La strage avvenuta giovedì a Istanbul, dove due attacchi suicidi al Consolato britannico e a una banca inglese hanno causato 27 vittime e oltre 400 feriti, ha fatto il giro del mondo. Secondo l'agenzia turca Anadolu, l'attentato è stato rivendicato in una telefonata anonima da al Qaeda e del gruppo turco Ibda-C (Fronte islamico dei combattenti del Grande Oriente) "per colpire obiettivi massonici".
Gli eventi della storia possono essere interpretati secondo molteplici e diversi modelli. Sicuramente il modello attualmente prevalente è quello basato sui nessi di causa ed effetto, ma è anche possibile intravvedere nel tessuto della storia trame mitologiche ed eventi simbolici che possono, forse, non spiegare compiutamente i singoli fatti e tuttavia fornirne il senso profondo. E' necessario, nell'analizzare il comportamento attuale dell'Occidente industriale e post-industriale, distinguere gli elementi di conflitto interno dagli elementi di conflitto anti-sistemico. L'Occidente non si presenta certamente compatto dietro ai suoi valori cristiani, illuministico-massonici, positivisti, democratici eccetera.
Tuttavia, se è vero che esistono scontri ideologici, per esempio, tra cattolici e laici, tra correnti di destra e di sinistra, è anche vero che, di fronte alla rottura del modello culturale e politico (ad esempio, la strage dei soldati italiani a Nassiriya), il sistema si ricompatta. Eccezion fatta per le voci che non sono interne al sistema stesso, ma che intendono eliminarlo, per sostituirlo con un altro diverso.
Tornando per un attimo alla rivendicazione delle motivazioni dell'attentato, è interessante vedere se ha senso parlare di obbiettivi massonici. La storia degli scontri fra Occidente cristiano e Oriente musulmano ci conduce indietro di mille anni. Già ai tempi delle Crociate, non furono tutti chiari i motivi che condussero l'Europa alla conquista del Santo Sepolcro. Certamente alcuni di questi motivi erano di natura religioso ideale ed altri di natura più propriamente economica. In ogni caso, sin da allora non tutti gli ordini cavallereschi ebbero comportamenti e sorti uguali. E' notorio non solo alla letteratura romantico-ottocentesca, ma anche alla storia seriosa del Michelet che i Cavalieri del Tempio di Gerusalemme (Templari) svolsero un ruolo politicamente ambiguo tra Oriente e Occidente sino al punto di essere successivamente perseguitati dal Papa e dal Re di Francia come eretici.
Probabilmente il tentativo, un po' azzardato, dei Templari era quello di cercare un sincretismo tollerante e religioso che l'epoca non consentiva. Varie battaglie, successivamente, segnarono la vittoria dell'Occidente sull'Islam, ma rimase aperta la questione profonda: ossia, è possibile distinguere tra posizioni integraliste e posizioni tolleranti dall'una e dall'altra parte? E, se è possibile, vi è una strada che porti alla convivenza pacifica senza passare per Poitiers e Lissa? La storia sembra rispondere in modo negativo, ma il filo dei Cavalieri Templari si presenta come una chance forse mitologica, ma certamente reale verso la tolleranza. La leggenda narra che dalle ceneri del rogo di De Moulay, l'ultimo Gran Maestro del Tempio, nacquero le logge massoniche e, prima fra tutte, quelle in Scozia.
Dunque, che senso può avere da parte di al Qaeda rivendicare la distruzione di obbiettivi massonici? Simbolicamente, il senso è molto profondo, non è possibile dimenticare che gli Stati Uniti d'America furono fondati sui valori della squadra e del compasso e il Pentagono è un edificio "pentagonale" proprio per ricordare uno dei principali simboli della Massoneria e che le Torri Gemelle si presentavano come le due colonne di Jachin e Boaz (del tempio di Salomone e di tutti i templi massonici). Né va dimenticato che simboli massonici sono presenti nel dollaro americano e che nel cuore di Washington (il primo presidente degli States è stato Massone) c'è un imponente monumento massonico. Non solo. La grande maggioranza dei movimenti ottocenteschi di irredentismo nazionalistico sudamericano ed europeo ebbero come principali animatori personaggi appartenenti alla Massoneria (Simon Bolivar, Napoleone Bonaparte, Giuseppe Garibaldi, eccetera). Del resto, la rivoluzione francese medesima scaturisce dal pensiero illuminista tanto caro alle logge massoniche dell'epoca.
In particolare è interessante ricordare come anche la Turchia moderna nacque in ambito laico massonico, con Mustafa Kemal, detto Ataturk. La società turca ebbe con esso un rapido processo di modernizzazione in senso nazionalista e laico. L'occidentalizzazione economica e istituzionale prevalse sull'Islam, che cessò di essere religione di Stato. Fu introdotto l'alfabeto latino, il voto alle donne e si pose fine agli ultimi residui di feudalesimo in nome dell'industrializzazione. Non stupisce quindi che l'integralismo islamico individui nella Turchia un obbiettivo strategico e che l'attacco possa essere definito contro obbiettivi massonici sia nel senso della laicità dei gruppi dirigenti della società turca (i Giovani Turchi), sia nel senso dei bersagli anglosassoni.
Certamente l'Islam non è una realtà monolitica, quindi l'opposizione alla modernità laica è comportamento tipico delle frange più integraliste e orientate alla lotta armata. D'altra parte, anche nell'Occidente cristiano, la Storia ha evidenziato la frattura esistente tra una visione religiosa intollerante e prospettive ecumeniche. Il problema è che, mentre in Occidente, le strutture istituzionali riescono a contenere la violenza entro un modello tollerante e democratico, in Oriente la debolezza di tali strutture impedisce che esse svolgano la stessa funzione. Sarebbe interessante analizzare il periodo coloniale, in particolare inglese, per fornire una qualche interpretazione di questo fenomeno. In ogni caso, l'impegno occidentale e democratico, almeno in questi ultimi tempi, ha cercato di colmare questo divario istituzionale con l'Oriente.
Il pensiero ritorna alle suggestioni massoniche che si sono mosse in Medio Oriente attraverso l'opera dei governi occidentali con quei modelli istituzionali liberali e democratici, che nacquero proprio nell'humus culturale massonico. Conseguentemente è proprio il laicismo muratorio ad essere nel mirino degli integralismi di ogni tendenza. Con la sola differenza che, mentre in Occidente, tale integralismo è stato ormai sconfitto sul piano storico, in Oriente esso è ancora attivo e vitale.
Tornando ora al ricompattarsi dell'Occidente attorno ai suoi valori fondamentali, non è possibile dimenticare come anche la Libera Muratoria abbia una matrice e un'origine fondamentalmente cristiana, esattamente come il cristianesimo riveli dietro alle proprie origini storie e mitologie pienamente raccolte e conservate dalla massoneria e come il laicismo attuale affondi le proprie radici settecentesche in un terreno illuministico e giusnaturalista non del tutto estraneo al Cristianesimo. Non a caso infatti, per aderire alla Libera Muratoria, si deve credere in un essere trascendente che, nella storia occidentale, è prevalentemente il dio della Bibbia e del Vangelo. Perciò lo scontro tra laici e cattolici può essere assimilato a uno scontro tra componenti dissenzienti di una stessa matrice culturale. Non casualmente Jean Valent Andreas, autore de Le nozze chimiche, si situa contemporaneamente all'origine dei Rosacroce massonici e della Res Pubblica cristiana. In sintesi, tra laici e cattolici esiste un'antica querelle paragonabile a quella tra famigliari che si sopportano a fatica. Laici e massoni esprimono idee culturali anche esoteriche e religiose come, parallelamente, il Cristianesimo accosta alla propria religiosità tendenze razionaliste e positiviste.
Oggi come ieri, però, di fronte alla messa in discussione del quadro culturale dell'Occidente, entrambi reagiscono in modo convergente. Stati Uniti d'America e Vaticano, più volte negli ultimi cinquant'anni, hanno percorso strade convergenti nei confronti dei regimi comunisti dell'Est ed, in particolare, nel sostegno all'azione anticomunista svolta da Solidarnosh in Polonia. L'integralismo islamico rappresenta un nuovo tentativo di rottura del sistema istituzionale e culturale dell'Occidente e, quindi, vede laici e cattolici ancora uniti.
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