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ROS dei Carabinieri accusato di "associazione per delinquere armata"!
by ROSolati Wednesday October 22, 2003 at 08:07 PM mail:  

Se, come sembra da questo articolo, è chiaro che i ROS sono coinvolti in attivita' criminali aventi a che fare con la droga, forse qualche magistrato dovrebbe indagare sul fatto che i ROS sono gli stessi che hanno costruito false prove per colpire l'attivismo politico: ricordate l'inchiesta sugli anarchici e la piu recente di Cosenza?

La Procura di Milano chiude il fascicolo sulle operazioni antidroga Sotto inchiesta il comandante e altri venti ufficiali

Il magistrati: "Associazione criminale nel Ros dei Carabinieri"

Accuse per associazione per delinquere, abuso e peculato

di CARLO BONINI

MILANO - Questa è una storia nera di cui la Procura della Repubblica di Milano è venuta a capo dopo sette anni di indagini cui pochi desideravano mettere mano e che Repubblica è in grado di documentare. È la storia di un'associazione per delinquere che ha vestito e veste la divisa del Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei carabinieri. Di venti manovali in divisa, agli ordini di un ufficiale che, oggi, del Ros è il comandante. Il generale Giampaolo Ganzer. Dal 1991 al 1997, le routine operative della sezione antidroga del reparto investigativo di eccellenza dei carabinieri sono state declinate in un grumo di abusi, malaffare, illecito arricchimento personale, peculati, provocazioni, istigazioni, ricatti.
Almeno venti militari, tra ufficiali e sottufficiali, hanno sistematicamente violato le norme e le prassi che disciplinano le operazioni antidroga sotto copertura, trasformandosi in trafficanti e raffinatori di stupefacenti in proprio. Arresti obbligatori di latitanti sono stati omessi, falsificando regolarmente i rapporti all'autorità giudiziaria che talvolta non ha visto e, spesso, quando ha visto ha preferito girarsi dall'altra parte. Centinaia di milioni di lire di denaro contante frutto di sequestri durante le operazioni sono stati sottratti alle regole della confisca per essere riciclati.

La pubblica e consapevole menzogna è stata moneta corrente per confondere e deviare l'opinione pubblica, per svuotare il diritto di difesa degli imputati. Il ricorso alle intercettazioni telefoniche spesso non ha trovato giustificazione né formale né sostanziale nelle indagini. E tutto questo, con un'aggravante, annota la Procura di Milano: "Essere l'associazione per delinquere armata".

A sollecitarne le mosse, ora il tornaconto personale, ora il lustro di rapide progressioni in carriera. A plasmarne prassi e metodo, dissimulandone la natura, la pianificazione attenta e personale del suo architetto, il generale Giampaolo Ganzer, oggi comandante del Ros, e di due consapevoli complici: l'ufficiale dell'Arma Mauro Obinu, già comandante della sezione antidroga del Ros e oggi nella divisione criminalità organizzata del Sisde, il servizio segreto civile, nonché il sostituto procuratore della Repubblica, Mario Conte, già pubblico ministero a Bergamo, oggi magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Brescia.

Ventisette informazioni di garanzia hanno già raggiunto gli indagati in questo affare. E con un atto istruttorio di 40 pagine che precede le richieste di rinvio a giudizio, a loro è stata comunicata la "chiusura delle indagini preliminari" e la contestuale "discovery" di una cinquantina di faldoni istruttori su cui la pubblica accusa si prepara a celebrare il processo.

Processo che sembrava non dovesse riuscire ad approdare ad un esito, quale che fosse. Istruito dal pm di Brescia Fabio Salamone, l'intero, monumentale incarto aveva infatti conosciuto un'avvilente navetta tra procure della repubblica, prima di approdare in Cassazione ed essere quindi assegnato, due anni or sono, a Milano. Dove ora a firmare i provvedimenti non sono solo i due sostituti titolari dell'inchiesta, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Daniela Borgonovo e Luisa Zanetti, ma anche - a sottolinearne il peso - il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici. Un magistrato di robusta esperienza, dai modi equilibrati e certo libero, come racconta la sua storia professionale, da ogni possibile sospetto di inimicizia per l'Arma dei carabinieri.
Vediamo, dunque.
                     * * *
All'inizio degli Anni 90, l'Arma intravede nelle grandi indagini antidroga una frontiera professionale su cui misurare duttilità e intelligenza dei propri ufficiali e sottufficiali, ma anche un laboratorio in cui sperimentare routine eccentriche rispetto ad antiche e ossificate pratiche da caserma. Esportabili - se testate positivamente - anche nella lotta all'eversione o alla criminalità organizzata. La legislazione adegua le proprie norme, disegnando per i cosiddetti "agenti sotto copertura" una rete di norme "scriminanti" che li sottrae ad alcuni obblighi di legge, tutelandone l'incolumità e l'anonimato. Gli agenti possono infiltrare le organizzazioni nazionali e internazionali del narcotraffico. Chiedere e ottenere dalla magistratura di ritardare il sequestro di carichi di stupefacenti. Evitare l'arresto di pesci piccoli, se questo serve a individuare e catturarne di grossi. Sono norme che, se soltanto maneggiate con scrupolo, hanno alta incidenza operativa e non deragliano da un sistema equilibrato di garanzie.

Nel Ros, evidentemente, qualcuno fa altri pensieri. Quella improvvisa libertà operativa viene declinata, nella peggiore delle ipotesi, come nulla-osta all'abuso, a costituirsi come corpo separato. Nella migliore, come efficace strumento per liberarsi dei fastidiosi lacci e lacciuoli con cui le procure della Repubblica imbrigliano la "fantasia" del Reparto. A Roma - siamo nel 1993 - al comando di via Ponte Salario è arrivato un giovane ufficiale, Giampaolo Ganzer. Ha fretta di crescere e non ne fa mistero. Nel '94, dirige il II reparto investigativo, competente per le operazioni antidroga e, in meno di quattro anni, percorre l'intera catena gerarchica. Prima come comandante del Reparto analisi, coordinamento e osmosi operativa ('95-'97), quindi come vicecomandante del generale Mario Mori (oggi direttore del Sisde). Diventerà comandante del Ros nel 2001.

Ganzer ha un metodo. E il metodo - ricostruisce l'inchiesta della Procura di Milano - si fa "sistema". Il Ros istruisce le sue operazioni ottenendo una delega in bianco dall'autorità giudiziaria. Che serve a legittimare iniziative che di legittimo non hanno né la premessa né l'esito. Ma che rispondono a una routine.
Leggiamo dagli atti: "Il Ros instaura contatti diretti e indiretti con rappresentanti di organizzazioni sudamericane e mediorientali dedite al traffico di stupefacenti senza procedere né alla loro identificazione né alla loro denuncia". Ordina quindi "quantitativi di stupefacente da inviare in Italia con mercantili o per via aerea, versando il corrispettivo con modalità non documentate e utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita in Italia dello stupefacente importato. Denaro di cui viene omesso il sequestro". Che non si tratti di "operazioni di infiltrazione" lo capisce anche un bambino. "Si tratta - annota la Procura di Milano - di istigazione ad importare in Italia sostanze stupefacenti".

Fabbricato artificiosamente il reato attraverso l'istigazione, è ora necessario che su qualcuno ne venga schiacciata la responsabilità attraverso il falso, la menzogna, l'abuso. Scrivono i magistrati: "Il Ros rappresenta falsamente all'autorità giudiziaria e alla Direzione Centrale dei servizi antidroga inesistenti accordi tra le organizzazioni italiane acquirenti e i fornitori. Accordi asseritamente appresi grazie ad agenti infiltrati". È una storiella buona per chi vuole o ha interesse a berla, ma necessaria a liberare la mossa successiva. "Il Ros prende in carico lo stupefacente al suo arrivo in Italia, omettendo ogni doverosa attività di controllo su quantità e qualità. Lo trasporta e lo detiene, anche per lunghi periodi di tempo, talvolta lasciandolo nella disponibilità incontrollata di trafficanti". Provvede dunque alla "installazione di laboratori per la affinazione", alla "ricerca degli acquirenti, attraverso la mediazione di mediatori pagati". "Istiga all'acquisto, diffondendo sul mercato la notizia della possibilità di acquisire stupefacente".
Il gioco è fatto. Il resto è banale dettaglio. Sul terreno, le operazioni vengono condotte a mano libera, forzando, aggirando ogni tipo di norma, falsificando verbali di sequestro e arresto, barattando il prezzo della libertà con i latitanti. Quel che conta è ostentare "la positiva conclusione di eclatanti operazioni". L'importante è mettere le manette a qualcuno per poi agitare un pugno di arrestati - quale che ne sia lo spessore - da consegnare al pubblico ministero e ad un verdetto di certa colpevolezza.
È una giostra ad alta redditività penale (e per alcuni anche economica) in cui tutti guadagnano. Investigatore e pubblico ministero. Bisogna soltanto decidere se salirci o meno. Bisogna, soprattutto, che un magistrato presti la propria faccia e la propria firma, autorizzando il Ros a operare dalle Alpi alla Sicilia, aggirando le norme sulla competenza territoriale delle singole Procure e tenendo così lontani i ficcanaso.
                     * * *
Il sostituto procuratore Mario Conte, in quegli anni sconosciuto magistrato di provincia, sulla giostra decide di salire. A Bergamo, che non è neppure sede di una Direzione distrettuale antimafia, è lui l'interfaccia di Ganzer. Su sua indicazione, fa da ombrello, firmando quel che c'è da firmare, alle deleghe che gli presentano i sottufficiali del Ros in forza al nucleo di Brescia, Gilberto Lovato, Rodolfo Arpa, Gianfranco Benigni, Michele Scalisi, Alberto Zanoni Lazzeri, autorizzandoli a operare sull'intero territorio nazionale, di concerto con il comando Ros di Roma, e con gli ufficiali e sottufficiali delle sezioni antidroga che nel tempo vi si succedono (Mauro Obinu, Carlo Fischione, Costanzo Leone, Laureano Palmisano, Vincenzo Rinaldi).
Scrivono i magistrati di Milano: "Con Obinu e Ganzer, il sostituto procuratore della Repubblica Conte promuove, costituisce, dirige, organizza l'associazione a delinquere. Ne delinea il modus operandi. Gestisce la collaborazione dei trafficanti Enrique Luis Tobon Otoya (colombiano ndr.), Ajaj Jean Chaaya Bou (libanese ndr.) e Biagio Rotondo, agevolandone l'attività anche durante i periodi di detenzione. Fornisce un contributo rilevante con direttive e provvedimenti, emessi anche al di fuori della competenza territoriale. Partecipando personalmente, in più occasioni, ad interventi operativi".
Conte sembra dunque godere di assoluta extraterritorialità. E di una qualche sicumera. Quando infatti l'inchiesta lo investe, chiede e ottiene di essere trasferito a Brescia, nell'ufficio accanto a quello del pubblico ministero che su di lui ha avviato l'indagine, Fabio Salamone.
Il metodo Ros battezza almeno sei operazioni antidroga documentalmente minate da "falsi materiali e ideologici". Che la Procura di Milano individua e illumina come fonte di prova d'accusa: "Operazione Cedro" (1991); "Operazione Lido" (1994); "Operazione Shipping" (1994); "Operazione Hope" (1993); "Operazione Cobra" (1994); "Operazione Cedro Uno" (1997) (per il dettaglio, vedi le schede in queste pagine). Il Ros - annota in un suo bilancio la Procura - "si appropria di almeno 502 milioni di lire", "senza precisarne o documentarne la destinazione". E lo stesso accade per "65 chilogrammi di stupefacente" che, non solo non viene sequestrato, ma viene spacciato e dunque reintrootto nel mercato per mano di uomini dell'Arma.

La giostra gira e molti - troppi - fingono di non vedere. Perché? E come è stato possibile? Sono domande - lo vedremo - che meritano di non esser lasciate cadere e che offrono qualche sorprendente risposta.

Fonte: "La Repubblica" del 22.10.2003

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zip
by ritademilpc Wednesday October 22, 2003 at 08:15 PM mail:  

hanno costruito e stanno costruendo, dietro la mega inchiesta contro le individualità solidali con Camenisch ci sono loro.

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news da tenere su!
by volare Thursday October 23, 2003 at 09:24 AM mail:  

news da tenere su. magari andrebbe anche bene nella colonna centrale.
controinformazione

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carabinieri paramilitari
by milanomilano Thursday October 23, 2003 at 07:09 PM mail:  

sono sempre loro si, sono quelli che spiano seguono chi fa attività politica,una banda di criminali presente anche alla caserma montenevoso

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Criminalizzazione dei Carabinieri dei ROS
by Antonella Lucia Faiella Monday October 27, 2003 at 06:18 AM mail: antonia.faiella@tin.it 

io penso che, come sempre , non si deve fare di tutta l'erba un fascio nè sfruttare determinate situazioni per motivi politici o di parte presa o per rancore verso una divisa e un'Arma che hanno onorato e sempre onorano l'Italia in tutto il mondo, un'Arma che con sacrificio e abnegazione ha combattuto la Resistenza affianco ai reparti partigiani. Uomini e donne che di continuo sacrificano la loro esistenza e vita e quella delle loro famiglie per il bene della gente onesta di questo Paese. Io sono comunista ma non sono "allineata" non faccio e dico quel che può decidere il vertice politico, ho il mio cervello che funziona abbastanza bene e so vedere da me dove c'è il marcio e dove no e non mi va di vedere penalizzate persone come i Carabinieri e se è ammesso ai delinquenti di pentirsi e "passarla liscia" non vedo se non si può considerare anche le cose buone che hanno fatto questi mitili prima di cadere in errore sotto il peso della tentazione continua e del grande stress dovuto alle rischiose operazioni che seguivano. Io personalmente sono amica di uno di loro e posso assicurare che mi rispettava come diversa e come comunista ,era dolcissimo e tenero,galante e il suo unico pensiero erano la famiglia, i compagni e le operazioni per togliere la droga dalle strade , una persona e un comportamento ben lungi dalle cattiverie che i giornali hanno scritto su di loro non rispettando neanche la loro privacy cosa che ben fanno con delinquenti e assassini vari.
Penso che nella bilancia bisogna mettere tutto e non solo il negativo e non si può adire verso persone che non si conoscono e , infine, tanti anni fa, qualcuno disse : chi non ha peccati scagli la prima pietra.
mi sono trovata solo per caso su questo forum e questo sito che non frequento abitualmente e quindi non ci tornerò, sono sincera, ho voluto solo esternare i miei pensieri e sentimenti verso lArma.
antonella

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ma basta
by .. Monday October 27, 2003 at 06:42 AM mail:  

brava.sposatelo,bisogna riformare non combattere questo schifo nell'arma.sic

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ANDIAMO OLTRE I ROS
by M.LLO CC. ANTONIO SAVINO - PRESIDENTE UNAC Monday October 27, 2003 at 10:05 PM mail: PRESIDENZA@UNIONECARABINIERI.IT 

OCCORRE ANDARE OLTRE I ROS, E CAPIRE PERCHE', SE E' VERO, CHE CARABINIERI NON CERTO MANICHINI, SI COMPORTANO COSI'.
L'ARMA, NEL CORSO DEGLI HANNI HA RAGGIUNTO LO STATUS PER ESSERE UNO " STATO NELLO STATO" E NE SPIEGO IL PERCHE', DA ADDETTO AI LAVORI, DI TIPO PRIVILEGIATO, VISTO CHE L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CHE PRESIEDO, L'U.N.A.C. , HA TRATTATO NON MENO DI 40.000 CASI DI "MALESSERE" CHIAMIAMOLO COSI' ALL'INTERNO DELL'ARMA, E RACCOGLIE TUTTE LE "VALVOLE DI SFOGO" ESISTENTI.
COMINCIAMO CON LA SCUOLA UFFICIALI CARABINIERI.
SAREBBE OPPORTUNO INSERIRE DELLE TELECAMENRE NASCOSTE DURANTE LE LEZIONI PER CAPIRE COSA SI INSEGNA EFFETTIVAMENTE.
" SU DI VOI SI FONDA QUESTO STATO", LE PAROLE COMUNI, "VOI DIRIGERETE I PALAZZI DEL POTERE " LE PAROLE FREQUENTI.
SEGUE L'ATTIVITA' PRATICA DI PUBBLICHE RELAZIONI, IN OGNI "PALAZZO" DI DEGNO NOME.
ATTRAVERSO LA RETE, OGNI UOMO DELLA REPUBBLICA, CHE ESCE DALLA MASSA, E' DEGNO DI ATTENZIONE. NEGATIVA O POSITIVA DIPENDE DA LUI E DALL'INTERESSE O AIUTO CHE DA' ALL'ARMA.
RAGIONIAMOCI SU'.
APPENA VIENE NOMINATO UN NUOVO QUESTORE, UN NUOVO PROCURATORE, UN NUOVO SINDACO, IL "CARABINIERE" DEL POSTO DELEGATO A FARLO, NON FA' ALTRO CHE, INCONTRARLO " DI PROPRIA INIZIATIVA", LA CHIAMANO ATTIVITA' DI PUBBLICHE RELAZIONI, DI FATTO E' UNA ATTIVITA' DI "AVVERTIMENTO " O CON NOI, CON TUTTO QUELLO CHE PUOI BENEFICIARNE, O CONTRO DI NOI ED I NOSTRI AMICI.
MOLTI SI ACCODANO E COMINCIANO A CHIEDERE FAVORI:
IL QUESTORE - FAVORITISMI NEGLI ARRUOLAMENTI NELL'ARMA, DI FATTO CONTROLLATI DAI GENERALI ROMANI SENZA ALCUNA INFLUENZA ESTERNA ED AIUTO IN CASO DI COINVOLGIMENTO DI POLIZIOTTI NELLE INCHIESTE DEI CARABINIERI, PER SALVARE LA FACCIA; IL PROCURATORE - CON LA MESSA A DISPOSIZIONE DI UOMINI FIDATI CHE GLI CONSENTANO DI OPERARE NELLA MASSIMA AUTONOMIA, DOVE VUOLE E QUANDO VUOLE; IL SINDACO - CON L'USO DELLE MAGGIORI INFLUENZE LOCALI PER POTER ACCRESCERE IL PROPRIO POTERE POLITICO. LO STESSO VALE PER GLI ONOREVOLI E PER OGNI UOMO DI POTERE.
OGGI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI VI E' UN CARABINIERE, FILIPPO ASCIERTO, CHE DA TEMPO MANTIENE I COLLEGAMENTI TRA ARMA E POTERE POLITICO. AL SENATO VI A' ALTRETTANTO CARABINIERE ( EX GENERALE) , ANTONIO PALOMBO CHE MANTIENE I CONTATTI TRA I SENATORI ED IL COMANDO GENERALE. ANALOGHE SITUAZIONI SI HANNO NEI CONTROLLI DEI GIORNALI, DELLE TELEVISIONI,DELLE AGENZIE DI STAMPA, DELLA MAGISTRATURA TUTTA, NEI SERVIZI SEGRETI, NELLE AMBASCIATE DI TUTTO IL MONDO, AL PARLAMENTO EUROPEO, NELLE MAGGIORI OLDING ECONOMICHE DEL PAESE ( VEDI BANCA ITALIA);
ATTRAVERSO LA RETE DI "PUBBLICHE RELAZIONI" NEL CORSO DEGLI ULTIMI 50 ANNI, L'ARMA HA RACCOLTO TALI E TANTI NOTIZIE DI FAVORITISMI SU TUTTI GLI "UOMINI" CHE CONTANO, ED HA LANCIATO TALI E TANTI MINACCE "VELATE" DA ESSERE IN GRADO DI RICATTARE CHIUNQUE O DI LANCIARE UN MONITO A CHIUNQUE.
NEL CONTEMPO SI CERCA DI MANTENERE INTEGRA LA FIDUCIA DEL POPOLO, SPIATTELLANDO SEMPRE PIU' FICTION TELEVISIVE " A CUORE APERTO" O " STRAPPALACRIME" CHE APPAGANO IL POPOLINO E SVIANO IL POTERE CENTRALE, DI QUALCUNO CHE ANCORA ONESTO E' RIMASTO E NON ASSERVITO A NESSUNO, DALLA VERA ATTIVITA' DELL'ARMA.
CHI CONTROLLA I CONTROLLORI, NESSUNO SE LO HA MAI CHIESTO.
ESISTONO CENTINAIA DI APPARTAMENTI IN ROMA, DECINE DI CENTRI SOGGIORNO PRIVILEGIATI, FORESTERIE DI GRAN LUSSO, COMPRATE E GESTITE DAI GENERALI, CON I SOLDI DETRATTI ILLEGALMENTE DALLE BUSTE PAGA DEGLI INERMI CARABINIERI DI STRADA, CHE LI SI VUOLE IGNORANTI A VITA MILITARE.
VI SONO DECINE E DECINE DI MILIARDI ALL'ANNO CHE VENGONO DISTRIBUITI SOTTOBANCO AD ALTRETTANTO GENERALI, SEMPRE CON LO STESSO SISTEMA, MA NESSUNO SE LA SENTE DI APRIRE LA PENTOLA PERCHE'..... VI SONO TUTTI DENTRO, TUTTI HANNO BENEFICIATO DEI FAVORI DELL'ARMA, CHE APPARE QUINDI INTOCCABILE PRESENTANDOSI COME "UNO STATO NELLO STATO". QUALCHE ONOREVOLE, IN PASSATO COME GIACOMO STUCCHI DELLA LEGA O GIGI MALABARBA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA CI HANNO PROVATO, MA SONO STATI SUBITO ZITTITI. LO SCANDALO E' TROPPO GRANDE.
SE GLI UOMINI DEL ROS, E NON SOLO, SONO ARRIVATI A TANTO, E' PERCHE' IL SISTEMA DELL'ARMA LO HA PERMESSO, E LO PERMETTE. PERCHE' CE' CHI, A LIVELLO ISTITUZIONALE LO PERMETTE ALL'ARMA.

M.LLO CC. ANTONIO SAVINO
SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE UNAC
DIRETTORE "LA RIVISTA DELL'ARMA"
MEMBRO FREE LANCE INTERNATIONAL PRESS - ROMA -

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una delle tante
by acciderba Tuesday October 28, 2003 at 05:10 AM mail:  

ellapeppa!aiuto, i caramba!senti un po che ci faccio con la denuncia gratutita che mi avete dato?sicuramente nulla.forse non c'entra nel discorso, ma per me si.adieu

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ma basta....
by Donchi Wednesday October 29, 2003 at 06:00 PM mail:  

se onorare la patria vuol dire dare manganellate a destra e a manca.... se eseguire ordini senza usare il cervello è sintomo di intelligenza........e se cadere in tentazione sotto pressioni è giustificabile....e se la corruzione si chiama pubbliche relazioni allora...allora per questi motivi sono contento che tu sia passata di qui per caso.

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risposta a "donchi"
by Antonella Lucia Faiella Sunday April 25, 2004 at 08:21 AM mail: antonia.faiella@tin.it 

egregio sig."donchi",

innanzi tutto io mi sposo chi voglio io, quando e come voglio io e non le permetto batture ironiche sulla mia persona, sensibilità e pensiero.
le voglio fare presente che siamo in un paese democratico dove per democrazia si intende il libero pensiero ed espressione nei limiti comunque della decenza,educazione e rispetto degli altri; dove democrazia non significa compiere atti vandalici distruggendo auto,negozi ecc. di persone oneste che hanno fatto tanti sacrifici per relizzarsi nel loro lavoro; dove democrazia non significa insultare chi fa il proprio dovere ed arrivare a tirargli addosso oggetti contundenti e anche infiammabili ; democrazia significa uguali diritti per tutti e non solo per quelli di " propria convenienza" , rispetto per tutti i popoli (es.palestinese e israeliano e non solo palestinese).
eppure grandi uomini come Gandhi ci hanno insegnato la via.
se vengo su questo sito è perchè presumo che sia un sito democratico aperto a tutte le idee e opinioni e specie a quelle creative ,che danno qualche cosa anche se solo moralmente, un sito di libero confronto di idee e opinioni ne rispetto reciproco e non un sito atto a creare diversificazioni,discriminazioni,odio come invece intende lei e, comunque non devo certo darle conto delle mie scelte.
i carabinieri sono un corpo militare e come tale devono comportarsi, certo le esagerazioni sono condannabili ma vorrei vedere lei alle prese con una massa inferocita che le tira addosso di tutto se non perderebbe un po di sangue freddo, se non caricherebbe con i manganelli chi le tira addosso anche gli estintori, le ricordo tralaltro che la legittima difesa è un diritto sacrosanto di tutti i cittadini ( non può pretendere di sfasciare la mia macchina parcheggiata senza aspettarsi un mia schioppettata ).
infine le voglio ricordare di essere più rispettoso e meno vigliacco quando vuole dire delle cattiverie gratuite ad una persona che non conosce e che è anche una donna. abbia il coraggio di persentarsi con suo nome e cognome come faccio io e non nascondersi dietro uno pseudonimo.
per concludere la invito a non scivere senza essersi prima ben presentato e a essere più riguardoso e rispettoso altrimenti le posso assicurare che se troverò altre asserzioni sulla mia persona che troverò moleste la denuncerò io e proprio ai carabinieri.
questo e quanto le è dovuto.
Dott.ssa Ing. Antonella Lucia Faiella

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Frasi fatte!
by Biker Sunday July 18, 2004 at 11:23 AM mail:  

Penso che, come al solito, si parla per frasi fatte,si generalizza,si fa di tutta un'erba un fascio. Non avevte minimamente pensato che spesso gli uomini del Ros rischiano la vita e che si ritrovano con le mani legate, grazie a qualche magistrato? e che finiscono sotto inchiesta solo perchè qualche magistrato desideroso di farsi notare deve fare bella figura? Proviamo ad immedesimarci negli uomini del Ros: la vita che fanno, spesso sotto copertura, i rischi che corrono. E non dimentichiamo che il Ros,insieme allo Sco della Polizia di Stato e al Gico della Guardia di Finanza rappresentano l'intelligence delle investigazioni in Italia.
Ribadisco che, secondo me, prima di puntare il dito contro qualcuno bisognerebbe conoscere bene i fatti e da tutti i punti di vista.

Biker

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che uno sbirro di nome
by biker Sunday July 18, 2004 at 04:18 PM mail:  

che probabilmente non sa neanche il significato del termine difende i suoi colleghi,niente da contrastare,ma che si firmi sbirro,cioe forte e arrogante con i deboli,lecchino e sottomesso con i forti.



p.s.che tanti di voi iniziassero a pensare i tempi da disoccupati che avete trascorso prima di trovare la raccomandazione per il posticino che nelle vostre limitatissime menti vi fa pensare di essere superiori agli altri per i vostri privilegi di entrare gratis al cinema o portare la pistola o poter alzare la voce a minacciare il prossimo,vergogna.

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ma se piace tanto denunciare
by illustre dott.ing Sunday July 18, 2004 at 04:58 PM mail:  

allora si trova nel posto sbagliato ,perche indy e`nata per contrastare le persone come lei con la denuncia facile,oltre che a tutti gli altri sopprusi polizieschi,percio`non abbiamo bisogno ne delle sue minacce e neanche delle sue letterine e dimostri di avere coraggio a gridare forte IN GALERA I CORROTTI COME TANZI CHE FOTTONO LA PICCOLA GENTE E FUORI TUTTI I POVERI DISGRAZIATI CHE SONO STATI CONDANNATI PER UNA MELA RUBATA,dopodiche`se sta per sposarsi le faccio i miei auguri che i suoi figli abbino il coraggio di sgridare gli oppressori e i corrotti di qualsiasi fascia sociale.
p.s.domanda da 1 milione di $,quanti potentoni colpevoli di aver macchiato la legge ci sono oggi in galera in italia???????????????????????????????????????????????????

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risposta a biker
by BIker Sunday July 18, 2004 at 07:33 PM mail:  

Punto primo: non sono uno sbirro come dici tu, e penso che esserlo non è un disonore.
Punto secondo: potevi sceglierti un nick un po' più originale anziché copiare il mio.
Punto terzo: sapevo che qui ognuno poteva dire la sua.
Punto quarto: non credo che tu abbia capito il senso del mio commento.

Prima di esprimere giudizi si dovrebbe contare fino a 10 e assicurarsi che il cervello sia collegato

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blablabla
by ahahahah Monday July 19, 2004 at 11:55 AM mail:  

again blablablabla keep on blablablabla.................................................................................................................................................................................................................................

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grazie
by Biker Friday September 17, 2004 at 11:34 AM mail:  

15 Gennaio 1993: la belva riina finisce in gabbia grazie al merito del Capitano Ultimo e dei suoi uomini della CRIMOR (Unità Militare Combattente), un'unità speciale del ROS specializzata nella cattura dei latitanti.
Da qualche hanno la CRIMOR è stata sciolta ma i loro incarichi sono tuttora esercitati dal ROS.
Grazie Capitano Ultimo, grazie CRIMOR e grazie a tutti coloro che sono caduti per questa causa e che hanno rischiato molto di più della loro reputazione.

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