LUCCA — Mentre tutta la città incrocia le dita per scongiurare atti di violenza in occasione delle due manifestazioni di domani, la prima organizzata alle 16 ai Macelli da Forza Nuova e la seconda dal movimento antifascista del centro sinistra con ritrovo alle 15.30 in piazzale Verdi, la prefettura di Lucca ha già preso le sue decisioni:
ai giovani di destra (circa 300 persone previste) è stato concesso lo spazio per un comizio mentre i partecipanti alla contromanifestazione (3 mila) seguiranno un percorso prestabilito fino a Piazza del Giglio. E siamo alle dichiarazioni d'intenti delle due «fazioni», che i diretti interessati hanno esposto ieri mattina nel corso di due conferenze stampe. E così, mentre a FN il segretario nazionale Roberto Fiore esponeva le sue ragioni assieme al vice segretario lucchese Fabrizio Sgandurra, alla sede dell'Arci c'erano i rappresentanti delle circa 30 associazioni antifasciste che proclamavano il loro dissenso al comizio dei giovani di destra. Aldilà della propaganda, aldilà delle idee e delle ideologie resta comunque il fatto che entrambi gli schieramenti si dichiarano «democratici e non violenti». Sembrerebbe tutto a posto, insomma, se non fosse che i militanti di FN, autodefinendosi «disciplinati in piazza», hanno accusato le sinistre di «aver iniziato una campagna d'odio e una "chiamata alle armi" contro FN». «Non è stata fatta alcuna chiamata alle armi — hanno subito replicato gli Asa —, tranne quella alla mobilitazione sulla piattaforma del documento unitario redatto per la manifestazione da tutte le associazioni coinvolte. Non ci sarà nessuna provocazione tranne quella lanciata da FN con la sua manifestazione». A questo punto di certo c'è solo il fatto che domani avremo una città blindata e che gli eventuali provocatori, siano essi di destra o sinistra, dovranno rispondere delle loro azioni a una Lucca che «dice no all'intolleranza» (come si legge sui manifesti nelle strade). E il documento citato dall'Asa, bene dirlo, non contiene alcun richiamo alla violenza, si limita a «denunciare il fatto che FN, richiamandosi ai contenuti del fascismo, promuove il razzismo, la xenofobia e l'omofobia, non sia ancora fuorilegge alla luce di quanto affermato dalla legge Mancino e dalla legge 645 del 1952». La forchetta delle associazioni firmatarie, molto larga, comprende fra le altre l' «Altro Volto gay/lesbica», le Acli, Emergency, il museo Storico della Resistenza di Sant'Anna di Stazzema, Manitese, Vivere Lucca e Cgil. Gli antifascisti, comunque, hanno sottolineato il fatto che la loro non sarà solo una manifestazione «contro», ma anche «per», «per difendere i valori democratici». Le motivazioni di entrambi i gruppi galleggiano sulle loro tradizioni storiche: FN critica le politiche europee sulla famiglia (in particolare l'annosa questione dei matrimoni gay), gli antifascisti sfilano contro «la guerra infinita», la «precarizzazione del lavoro e dei diritti» e «a favore delle politiche a tutela dell'ambiente».
di Stefano Giuntini
lanazione.quotidiano.net/chan/6/4:4798014:/2003/09/26
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