Al via il 24 gennaio la campagna UOVA. A lanciarla è A/matrix, gruppo di galline ribelli. Le uova di A/matrix compariranno ovunque. Negli uffici dell'anagrafe e nelle stazioni, negli studi televisivi e nelle redazioni giornalistiche, negli autobus e nelle librerie, nei locali più trendy e nelle migliori boutique. Uova vere e false saranno deposte nei punti nodali della città. Segnaleranno l’inizio di una campagna di disturbo contro la nuova legge sulla procreazione assistita e i suoi sostenitori.
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Useremo l’uovo, ancestrale simbolo di vita e fecondità, come significante dell’embrione, protagonista assoluto delle norme appena approvate. Giocheremo sulla sovraesposizione delle uova per sottolineare l'assenza della madre, ridotta a utero pubblico da un parlamento composto al 90% da uomini in preda ad ansie ataviche. Il terrore dell’esclusione dalla scena della riproduzione, il disgusto per la procreazione esterna alla sacra coppia eterosessuale, dettami religiosi e convenienze politiche hanno spinto il virile consesso a puntare tutto sull’empowerment dell’embrione, icona contemporanea dell’origine e dell’identità. La campagna UOVA riapre il conflitto per la libertà riproduttiva. Sabato 24 gennaio a Roma, in occasione dell’incontro organizzato dalle parlamentari dell’opposizione al Teatro Capranica (dalle 10.30 alle 14.00), lanceremo la prima di una serie di pratiche riproducibili da chiunque: deporre uova d’oro, costose e inaccessibili come le tecniche di riproduzione. Come simbolo dell’embrione, vicino allo status di soggetto di diritto, ciascun uovo avrà una carta d’identità. Uno slogan riaffermerà l’autonomia femminile nelle scelte riproduttive: “la gallina viene prima dell’uovo!” La campagna è aperta al contributo creativo di tutte e tutti.
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