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[milano] San Paolo: presidio ed interrogatori
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info Thursday September 25, 2003 at 05:33 PM |
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San Paolo: presidio ed interrogatori
Questa mattina si sono svolti gli interrogatori dei quattro compagni indagati per i fatti del San Paolo. Durante tutta la mattinata i compagni hanno presidiato il Palazzo di Giustizia di Milano esponendo anche una mostra fotografica su quella dramamtica nottata. Sono stati distribuiti due volantini:
IL MURO DI GOMMA DELLA MENZOGNA
Il muro di gomma alla fine ci si è parato davanti, sono quattro i/le compagni/e indagati/e per i fatti del San Paolo con accuse gravi (colpevoli del medesimo "disegno criminoso", di minacce e violenze nei confronti di polizia e carabinieri che "cagionano" prognosi fino ai 60 giorni ad una ventina di "tutori" dell'ordine) che potrebbero portare alla privazione della libertà. E così i peggiori scenari si materializzano, dopo l'assassinio per mano fascista di un compagno, dopo le selvagge cariche dentro un ospedale sui/lle compagni/e accorsi/e per conoscerne le condizioni, dopo lo squallido atteggiamento della questura nei giorni successivi che insisteva sulla tesi del "furto della salma" perpetrato dai suoi amici a giustificazione dei massacri in ospedale, finalmente arriviamo al dunque: indagati sono i/le compagni/e mentre per le truppe d'assalto di caserme e commissariati si profila un ennesimo insabbiamento come nella migliore tradizione di questo paese.
Quando undici di noi presentarono gli esposti contro l'operato delle polizie quella notte fummo somemrsi di plausi e di critiche, plausi di chi giudicava giusta questa scelta ritenendo impossibile che la magistratura non colpisse i responsabili dell'ordine pubblico vista la gravità dei misfatti commessi, critiche da parte di chi riteneva inutile utilizzare lo strumento della magistrature perchè organismo a senso unico. Il nostro atteggiamento fu una posizione terza: procedevamo insieme al nostro collegio legale nella presentazione degli esposti con lo scopo di puntare il dito contro la gestione complessiva di quella notte da parte della questura e dell'arma, privilegiando quindi l'aspetto "politico" a discapito di quello giudiziario in cui in realtà non confidavamo. Ad ora si può dire che le fosche previsioni si siano avverate: impunità per gli squadristi in divisa e rischio di carcere in futuro per alcuni compagni "torturati" al San Paolo.
Il criterio di selezione per i quattro inquisiti (che in realtà saranno di più alla fine perchè non è sostenibile che in quattro abbiano causato danni gravi a più di 20 poliziotti e carabinieri) in parte risponde alle solite logiche messe in atto in questi casi: è inquisito il compagno ripreso dal video amatoriale accasciato a terra e circondato da 5 o 6 "signori" che lo scalciano e manganellano violentemente, l'intento è quello di imputargli in precedanza chissà quali violenze che farebbero scattare la reazione degli agenti in un secondo momento, due su qauttro degli indagati sono il compagno e la compagna che il giorno successivo denunciarono in conferenza stampa i pestaggi della polizia. E fin qui siamo nel classico delle strategie questurine. Più oscura è la scelta di inserire in questo primo elenco uno dei feriti di Via Brioschi, perchè è davvero impensabile che un compagno che ha appena avuto un coltello pintato addosso e che in ospedale si è recato in qualità di "degente" possa rendersi protagonista di chissà quali violenze fisiche contro i ben armati "tutori". Ma questa è la realtà.
Lontani dai clamori della stampa di sei mesi fa assistiamo quindi alla squallida falsificazione dei fatti di quella maledetta notte, i/le compagni/e aggrediscono le forze dell'ordine che inermi subiscono senza reagire la violenza di quella "marmaglia rossa" o di quei "comunisti di merda" come ci urlavano quella sera, accanto a frasi gentili del tipo: "uno di meno", "vi ammazziamo tutti", ecc. Detto per inciso queste frasi erano pronunciate dagli equipaggi delle volanti che normalmente si vedono in giro per la città.
Nel procedimento per omicidio a carico dei fascisti gli esiti sono scontati: il vecchio è fuori da tanto, il piccolo sembra si avii in qualche comunità di recupero, il grande si accolla tutto ciò che non si può negare in nessun modo. Siamo contor la società delle galere abbiamo sempre detto, e lo siamo con convinzione anche in questo terribile frangente. Però siamo disgustati dalle strategia furbastre ed in malafede che puntano alla falsificazione della realtà. Anche qui si cerca in tutti i modi di accollare ai compagni la responsabilità di aver causato tutto, ed ai fascisti al massimo si imputa di aver poi esagerato....una strategia speculare a quella del San Paolo!
Ancora una volta siamo costretti ad ingoiare il dolore ed a mobilitarci per difendere i/le nostra compagni/e inquisiti/e dopo essere stati picchiati/e. Alla giustizia sommaria delle "caserme", alle menzogne concordate sempre nelle caserme e nei commissariati, a chi da credito a queste ricostruzioni dei fatti in malafede, a quella stampa che seppe per alcuni giorni essere obiettiva prima di rientrare all'ordine, rispondiamo che riprenderemo la mobilitazione, in difesa dei/lle compagni/e e della verità su quella notte di terrore fascista e poliziesco.
ABBATTIAMO IL MURO DI GOMMA DELLA MENZOGNA: VERITA' PER IL SAN PAOLO!
ANTIFASCITI/E MILANESI
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MASSACRATI ED INDAGATI
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l'altro volantino Thursday September 25, 2003 at 05:35 PM |
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La notte del 16 Marzo 2003 a Milano nel quartiere Ticinese tre compagni vengono aggrediti e feriti da alcuni fascisti. Davide muore, Alex rimane gravemente ferito. Alcune decine di compagni accorsi all’ospedale San Paolo per sincerarsi delle condizioni dei feriti, vengono massacrati dagli agenti di Polizia e Carabinieri all’esterno ed all’interno del pronto soccorso.
Nei giorni seguenti si sono susseguite deliranti dichiarazioni e menzognere ricostruzioni dei fatti da parte della questura e prefettura, riprese immediatamente da giornali e televisioni. Si è liquidato l’assassinio fascista di Via Brioschi come una rissa tra balordi. Si è voluto imputare il ritardo dei soccorsi all’atteggiamento aggressivo dei pochi compagni accorsi sul luogo, quando invece un video amatoriale rivela la presenza di numerose volanti che bloccano tutte le vie d’accesso a Via Brioschi. Si è voluto dipingere il dolore e la preoccupazione degli amici di Dax accorsi al San Paolo come un attacco mirato alle forze dell’ordine, con tanto di sassaiola laddove sassi non ce ne sono. Come dimenticare le sconcertanti dichiarazioni del Questore quando accusava i compagni presenti quella notte di voler trafugare la salma di Dax. MA certificati e dichiarazioni da parte di medici ed infermieri dell’Ospedale San Paolo, gli esposti di 11 compagni massacrati brutalmente oltre che un secondo video amatoriale, smentiscono categoricamente le ricostruzioni delle forze dell’ordine sulla notte del 16 Marzo.
Del resto la storia recente di questo paese ci insegna come per nascondere le proprie palesi nefandezze, polizia e carabinieri utilizzino false prove e personalissime ricostruzioni. E’ emblematica la mattanza della scuola Diaz a Genova durante i giorni del G8 nel Luglio del 2001, giustificata dal ritrovamento di 2 bottiglie molotov risultate poi lì trasportate, per ammissione, degli stessi agenti di polizia. Quelle giornate, e prima ancora quelle di Napoli, non sono casi isolati di gestione violenta dell’ordine pubblico, ma rappresentano un disegno preciso ed un’evoluzione in senso repressivo delle politiche di controllo nei confronti dei movimenti di lotta e delle fasce sociali più deboli.
Ora quattro dei compagni massacrati all’ospedale San Paolo vengono accusati, tra le altre cose, di aver provocato gravi lesioni ad una ventina tra poliziotti e carabinieri, ed altri potrebbero essere identificati a breve. Oltre al rischio penale che corrono questi compagni, si rischia di perdere così il senso di ciò che realmente è accaduto quella notte. Si cerca di accollare ai compagni la responsabilità di aver causato tutto ed alle polizie al massimo si imputerà di aver esagerato (per adesso neanche questo!)…una strategia speculare all’indagine per Via Brioschi! Contro le ricostruzioni in malafede fatte nelle caserme e nei commissariati va ripresa la mobilitazione in difesa dei compagni e della verità su quella notte di terrore poliziesco e fascista.
ABBATTIAMO IL MURO DELLA MENZOGNA!
ANTIFASCISTI/E MILA
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