Parigi, 22 giugno 2003 Il portavoce della Confederation paysanne José Bové è stato arrestato intorno all'alba di oggi dai gendarmi di Aveyron, per essere trasferito nel carcere di Villeneuve-les-Maguelone (Herault). Lo si è appreso da fonti della prefettura di Rodez. Il leader anti-globalizzazione deve scontare una pena di dieci mesi per la distruzione di campi di riso e mais transgenici, che lo scorso 26 febbraio è stata confermata dalla Corte d'appello di Montpellier. Soltanto il presidente della Repubblica Jacques Chirac potrebbe evitare il carcere a Bové, con un provvedimento di grazia già richiesto dai sostenitori dell'attivista attraverso una petizione sottoscritta da 820.000 persone. L'arresto di stamattina è avvenuto su mandato del procuratore della Corte d'appello di Montpellier, come hanno precisato le fonti di Rodez. L'agricoltore del Larzac aveva già scontato tre mesi di carcere nel 2002, per i danni provocati al cantiere di un McDonald's a Millau (Aveyron) nell'agosto '99.
Sfondata la porta di casa Un'"operazione commando". Così è stato descritto l'arresto del leader della Confederation Paysanne dal suo avvocato, Francois Roux. L'abitazione dell'attivista a Millau, vicino a Montpellier, sarebbe stata raggiunta intorno all'alba da 80 gendarmi, un elicottero e cani poliziotto, a detta del legale. La porta della casa sarebbe stata addirittura "sfondata". "E' il genere di operazione che avremmo potuto immaginare per l'arresto Yvan Colonna (il latitante accusato dell'omicidio del prefetto Claude Erignac, nel febbraio 1998 ad Ajaccio, ndr). E' più semplice andare a casa di un militante pacifista che ha sradicato qualche pianta transgenica che arrestare Colonna" ha sottolineato l'avvocato. "Il minimo sarebbe stato bussare alla porta" ha aggiunto. A quanto riferito da Roux, Bové non avrebbe avuto "neanche il tempo di mettere insieme le sue cose, per prepararsi a dieci mesi di detenzione".
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