ha visto un taglio incompleto sulla corda stessa a 10 cm. dal taglio
completo. Martin ci ha informato che prima del taglio saluto' tre
poliziotti, che lo videro perfettamente, con l'intento di stabilire un
contatto amichevole...
- Vogliamo ricordare un'altra volta ancora che tutti i partecipanti
all'azione, specialmente gli scalatori, erano persone con esperienza in
questo genere di azioni. Hanno preso tutte le precauzioni di sicurezza
necessarie e i materiali erano di prima qualita'.
- Lo stato attuale di Martin e' il seguente: il bacino e la colonna
vertebrale stanno migliorando. La caviglia e il tallone sinistro hanno
fratture multiple molto gravi, potrebbero essere operate un'altra volta nei
prossimi giorni. I dottori non ci hanno aggiornato rispetto al quadro
medico. Ora gia' puo' leggere, fino ad inquietarsi per le dimensioni dei
sui testicoli (come un pallone da calcio). No sara' trasportato in nessun
ospedale di Barcellona, come era previsto, ma continuera' a rimanere
ricoverato all'ospedale CHUV di Losanna per altri svariati giorni. I
dottori ci hanno confermato che Martin dovra' stare a letto ancora per
circa SEI settimane, successivamente dovra' seguire un altro periodo
indeterminato sempre ospedalizzato ma con una certa mobilita'. Vogliamo
segnalare hanno . Alla fine pare che potra' rimanere all'ospedale e
martedi' sara' trasferito in una camera normale. Aggiungiamo che ci pare
piuttosto contradditorio che si sia fatta pressione per trasferire
immediatamente Martin, quando allo stesso tempo solo si consente - atre
persone- di visitarlo due ore al giorno adducendo "ragioni di salute".
- Rimangono molte domande senza risposta, speriamo si potra' rispondervi
attraverso l'indagine in corso. Comprendiamo anche che le interpretazioni
sopra uno stesso fatto possano essere divergenti, per questo che noi qui,
non abbiamo voluto entrare in valutazioni ma piuttosto abbiamo voluto
offrire dati piu' obiettivi rispetto a quello a cui abbiamo potuto avere
accesso come testimonianze oculari e attraverso il materiale audiovisivo.
- Martin non e' l'unico che ha subito repressione per il G8. Centinaia di
persone sono state arrestate, incolpate o ferite durante questi giorni. Se
volete piu' informazioni circa le conseguenze legali del summit del G8,
consulta www.indymedia.org/g8.
3_ Per rimanere in contatto:
Se vuoi inviare un messaggio di solidarieta' a Martin, perché glielo
facciamo arrivare in ospedale:
love.to.martin@web.de
Se vuoi metterti in contatto con noiper qualsiasi cosa:
dontletmedown@web.de
Se vuoi far parte di una "lista d'invio" per avere informazioni aggiornate
periodicamente su Martin e i suoi compagni:
love.tomartin-subscribe@liveproject.lu
4/ Abbiamo bisogno di soldi Chiamata alla solidarieta'
A questo punto e' probabile che gia' conosci il caso di Martin Shaw. Questo
elettricista inglese residente a Barcelona e' ricoverato all'ospedale CHUV
di Losanna, recuperandosi dalle gravi ferite inflitte dalla polizia che
taglio' la corda che lo teneva sospeso a 21 metri di altezza. Martin e
l'altra compagna erano appesi con i loro corpi ad una corda che incrociava
l'autostrada Ginevra/Losanna, con la finalita' di bloccare il passaggio al
convoglio dei delegati del G8, alle loro politiche escludenti, genocidi e
ecocidi, e alla loro illegittima posizione di potere sui destini del mondo.
Una informazione dettagliata dei fatti si trova nel testo precedente.
Ora la situazione per Martin e la sua famiglia e' molto complicata. Martin
e' in un letto d'ospedale, imbottito di morfina, senza diritto di ricevere
oltre alla visita della sua famiglia, solo altre tre persone. Tutta la sua
famiglia piu' stretta vive nel Regno Unito e non ha a disposizione denaro
per trasferirsi in Svizzera durante la sua degenza. Diversi partecipanti
all'azione oltre a Martin e l'altra scalatrice si trovano ad affrontare
imputazioni nello Stato svizzero. Inoltre Martin e la sua famiglia
potrebbero essere costretti a coprire spese mediche e legali molto elevate,
in cui gia' figurano i costi che sta affrontando l'appoggio logistico della
squadra d'appoggio...
L'intenzione e' di far pagare allo Stato svizzero queste spese, cosi' come
per le spese derivate in gran parte dalle sue lesioni. Pero' queste vie di
finanziamento non possono garantire per il debito del carattere repressivo
dimostrato dallo Stato svizzero. E' per questo che lanciamo una chiamata
alla solidarieta' internazionale anti-repressiva per Martin, gli attivisti
che parteciparono all'azione e alla mobilitazione anti-G8.
Considerando che faremo di tutto per far pagare ai responsabili (anche per
questo mancano soldi) abbiamo creato un'associazione per gestire tutto il
denaro che si puo' raccogliere. Questa associazione si presenta come Cassa
di Resistenza Permanente Internazionale, indirizzata a provvedere
all'appoggio finanziario in situazioni di repressione. In questa maniera
speriamo di creare un fondo permanente e trasparente.
Attualmente ci sono conti aperti nel Regno Unito, Spagna e Germania.
Nello stato Spagnolo il conto e':
0081-0055-44-0006151525 Banc de Sabadell
verificare che sia intestato a nome di Esther Cerro
Ingresar a nombre de Martin
Il conto in Germania e':
Jan Bargen
Postbank Dortmund
KN (acc no): 77582466
BLZ (bank code): 440 100 46
Per ultima cosa vogliamo chiarire che non pretendiamo incolpare lo Stato
svizzero solo per fargli pagare le piu' alte indennita' possibili. Il
nostro obiettivo prioritario e' di avere un giudizio politico in cui siano
ben chiare le responsabilita' dei poliziotti presenti sul luogo dei fatti,
dei loro superiori gerarchici che predisposero il dispositivo repressivo
nelle zone del G8 e lo Stato Svizzero e gli stati partecipanti al G8. La
nostra intenzione e' di evitare, nei limiti del possibile, che casi come
questo si ripetano nel futuro.
Questa e' una lotta contro le impunita'...
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