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RIVENDICAZIONE 1 ATTENTATO ROMANO PRODI
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un comp. Monday, Dec. 29, 2003 at 8:41 AM |
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mi sembra corretto prima di commentare un'azione o addirittura criticarla aver sottomano la rivendicazione presumibilmente ufficiale. non sono un infiltrato cerco solo di far informazione
LETTERA APERTA AL MOVIMENTO ANARCHICO ED ANTIAUTORITARIO F.A.I./Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare) F.A.I./Brigata 20 luglio F.A.I./Cellule contro il Capitale, il Carcere, i suoi Carcerieri e le sue Celle F.A.I./Solidarietà internazionale
Mentre prosegue a grandi passi il consolidamento dell’Unione Europea che assomma le nefandezze delle scelte politiche, economiche, militari/repressive dei singoli stati, mentre si avvicina l’approvazione di una costituzione europea che legittima il riassetto delle politiche di dominio del vecchio continente diamo inizio alla prima campagna di lotta della Federazione Anarchica Informale. Non potevamo precluderci il piacere di criticare attivamente il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea che si avvia a concludersi, consapevoli che al di là della retorica ufficiale, le decisioni ratificate in questi mesi saranno foriere di ulteriori pratiche di sfruttamento e di dominio. Nella futura fortezza Europa, dove gli unici confini mantenuti e difesi con le armi saranno quelli tra sfruttati e sfruttatori, agli accordi di mercato e alla militarizzazione del territorio continueremo ad opporre il libero accordo tra quanti si attivano per combattere il dominio, dimostrando che lottare non solo è possibile, ma necessario. Oggi abbiamo colpito apparati di controllo/repressivi e protagonisti della messinscena democratica che saranno figure e istituzioni cardine del nuovo ordine europeo: - le varie polizie, in futuro affiancate dal costituendo esercito europeo, oltre ai tradizionali compiti di repressione interna, hanno la missione fondamentale di filtrare l’enorme massa di poveri che preme alle frontiere della fortezza Europa, lasciando passare solo la manovalanza necessaria ai padroni e riservando agli altri un regime di sfruttamento nei paesi d’origine. - un sistema carcerario sempre più capiente e diffuso consolida il suo ruolo principe nella repressione, costituendo l’ultimo baluardo a difesa dello status quo, quando stipendi da fame e gli ultimi avanzi dello stato sociale non bastano ad arginare la rabbia degli sfruttati. - burocrati e politici solleciti nell’elaborare e promuovere gli aggiustamenti di rotta del sistema, funzionali alla sopravvivenza dello stesso.
Le azioni oggi effettuate, come quelle che seguiranno, utilizzano tecniche, tempi e modalità volti ad escludere la possibilità di danneggiare innocenti. Continueremo a manifestare il nostro odio irriducibile contro stato e capitale e il nostro amore incondizionato per un mondo libero dal dominio dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura. Né gli ultimi né gli unici, vediamo crescere nelle strade ovunque, di giorno e di notte la stessa tensione distruttiva/costruttiva per un mondo migliore. Eravamo a Genova e Salonicco, stanotte per le strade d’Italia, domani su nuove strade a combattere le miserie dell’esistente.
Attaccare e distruggere i responsabili di repressione e sfruttamento! Attaccare e distruggere carceri, banche, tribunali e caserme! La rivolta è riproducibile e contagiosa! Guerra sociale contro stato e capitale!
FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE segue testo scritto con il normografo:
CAMPAGNA A NATALE CON I TUOI A PASQUA DOVE VOGLIAMO NOI
- 2 PENTOLE OPPORTUNAMENTE DISTANZIATE E DOTATE DI AVVISO PER EVITARE FASTIDI AGLI INNOCENTI IN PROSSIMITA’ DELLA TANA DI PRODI E FAMIGLIA PERCHE’ IL SUINO SAPPIA CHE STA SOLO INIZIANDO LA MANOVRA DI AVVICINAMENTO A LUI E AI SUOI SIMILI. A PRESTO.
- DE BLASI, JRISTOFORO S, BALENO, SOLE, DEIANA, GIULIANI, FANTAZZINI, ORTIZ VIVONO NELLE NOSTRE LOTTE. W LA FAI W L’ANARCHIA!
FAI. COOPERATIVA ARTIGIANA FUOCO E AFFINI (OCCASIONALMENTE SPETTACOLARE)
segue testo scritto al computer: CHI SIAMO LETTERA APERTA AL MOVIMENTO ANARCHICO ED ANTIAUTORITARIO
Per superare i limiti delle singole progettualità e per sperimentate le reali potenzialità dell’organizzazione informale, nel nostro caso quella di una federazione di gruppi d’azione o singoli individui, abbiamo dato vita alla Federazione Anarchica informale. Convinti che solo un’organizzazione priva di centro decisionale, caotica e nello stesso tempo orizzontale dove nessun gruppo o capetto imponga la propria autorevolezza possa soddisfare la nostra necessità di libertà qui e ora. Miriamo a uno strumento organizzativo che rispecchi in sé la visione della società anarchica per cui lottiamo. Strumento organizzativo quindi non il ricalcare le orme di un partito armato di vecchia memoria, non un’organizzazione finalizzata alla ricerca di adepti: uno strumento, l’organizzazione informale, da utilizzare per testarne l’efficacia, l’effettiva capacità di accrescere qualità e continuità dell’agire rivoluzionario, strumento organizzativo altrimenti inutile e destinato ad autodissolversi. Conciliare organizzazione e dibattito teorico/pratico con l’anonimato di gruppi/singoli è possibile mediante un dialogo diffuso attraverso le azioni: che oltre ad apportare il loro specifico discorso distruttivo veicolano anche altri messaggi (attravreso modalità e mezzi utilizzati, obiettivo comunicazione) indipendentemente dai danni materiali. Tutto ciò nella consapevolezza che non sarà certo una minoranza, per quanto bene armata, a fare la rivoluzione, ma decisi a non posticipare la nostra insurrezione in attesa che tutti siano pronti: convinti, oggi come sempre, che il più semplice fatto diretto contro le istituzioni, comunichi meglio che non migliaia di parole. FEDERAZIONE perché ne amiamo il senso di ramificazione diffusa e orizzontale: federazione di gruppi o singoli, donne e uomini, liberi ed uguali accomunati dalle pratiche di attacco al dominio, consci del valore del mutuo appoggio e della solidarietà rivoluzionaria come strumenti di liberazione. Intendiamo la federazione come rapporti stabili nel tempo, ma allo stesso tempo fluidi, in continua evoluzione grazie all’apporto di idee e pratiche dei nuovi gruppi o individui che decideranno di farne parte. Pensiamo ad un’organizzazione non democratica: senza assemblee plenarie, rappresentanti, delegati o comitati, priva di tutti quegli organi che favoriscono la nascita di leader, l’emergere di figure carismatiche o l’imposizione di specialisti della parola. La comunicazione si baserà sul dibattito orizzontale e anonimo, prodotto dalla pratica stessa (rivendicazione delle azioni) e dalla diffusione di teorie tramite gli strumenti informativi del movimento, in sintesi nell’eliminazione dell’assemblea sostituita dal dibattito orizzontale-anonimo tra gruppi/singoli comunicanti attraverso la pratica stessa. La federazione è la nostra forza, la forza di gruppi/singoli che si sostengono nell’azione, attraverso un patto di mutuo appoggio ben definito. ANARCHICA perché vogliamo la distruzione dello stato e del capitale per vivere in un mondo in cui “domini” la libertà e l’autogestione, dove sia possibile ogni tipo di sperimentazione sociale che non comporti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura. Radicalmente avversi a qualunque cancro marxista, sirena incantatrice che incita alla liberazione degli oppressi ma in realtà macchina incantatrice che schiaccia la possibilità di una società liberata per sostituire un dominio ad un altro. INFORMALE non avendo nessun tipo di concezione avanguardista e non sentendoci neppure parte di un’illuminata minoranza agente, ma volendo semplicemente vivere ora e subito il nostro anarchismo, abbiamo ritenuto l’organizzazione informale, quindi l’informalità, l’unico strumento organizzaztivo che ci potesse garantire da meccanismi autoritari e burocratizzanti salvaguardando la nostra indipendenza come gruppi/singoli e garantendoci un certo margine di resistenza e continuità nei confronti del potere. La Federazione Anarchica Informale pur mettendo in pratica la lotta armata rifiuta la concezione che si basa su monolitiche organizzazioni, strutturate in maniera “classica”: basi, regolari-irregolari, clandestinità, colonne, quadro dirigenti, enormi necessità di denaro. Strutture a nostro parere facilmente intaccabili dal potere: è sufficiente il classico infiltrato o delatore per far cadere come un castello di carte l’intera organizzazione o gran parte di questa. Diversamente in un’organizzazione informale costituita da 1000 singoli o gruppi che non si conoscono fra loro (piuttosto, si riconoscono attraverso le azioni compiute e il pattod i mutuo appoggio che li lega) malaugurati casi di infiltrazione o delazione rimangono circoscritti al singolo gruppo, senza espandersi. Inoltre chi fa parte della Federazione Anarchica Informale ne è militante a tutti gli effetti solo nel momento specifico dell’azione e della sua preparazione, non investe l’intera vita e progettualità dei compagni, ciò permette di mettere definitivamente in soffitta ogni specialismo lottarmatista. Una volta radicati il potere troverà enormi difficoltà a distruggerci.
Il patto di mutuo appoggio è il motore della Federazione Anarchica Informale e si incentra su 3 punti chiave che diventano vincolanti qualora venga condivisa l’impostazione rivoluzionaria anarchica sopracitata, quindi, quando singoli/gruppi scelgono di divenire parte della Federazione Anarchica Informale: 1. SOLIDARIETA’ RIVOLUZIONARIA. Ogni gurppo d’azione della Federazione Anarchica Informale si impegna a dare la propria solidarietà rivoluzionaria ad eventuali compagni arrestati o latitanti. La solidarietà si concretizzerà soprattutto attraverso l’azione armata, attacco a strutture e uomini responsabili della detenzione del compagno. Non sussiste l’eventualità di mancata solidarietà perché verrebbero meno i principi su cui il vivere e il sentire anarchico si basa. Per appoggio nella repressione non si intende ovviamente quello di carattere di assistenza tecnico/legale: la società borghese offre sufficienti avvocati, assistenti sociali o preti, perché i rivoluzionari possano occuparsi di altro. 2. CAMPAGNE RIVOLUZIONARIE. Ogni gruppo o singolo una volta iniziata una campagna di lotta attraverso azione e conseguente comunicato verrà seguito dagli altri gruppi/singoli della Federazione Anarchica Informale secondo i propri tempi e modalità. Ogni singolo/gruppo può lanciare una campagna di lotta su obiettivi particolari semplicemente “promuovendo” il progetto attraverso una o più azioni accompagnate dalla firma del singolo gruppo d’azione a cui si aggiunge il richiamo alla federazione nella sigla. Se una campagna non viene condivisa, se ritenuto necessario, la critica si concretizzerà attraverso le azioni/comunicati che contribuiranno a correggerne il tiro o a metterla in discussione. 3. COMUNICAZIONE TRA GRUPPI/SINGOLI. I gruppi d’azione della Federazione Anarchica Informale non sono tenuti a conoscersi tra di loro, non sussiste la necessità ove altrimenti si rischierebbe di offrire il fianco alla repressione, a leaderismi dei singoli ed alla burocratizzazione. La comunicazione tra gruppi/singoli avviene essenzialmente attraverso le azioni stesse e attraverso i canali informativi di movimento senza la necessità di conoscenza reciproca.
F.A.I./Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare) F.A.I./Brigata 20 luglio F.A.I./Cellule contro il Capitale, il Carcere, i suoi Carcerieri e le sue Celle F.A.I./Solidarietà internazionale
P.S.: Ogni riferimento alla FAI-Federazione autotrasportatori italiani, alla FAI-Federazione Anarchica Italiana e al FAI-Fondo Italiano per l’Ambiente è puramente casuale, ci scusiamo con gli interessati
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leggendo il comunicato
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Citizen Monday, Dec. 29, 2003 at 12:17 PM |
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e le soprastanti e;mail faccio le seguenti considerazioni: 1. non potete mai vincere con il quoziente d'intelligenza che vi ritrovate 2. solidarieta' e appoggio incondizionato (ovviamente anche elettorale) a quelli che garantiscono a voi e ai vostri simili (No Global, Anarchici, BR, ecc.) un trattamento del tipo di quello che avete subito a Napoli e a Genova.
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Un raffinato pacco di Natale
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Gola Profonda Monday, Jan. 12, 2004 at 4:54 AM |
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La nuova strategia della tensione si affina, consapevole dello slittamento semantico che ha assunto in Italia il Terrorismo negli anni passati (ormai solo poche casalinghe credono ancora che dietro le Br e gli attentati non ci siano oscure manovre dei servizi "deviati" e fascisti). La nuova strategia della tensione ha delegato al cosiddetto "terrorismo Islamico" il terrificante compito di provocare morti e feriti con attentati spettacolari, come negli anni d'oro della strategia della tensione, mentre il terrorismo "interno" sembrerebbe caratterizzarsi con "piccole fiammate" il cui effetto amplificatore e ridondante è garantito dai media, grazie ad una concentrazione di poteri editoriali che mai nella storia italiana ha avuto una così unificata direzione politica.
L?obiettivo è sempre lo stesso: tenere alta la tensione e l'emergenza, scoraggiare l?iniziativa politica dei movimenti, dissuadere la partecipazione sociale alle vertenze sindacali, creare disordine semantico. Ma gli attentati a Prodi rappresentano un vero e proprio salto di qualità. Un vero e proprio disegno situazionista sembrerebbe animare il testo della rivendicazione. I due attentati contro il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, sono stati rivendicati da sigle ridicole: F.A.I./Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare), F.A.I./Brigata 20 luglio, F.A.I./Cellule contro il Capitale, il Carcere, i suoi Carcerieri e le sue Celle, F.A.I./Solidarietà internazionale; tutte raccolte sotto la sigla "FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE".
In calce al testo del volantino, una scritta con il normografo, inseriva gli attentati nell?ambito della campagna "CAMPAGNA A NATALE CON I TUOI, A PASQUA DOVE VOGLIAMO NOI". L?elemento più inquietante del testo che rivendica l?attentato è nella parte i cui gli attentatori chiariscono la loro identità: "CHI SIAMO LETTERA APERTA AL MOVIMENTO ANARCHICO ED ANTIAUTORITARIO Per superare i limiti delle singole progettualità e per sperimentate le reali potenzialità dell?organizzazione informale, nel nostro caso quella di una federazione di gruppi d?azione o singoli individui, abbiamo dato vita alla Federazione Anarchica informale. Convinti che solo un?organizzazione priva di centro decisionale, caotica e nello stesso tempo orizzontale dove nessun gruppo o capetto imponga la propria autorevolezza possa soddisfare la nostra necessità di libertà qui e ora. Miriamo a uno strumento organizzativo che rispecchi in sé la visione della società anarchica per cui lottiamo. Strumento organizzativo quindi non il ricalcare le orme di un partito armato di vecchia memoria, non un?organizzazione finalizzata alla ricerca di adepti: uno strumento, l?organizzazione informale, da utilizzare per testarne l?efficacia, l?effettiva capacità di accrescere qualità e continuità dell?agire rivoluzionario, strumento organizzativo altrimenti inutile e destinato ad autodissolversi. Conciliare organizzazione e dibattito teorico/pratico con l?anonimato di gruppi/singoli è possibile mediante un dialogo diffuso attraverso le azioni: che oltre ad apportare il loro specifico discorso distruttivo veicolano anche altri messaggi (attravreso modalità e mezzi utilizzati, obiettivo comunicazione) indipendentemente dai danni materiali. Tutto ciò nella consapevolezza che non sarà certo una minoranza, per quanto bene armata, a fare la rivoluzione, ma decisi a non posticipare la nostra insurrezione in attesa che tutti siano pronti: convinti, oggi come sempre, che il più semplice fatto diretto contro le istituzioni, comunichi meglio che non migliaia di parole."
E? chiaro, ancora una volta, che la nuova strategia della tensione intenda ricorrere all?espediente dell?anarco-insurrezionalismo per coprire le trame di palazzo, chiudere in bellezza un fallimentare semestre europeo, (un bilancio sul semestre italiano non viene fatto su nessun mezzo di comunicazione) mettere la sordina alla vertenza dei ferrotranvieri, riaprire il capito della "pista anarchica" vista l?assoluta non credibilità dei cosiddetti neobrigatisti arrestati, fuori da qualsiasi dinamica di movimento, per cultura, storia personale e linguaggio. La stessa rivendicazione degli attentati a Prodi, che intenzionalmente non dovevano provocare "vittime innocenti", sembrerebbe far affiorare la consapevolezza di dover attuare una strategia "progressiva", dato il carattere assolutamente pacifico dei movimenti che negli ultimi tre anni hanno espresso il loro protagonismo nelle piazze e nelle varie situazioni di movimento. Una "chicca" che evidenzia un salto di qualità considerevole e che desta ancora più preoccupazione.
golaprofonda.blog.excite.it
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contenitori
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nico Monday, Jan. 12, 2004 at 4:26 PM |
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leggendo i commenti vedo sicurezza nell giudicare estranee al "movimento" gruppi e individui che portano avanti un discorso molto simile a quello che si legge in questa rivendicazione, finalizzato a colpire con azioni più o meno "armate" (nel senso che non sono azioni di tipo militare come le BR ma sono più azioni di guerriglia/terrosismo) singoli individui rappresentanti del potere, anche in modo leggermente ironico come nel caso dei libri in fiamme. io non credo siano estranee, anzi...credo appartengano a quelle zone del movimento, a quegli individui, maggiormente sensibili, e anche nell'appello c'è un ossessianto richiamo all'essere liberi qui e ora, a manifestare il proprio anarchismo qui e ora.....parlano di antiborghesia quando il prodotto classico della borghesia e della città è l'individuo rabbioso, pronto a colpire, ad essere usato.... il fascismo gioca su questo....gioca sulla fragilità di alcune zone, di alcuni individui, e in questo senso strumentalizza sigle, o ne crea, per i propri scopi.... l'allarmante della fai è il suo costituirsi come contenitore per chiunque voglia compiere azioni, utilizzando un linguaggio a metà fra il situazionista e il militante in guerriglia, e privandosi della dimensione del dissenso cultural sovversivo. fra l'altro la sua sigla è uguale a quella della federazione anarchica cosa che qualsiasi compagno serio avrebbe evitato.
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Il Mossad e la Cia
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Allahrmatissimo!!! Tuesday, Jan. 13, 2004 at 11:30 AM |
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L'individuazione di Prodi come bersaglio ha senso solo alla luce degli attacchi subiti dalla Commissione Europea, condotti dal presidente della comunità ebraica mondiale, e dalle accuse del governo israeliano di favoreggiare l'antisemitismo, non condannando Arafat, ma criticando la costruzione del Muro di separazione e la politica di Sharon. Prodi come bersaglio è ridicolo. Mentre in Italia si sta sviluppando il governo più reazionario degli ultimi sessant'anni.
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prodi
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mah Tuesday, Jan. 13, 2004 at 11:40 AM |
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penso che chi stia attaccando prodi fa il gioco della lobby mafiosa internazionale che governa il mondo. L'intervento della Comunità ebraica con la famosa lettera si è rivelata un boomerang, e l'intervento di Singer convinto che le telecamere fossero chiuse, evidenzia più di ogni altro elemento il tipo di attacco in corso. Purtroppo sia l'opposizione americana, che israeliana è divisa esattamente come la sinistra italiana. Ma siamo consapevoli del pericolo che stiamo correndo? A questo punto con rammarico mi auguro che Prodi non si presenti: i suoi nemici sono interni alla stessa sinistra di governo e lui è al centro di attacchi molto pesanti che vengono da lontano e da altre contrade. Continuiamo pure così a litigare globalmente, mentre avanza il partito della mafia e del protezionismo. Con buona pace di chi parla ancora di neo liberalismo..e intanto noi gente comune siamo sempre di più carne da macello
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su prodi
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makkia Wednesday, Jan. 14, 2004 at 10:12 AM |
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sfortunatamente prodi e' l'unica alternativa politica al signor berlusconi... per quanto nn abbia nessuna fiducia ne' in lui ne' in altri ke se ne stanno in parlamento, credo cmq che sia meglio trattarlo con il rispetto dovuto al prossimo leader della "sinistra italiana" muhahahah siamo veramente nella merda!
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MA HORST NON CREDEVA NELLE BOMBE
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la compagna di Horst Fantazzini Thursday, Feb. 05, 2004 at 7:00 PM |
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DOPO LA RIVENDICAZIONE APPARSA SUL VOLANTINO SOPRA CITATO, UNA DELLE "PISTE" PIU' GETTONATE DAGLI INQUIRENTI PORTEREBBE ALLA EX CASA BOLOGNESE DI HORST FANTAZZINI, CHE E' STATA PERQUISITA PER L'ENNESIMA VOLTA (LA VOLTA SCORSA FU PER L'OMICIDIO BIAGI)... CON IL PICCOLO PARTICOLARE CHE HORST E' MORTO DA DUE ANNI...
LA STAMPA BOLOGNESE TRA IL ROSA ED IL NERO DA' AMPIO RISALTO ALLA PERQUISIZIONE EFFETTUATA NEL "COVO DEGLI INSURREZIONALISTI" IN VIA DI RONCRIO 22. CHI CI STIA NESSUNO LO DICE, COSA CI FACCIANO NESSUNO LO SA... L'UNICO NOME CHE VIENE FATTO E' QUELLO DI HORST.
NELLA TRASMISSIONE "BALLARò" DEL 13 GENNAIO (IN MERITO ALLA SPEDIZIONE DEI PLICHI INCENDIARI) DURANTE IL SERVIZIO FILMATO VIENE MOSTRATA LA FOTO E LA CASA DI HORST FANTAZZINI.
LA SUA COMPAGNA PATRIZIA DIAMANTE RILASCIA UNA INTERVISTA, LA PRIMA DOPO DUE ANNI DI SILENZIO CON LA CRONACA.
Intervista per "Radio Città del Capo" & Articolo pubblicato in seconda pagina su "L'Unità" edizione di Bologna - sabato 17 gennaio 2004
Gli insurrezionalisti rivendicano l'eredità di Fantazzini, il "bandito gentile". La sua compagna li sconfessa.
di Gigi Marcucci
(intervista per Radio Città del Capo di Giusi Marcante)
Firenze - "Non voglio che il nome di Horst venga confuso con questi pacchi bomba". Parla Patrizia "Pralina" Diamante, l'ultima compagna di Horst Fantazzini, il rapinatore anarchico che in banca presentava disarmato e diceva: "Ho una pistola in tasca, state calmi e datemi i soldi. Non due lire, perfavore". Lo chiamavano il "bandito gentile". Amava citare Hegel e Brecht: "E' più criminale fondare una banca che rapinarla". La prima e l'ultima rapina della sua vita Horst le fece in bici. Morì in carcere alla fine del 2001, cinque giorni dopo essere stato arrestato per l'ultima volta. Pralina è un nome di battaglia: "Quando scriveva su Umanità Nova una mia amica si firmava Dada Knorr. Io le rispondevo firmandomi Pralina Tuttifrutti". Disegna, ha 40 anni e ne ha trascorsi sei accanto a Horst Fantazzini. Il loro amore cominciò quand'era in carcere, per via epistolare. A Horst Pralina, che oggi vive a Firenze, ha dedicato un libro: "L'ultimo colpo di Horst Fantazzini" (Stampa Alternativa, Collana Eretica). Poi ha letto il nome di Horst nel volantino di rivendicazione dei pacchi bomba e si è ribellata. Il suo "no" è comparso nel news group di Indymedia, il circuito frequentato dal movimento antagonista.
- PERCHE' QUESTA REAZIONE?
"Horst ha sempre affermato la responsabilità individuale delle sue azioni, mi sembra qualcosa da cui non si può prescindere. Le cose che ha fatto Horst, legali o no, le ha rivendicate sempre personalmente. Non ha mai avuto la presunzione di porsi come avanguardia di chicchessia. Dire questo mi sembra giusto nei suoi confronti, nei confronti della sua memoria. Ha fatto 37 anni di carcere, ne aveva ancora 20 da scontare. Lui non aveva commesso omicidi, oggi nemmeno chi compie una strage resta in carcere 60 anni. Io credo che siano più pericolose le persone che agiscono nel buio, che non rivendicano la paternità delle proprie azioni. Horst in questo era poco italiano: aveva una madre tedesca che probabilmente gli aveva dato un imprinting di serietà estrema. Non voglio fare un discorso anti-italiano, ma questo è il paese della P2, della mafia, dei misteri, delle bombe che non si capisce da che parte vengono, anche quando sono firmate".
- I RAPPORTI INVESTIGATIVI AFFERMANO CHE NELLA CASA CHE FU DI HORST FANTAZZINI, IN VIA DI RONCRIO, SI SAREBBERO SVOLTE RIUNIONI PREPARATORIE DELLA RECENTE OFFENSIVA ANARCO-INSURREZIONALISTA.
"La cosa che mi ha colpito è che questa casa viene indicata come probabile covo di insurrezionalisti, però non vengono fatti nomi, non si sa chi ci vive, che cosa faccia. Non ci sono indizi né prove, né è stato trovato esplosivo o armi. Sembra la casa dei fantasmi, no? Mi viene da sorridere: Horst è morto da due anni e viene indicato quasi come un mandante, forse dal paradiso".
- QUINDI LEI NON CREDE A QUESTA PISTA?
"Diciamo che io mi astengo dal credere o non credere. Non mi pronuncio su questo fatto. Secondo me il discorso sull'Anarchia deve essere molto più ampio e più complesso. Il movimento anarchico è un arcipelago vastissimo e non è rappresentato dalle due FAI, quella informale (che ha rivendicato pentole e pacchi bomba, ndr) e quella formale (la Federazione anarchica italiana ndr). E' un territorio pieno di umanità e Horst era una persona che riassumeva in sé queste componenti. Portava in sé la memoria del padre Libero Fantazzini, meravigliosa figura di partigiano anarchico".
- SI DIREBBE PERO' CHE NON LA CONVINCA LA MATRICE ANARCHICA DEI PACCHI BOMBA.
"Io mi astengo dal pronunciarmi su questo. Ritengo che nel movimento anarchico possano esserci dei lati oscuri, delle zone d'ombra. Penso che però che si commetta un grosso errore se si fa l'equazione anarchia uguale bombe. Questa è un'immagine distorta, credo ci sia una grossa responsabilità da parte dei media. Per il resto io mi astengo da qualsiasi risposta alla domanda se siano gli anarchici che fanno queste cose. Per me potrebbe essere chiunque. L'azione è stata effettivamente rivendicata, ho anche letto il volantino che trovo delirante..."
- PERCHE'?
"Mi ha colpito soprattutto una frase che dice più o meno questo: "Noi ci rifiutiamo di partecipare alle assemblee e di confrontarci con i compagni del nostro stesso movimento". Questa è una frase assolutamente delirante. Se tu chiudi il dialogo e rifiuti il confronto, cerchi soltanto la provocazione fine a se stessa".
- INSOMMA E' UN ATTEGGIAMENTO POCO ANARCHICO?
"Ricordo una frase bellissima che diceva Horst, che violento non era, anche se per la persona comune è violento tutto ciò che è illegale: "Distruggere è facile, può anche essere divertente. Costruire è molto più difficile, per costruire occorre molta più forza, molta più intelligenza". Vorrei sottolineare questa frase, mi sembra importante proprio perché detta da una persona che viene citata in quel volantino di rivendicazione, cosa che per me è un abuso. Horst non avrebbe mai approvato un'azione compiuta nell'anonimato. Quando Horst faceva le rapine era un atto di ribellione individuale, mentre in quel volantino c'è una voglia di farsi avanguardia rifiutando il confronto, in stile, quasi, pseudo brigatista. Horst diceva che non voleva fare violenza nemmeno nei confronti dei suoi carnefici, l'unica volta che impugnò un'arma vera (il 23 luglio 1973) la pagò cara, e comunque provò autentico dolore per il suo gesto. Le pentole esplosive saranno anche inoffensive, ma se vicino a quei cassonetti (esplosi la sera del 21 dicembre sotto casa Prodi ndr) fosse passato un barbone anziché i vigili del fuoco avrebbe potuto anche rimetterci un occhio".
-LEI PRIMA HA ACCENNATO UNA SORTA DI ZONA OSCURA DEL MOVIMENTO ANARCHICO.
"Qui si rischia di scatenare un vespaio. A me sfugge cosa significhi il termine insurrezionalista e chi lo ha coniato. Penso che in realtà questo sia un ambiente molto complesso. Sono persone che hanno rifiutato il dialogo sia coi giornalisti che con il movimento. Per loro chi non è un anarchico è uno sbirro. Horst pur essendo un illegale, aveva un rispetto enorme per le persone, aveva accettato interviste anche televisive. Per lui confrontarsi, anche in modo critico e polemico, era un atto di forza e di intelligenza".
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LA LORO TRAPPOLA
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linx Thursday, Feb. 26, 2004 at 12:05 PM |
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Non bisogna colpire nessuno !!!!!! NO ALLA VIOLENZA NO ALL'OMICIDIO NO AL TERRORISMO .
FINTI ANARCHICI(CHE PUZZANO...DI MARCIO) MASSA DI SERVI DEL POTERE ;CON QUESTO ATTEGGIAMENTO FATE SOLO IL GIOCO DELLE DESTRE . NON CADETE NELLA LORO TRAPPOLA
SE LORO SONO VIOLENTI,GUERRAFONDAI NOI SIAMO SOLO PACIFISTI ANTIVIOLENTI..
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