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Al San Paolo....
by dal manifesto Thursday September 25, 2003 at 02:51 PM mail:  

La notte delle botte all'ospedale San Paolo raccontata da chi c'era. Questa mattina alle 9,30 i militanti del centro sociale ORSO presidiano in Tribunale: quattro di loro, dopo essere stati picchiati dalla polizia, sono inquisiti e sono stati convocati dal pm.


la sera del 16 Marzo 2003 muore sull'asfalto di un marciapiede milanese, di fronte ad un pub del quartiere Ticinese, Davide Cesare, Dax per i compagni e le compagne dell'ORSO.
La notizia arriva convulsa: "I fascisti hanno accoltellato un compagno, DAx č in fin di vita all'ospedale San Paolo!".
Si corre, chi in auto chi con lo scooter, tutti verso la Barona, verso quell'edificio di cemento che sta accogliendo gli ultimi respiri di un compagno che dedicava il tempo rubato al lavoro (camionista) e alla piccola....e lo dedicava alla lotta per la casa.
Anche questa volta voglio essere presente per vedere coi miei occhi.

Arrivo quando Dax č gią morto. Fuori dal San Paolo sento le voci e le urla dei ragazzi e delle ragazze che vengono selvaggiamente picchiati dalle forze dell'ordine.
Non so cosa ti prende in quel momento, ma l'unica cosa che vuoi č essere vicino alle persone che conosci, ed č per questo che entro dentro la hall dell'ospedale milanese e vedo la coda, gli ultimi atti vili delle forze dell'ordine nei confronti di persone inermi e senza alcuna protezione.
Mazze da baseball, manganelli con il manico usato al contrario, persone che vengono fatte sdraiare pancia a terra e poi prese a scarpate con gli anfibi, niente fantasia, basta ri/guardarsi il filmato mandato in onda da Rai3.
E poi, dopo l'ultimo vile assalto, la conta.
Guardarsi intorno e vedere solo facce gonfie e livide, sangue ed umiliazione. Umiliazione per essere stati colpiti senza potersi difendere, senza neanche avere la possibilitą di proteggere il viso con le mani. Umiliazione per essere stata maltrattata e offesa, toccata ed oltraggiata.
La conta!
A volte non torna e allora giri per gli ospedali della cittą alla ricerca di un compagno e dopo essere stati prima al Policlinico lo trovi in una stanza del San Carlo, presidiato da due poliziotti con la mitraglietta puntata.
Lui trema ancora e oltra ad avere un taglio in testa ha tutti i denti rotti ed il sangue nelle urine. Botte e calci ad un uomo inerme, sdraiato per terra ed ammanettato.
Dai numerosi esposti delle persone presenti al pestaggio: "La polizia e i carabinieri hanno sfondato la porta del pronto soccorso e ci hanno rincorso urlando vi ammazziamo". "In cinque hanno iniziato a picchiarmi sul volto con i manganelli, poi, mi hanno trascinato fuori dall'edificio, vicino ai panettoni dicemento....e hanno continuato a picchiarmi con estrema violenza sul volto".
E ancora: "E' arrivato un carabiniere che mi ha ammanettao al polso destro e, dopo avermi alzato il braccio, mi ha pestato sul naso e sul volto con la sua radio di servizio. Questo carabiniere, mentre mi picchiava, mi urlava: Mi avete rotto la amcchina ora io rompo te. Bastardo sei un uomo morto. La manetta č mia, non la rompere che la rivoglio". E ancora: "Uno di questi carabinieri urlava: andiamo ad ammazzarli tutti questi bastardi comunisti. Un altro sptava spesso a terra ed urlava: Se non li caricate in corsia non vengo".
Sono trascorsi sei mesi e alla fine sono indagati alcuni compagni. Non capisco o forse č fin troppo chiaro? Non si possono incriminare le forze dell'ordine per i pestaggi fatti e allora si ribalta la questione. Noi ci siamo difesi!
Da chi? Dalle persone accorse all'ospedale per accompagnare Dax. Io c'ero. E stavolta conosco la veritą.

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