|
Vedi tutti gli articoli senza commenti
|
BR: perche' non abbiamo il coraggio di dire che esistono?
|
|
by
Movimentista Friday October 31, 2003 at 01:09 AM |
mail:
|
La replica di Sergio segio alle polemiche scaturite dopo la sua intervista.
Vi allego questa, dal Barbiere della Sera, perché è importante che il movimento e tutta la sx apra gli occhi. Troppe volte, per paura, per autodifesa, ho visto negare l'esistenza delle BR. Tutto quello che non ci piace è "fascista". Tutto quello che non ci piace è "complotto". Non è giusto. Siamo più coraggiosi e ammettiamo che le BR esistono. Sono Br imbecilli (l'unica spiegazione plausibile al mare di prove tecno che hanno lasciato per la strada) ma sono BR, per loro stessa ammissione. Perché non abbiamo il coraggio di ammetterlo? Perché non abbiamo il coraggio di buttarle definitivamente fuori dalla storia? Dalla nostra storia? Movimentista
Dove nuota il brigatista di Sergio Segio
Evidentemente ho detto delle piccole e addirittura ovvie verità che molti pensano e quasi nessuno dice
Due parole e precisazioni sulle polemiche che hanno seguito la mia intervista a Repubblica del 29 ottobre. Parole per parte mia conclusive, data l’evidente non volontà di discutere e la campagna di aggressioni e insulti di cui sono stato fatto oggetto da parte di rappresentanti di alcuni spezzoni del movimento.
Per fortuna, il movimento è qualcosa di più di un insieme di sigle. Il movimento è molto più ricco, generazionalmente e culturalmente, di quel ceto politico, composto spesso da molti piccoli don Abbondio, che pretende di rappresentarlo in maniera esaustiva e “proprietaria”.
Per la verità, ieri e oggi ho ricevuto pure molte telefonate private di consenso e solidarietà, anche da parte di esponenti politici e sindacali.
L’unica (che a me risulti) dichiarazione a sostegno pubblica è stata quella del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, che ringrazio altrettanto pubblicamente.
Forse appunto perché unica, non se ne trova traccia sui giornali di oggi, invece omogenei nel riferire gli attacchi violenti che mi sono stati rivolti ieri, ma anche, quasi tutti, nell’omettere le mie repliche (compreso il quotidiano Repubblica, che, secondo Liberazione di oggi, sarebbe addirittura artefice di una «campagna di stampa»).
In tutte le telefonate che ho ricevuto, nessuna esclusa, ricorreva l’aggettivo “coraggioso”. E francamente non capisco perché per esprimere valutazioni politiche, giuste o sbagliate che siano considerate, occorra essere coraggiosi.
O, meglio, forse non volevo capirlo ieri ma devo farlo ora, dopo la violenza degli insulti ricevuti e il conformismo delle repliche.
Evidentemente ho detto delle piccole e addirittura ovvie verità che molti pensano e quasi nessuno dice. E che, come tutte le verità, possono fare molto male, ma anche molto bene se, di fronte a esse, non si chiudono gli occhi e la testa.
Vediamole in sintesi.
Ho detto, e ribadisco, che le BR sono dentro e contro il movimento.
1) Che siano dentro lo testimoniano le biografie degli arrestati, interne a sedi e percorsi di lotta del movimento. È una presenza, come ho detto, ultra-minoritaria e isolata, ma è una presenza. Per alcuni di loro vale la presunzione di innocenza, che ovviamente rispetto e affermo. Altri si sono invece rivendicati quali appartenenti alle BR-PCC.
Credo che quelle biografie non possano essere negate, essendo un fatto e non un opinione. Ciò ovviamente non significa, né io mi sono mai sognato di dire o di pensare, che se Morandi era aderente ai Cobas o Galesi e Boccaccini interni a un centro sociale questo significhi che Cobas o centri sociali siano compiacenti o contigui alle BR.
In passato, alcuni brigatisti avevano la tessera della CISL o provenivano dalla FGCI ma nessuno si è mai azzardato a dire che CISL o FGCI fossero compiacenti con BR.
Proprio per evitare equivoci generalizzanti e appigli criminalizzanti, ho utilizzato un termine che non mi piace, parlando di infiltrazione. Peraltro, che quelli del movimento e del mondo del lavoro siano gli ambiti dei tentativi di reclutamento brigatista è una ovvietà certo non nuova, come rimarca Bruno Trentin in un’intervista a Repubblica di oggi.
Però negare quelle biografie significa fare un torto all’identità politica dei brigatisti e contemporaneamente rinunciare a contrastarli politicamente.
Le BR non sono “comunisti su Marte” né esseri alieni, né tanto meno sono fascisti, come qualcuno vorrebbe, oggi come ieri. Le BR si muovono, oggi come allora, in una logica di partito che vuole prevaricare e imporsi nei confronti dei movimenti, tentando di arruolarne singoli militanti.
Ieri e oggi le BR sono il partito della crisi del movimento, che viene dunque favorita e auspicata per parassitarne gli attivisti.
Le BR, insomma, per quanto allucinate nell’analisi e criminali nella pratica, sono quello che dicono di essere. Riconoscerlo e dirlo è stato un tabù 25 anni fa (solo temporaneamente e meritoriamente infranto da Rossana Rossanda) e, incredibilmente, continua a esserlo oggi.
2) Che le BR siano contro il movimento, i sindacati, le forze politiche della sinistra mi sembra altrettanto evidente, negli effetti e negli intenti.
Perché lo sono nella loro pratica e analisi politica, e perché vengono strumentalmente utilizzate per colpire sindacati e sinistra e per criminalizzare l’intero movimento. Anche questo lo si è visto in talune dichiarazioni di ieri e in alcuni articoli di oggi.
E, anche questo, non è un fatto nuovo. Negli anni Settanta, lo scontro più acceso è stato tra la parte armata ed eversiva del movimento e il sindacato, in particolare la CGIL, e il PCI.
La differenza – decisamente rilevante – è che allora l’opzione armata era maggioritaria nel movimento. Oggi, per fortuna, è isolata e infima numericamente. Pure, è presente. E non vederlo e non dirlo serve solo a renderla meno isolata, a facilitarne i propositi di reclutamento.
Non dirlo, da sinistra, per timore di strumentalizzazioni è miope. Perché così facendo si lascia campo aperto alla destra, che oggi tende e talvolta concretamente tenta di criminalizzare il conflitto sociale e sindacale in quanto tale.
Il quale, viceversa, è antidoto e barriera nei confronti del terrorismo, così come lo sono i movimenti e le lotte di massa e di piazza. Se si criminalizza il conflitto sociale, se si indeboliscono i movimenti, se si perseguono o equiparano le azioni di semplice disobbedienza e le pratiche radicali ad atti di terrorismo, si rafforza l’opzione armata e si fa un favore alle BR.
In definitiva, non è politicamente produttivo e intellettualmente onesto dire che le BR sono contro il movimento se non si ammette che sono anche dentro, pur, ripeto, in modo isolato e in numeri risibili. Una mezza verità è, e diventa, anche una mezza bugia. Questa mezza bugia la stanno recitando in troppi. Molti, in malafede.
3) A parte le volgarità e gli insulti, mi è stato rimproverato (da “disobbedienti”, dal portavoce a vita dei Cobas Bernocchi e dal Sin.Cobas) di leggere la realtà e il movimento di oggi con occhi vecchi, di essere rimasto fermo al passato.
Questa argomentazione non capisce o finge di non capire che non io ma ben appunto le BR, le loro logiche politico-organizzative e le loro modalità operative, sono rimaste le stesse.
E con questo bisogna fare i conti, anche se annoia, me per primo. Cioè tocca affrontare una battaglia politica contro quanto di vecchio e polveroso, pur isolato, resiste e vorrebbe rigenerarsi dentro i luoghi e il dibattito dei movimenti e magari anche dentro le componenti organizzate da loro stessi rappresentate.
L’alternativa, comoda ma autolesionistica, è quella di mettere la testa sotto la sabbia. Ed è quanto le figure più note e rappresentative dei disobbedienti e dei Cobas stanno facendo, preferendo la scorciatoia dell’insulto e dell’anatema. Mi spiace per loro e per le aree che rappresentano.
4) Un’altra stupidaggine che è toccato leggere è che le mie dichiarazioni odierne contro le BR farebbero parte di mie antiche polemiche con quell’organizzazione, la cui identità di sinistra, peraltro, mi tocca ora paradossalmente affermare e “difendere”.
È ovvio a chiunque non sia in malafede che la mia posizione e proposta di dibattito politico e culturale è contro la logica e l’opzione delle armi dentro il conflitto sociale. Siccome oggi, e per fortuna a differenza del passato, solo le BR portano avanti la lotta armata e l’omicidio politico, evidentemente il mio attacco è nei loro confronti.
Per la verità, la mia posizione è ancor più netta. Io credo che vada rifiutata e combattuta la stessa logica e pratica della violenza politica, che sia contro le persone o anche solo contro le cose, perché essa comunque è e diviene legittimazione delle stesse BR e piano inclinato che porta legittimità e può portare militanti alla strategia della lotta armata.
Altrettanto decisa è la mia adesione ai contenuti radicali, alle culture di alternativa, alle proposte di un rinnovamento della politica che un movimento mondiale ha portato avanti da Seattle in poi, seppur con molte contraddizioni, errori e limiti.
È ben vero, per fortuna, che parte significativa dei nuovi movimenti ha una cultura e una pratica nonviolenta. È altrettanto vero che tale cultura non riguarda e non è acquisita da tutte le sue componenti.
Sergio Segio
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
STOP alla becera propaganda anti-Movimento!
|
|
by
Antifascista Militante Friday October 31, 2003 at 08:54 AM |
mail:
|
Adesso basta!
Stop alla martellante propaganda del telecratico regime berlusconiano contro il Movimento dei Movimenti!
Segio venduto alla causa reazionaria del neo-Duce di Arcore!
ORA E SEMPRE RESISTENZA !!!
Antifascista Militante
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Non ti crucciare
|
|
by
sgurz Friday October 31, 2003 at 08:57 AM |
mail:
|
Sii felice Sergio Segio. Rallegrati e canta! Coloro che tu sostieni (o che ti sostengono) oggi brindano all'innocenza di un loro massimo esponente. Vai e danza sulle note di questa magnifica melodia italiana.
Un solo dubbio mi coglie: forse le br cercano proseliti anche attraverso canali insospettabili come la massoneria, o i cosiddetti "soldati di ventura" ma questo chi mai avrebbe il coraggio di dirlo? Tu?
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Quos Juppiter perdere vult, dementat prius
|
|
by
tristezza Friday October 31, 2003 at 09:26 AM |
mail:
|
"Quos Juppiter perdere vult, dementat prius"
(Giove rende innanzitutto dementi coloro che vuole disperdere)
Bisogna essere davvero dementi per ripetere ossessivamente i propri errori: questo movimento sta ripercorrendo con sconcertante accuratezza il cammino fallimentare gia' percorso dal movimento negli anni '70, ivi compreso il definire le BR "sedicenti", il non scegliere con decisione assoluta la strada della non violenza, l'ostinarsi a definire "compagni che sbagliano" (e basta) i brigatisti.
Anche io credo che le BR siano (e siano sempre state) pesantemente infiltrate e il piu' possibile eterodirette. Questo lo sappiamo tutti e venirlo a ripetere su Indymedia, come facciamo tutti, dovrebbe essere persino superfluo.
Quello che e' invece degno di Tafazzi (quello che si prendeva a bottigliate i genitali) e' chiudere completamente gli occhi davanti alla realta', massimo e tragico peccato per chi vorrebbe far politica, sostenere che le BR non esistano proprio, che tutti, ma tutti tutti i brigatisti siano senz'altro dei gladiatori e simili.
Condoglianze al movimento che si suicida e cade, ancora una volta, nella trappola tesa dal potere.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
risposte
|
|
by
io Friday October 31, 2003 at 09:55 AM |
mail:
|
Al tipo che non vede le BR, forse sarebbe bene consigliare una visita oculistica: qualsiasi cosa siano, le BR ci sono, eccome, e D'Antona e Biagi non si sono di certo suicidati.
Il problema e' che qualcuno continua ad ostinarsi a chiamarli "compagni", magari aggiungendoci il fatale "che sbagliano". Il problema e' che, per quanto le BR possano essere infiltrate ed eterodirette, nelle BR ci sono persone che, poverette, credono davvero in cuor loro di essere compagni e comunisti, quando inv ece non sono altro che dementi ed assassini che illudendosi di fare "la rivoluzione", fanno il gioco del potere e, di fatto, servono il potere e contribuiscono in modo decisivo alla causa della repressione e della conservazione dello statu quo.
Il problema e' che fino a che un problema non viene riconosciuto come tale (la presenza nel Movimento di chi non attua pienamente la scelta della non-violenza), non si pongono le basi per risolvere il problema stesso e si forniscono al potere gli strumenti per combattere e schiacciare tutto il movimento. Che il potere faccia "becera propaganda anti-Movimento", come dice Antifascista Militante, e' senz'altro vero, come e' vero che, sinche' il Movimento accettera' il rischio di annoverare tra le proprie file persone che non aderiscono in pieno alla pregiudiziale non-violenta e, peggio, sognano la rivoluzione armata e la prassi stalinista, si esporra' a tali attacchi. E mi domando perche' la stessa persona che si lamenta (giustamente) di tali beceri attacchi, poi definisce "Segio venduto alla causa reazionaria del neo-Duce di Arcore!". Quando si chiama uno venduto, traditore, si sottintende e si presuppone inequivocabilmente che, prima, lo si considerasse uno dei propri. Dunque secondo Antifascista Militante, Segio era un bravo compagno quando faceva il killer ed e' un venduto ora che dice ovvieta', magari nella umanamente comprensibile speranza di campare un domani facendo l'ospite di salotti televisivi? E perche' Antifascista Militante si lamenta (giustamente) della becera propaganda governativa e poi scrive frasi, come sopra, che sono veri e propri assist a tale propaganda? E perche' la Resistenza, quella vera e che e' sacra e resa tale dal sangue dei partigiani, non la invoca e non la sbatte in faccia a se' stesso?
E' proprio vero che e' molto piu' facile guardarsi dai propri nemici che dai propri amici!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
risposta
|
|
by
tristezza Friday October 31, 2003 at 10:22 AM |
mail:
|
A me pare che vi siano parecchie persone e gruppi che la scelta della non-violenza ASSOLUTA, scelta che reputo assolutamente PREVALENTE nel movimento, la discutano eccome, arrivando a deriderla e a contrastarla. Che sia loro diritto farlo (a parole), non lo metto in dubbio, cosi' come non metto in dubbio che gli esisti dell'esercizio di tale diritto siano catastrofici. La propaganda, per definizione, si nutre di parole, e non occorre che vi sia anche solo un atto di violenza concreta consumato da qualcuno nel Movimento perche' lo si accusi di essere acqua dove nuotano certi pesci. Alla propaganda governativa basta e avanza (come fa Libero da anni) leggere le idiozie inneggianti alla violenza, all'odio, alla sopraffazione, (spesso, ne sono convinto, solo esito di tempeste ormonali) postate e lasciate prosperare qui ogni giorno, mentre si e' solertissimi a nascondere qualsiasi cosa puzzi anche alla lontana di "sessismo". C'e' poi la questione black-block, che non violenti non sono di certo e che non rivolgono la loro violenza solo contro le cose, ma anche contro i giornalisti e contro chiunque osi provare a fermarli. Sono nel Movimento? Sono fuori? E, soprattutto, le loro azioni sono utili o dannose per la causa del Movimento? Fanno il gioco della propaganda governativa o del Movimento? Sono o non sono problemi questi? Se ne puo' parlare senza essere derisi e insultati?
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
il brodo della miopia
|
|
by
Black Friday October 31, 2003 at 10:25 AM |
mail:
|
Per l'antifascista militante: invece di ripetere a pappagallo slogan tipici del PMLI, argomenta un'analisi, una riflessione, qualcosa che ci faccia capire che hai l'uso della ragione.
Riguardo al resto, è impressionante quanto miopi siamo, e codardi pure, a pensare che le BR siano soltanto finzioni o costruzioni dei servizi segreti. Questo perché non vogliamo accettare che esistano persone che sotto la bandiera dell'alternativismo e del comunismo, commettano efferatezze degne di qualunque mentecatto assassino. Esistono, chiaro? E' un dato di fatto. Ed è proprio per questo che le ripudio e non mi ci mescolo e non ne ho la minima simpatia. Oltre ad essere degli assassini sono pure controproducenti alla causa del movimento e strumentalizzabili alla repressione. Alla repressione ad esempio degli anarchici o dei bb che non c'entrano assolutamente niente con questi idioti. Con questo non voglio dire che le BR siano "dentro" il movimento. Tuttaltro. Ma semmai si nutrono del movimento, vi si mescolano. Ovviamente, in incognita. E quindi, ovviamente, senza consenso.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
P.S.
|
|
by
tristezza Friday October 31, 2003 at 10:27 AM |
mail:
|
Mi hai fatto una domanda sulla violenza in generale e io ho risposto alla tua domanda. Ora prego chiunque di evitare di accusarmi di mischiare fenomeno Black-block e BR,cosa che non ho fatto e non faccio, visto che giudico cose diversissime ed incompatibili strutturalmente tra loro.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
ANCORA!!!!
|
|
by
blip Friday October 31, 2003 at 11:28 AM |
mail:
|
ancora rompete il cazzo con sta' storia delle BR che troverebbero il loro brodo di coltura nei movimenti antagonisti...ma se lo hanno capito tutti giornalisti e pennivendoli compresi che...QUESTE BR SONO ROBA DEI SERVIZI E' UN F E N O M E N O M E D I A T I C O !!!!
LA NOSTRA LOTTA E' ALLA LUCE DEL SOLE PER NOI PARLANO I FATTI!!!!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
x tristezza
|
|
by
what? Friday October 31, 2003 at 11:40 AM |
mail:
|
Perfetto, la tua migliore domanda alla mia risposta è in pratica: le parole (la propaganda) di alcuni che postano in maniera anonima frasi inneggianti alla violenza significano che il movimento (certe sue parti) è intrippato nella violenza.
Non ti sembra di essere un po' evasivo? Non ti sembra che se il movimento fosse veramente violento avrebbe avuto una reazione violenta di massa dopo la morte di Carlo Giuliani, dopo il massacro di Genova, di Napoli, dopo gli sgomberi e la repressione imperante?
Mettici pure qualche frase in latino, ma non credo che riuscirai a trovare risposte che abbiano un minimo di logica.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
ri-risposta
|
|
by
tristezza Friday October 31, 2003 at 04:49 PM |
mail:
|
"le parole (la propaganda) di alcuni che postano in maniera anonima frasi inneggianti alla violenza significano che il movimento (certe sue parti) è intrippato nella violenza. Non ti sembra di essere un po' evasivo?"
Cerchero' d'essere meno evasivo. Io, come individuo, trovo semplicemente che la policy di Indy sia un po' inadeguata e "tafazziana". E' una mia opinione che non pretendo, non reputandomi un folle, di imporre a nessuno. Credo pero' d'avere diritto d'esprimerla. Indy e' infestata di proclami violenti e allucinanti, e questa non e' un'opinione, questo mi pare un fatto. Tali proclami sono grosso modo suddivisibili in due categorie: provocazioni postate a bella posta da mestatori di professione, prezzolati e volontari, che fanno finta d'essere "compagni", o da mentecatti in tempesta ormonale e non che si illudono d'essere "compagni". I "contributi" delle due categorie, tutti, servono sostanzialmente, oltre a spaccare le palle e ad ispirare schifo e tristezza, a consentire a Libero (e ora a Repubblica) di riempire il bianco delle loro pagine e a porre le premesse per spaccare, frammentare, reprimere, distruggere. Chi? Il Movimento, non certo il potere. Cio' nonostante la policy non si fa il minimo carico di nascondere questi "contributi" e l'unico risultato, mi pare, sia quello di fornire gentilmente strumenti alla propaganda dei governi di oggi (Libero) e di domani (Repubblica). E per cortesia nessuno mi chieda di partecipare al "process" e di scrivere sulle liste: lo hanno gia' fatto in tanti e non mi sembra sia cambiata un'acca. Chi vuole e ha modo puo' tranquillamente porsi le domande che mi pongo io senza che vi sia bisogno del mio contributo su nessuna lista.
"Non ti sembra che se il movimento fosse veramente violento avrebbe avuto una reazione violenta di massa dopo la morte di Carlo Giuliani, dopo il massacro di Genova, di Napoli, dopo gli sgomberi e la repressione imperante?"
Forse mi sono spiegato male, anzi, sono certo d'essermi spiegato malissimo: io NON penso che il Movimento sia violento! Penso pero' che vi siano delle persone violente nel Movimento, penso che non dovrebbero esserci, non ho ricette sul come non farcele stare (se non testimoniare, praticare e gridare continuamente la propria scelta non-violenta). Penso che, purtroppo, i brigatisti esistano davvero e che non siano SOLO una invenzione dei media, che non siano SOLO strutture popolate esclusivamente di Gladiatori. Penso che vi siano volgari assassini che credono e s'illudono d'essere paladini del Progresso e del Socialismo. Penso che vi siano persone ingenue e tristi che non s'accorgono che provare un velo di soddisfazione (spesso tanto incoffessabile che resta inconfessata) in cuor loro se le BR sparano e ammazzano, equivale a gioire della repressione prossima ventura e sempre piu' dura che, prendendo spunto da quegli spari, si abbattera' anche su di loro. Penso che sia del tutto plausibile (e logico) che vi siano brigatisti infiltrati e reclutatori nel Movimento, perche' se io dovessi cercare nuovi "soldati" per la lotta armata e' ovvio che li andrei a cercare tra chi e' gia' convinto (giustamente) che questo sistema sia marcio e fetido e non certo al circolo di Forza Italia. Penso che le BR siano nemiche irriducibili del Movimento e penso che ignorare quanto sopra e rispondere alla propaganda governativa istericamente che le BR sono SOLO una invenzione dei Servizi e dei giornali, serva solo a chiudere gli occhi ed ad abbassare la vigilanza, ad aiutare chi vuole fotterci tutti.
E' piu' chiaro e logico ora?
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Clandestinità o pubblicità dell'agire politico
|
|
by
x tristezza Friday October 31, 2003 at 05:46 PM |
mail:
|
Secondo me stai sbagliando completamente bersaglio.
Il problema NON è quello della scelta tra VIOLENZA e NON-VIOENZA bensì la scelta se fare attività politica PUBBLICA o attività politica CLANDESTINA.
Il Movimento, anche nelle sue frange più dure fa politica pubblicamente. Non ci sono nuclei clandestini. Si conoscono i luoghi d'incontro e tutto il resto.
La Brigate Rosse fanno una scelta di clandestinità. E proprio per questo non sono parte del Movimento.
Mi spiego meglio. Singoli brigatisti possono essere attivisti del Movimento, ma non portano la linea della lotta armata all'interno di esso. Io posso fare pratica politica quotidiana con dei brigatisti, ma sono totalmente all'oscuro della loro appartenenza. Le BR non portano la loro linea politica (ma sarebbe meglio dire schizzofrenia) all'interno di un movimento pubblico che agisce alla luce del sole e quindi non ne fanno parte.
Ragionando come fa Segio si potrebbe dire che visto che la Banda della Uno Bianca era costituita da poliziotti la Polizia è un corpo di brutali assassini. Sono proprietà transitive che non funzionano e Segio si presta ad attacchi del tutto strumentali.
Non siamo più negli anni '70 dove certi gruppi armati avevano dei luoghi di intervento ed espressione pubblici legati al Movimento stesso. Parlo soprattutto di Prima Linea e delle esperienze armate nate nel/dopo 1977.
P.S. E poi, parliamoci chiaramente...sono una dozzina di menteccatti su centinaia di migliaia (se non milioni) di persone). E cioè uno 0,0000000000000000000000001%.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
risposta
|
|
by
quello di prima Friday October 31, 2003 at 06:52 PM |
mail:
|
"Il problema NON è quello della scelta tra VIOLENZA e NON-VIOENZA bensì la scelta se fare attività politica PUBBLICA o attività politica CLANDESTINA."
Sulla faccenda dell'attivita' politica pubblica come prassi opposta a quella clandestina, concordo pienamente. E concordo tanto che, evidentemente, mi sembrava talmente ovvia che non m'e' neanche venuto in mente di citarla, tanto mi sembrava e mi sembra scontata.
E' verissimo quello che dici, un'altra connotazione essenziale del Movimento e':
"Il Movimento, anche nelle sue frange più dure fa politica pubblicamente. Non ci sono nuclei clandestini. Si conoscono i luoghi d'incontro e tutto il resto."
Su questo pero' continuiamo ad essere in disaccordo:
"La Brigate Rosse fanno una scelta di clandestinità. E proprio per questo non sono parte del Movimento."
Io credo che le BR non facciano essenzialmente una scelta di clandestinita' come dato *strategico* e strutturale. Al contrario: credo si tratti semplicemente di un elemento *tattico*, necessario, nel loro delirio, solo sino a che non si scateni l'insurrezione generale. A quel punto, sempre nel loro delirio, sarebbe compito delle BR *guidare*, ormai pubblicamente, la *violenza rivoluzionaria*, sino a *liquidare*, possibilmente fisicamente, tutti quelli che loro paiono nemici del *popolo*, sino ad istaurare la *dittatura del proletariato*, dove i leader sarebbero sempre loro, i BR. Quello che resta scelta di base e dato strutturale, STRATEGICO, e' il rovesciamento VIOLENTO dello Stato. La violenza e *l'omicidio* come forma espressiva politica.
Insomma io non credo che il Movimento vada da qualche parte solo perche' non fa politica clandestinamente (ci mancherebbe), ma anche perche' reclama un cambiamento, ora ed adesso, del quadro politico, rifiutando il confronto militare, fuorviante e destinato alla sconfitta in partenza.
"P.S. E poi, parliamoci chiaramente...sono una dozzina di menteccatti su centinaia di migliaia (se non milioni) di persone). E cioè uno 0,0000000000000000000000001%."
Siamo perfettamente d'accordo, io, te e molti altri su questo. Il problema che pongo io e' quello di prosciugare il piu' possibile le opportunita' di propaganda governativa.
Credo il problema sia serio e credo resti in piedi.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
evasivo?
|
|
by
rose e fiori? Saturday November 01, 2003 at 09:33 AM |
mail:
|
Scusa what?, ma sembra che stavolta sia te un po' evasivo. Peccato, fin qui mi sembrava che la discussione fosse abbastanza costruttiva e che spuntassero contributi buoni per ciascuno.
=========
Sulla Cecoslovacchia: la domanda mi sembra buona. A me viene in mente anche il Kossovo. D'Antona fu ammazzato mentre c'era la guerra (1999) ed e' cosa nota che quei simpatici combattenti per la liberta' che erano (e sono) gli assassini dell'UCK ricevevano le divise dell'ex DDR, l'addestramento da Bin Laden, l'intelligence dai Servizi occidentali. Il finanziamento era in massima parte proveniente dal traffico di droga. Chissa' se il generale Ganzer ne sa qualcosa...
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|