Indymedia e' un collettivo di organizzazioni, centri sociali, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi italiani indipendente dall'informazione istituzionale e commerciale e dalle organizzazioni politiche.
toolbar di navigazione
toolbar di navigazione home | chi siamo · contatti · aiuto · partecipa | pubblica | agenda · forum · newswire · archivi | cerca · traduzioni · xml | toolbar di navigazione toolbarr di navigazione toolbarr di navigazione toolbar di navigazione
Campagne

Sostieni,aderisci,partecipa al progetto Isole nella Rete


IMC Italia
Ultime features in categoria
[biowar] La sindrome di Quirra
[sardegna] Ripensare Indymedia
[lombardia] AgainstTheirPeace
[lombardia] ((( i )))
[lombardia] Sentenza 11 Marzo
[calabria] Processo al Sud Ribelle
[guerreglobali] Raid israeliani su Gaza
[guerreglobali] Barricate e morte a Oaxaca
[roma] Superwalter
[napoli] repressione a Benevento
[piemunt] Rbo cambia sede
[economie] il sangue di roma
Archivio completo delle feature »
toolbarr di navigazione
IMC Locali
Abruzzo
Bologna
Calabria
Genova
Lombardia
Napoli
Nordest
Puglia
Roma
Sardegna
Sicilia
Piemonte
Toscana
Umbria
toolbar di navigazione
Categorie
Antifa
Antimafie
Antipro
Culture
Carcere
Dicono di noi
Diritti digitali
Ecologie
Economie/Lavoro
Guerre globali
Mediascape
Migranti/Cittadinanza
Repressione/Controllo
Saperi/Filosofie
Sex & Gender
Psiche
toolbar di navigazione
Dossier
Sicurezza e privacy in rete
Euskadi: le liberta' negate
Antenna Sicilia: di chi e' l'informazione
Diritti Umani in Pakistan
CPT - Storie di un lager
Antifa - destra romana
Scarceranda
Tecniche di disinformazione
Palestina
Argentina
Karachaganak
La sindrome di Quirra
toolbar di navigazione
Autoproduzioni

Video
Radio
Print
Strumenti

Network

www.indymedia.org

Projects
oceania
print
radio
satellite tv
video

Africa
ambazonia
canarias
estrecho / madiaq
nigeria
south africa

Canada
alberta
hamilton
maritimes
montreal
ontario
ottawa
quebec
thunder bay
vancouver
victoria
windsor
winnipeg

East Asia
japan
manila
qc

Europe
andorra
antwerp
athens
austria
barcelona
belgium
belgrade
bristol
croatia
cyprus
estrecho / madiaq
euskal herria
galiza
germany
hungary
ireland
istanbul
italy
la plana
liege
lille
madrid
nantes
netherlands
nice
norway
oost-vlaanderen
paris
poland
portugal
prague
russia
sweden
switzerland
thessaloniki
united kingdom
west vlaanderen

Latin America
argentina
bolivia
brasil
chiapas
chile
colombia
ecuador
mexico
peru
puerto rico
qollasuyu
rosario
sonora
tijuana
uruguay

Oceania
adelaide
aotearoa
brisbane
jakarta
manila
melbourne
perth
qc
sydney

South Asia
india
mumbai

United States
arizona
arkansas
atlanta
austin
baltimore
boston
buffalo
charlottesville
chicago
cleveland
colorado
danbury, ct
dc
hawaii
houston
idaho
ithaca
la
madison
maine
michigan
milwaukee
minneapolis/st. paul
new hampshire
new jersey
new mexico
new orleans
north carolina
north texas
ny capital
nyc
oklahoma
philadelphia
pittsburgh
portland
richmond
rochester
rogue valley
san diego
san francisco
san francisco bay area
santa cruz, ca
seattle
st louis
tallahassee-red hills
tennessee
urbana-champaign
utah
vermont
western mass

West Asia
beirut
israel
palestine

Process
discussion
fbi/legal updates
indymedia faq
mailing lists
process & imc docs
tech
volunteer
- roma - - sex -

Vedi tutti gli articoli senza commenti
ieri sessismo in piazza?
by lk Sunday October 05, 2003 at 12:17 PM mail:  

riflessioni sul preannunciato e poi effettivamente realizzato, blocco di donne disobbedienti

> Come potete leggere dall'appello pubblicato qui di
> seguito, è nata l'idea,
> da un gruppo di compagne disobbediemti, di portare
> avanti n'azione di donne
> durante la manifestazione del 4 ottobre.


e dopo che la cosa e' stata fatta chi era la' sul posto o dentro quella azione cosa pensa che sia in effetti accaduto??

dai resoconti e dalle immagini pare una delle cose piu' sessiste mai viste DA SEMPRE

prima le donne coi palloncini poi gli uomini guerrieri con i bastoni

a quando la gara di torte per donne disobbedienti? :-))

un video che descrive bene la cosa lo trovate qui: http://www.lulop.com/download/pick1/857_streamingh.ram


gia' programmato ma ora di ancor piu' stringente attualita' il workshop:

"Antisessismo, nel movimento e nei quartieri" - incontro, punto della situazione e discussione sulla pratica antisessista sia nei posti okkupati che nei quartieri dove viviamo.

mercoledì 15 ottobre ore 21:00 @ L38 Squat Via Giuliotti, 8 Roma, nel contesto di DIY weeks http://www.tmcrew.org/laurentinokkupato/diy.htm

ciao

questo era il foglio che preparava la cosa:

A titolo informativo...



> Come potete leggere dall'appello pubblicato qui di
> seguito, è nata l'idea,
> da un gruppo di compagne disobbediemti, di portare
> avanti n'azione di donne
> durante la manifestazione del 4 ottobre. Per tutte
> le compagne che vogliono
> partecipare e che possono essere già da domani (3
> ottobre) a Roma, alle ore
> 20.00 ci sarà un incontro organizzativo presso le
> case occupate di Action di
> Via De Lollis.
> Durante la manifestazione, l'appuntamento sarà
> davanti allo spezzone
> disobbediente quando raggiungeremo la fine del
> percorso.
>
> P.S.
> 1 Chiediamo a tutte e tutti di spargere la voce e
> di portare e leggere
> questo appello sui treni e pullman che partiranno in
> modo da diffondere la
> voce il più possibile!
> 2 La partecipazione deve essere la più colorata e
> variopinta possibile,
> quindi qualsiasi idea fantasiosa e creativa è ben
> accetta, palloncini
> colorati, ortaggi, uova, stelle filanti,
> coriandoli...etc...portateli!
>
>
> Appello
>
> Saremo noi sciaman*, variopèint* e assolut* a
> scuotere i corpi, a iniziare
> le danze febbrili, a battere strade e tamburi fino
> alla perdizione, facendo
> incontrare azione e parola, corpo e azione, corpo e
> spirito, conflitto e
> consenso?
> (la Dissobedienza ha le zinne di Assalti A-salti,
> primavera 2002)
>
> A Cancun, poche settimane fa, l'ultimo giorno dei
> lavori del Wto, le donne
> hanno divelto le reti che formavano la zona rossa. I
> campesinos poi, le
> hanno tirate via con delle grandi funi. Guardando a
> Cancun vogliamo dire: Si
> se puede. Si possono invadere tutte le zone rosse,
> anche se non ce le
> costruiscono contro ad ogni manifestazione, fatte di
> reti e container
> accatastati, anche quelle che esistono tutti i
> giorni nelle nostre vite e
> nei nostri territotri e non ci piacciono.
> Le vogliamo invadere con i nostri corpi, con i
> nostri desideri e crediamo
> davvero si possa ancora fare, di nuovo. E poi ancora
> ed ancora. Perché
> chiunque può e deve ribellarsi e manifestare la
> propria indignazione, in un
> paese governato da un presidente del consiglio che
> annuncia i tagli alle
> pensioni areti unificate evocando un terribile, ma
> ancora familiare,
> immaginario.
> A partire dalle pratiche della disobbedienza che
> sentiamo nostre, vogliamo
> proporre per il 4 ottobre la nostra modalità di
> stare in piazza.
> Vogliamo avanzare al termine della manifestazione e
> conquistare lo spazio
> che ci separa dal vertice. Andremo avanti, infatti,
> con gli articoli della
> Convenzione che vogliamo noi, sui nostri corpi
> protetti, oltre la muraglia
> di forze dell'ordine che ci schiaccerà davanti a
> difendere un vertice
> illeggittimo.
> Vogliamo costruire un'Europa dal basso, amisura di
> tutte e tutti, uno spazio
> pubblico che si fondi su diritti e libertà. Vogliamo
> un'Eruopa senza
> frontiere e senza eserciti. Vogliamo reddito e
> futuro.
> Vorremmo non essere sole. Vorremmo proporre a tutte
> le donne di partecipare
> a questo momento di conflitto volto a riaprire spazi
> di democrazia e di
> partecipazione, che parli al movimento dei movimenti
> che tanta strada ha
> percorso fino ad ora e alla società civile intera,
> dimostrando che praticare
> il conflitto è diritto di tutt@.
> A partire dalle compagne disobbedienti
>

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
re: sessismo
by f12 Sunday October 05, 2003 at 05:12 PM mail:  

le disobbedienti sono le migliori obbedienti che abbia mai visto, i miei complimenti

http://italy.indymedia.org/news/2003/10/394341.php

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
UOMINI DISOBBEDIENTI E DONNE OBBEDIENTI?!?!?!
by ma cristo... Sunday October 05, 2003 at 05:42 PM mail:  

Per lasciare di stucco me, da sempre scettico e vagamente sospettoso (scherzo!...più o meno...!) verso le paranoie in tutte le direzioni derivanti dall'annosa questione sessismo-uomo/donna-maschilismo-ecc...vuol dire che i disobbedienti hanno veramente passato il segno...una mossa tra le più sessiste mai concepite in una piazza...vergogna agli uomini ma anche e soprattutto (forse) alle donne prestatesi a un simile degradamento.
saludos.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
intervista a Hebe de Bonafini
by kalegorria Monday October 06, 2003 at 12:10 AM mail:  

Intervista del periodico basco Kalegorria febbraio 2002 a Hebe de Bonafini presidenta de las Madres de Plaza de Mayo

D.:Lottare contro la globalizzazione è una parola d’ordine in più o realmente rappresenta un passo avanti per la resistenza dei popoli?

R.: Penso che fa parte di quegli slogan, che per essere generici, finiscono per non dire niente. Il nemico più potente dei nostri popoli è il Fondo Monetario Internazionale, gli USA, è l’imperialismo. Allora si appellano agli slogan, perché non si decidono a lottare contro gli USA, i cui governanti sono coloro che impongono la globalizzazione insieme alle multinazionali europee. La globalizzazione è una invenzione dei potenti per lasciarti senza lavoro, senza medicine, senza scuola e senza casa. La globalizzazione è un concetto che assomiglia allo Spirito Santo: non si vede e non si tocca. Tutto il mondo ne parla, però non la tocchiamo. Però ne soffriamo.

D.: C’è chi prospetta una globalizzazione della solidarietà. E’ appropriata questa definizione?

R.: A me piacerebbe che si cercasse di globalizzare il socialismo più che la solidarietà. Il capitalismo è molto astuto, perché utilizza parole che uno non conosce e inizia a ripeterle come un pappagallo fino a che non si ritorcono contro di noi.

D.: Qual è stata l’esperienza delle Madri al Forum di Porto Alegre?

R.: Siamo state nel Forum in modo clandestino, cosa che ci piace molto. Ci hanno invitato i compagni dei Sem Terra. Al Forum ufficiale, si è contrapposto una sorta di Forum parallelo, dove c’erano i campesinos, i senza terra, gli studenti, i giovani. Quello che noi Madri abbiamo dimostrato è che non invitandoci quelli che si sono impadroniti del Forum hanno agito con superbia. Che altro significa impedire che vengano Fidel e Chavez o non voler ascoltare le FARC o las Madres de Plaza de Mayo? Abbiamo parlato lo stesso, dato la nostra posizione. Il Forum doveva essere di tutti, ed è lì che pecca di democrazia. A me non hanno chiesto, e neanche alle altre decine di migliaia di persone presenti, se volevo ascoltare Fidel o no. Quelli che dicono che siamo dittatori sono precisamente i grandi intolleranti, praticano direttamente l’esclusione di chi non gli conviene che apra bocca per le verità che dice.

D.: Chi si è “impadronito” del Forum di Porto Alegre?

R.: Nessuno si prende qualcosa che nessuno gli dà. Qui glielo hanno dato all’Europa ed agli eurocentristi, e siccome molti vivono nella fantasia di appartenere al primo mondo, succede quel che succede. Adesso nella direzione del Forum comandano i francesi, gli italiani, i belgi… Hanno l’idea che se ti accodi al primo mondo, farai parte del primo mondo e tutto va col vento in poppa.

D.: Perché crede che la sinistra - quasi tutta – sia così preoccupata di condannare il terrorismo o di parlare sempre dei due terrorismi?

R.: Semplicemente perché non sono di sinistra, fanno finta. Sono come le giacche di pelle di leopardo: ci sono quelli veri e quelli sintetici. Non è che mi piacciono certi vestiti, ma tra gli uni e gli altri c’è differenza. La sinistra che è così preoccupata di ripetere quello che ha detto quell’assassino di Bush, sono “sintetici”, non hanno niente a che fare con la realtà. A me da coraggio sentire certe cose dalla bocca di gente che si dice di sinistra, perché io amo la sinistra, i miei figli erano di sinistra, e non voglio che questa parola perda prestigio in questo modo. Noi siamo di sinistra perché vogliamo la Rivoluzione ed il socialismo. Quelli che parlano di terrorismo e criminalizzano i compagni sono pura merda.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
Vi prego
by giuliana Monday October 06, 2003 at 10:41 AM mail: invisibileg@autistici.org 

Davvero non sono abituata a rispondere ai post su indymedia, nonostante apprezzo il tentativo di dargli un senso e un'articolazione, limitando il delirio collettivo al quale tutt@ assistiamo da troppo tempo.
Sono una donna disobbediente o obbediente come si legge da questi post, o sciacquetta pompinara come si è lasciato sfuggire qualche altra donna veramente Donna....
Insomma basta.
Quello che è successo in piazza il 4 ottobre è stato un tentativo, con molti limiti, ma un tentativo.Di raccontare in Italia quello che è successo a Cancun, dove migliaia di donne armate di cesoie , fazzoletti e pure qualche bastone a sfondato una ZONA ROSSA: molto femminile direi! Eppure è stato esaltante, emozionante, concordato con...i campesinos, quelli koreani che praticano il karakiri...
E nessuno ha avuto nulla da dire.
Ma stavolta c'erano in mezzo i disobbedienti , vincitori indiscussi della top ten degli smerdamenti della newswire...
QUindi le donne erano mascherate, cuscinetti e tutto quello che molt@ compagni e compagne, giornalisti e giornaliste hanno pensato nelle ultime 48 ore.
La proposta del 4 è stata pensata da compagne...
Ed è stata accolta dai compagni.
Si è cercato di articolare una presenza in piazza, che fosse comunque in gado di esprimere rabbia e indignazione nei confronti di questo governo e dell'indifferenza assoluta dei governi europei verso la tutela dei diritti fondamentali di "uomini e donne" che abitano l'Europa, cosa che sembra sempre essere l'ultimo dei problemi delle componenti di social forum, coordinamenti, e quant'altro.
E' molto più radicale Berlusconi nei confronti della sinistra che noi nei suoi...
Insomma, ancora una volta mi chiedo perchè tante energie che comunque rispecchiano una voglia di riflettere , di star dentro alle cose, vengono utilizzate DOPO, per commentare un film, per dare giudizi, per dire cosa avreste fatto voi...
perchè non prima?
Chi è senza peccato scagli la prima pietra....
Non voglio negare le differenze, i percorsi, le sensibilità, le appartenenze...ma, credo che ci aspetta un anno faticoso e importante. Credo in questo movimento e nella sua capactà di riarticolarsi di continuo e farsi trovare, sempre. Credo nei percorsi che ci sono in piedi, dalle occupazioni degli spazi, delle case, alle parabole incredibili della comunicazione indipendente,ai municipi ribelli,alle lotte dei migranti, a tante altre cose che le componenti di questo movimento produce, ma vi prego BASTA!
Si perdono completamente di vista i contenuti, diventiamo ridicoli e soprattutto questo è il modo migliore per farsi spazzar via.
L'assetto delle forze dell'ordine della manifestazione del 4 non vi ha spaventato? O eravate più concentrati a vedere quanto erano poco femminili le compagne disobbedienti che hanno voluto porsi davanti alla muraglia di carabinieri, prima di tutto per dire che tutti e tutte hanno il diritto e il dovere di ribellarsi, disobbedienti doc e non e che questo movimento deve ricominciare a riflettere e praticare qualcosa che esprima "conflitto"?
Poi, ripeto, parliamone, vediamoci di persona..., noi compagne stiamo ancora riflettendo sull'esperienza del 4, su ciò che è andato bene e su ciò che è andato meno bene.
Con i nostri tempi, forse troppo femminili, per essere al passo del bombardamento mediatico che ogni volta ci travolge...
Buona giornata. Giuliana

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
Qualche considerazione
by out Monday October 06, 2003 at 11:16 AM mail:  

Qualche considerazione: con tutto il rispetto per il tentativo delle compagne (sorelle se preferite) di sperimentare pratiche disobbedienti nuove e "provocatorie" (sia internamente che esternamente al mov dei disob) a me è parso che l'organizzazione del tutto sia stata concordata con i maschietti che non credo proprio avrebbero accettato di scendere in piazza senza fare un po di zizza, come si dice su! Altrimenti non mi spiego come mai l'azione delle compagne (alcune delle quali erano disposte a continuare ancora a lungo la pressione)si sia interrotta così perentoreamente dando spazio a scudi e mazze per far sfogare il testosterone dei maschietti. La seconda fase della pressione (quella che ha provocato gli scontri) non sembrava per nulla necessaria...qual'era il suo scopo? ti prego spiegamela tu che sembri essere una delle promotrici. A me pareva che si potesse continuare ancora la pressione delle compagne e, nel caso, far continuare il corteo.
Ultima osservazione (rivolta a donne e uomini,stavolta):spero che tra i disob si faccia questa riflessione: vi rendete conto che anche da un punto di vista "tattico" l'azione con scudi e mazze è stata una disfatta? Non si era studiato bene il luogo dello scontro? non ci si è resi conto delle forze messe in campo dalle "forze del dis-ordine"? O non glie ne è fregato un cazzo a nessuno? La pratica degli scudi, da Genova in poi, è andata perdendo efficacia (spesso anche quella mediatica). A Riva le cose sono andate diversamente, ma le condizioni erano totalmente diverse. Stavolta mi pare che qualcuno abbia cercato a tutti i costi lo scontro per dimostrarsi "più radicale" di altri!
Non mi va di smerdare i disob (è troppo facile con l'anonimato della rete) perchè credo siano un pezzo importante del movimento, ma non credo nemmeno che si debbano giustificare tutte le cazzate fatte.
Sabato non è andata bene...credo che un po' di sana autocritica vada fatta soprattutto se ci si pone l'obbiettivo di "camminare domandando"!

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
per giuliana
by aa. vv. Monday October 06, 2003 at 03:17 PM mail:  

Cara Giuliana, nemmeno io sono solita intervenire su Indy ma questa volta faccio un’eccezione. Mi sembra assolutamente necessario ricominciare a ragionare con un po’ di calma perché davvero la situazione è ormai pesante.
Innanzitutto vorrei provare a ridimensionare il disagio che provi rispetto alle dinamiche di ‘scannamento’ che si sviluppano su Indy. Non si tratta di non riconoscere che ormai il tiro al disobbediente è effettivamente lo sport più praticato su Indy, ma di provare a leggere un po’ oltre, avendo sempre presente che questo è un effetto in gran parte inevitabile del meccanismo che sta alla base del newswire, aperto, senza filtri e anonimo.
Detto questo però bisogna stare attenti a non cascare nell’errore di utilizzare i limiti evidenti dei post e dei commenti su Indy come alibi…
Detto più chiaramente: hai ragione, il livello della polemica contro i disobbedienti è ormai molto violento (e – lo capisco – molto pesante da sostenere), ma questo non può significare che allora non c’è una critica ‘vera’ ai disobbedienti, che si tratta solo di sterili polemiche inutili. Non è così, c’è un problema reale e mi sembra evidente che negli ultimi uno/due anni il disagio e la rabbia nei confronti delle pratiche dei e delle disobbedienti sta crescendo un po’ ovunque, no? E non si tratta solo di chi si diletta al tiro al piccione contro chiunque faccia qualcosa (sempre accusato di essere moderato, morbido, finto o venduto) ma, ti prego davvero di rifletterci, di un’area molto più vasta e che coinvolge tantissimi (singoli e realtà organizzate) che fanno politica da anni e che spesso fino a poco tempo fa avevano molti punti di convergenza con i/le disobbedienti. E allora? Direi che questo è un dato sul quale vale la pena confrontarsi davvero, se no si rimane solo nell’ambito di logiche di appartenenza inutili fra ‘buoni’ e ‘cattivi’. Insomma, fra tanti insulti gratuiti, qualcosa che non va ci sarà, no?
Allora proviamo a ragionare nel merito delle critiche all’ultimo corteo e alle cose che tu scrivi, ok?
L’idea di aprire con uno spezzone di donne non è piaciuta a molt*, in primis non è piaicuta a tante, tantissime donne. Ti prego di non chiuderti a riccio: non si tratta di una pregiudiziale contro le ‘donne dei disobbedienti’ (o addirittura contro donne che non vantano un adeguato ‘pedigree’ di militanza ‘femminista’ alle spalle). Non è piaciuta a molte per due semplici motivi: perché inserita in una logica già predeterminata (quindi senza nessun percorso di discussione e costruzione collettiva) e soprattutto perché percepita come meramente simbolica e strumentale a quello che gia tutti e tutte sapevano che sarebbe successo, ovvero lo sfondamento con gli scudi, i bastoni e quant’altro. Questa è una delle critiche principali che vi vengono rivolte: perché questo continuo utilizzare parole e simboli che vengono da esperienze diffuse e diverse da voi per poi ridurle a semplice copertura di quello che avevate deciso comunque di fare e che con queste esperienze non ha nulla da spartire? L’idea di uno spezzone di donne mi sarebbe piaciuta moltissimo, ma sono rimasta veramente male quando ho visto che era la stessa identica cosa di sempre, anzi pure peggiorata, solo che a farla erano le donne. Oltrettutto, scusami, era generale e diffusa la sgradevole sensazione che fosse solo un trucchetto, che tanto ad un certo punto i maschioni della situazione avrebbero preso in mano la situazione. E’ infatti così è stato. Per molte questo è stato un po’ umiliante e ti assicuro che i commenti che giravano fra le compagne non disobbedienti erano veramente avviliti…
L’assedio alla zona rossa, poi, non era affatto condiviso da molti, sia per motivi ‘logistici’ e di sicurezza, sia per motivi di comunicazione e costruzione di senso e percorsi. Anche questo è un dato di fatto col quale bisogna confrontarsi: quando stava per cominciare l’assedio la maggioranza del corteo se ne è andata via e non si trattava solo dei vari lilliput, arci ecc. ecc. Sono le stesse persone che fino a poco tempo fa stavano con voi…e allora? Che sta succedendo? Il fatto è che molti hanno considerato questa scelta del tutto sterile, rituale, pericolosa e inutile. Hanno pensato che sarebbe andata a finire che questa azione avrebbe coperto ogni altra espressione e che avrebbe, ancora una volta, privato il discorso di qualsiasi contenuto.
Questo è uno dei nodi centrali del discorso: tu dici che l’intento della giornata di sabato era esprimere conflitto. So che i compagni e le compagne disobbedienti la vedono così, ma rimane il fatto che molti, ma tanti davvero, non erano d’accordo, non pensavano che in questo modo si esprimesse alcunché. Non sono pregiudizialmente contraria a pratiche ‘forti’, figurati, ma ogni volta dipende da come, dove, quando, perché e per come. Ecco, mi pare che sia questa riflessione che manchi ormai completamente. Il processo sembra ormai il contrario: l’obiettivo è arrivare alla forzatura dei cordoni delle guardie e in virtù di questo si sacrifica tutto: relazioni e discorso con gli altri compagni e confronto e rispetto per pratiche e percorsi altri da voi.
Scrivi che non capisci perché non parlarne prima di tutto questo… sulla carta hai ragione, ma nella pratica no. Ti rispondo prima in generale: perché ormai mancano quasi completamente luoghi e momenti di confronto reale e perché ormai non c’è più nessun dialogo fra diverse realtà, peraltro spesso in forte crisi già da sole. Però, dato che stiamo parlando soprattutto di questo, ti rispondo anche un po’ più nel dettaglio: perché è molto difficile riuscire a parlare con i/le disobbedienti, perché ci si sente rispondere sempre che ‘si, ok’ ci ragioniamo’ e poi si viene a sapere di decisioni comunque già prese in altri luoghi, perché ci si trova di fronte a forzature continue, perché troppo spesso negli ultimi due anni avete dimostrato di non volere in realtà parlare con nessuno ma solo egemonizzare qualsiasi cosa si muovesse, perché – infine - ormai moltissim* hanno rinunciato a parlare con voi. Detto in due parole: molti e molte si sono definitivamente allontanati da voi, ma sono stati questi metodi ad allontanarli. Questo purtroppo è lo stato delle cose, credo che sarebbe davvero il caso di cominciare una seria riflessione e autocritica. Credo anche io che i/le compagn* disobb. siano una parte importante del movimento, ma il movimento è fatto anche di altri e se non ci si riconosce reciprocamente leggittimità è difficile che il movimento esista. Quindi smettiamola col tiro al piccione, ma smettiamola anche con questo tirare il sasso (leggi forzare situazioni e percorsi) e nascondere la mano (leggi protestare perché tutti vi criticano ma nessuna fa nient’altro).
E’ diventato impossibile fare qualcosa con i disobb. ed è diventato molto difficile fare qualcosa senza che i disobb. determinino comunque a priori l’esito delle cose, soprattutto in piazza. In tanti hanno preferito andarsene, pochi sono rimasti con voi e altri ancora hanno scelto pratiche diverse (che credo - ed anche su questo ci sarebbe da discutere – vanno comunque rispettate).
Poi possiamo parlare dei limiti evidenti e delle forzature degli altri da voi,figurati, ma sarebbe un altro discorso, no?
Spero che magari dal tuo post si possa sviluppare di nuovo un confronto (significativamente più facile dietro ad un monitor che dal vivo), ciao.



versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
donne a che pro?
by blu Monday October 06, 2003 at 04:16 PM mail:  

Care compagne e cari compagni,
mi trovo assolutamente daccordo con aa.vv in praticamente tutto il suo discorso, e devo dire che mi dispiace, perche' avevo riposto moltissime speranze negli invisibili.
purtroppo ho visto in troppe occasioni come alcuni leader hanno marginalizzato gruppi e soggetti esterni ai loro percorsi anche quando ci sono stati tentativi di cooperazione. Forse sbaglio, ma non ho piu' voglia di provarci, nonostante sia difficilissimo trovare una collocazione interessante nel panorama politico romano/italiano.
cio' ancora di piu' nel momento in cui il rispetto per le donne e la critica verso il sessismo diventano una condizioni necessarie per intraprendere qualsiasi lavoro con qualsiasi gruppo.

il comunicato delle donne disobbedienti mi ha lasciato senza parole perche' non vedevo nessuna spiegazione del perche' delle donne, A ROMA, IN QUELLA MANIFESTAZIONE, avrebbero dovuto mettersi in prima fila. Ritengo che le azioni delle contadine in Messico avessero un significato molto diverso, primo fra tutti sottolineare che le donne come soggetti sociali sono particolarmente colpite dagli attacchi che la globalizzazione sferza sui piu' deboli (basta guardare al traffico di essere umani e alla prostituzione, nonche' allo sfruttamento intensivo della manodopera femminile nei pasei del Sud del mondo). Inoltre penso che sia stato un modo per essere ancora piu' visibili e prendersi un valore all'interno di un contesto politico che le marginalizza ancora - perche', diciamo la verita', la politica, anche quella che viene fatta dal basso, e' ancora tremendamente maschile e maschilista.
qui e' diverso. perche' le donne vogliono andare in prima fila per fare esattamente quello che fanno gli uomini? il fatto di essere protagoniste dell'azione di piazza (che personalmente non condivido, e come aa.vv, ritengo ormai datata) e' segno che sono diventate protagoniste e vengono tenute piu' in considerazione negli spazi di discussione e di lavoro politico? O questo e' quello che viene concesso, ma tutto il resto rimane immutato?
mi preoccupa che le donne prendano la parola ma senza dire nulla di nuovo, perche' in questo modo tutto quello che veramente avremmo da dire, tutte le critiche positive e costruttive che potremmo fare ai nostri gruppi, perdono di forza e di significato.
la caratteristica che io ritengo piu' negativa per la sinistra, QUASI IN TOTO, dai gruppi piu' radicali e di base a quelli istituzionali, e' che non riescono ad ammettere i propri errori e ad essere autocritici, ma fanno i duri e puri, senza un errore, senza un momento di incertezza, "da veri maschi".
anch'io ritengo che i disobbedienti siano importanti, lo ribadisco, ma penso che se veramente vogliono essere una forza politica e sociale si devono aprire, aprire DAVVERO alle moltitudini e alle varie voci che si sentono venire dal basso.
Grazie mille per questi contributi, che mi sembrano comunque costruttivi e rispettosi, spero davvero servano a cambiare le cose, perche' se non cambiamo noi, come possiamo sperare che cambino gli altri?
Buon lavoro a tutte e a tutti

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
anche io
by solanas Monday October 06, 2003 at 05:26 PM mail:  

Anche io condivido in pieno quanto scritto da aa.vv. Bisogna fermarsi e prendersi il tempo per ragionare e ricominciare a parlare, pena la fine non solo del dialogo fra diverse anime del movimento, ma alla fine anche del movimento stesso. Vedo dispiegarsi dinamiche di avvitamento su sè stessi che non giovano a nessuno, se non a chi non aspettava altro che il riflusso di un movimento che per la prima volta da molti anni si era guadagnato uno spazio importante. Bisogna fare autocritica quando serve, e adesso serve più che mai. Partiamo da qui, da un confronto sereno sul corteo di sabato. La mia personale valutazione è di tristezza e di sconfitta e mi pare di non essere l'unica, basta leggere i commenti qui su Indymedia. Che ne dite? Cominciamo a parlare?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
e voi che fate?
by rock in the casbah Monday October 06, 2003 at 06:14 PM mail:  

ma voi che siete tanto bravi a criticare, dove stavate? che fate? fate mai qualcosa o vi divertite solo a criticare?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
by brigittebardò Monday October 06, 2003 at 07:54 PM mail:  

olé, bellalì. ecco a voi la tipical cheerleader disobbediente che usa la stessa lingua dei suoi fratelli della tribù. <e voi che cazzo fate, e voi chi cazzo siete, noi siamo noi e voi non siete un cazzo>
ah scusa tu cazzo non lo dici è un linguaggio maschile. invece andarein ghingheri a fare l'apripista ai fratelli co bastone è na bella prova di autodeterminazione.
c'avrete pure creduto ragazze maadesso abassate la cresta vi hanno fatto fare na bella figura di merda.

piss & love

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
ripartire da aavv
by yez Monday October 06, 2003 at 09:24 PM mail:  

sono pienamente d'accordo con il post di aavv "a giuliana". Credo che si debba e si possa ripartire da li, ma dopo quanto successo sabato il passo lo debbono fare ile disobbedientie.

Perchè non lanciare una sorta di discussione nazionale terrioriale aperta, in ogni città, provincia, regione, su movimento e conflitto?
perchè poi le differenze non sono solo di pratiche, ma anche di analisi (moltitudini? lotta di classe? lotta sociale? no global? etcetc) magari cosi si ritroverebbe anche quello spirito e quella capacità di "dividersi o unirsi" su contenuti reali, su percorsi possibili, e sopratutto in contesti comuni.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
sessismo e memoria
by olandese volante rosso Tuesday October 07, 2003 at 12:25 AM mail:  

mi piacerebbe sapere che fine hanno fattoi vecchi compagni del 32

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
sessismo eccome
by wizzie Tuesday October 07, 2003 at 11:35 AM mail:  

la storia delle donne in prima linea sabato ha disgustato tutti! Vorrei capire cosa si pensava di ottenere con questa furbata, ma cosa pensavate, che con le ragazzine di fronte sarebbe andata meglio?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
ALCUNE SESSISTE
by xxx Tuesday October 07, 2003 at 01:37 PM mail:  

ciao a tutti e a tutte.
Qualcuno mi spieghi la genesi politica della pagliacciata delle "femministe" represse e della loro visione sessista conto i compagni/e del movimento.
Se il mondo attuale non ci piace, non è certo colpa di quello ke abbiamo fra le gambe,ma della divisione in classi della società e dello sfruttamento spietato di una sull'altra.
Il sesso non è la causa dello sfruttamento delle donne e degli uomini.
Le affermazioni sulla presunta "purezza e senso di pace" detenuto dalle sole donne contro i barbari uomini,mi pare un autogol clamoroso per la capacità di analisi dei compagni/e.
Se stiamo in un ottica sessista invece che classista,be allora ho sbagliato corteo.



versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
giuliana?
by aa. vv. Wednesday October 08, 2003 at 09:08 PM mail:  

ci riprovo... le cose che ho scritto l'altro ieri erano ovviamente 'in generale', ma anche rivolte direttamente a giuliana, che stando a quello che scriveva mi era sembrata un po' più disposta a dialogare di molt* altr*. Vedo che anche altr* hanno condiviso alcune delle cose che scrivevo e quindi ci riprovo: giuliana, ti va di intervenire anche tu?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
ci sono
by giuliana Thursday October 09, 2003 at 01:25 PM mail: invisibileg@autistici.org 

Ci sono ci sono.
Non rispondo perchè vi ho già detto, credo molto utile lo scambio su indy, ma poi mi piacerebbe trovare spazi per confrontarsi davvero, anche via mail, anche mantenendo la questione dell'anonimato che avevo , ragionando, cercato questa volta di spezzare....
Comunque in realtà, non rispondo, perchè in questi giorni ci stiamo confrontando serratamente , tra noi "di ritorno da Cancun" etc.. e le altre che hanno vissuto in prima persona la piazza di sabato in tutte le sue fasi.
Mi è piaciuta molto la tua-vostra (?) risposta (aa.vv.), ed anche altre, molte cose le condivido e credo che vi sarà molto presto l'occasione di parlare pubblicamente di "come andare avanti" a partire da ciò che è stato, di pratiche e conflitti, visto anche il bel clima venutosi a creare con le perquisizioni e le accuse di assoicazione a delinquere.
Ma, vi ripeto, sul 4 stiamo noi stesse cercando di capire provando a metterci in relazione, forse in ritardo con tutte le cose migliori e eccezionalmente rivoluzionarie che il femminismo ci ha lasciato, senza nessuna pretesa di archiviazione, ma con la volontà di trasmettere un messaggio che si cali nella nostra realtà. Come donne, credo abbiamo la possibilità di dare a questo movimento degli strumenti di riflessione e di pratica che guardano davvero alla necessità di vedere sempre più persone (uomini e donne) nelle "prime file" (in senso figurato), dispost@ a mettersi in gioco e in discussione.
Io potrei scrivere per ore, raccontarvi quanto è importante che questa discussione si sia aperta anche e soprattutto all'interno del movimento delle-dei disobbedienti, ma ci stiamo aspettando, osservando, ascoltando, tra compagne con storie, età, esperienze diverse, ed è un momento incredibilmente vivo.
Questo per ora..., vi ho lasciato la mia mail.
I desideri sono armi!....
Giuliana

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
Impastiamoli!
by luther Thursday October 09, 2003 at 04:38 PM mail:  

Impastiamoli!...
luca_pie.jpgbjdebv.jpg, image/jpeg, 200x154

Contro lo sciacallaggio delle individualità!
Scegli la faccia da infilare sotto la torta!!!
Esempio:
http://bioticbakingbrigade.org/bbbgallery2.html

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
ok, alla prossima
by aa.vv. Thursday October 09, 2003 at 07:32 PM mail:  

Ok, non ti volevo mettere fretta, mi chiedevo solo se c’eri o no…capisco che i tempi di una ri-messa in discussione del genere non sono facilmente comprimibili.
La mia risposta era individuale; mi sono firmata aa.vv. perché sapevo che quello che scrivevo era un po' quello che pensano e dicono in molt*.
Alla prossima allora, ok?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
©opyright :: Independent Media Center
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.

Questo sito gira su SF-Active 0.9