APPELLO CONTRO LA REPRESSIONE NELLE SCUOLE
Appello contro la repressione nelle scuole
Noi insegnanti, operatori di Sert, operatori di strada e dei servizi materno-infantili ben consapevoli della complessità che il problema dell’uso delle droghe assume nella società attuale, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione e contrarietà per il ripetersi di episodi che vedono i nostri giovani all’interno delle scuole oggetto di interventi repressivi indiscriminati da parte delle forze dell’ordine.
Questi interventi vengono ufficialmente giustificati con la ricerca di droga ma, come la cronaca di questi giorni ci dice, spesso ci si trova in presenza di agenti e unità cinofile nelle classi, con ragazzi minorenni impauriti e disorientati dalla rottura operata rispetto alla loro cornice di protezione.
Noi sappiamo bene che nel mondo giovanile è presente il consumo di droghe, specie di quelle leggere e l’abuso di alcol. Non crediamo, però, che tale consumo possa essere contrastato attraverso azioni repressive come quelle che si stanno effettuando in questi giorni nelle scuole, né attraverso il tentativo di equiparare droghe leggere e droghe pesanti. In questo modo si contribuisce soltanto a criminalizzare alcuni comportamenti sociali perseguendoli come devianti e alimentando processi di marginalizzazione sociale.
La scuola, oggi, deve confrontarsi con un livello di complessità inedito che deriva da una perdita di senso generale, provocata dall’imposizione di persuasivi modelli massmediatici, riassumibili nella formula della “società dello spettacolo”, da spinte caotiche alla competizione smisurata in risposta ad una pressante richiesta di elevate prestazioni individuali e di successo, dalla riduzione del tempo e dello spazio dedicato alla costruzione del sé, in un mondo che mostra, invece, tutto intorno limiti terribili ( le guerre, la mancanza di lavoro, i disastri ambientali ). La costruzione del sé è oggi un processo più difficile. E’ molto più complicato di un tempo per le nostre ragazze e per i nostri ragazzi identificarsi e differenziarsi in realistici progetti di vita. Ciò è tanto più vero quanto più precarie ed incerte sono le condizioni economiche, sociali e culturali delle famiglie di appartenenza.
E’ tutto questo che ogni mattina entra nelle nostre scuole insieme ai ragazzi, alle ragazze e ai docenti. Le aule, i corridoi, i laboratori, le palestre e tutti i luoghi dove i ragazzi vivono e apprendono sono segnati da questa fatica di crescere.
Solo attraverso una semplificazione rozza e grossolana si può pensare di affrontare questo livello di complessità, “semplicemente” con le perquisizioni collettive e i cani in classe. Possibile che non si scorga il rischio che un’intrusione così “autoritaria” possa mettere in discussione il rapporto tra studenti spesso “a rischio” e il mondo della scuola?
Noi pensiamo che la Scuola possa e debba fare la sua parte, strutturando programmi che includano spazi d’informazione corretta e consapevolezza, combattendo la passivizzazione sociale attraverso percorsi partecipati che coinvolgano anche figure professionali competenti. Occorre farlo prevedendo le risorse economiche necessarie ad integrare il lavoro degli operatori scolastici con quello dei servizi socio-assistenziali e psico-pedagogici.
Per tutte queste ragioni ci opponiamo e invitiamo a disobbedire agli interventi repressivi nelle scuole mettendo in atto tutte le forme di contrasto, anche legale, tese a salvaguardare l’integrità psicologica dei nostri ragazzi e la tutela della scuola come spazio pubblico.
Patrizia Roselli, insegnante IPSIA Viterbo Francesco Piobbichi, operatore di strada Perugia Loredana Fraleone, insegnante Liceo delle Scienze sociali Bassano Romano Bengasi Battisti, medico Viterbo Vito Meloni insegnante Roma Luigi Saragnese, operatore scolastico Torino Patrizia Poselli, ex insegnante consigliere comunale Genova Alessandra Bertotto insegnante Liceo Scientifico Venezia Tina D’Amicis insegnante Formazione Professionale Milano Francesca Terreni insegnante elementare Perugia Antonia Guerra insegnante elementare Bari Gianni Monti insegnante ITC, Ginori Conti, Firenze Renata Puleo, dirigente scolastico, madre di una studentessa del Liceo Virgilio, Roma Federico Tomasello, responsabile naz. Studenti GC Claudia Pratelli, Presidente Naz. Uds Paolo La Marca (Resp. area riduzione del danno, LILA CEDIUS), Paolo Sollecito Coordinatore progetto CIST Torino Beatrice Bassini, Psicologa Ser.t usl bologna nord
PER ADERIRE controlarepressione@katamail.com
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