No allo sgombero del Quarticciolo.
No all'esecuzione di tutti gli sgomberi e di tutti
gli sfratti.
No allo sgombero dell’ex commissariato del Quarticciolo
Il 12 dicembre 1998 ,venticinque nuclei di famiglie , singles, e giovani coppie , occupavano l’ex commissariato del Quarticciolo ,con il sostegno del coordinamento cittadino di lotta per la casa e il movimento delle tute bianche (oggi D.A.C.).Il palazzo versava da circa 8 anni in uno stato di completo degrado e abbandono,in seguito al trasferimento del commissariato in un’altra sede dovuto all’ingente stato di morosità’ che il ministero degli interni aveva protratto nei confronti dello I.A.C.P. proprietario dell’immobile.
Da 12 anni nessuna istituzione ,nessuna associazione o partito politico ha mai preso in considerazione l’ipotesi di inserire il suddetto stabile in un qual rivoglia progetto di recupero e/o destinazione alternativa al dilagante degrado e anni di abbandono hanno prodotto.
Dopo un lungo difficoltoso lavoro di risanamento e di pulizie gli occupanti , autonomamente hanno risolto seppur in maniera provvisoria l’esigenza di avere un tetto,esigenza che dovrebbe essere garantita dalle stesse istituzioni atte a tale scopo . A cinque anni di distanza gli occupanti pur essendo inseriti nelle liste dell’emergenza abitativa ancora aspettano una risposta risolutiva al problema alloggiativo, per puro caso vengono a conoscenza del fatto che entro il 30 giugno 03 dovrebbe essere eseguita un’ordinanza di sgombero dell’ex commissariato occupato, richiesta sottoscritta dallo I.A.C.P. (A.T.E.R.).
Questo criminale tentativo di attaccare chi lotta per il diritto alla casa si inserisce a pieno all’interno di un piu’ ampio progetto di smantellamento dello stato sociale vedi il taglio alle pensioni e alle spese sanitarie la privatizzazione delle scuole ,l’abbassamento dei salari la precarizzazione del lavoro e l’attacco all’articolo 18, e come tale va contrastato
A Roma sono gia’ 30000 le famiglie in attesa di assegnazione di un alloggio popolare. A fronte di un simile stato di emergenza il comune di Roma risponde propinando una politica secondo la quale dovrebbero essere costruiti 30000 nuovi alloggi in 10 anni ,alloggi che “verranno” costruiti al di fuori del comune di Roma , riproponendo così ,la deportazione di intere sacche disagiate ,il piu’ possibile lontano dalla “Roma vetrina”.
NOI DICIAMO NO A QUESTO SGOMBERO ,NO ALL’ESECUZIONE DI TUTTI GLI SGOMBERI E DI TUTTI GLI SFRATTI. E DICIAMO NO A CHI INTENDE STRUMENTALIZZARE I BISIGNI PRIMARI DELLE CLASSI SUBALTERNE PER ARRICCHIRE LE PROPRIE TASCHE O VILI RENDICONTI ELETTORALI.
Riproponiamo come metodologia di lotta la riappropriazione dei bisogni primari e delle esigenze proletarie attraverso la pratica dell’azione diretta ,dell’occupazione degli stabili in disuso delle case di risulta e…….delle sedi di chi ci ostacola.
INVITIAMO TUTTI/E ALLA MOBILITAZIONECITTADINA CONTRO LO SGOMBERO DELLE CASE OCCUPATE E DEL LABORATORIO SOCIALE
COMITATO DI OCCUPAZIONE QUARTICCIOLO
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