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PACCHI BOMBA: OGGI E' TOCCATO A EUROJUST / ANSA DENOMINATORE COMUNE: LIBRO, MITTENTE BEFFARDO, DOCUMENTO FAI (di Giampaolo Balestrini) (ANSA) - BOLOGNA, 30 DIC - Continua lo stillicidio dei plichi bomba spediti da Bologna contro obiettivi Ue dagli anarco-insurrezionalisti: oggi e' arrivato alla sede dell' Aja di Eurojust. Cosi' l' indagine della Procura del capoluogo emiliano continua ad ampliarsi. Lo schema e' sempre lo stesso: c' e' il libro esplosivo, c' e' la stessa copia della rivendicazione, c' e' sempre un mittente dal sapore beffardo. Nel caso del plico di ieri al presidente della Bce Trichet a Francoforte il mittente era 'Casa editrice Europea, via dei Terribilia'. In via dei Terribilia, a pochi metri dalla Questura di Bologna, nel luglio del 2001 durante i giorni del G8 di Genova venne collocata una bicicletta con all' interno del bauletto portaoggetti una pentola esplosiva. Si trattava di una trappola per la Polizia che pero' falli'. Il fatto di via dei Terribilia fu rivendicato dalla 'Cooperativa artigiana fuochi e affini'. La stessa sigla, preceduta pero' da quella della Federazione anarchica informale, rispuntata fuori per rivendicare i cassonetti esplosivi vicino a casa di Prodi e per annunciare le nuove azioni di ''avvicinamento''. Il mittente del pacco bomba inviato alla sede Europol, arrivato ieri all' Aia, porta invece il nome di un anarchico francese di fine 800, Emile Henry. L' indirizzo e' quello di via Milano, Bologna. Infine nel plico di oggi ad Eurojust il mittente, sempre bolognese, porta la parola accademia legato ad un altro vocabolo, per ora imprecisato. La minaccia anarco-insurrezionalista contro Eurojust e' stata presa comunque molto seriamente: per i magistrati italiani che fanno parte dell' organismo europeo la sorveglianza e' aumentata. Una conferma che tutti i plichi siano stati preparati dalla stessa mano viene anche dal fatto che libro bomba esploso sabato sera nelle mani nel presidente della Commissione europea Romano Prodi e quello arrivato ieri pomeriggio nella sede dell'Europol, erano confezionati con lo stesso tipo di esplosivo, come ha spiegato oggi il presidente del comitato Schengen Alberto Di Luca dopo aver parlato con il direttore dell'ufficio europeo di polizia Juergen Storbeck. Uguale anche il sistema di attivazione dell'ordigno e il ''contenitore'': come per Prodi, nel pacco indirizzato all'Europol c'era un libro. Libro ricorrente anche per la Bce e per Eurojust. In tutti i pacchi bomba recapitati tra ieri e oggi alle istituzioni europee ci sarebbero poi anche copie dello stesso volantino - senza pero' la parte scritta con il normografo dedicata direttamente a Romano Prodi - con cui era stato rivendicato l'attentato di domenica 21 dicembre con i cassonetti esplosivi non lontano dalla casa bolognese del presidente della Commissione Europea. La rivendicazione era arrivata una settimana fa alla redazione bolognese della 'Repubblica'. Nel documento contenuto nei plichi di Francoforte e l'Aja, ci sarebbero comunque la parte introduttiva della rivendicazione, intitolata 'Operazione Santa Claus', firmata solo Federazione anarchica informale (senza l'aggiunta di altre sigle), e quella che inizia con ''Chi siamo'', e spiega cosa e' la Fai, quali sono gli obiettivi, le strutture e le modalita' operative. E questa parte del documento, per la prima volta, e' firmata da tutte le sigle dell'anarco-insurrezionalismo italiano: Fai/Cooperativa artigiana fuoco ed affini, Fai/Brigata XX luglio, Fai/Cellule contro il Capitale, il Carcere i suoi Carcerieri e le sue Celle, e Fai/Solidarieta' internazionale. Sul fronte delle indagini, la Procura di Bologna ha attivato i canali internazionali per avere notizie sui pacchi bomba spediti dal capoluogo emiliano, probabilmente prima di Natale ma dopo quello spedito a casa di Prodi, e giunti in Olanda e Germania. ''Il direttore del servizio antiterrorismo centrale Francesco Gratteri - ha spiegato il Procuratore aggiunto Luigi Persico - ci ha comunicato che le nostre richieste sono in prima attenzione''. Oggi si e' tenuta una riunione con i magistrati di collegamento con la Germania e l' Olanda per concordare come avere le notizie richieste dai magistrati bolognesi. Intanto continua il vaglio degli investigatori sul materiale raccolto nelle perquisizioni fatte l' altro ieri, dopo il plico a casa Prodi. Per ora nell' inchiesta bolognese non ci sono indagati, ma tra i perquisiti ci sarebbero tre posizioni piu' in evidenza delle altre. Si tratta di tre uomini nelle cui abitazioni tra Bologna e provincia sono stati trovati cavi elettrici, un floppy disc dai contenuti 'interessanti' e una parrucca. (ANSA). 30-DIC-03 20:10
PACCHI BOMBA: VIGNA, INDAGINI PIU' DIFFICILI SU ANARCHICI (ANSA) - ROMA, 30 DIC - ''E' piu' difficile indagare sugli anarchici-insurrezionalisti: sono gruppi molto mobili e non strutturati''. Piero Luigi Vigna, procuratore nazionale antimafia, non nasconde i maggiori ostacoli che gli inquirenti potrebbero trovare nell' identificare l'autore o gli autori dei pacchi bomba spediti da Bologna al presidente della Commissione europea Romano Prodi, al presidente della Bce Trichet, alla sede dell'Europol e a quella della procura europea Eurojust. ''Gli anarchici si compongono e scompongono, non sono organizzati in grandi strutture. E' meno facile individuarli''. Ma hanno compiuto un salto di qualita'. Le istituzioni europee sono diventate obiettivi da colpire perche' - spiega Vigna - ''gli anarchici si ribellano a qualsiasi autorita' aggregante o vincolo''. E lo fanno attraverso ''atti vigliacchi'' come i plichi bomba. L'Unione Europea e' il nuovo nemico da sconfiggere, assieme ai suoi simboli e istituzioni che si vanno rafforzando e allargando. Se e' piu' difficile individuare gli anarchici, e' anche vero che - aggiunge il procuratore nazionale antimafia - ''le indagini devono seguire i metodi d'indagine ordinaria, fatti di intercettazioni e pedinamenti. Anche perche' - osserva ancora Vigna - non e' detto che gli autori di questi ultimi attentati siano bolognesi''. (ANSA).
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