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Edward Said
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rainews24 Thursday September 25, 2003 at 06:35 PM |
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Letteratura. E' morto Edward Said, portavoce della cultura palestinese nel mondo
New York, 25 settembre 2003
L'intellettuale palestinese Edward Said è morto a New York negli Stati Uniti. Nato nel 1935 a Gerusalemme, sin dai primi anni 90 era malatto di leucemia. A stroncarlo un cancro al pancreas.
Gran parte della sua vita l’ha trascorsa negli Stati Uniti. Al centro dei suoi scritti la terra d’origine: la Palestina e l’aspirazione ad uno Stato autonomo. Ma non solo. Said ha scritto di letteratura inglese, di temi accademici, così come di musica e cultura.
Tra gli altri titoli ricordiamo: “La Questione palestinese”, “Imperialismo culturale” e l’autobiografia “Sempre nel posto sbagliato”.
Il suo impegno per la Palestina lo vide protagonista anche di un episodio molto discusso. Tre anni fu responsabile di un lancio di pietre dal confine libanese contro un posto di blocco israeliano.
Un fatto che non intaccò il suo prestigio. La Columbia University, dove ha trascorso la gran parte della sua vita da di professore, lo giustificò dicendo: non voleva colpire nessuno.
Ma nella storia del conflitto araboisraliano fu anche fortemente critico nei confronti di Yasser Arafat. Said contestò il presidente dell’Anp per la firma degli accordi di Oslo ritenuto colpevole di aver accettato una intesa contraria agli interessi palestinesi.
Leggiamo dal suo sito internet l’ultimo articolo citato, pubblicato sull’egiziano al-Ahram Weekly. Il titolo è “sogni e delusioni”. Un articolo per contestare la politica americana in Medio Oriente: non esiste una lingua e una cultura – ha scritto in sintesi Said – che da possiede il segreto su come fare le cose in maniera efficiente.
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ricordiamolo così
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intellettuale Friday September 26, 2003 at 03:42 PM |
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L'intellettuale palestinese è morto a New York per una rara forma di leucemia. Il suo approccio laico alle vicende mediorientali, gli aveva provocato il bando di Israele e l'ostilità di Arafat che fece di tutto perché i suoi libri non si diffondesseroE’ stato il portatore sano di un approccio laico e moderno alla questione palestinese, una delle voci più lucide che si faceva strada a fatica ma con autorevolezza tra integralismi e odi feroci.
Edward Said nacque nel 1936 a Gerusalemme da famiglia palestinese di religione copta, costretta all’esilio in Egitto nel 1948; più tardi il trasferimento definitivo negli Stati Uniti. Un tragitto geografico che influenzerà la sua formazione che lo porterà a esplorare nei suoi saggi l’abisso spalancatosi tra Oriente e Occidente.
«Orientalismo (la sua opera più conosciuta n.d.r.) è un ripensamento di quello che per secoli è stato ritenuto un abisso invalicabile tra Oriente e Occidente. Il mio scopo non era tanto eliminare le differenze – chi mai può negare il carattere costitutivo delle differenze nazionali e culturali nei rapporti tra esseri umani? – quanto sfidare l’idea che le differenze comportino necessariamente ostilità, un assieme congelato e reificato di essenze in opposizione, e l’intera conoscenza polemica costruita su questa base. Ciò che auspicavo era un nuovo modo di leggere le separazioni e i conflitti che avevano provocato ostilità, guerre e l’affermarsi del controllo imperialista».
Formatosi a Princeton, ha insegnato in decine di università nordamericane fino alla cattedra di Letteratura comparata alla Columbia University di New York, Said ha fatto parte del Consiglio Nazionale Palestinese, partecipando attivamente “nell’ombra” ai negoziati di pace con Israele.
Proprio gli accordi di Oslo, da lui fortemente criticati, gli valsero il bando per molti anni, da parte delle autorità israeliane, a tornare nei Territori e il disprezzo di Arafat che cercherà in tutti i modi di vietare la diffusione dei suoi libri.
E’ morto ieri per una rara forma di leucemia, a New York, Occidente. Nelle stesse ore a Gaza, Oriente, «sei persone sono morte negli scontri tra militanti palestinesi ed esercito israeliano a Gaza e a Hebron. Da parte israeliana è morto un soldato e altri cinque sono rimasti feriti. Da parte palestinese hanno perso la vita una bambina di tre anni e quattro militanti armati. Altri otto palestinesi sono rimasti feriti». (Reuter).
in rete: http://www.edwardsaid.org http://www.diario.it/?page=wl03092600
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una bambina di tre anni e quattro militanti armati
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non vi fa riflettere? Friday September 26, 2003 at 03:48 PM |
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Una bambina di tre anni e quattro militanti armati. Cosa ci facevano quattro militanti armati nei pressi di una bambina di tre anni. Perché dite che non è vero che i palestinesi si servono della popolazione civile come scudo umano? Non è evidente a ogni notizia? Senza polemica.
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che noia
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dove possono andare Friday September 26, 2003 at 04:00 PM |
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le case sono state demolite, le città circondate da militari, coprifuoco, alta densità demogrfica, ..certo sarebbe meglio che i bambini potessero andare al mare invece di vivere sotto occupazione che i territori venissero liberati, che si seguisse con più attenzione la denuncia dei militari, dei piloti . Quando comincerete a porvi il problema delle colonie e degli insediamenti invece di blaterare sui bambini che vivono in un ghetto e in una situazione di guerra che dura da 50 anni.
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Leggi bene
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ZaBasta! Friday September 26, 2003 at 04:09 PM |
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Leggi bene! La notizia è la morte di E. Said. Anche questo è un pretesto per sputare cazzate revisioniste?
Ringraziate il vostro Dio che su questo spazio trovate pure gli stronzi, come me, che vi stanno aleggere e qualche volta vi rispondono pure.
Che i veri nemici ve li siete alleati...e non distinguete bene nemmeno i grandi intellettuali, come Said, che hanno dato un contributo culturale a conoscere le categorie con le quali si studiava il mondo arabo.
Ma che te lo dico a fare? Tu "Orientalismo" non l'hai letto...
...e non sai nemmeno dell'impegno di Said...
Un grande intellettuale del mondo arabo...è una grandissima perdita.
P.S. Sul sito http://www.almubadara.org, esperienza politica e sociale di cui era uno dei firmatari, trovate alcune delle ultime cose che Said aveva scritto.
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Olocausto?
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JSMill Saturday December 06, 2003 at 10:16 PM |
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biber1@libero.it |
I palestinesi martirizzati non meno di quanto lo furono gli ebrei nell'olocausto?? Forse sfugge la differenza tra il genocidio con milioni di vittime e la legittima difesa israeliana. Probabilmente non sai di cosa parli. Se gli israeliani aprissero campi di sterminio e vi uccidessero un milione di palestinesi (circa un sesto delle vittime razziali dei nazisti), il paragone sarà più appropriato. ****** Quali genocidi sono paragonabili a quello nazista? probabilmente quello degli armeni e, proporzionalmente, quello degli zingari nella seconda guerra mondiale. Ci si avvicinano quelli ordinati da Stalin e Pol Pot, anche se - a parte le dovute eccezioni nel primo caso - era molto meno su base etnica. Se ti riferisci alla violenza della represione, direi che che basta guardarsi intorno per vedere esempi più calzanti (anche se il parallelo resta sul piano dell'analfabetismo storico): per es. la repressione - sul filo però della legittima difesa - in Giordania nel 1970. Più in generale i regimi arabi hanno talvolta sterminato le minoranze, frequentemente i comunisti (anche Iran e Indonesia, musulmani ma non arabi), molto spesso gli oppositori politici in generale.
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e....
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lillyna Saturday March 13, 2004 at 11:06 PM |
mail:
lillyna94@libero.it |
hai dimenticato lo sterminio dei nativi d'america e lo sterminio degli africani durante la deportazione in america! casualmente 2 tragedie che hanno contribuito alla fondazione dello stato più democratico, che oggi dichiara guerra a destra e a manca, che ancora non abolisce la pena di morte, che sostiene israele in ogni senso e maniera, ecc.. ecc... ecc..
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