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di ritorno da parigi
by Anonimo Ignorante Monday November 17, 2003 at 12:59 PM mail: zapata84@libero.it 

Parigi non è Firenze

Scrivo perchè non voglio assolutamente che passi l'idea che a Parigi sia andato tutto bene, che Parigi sia stata una Firenze "più grande". Non è così, anzi. A Parigi si è respirata un'aria completamente diversa.

1. Innanzitutto la gestione degli spazi è stata pessima. La geniale trovata di smistare i
partecipanti e le conferenze in più parti della città (Saint-Denis, La Villette, Bobigny, Ivry), è
stata semplicemente disastrosa. I luoghi dei dibattiti sono stati collocati ad almeno 15 minuti di
metro dai "dormitori". Con l'eccezione di Ivry che, trovandosi letteralmente dall'altra parte della
città, era raggiungibile con circa un'ora di metropolitana. Le conseguenze sono state forti. I
workshop e i luoghi di reale confronto sono stati limitatissimi. Personalmente ho partecipato a
delle assemblee studentesche sia a Firenze che a Parigi. A Firenze eravamo circa in 300 di diverse
nazionalità, a Parigi siamo riusciti a mettere insieme solamente 30 studenti circa tutti italiani,
col conseguente, logico, fallimento dell'incontro.

2. La sicurezza è stata a dir poco repressiva. Per entrare nello stabile della Villette (dove
c'erano la maggior parte degli stands e dei luoghi di ristorazione) era obbligatorio passare
attraverso dei metal-detector. Di coseguenza all'ingresso, consentito solo attraverso due delle
innumerovoli porte presenti, si formavano immense code "all'italiana". Semplicemente assurdo. Alle
conferenze era praticamente impossibile entrare se non presentadosi con almeno mezz'ora d'anticipo.
Nella giornata di giovedì ho partecipato, o almeno ho provato, a due plenarie ed un seminario. La
plenaria mattutina è stata turbata da alcune scazzottate all'ingresso dovute al fatto che la
sicurezza non permetteva a nessuno di entrare se non vi erano posti a sedere liberi!! Nel seminario
pomeridiano ho dovuto fare circa mezz'ora di fila per riuscire a sentire l'ultimo intervento del
signor Sullo. Nella plenaria serale, invece, si è creata una situazione a dir poco paradossale. Sono
arrivato lì poco prima l'inizio del dibattito, sono stato accolto con delle belle transenne di ferro
che sbarravano la strada a circa cinquanta metri dall'edificio (La città della Scienza). Insieme a
me c'era un altro migliaio di persone inferocite che dopo poco hanno giustamente sfondato l'assurdo
blocco. All'ingresso ci hanno di nuovo chiuso fuori "per motivi di sicurezza". La tensione ha fatto
logicamente scattare la rissa. Si è creata una situazione surreale in cui i compagni della sicurezza
organizzata dal Social Forum, inseme con i ben più violenti agenti della sicurezza privata,
asserragliati all'interno dello stabile, venivano insultati a suon di "fascisti, fascisti" dai
compagni (quasi tutti italiani) chiusi fuori. La situazione si è calmata solo dopo diverse ore, a
conferenza ormai conclusa, con l'intervento di baldi giovani con degli enormi pitbull e con la
minaccia dell'arrivo della polizia francese. A dir poco disgustoso.

3. Inoltre i prezzi della ristorazione erano altissimi. All'interno della Villette una bottiglia
d'acqua da mezzo litro costava 2 euro. Fuori dello stabile in qualsiasi bar costava 1 euro.

Tutti questi problemi di organizzazione sono stati causati da un apparato organizzativo superficiale
e sfatigato. L'intero apparato della ristorazione è stato dato in appalto, a Firenze c'erano
compagni e compagne che gentilmente servivano ai chioschi. La sicurezza è stata affidata a guardie
private, a Firenze la sicurezza sia del corteo che interna ai dibattiti era composta da pazienti
compagni. E' girata inoltre voce che l'edificio di Ivry fosse stato affittato da una multinazione
(di questo chiedo conferme o smentite). La scelta dei luoghi ha poi seguito una logica ghettizzante
piuttosto che includente. Bobigny come Saint-Denis è amministrata dal PCF, della serie "i comunisti
ai comunisti". L'organizzazione egemonizzata dai socialisti (abbondantemente finanziati
dall'amministrazione parigina) ha provocato naturali tensioni con le altre parti, più
rivoluzionarie, della sinistra francese. I francesi hanno voluto privilegiare un social forum di
"intellettuali impegnati" piuttosto che un social forum realmente aperto ad ogni parte della società
civile. E' sembrato di assistere ad un convegno di partito, o meglio, al meeting nazionale di
Comunione Liberazione, dove l'importante è fare cassa e scena, invece che costruire dibattito e
coscienza politica. In conclusione questo Forum non regge il confronto con le straordianarie
"quattro giornate di Firenze" sia come contenuti sia come generale ambiente di lavoro. I problemi
sono due: o i francesi hanno una concezione politica ancora molto burocratizzata e poco
"democraticamente partecipata", oppure qualcuno sta cercando di utilizzare il forum per creare
consenso politico e strappare voti. Questa involuzione va fermata subito.
Molto probabilmente la mia è solo una voce fuori dal coro, ma è una delle tante.Ero presente, durante una conferenza sull'informazione, allo sfogo di un giornalista Rai intimato ad uscire con ironici giochi di luce. Non si può pensare che Parigi sia stato un passo in avanti, perchè, a mio modesto parere,non lo è stato affatto, anzi.

Anonimo Ignorante
C.S.P. Roma Tre

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Il PCF, quello che FU.....
by contras Monday November 17, 2003 at 02:27 PM mail:  

Il PCF, quello che FU il secondo piu' importante partito comunista in occidente, il partito di thorez e di marchais,
il partito che non e' riuscito nenache a far eleggere il suo attuale segretario, hue, come il classico lupo ha perso il pelo ma non il vizio...

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