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ancora sul cermis ed ustica
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mazzinga Monday January 19, 2004 at 09:37 PM |
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se mi fanno incazzar*
ecco il terrrorismo dell'unica iper potenza globalizante!
pua pua (vomito)!
by cittadino qualunque.
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20
morti: sette tedeschi, cinque belgi, tre italiani, due austriaci, due
polacchi e un’olandese.
Tutti i passeggeri della funivia del Cermis.
Turisti, gente in vacanza nel pieno della stagione
sciistica, travolti da una fine assurda: il gioco
violento ed infantile, di quattro militari che si
cedevano superuomini, quattro militari che
indossavano la divisa da ufficiali
dell’aeronautica militare americana. Il loro
aereo, un Ea-6b, dislocato ad Aviano (Pordenone)
nell'ambito di missioni in Bosnia per conto della
NATO, sceso volutamente troppo a bassa quota
durante un’esercitazione nella zona di Cavalese,
in val di Fiemme, trancia a velocità micidiale un
cavo della funivia ed urta la cabina dell’impianto
che precipita al suolo. Unico superstite il
manovratore che resta appeso nel vuoto. La
cabina che stava scendendo verso Cavalese si
schianta al suolo poco lontano dal greto del fiume
Avisio, dopo essere precipitata nel vuoto per più
di cento metri. Dopo la sciagura l’aereo militare
con a bordo il cap. Richard J. Ashby,
pilota e comandante del velivolo; il cap.
Joseph P.
Schweitzer,
navigatore e ufficiale numero uno alle
contromisure elettroniche; il cap. William L.
Raney, navigatore e il cap.
Chandler P.
Seagraves,
navigatore, rientra alla base di Aviano, senza
neppure aver lanciato l’allarme e senza avvertire
il suo comando di quanto accaduto. L’unica
preoccupazione del pilota e del secondo è quella i
distruggere il nastro di una videocamera con la
quale avevano ripreso tutte le pazzesche
evoluzioni del loro velivolo. E, forse, sta
proprio in quella videocamera la causa della
tragedia: il cap. Richard J. Ashby, che stava per
lasciare Aviano per rientrare in patria dove
avrebbe cominciato a volare su F18, voleva portare
con sé un ricordo del suo idiota "rambismo" in
terra italica.
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LE
VITTIME
CRONOLOGIA
DELLA VICENDA
INCHIESTE E PROCESSI
LA
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE
PARLAMENTARE | | |
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cani
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mazzinga Monday January 19, 2004 at 09:37 PM |
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Oltre alla commissione
parlamentare d’inchiesta, dalla cui relazione
finale sono tratti i documenti che proponiamo,
diverse autorità, italiane e statunitensi, si sono
occupate della tragedia del Cermis, una tragedia
quasi voluta e cercata dal pilota dell’aereo
assassino. L’assunto definitivo è che nessuno
ha pagato per aver stroncato 20 vite di innocenti
turisti. Mentre i due ufficiali ausiliari del
prowler, i capitani Raney e Seagraves, sono
subito stati scagionati, la corte marziale
americana ha assolto dall’accusa di strage sia il
cap. Ashby, pilota dell’aereo maledetto, sia il
cap. Schweitzer, primo navigatore. Per il reato
di cospirazione ed ostruzione alla giustizia (la
distruzione del nastro della videocamera,
contenente le immagini del volo e forse anche del
disastro), Schweitzer ha ottenuto l’immunità
perché ha accettato di testimoniare contro il suo
collega, mentre Ashby è stato condannato a sei
mesi, di cui cinque scontati.
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Entrambi sono stati radiati
per indegnità dal corpo dei marines. Le
inchieste italiane della magistratura penale di
Trento e delle magistrature militari di Padova e
Bari hanno assolto da ogni responsabilità due
ufficiali italiani che avrebbero dovuto
controllare la correttezza dei piani di volo
americani. Nessun risultato apprezzabile è,
infine, venuto dall’inchiesta amministrativa
dell’aeronautica militare italiana.
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L’INCHIESTA
MILITARE USA
IL
PROCESSO DAVANTI ALLA CORTE MAZIALE
USA
L’INCHIESTA
DELL’AERONAUTICA MILITARE ITALIANA
I
PROCESSI DI TRENTO, PADOVA E BARI
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porci
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mazzinga Monday January 19, 2004 at 09:37 PM |
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In più di un occasione – e da
più parti – è stato ipotizzato un collegamento tra
questi due tragici eventi. L’ipotesi più
rilevante è quella sostenuta, a più riprese,
dall’on. Zamberletti: ad abbattere il DC9
dell’ITAVIA sarebbero stati aerei da caccia
libici, per una forma cruenta di ritorsione contro
l’Italia, rea di essere intenzionata a
sottoscrivere un accordo con Malta che in questo
modo sarebbe uscita dalla sfera d’influenza di
Gheddafi. Dal momento che questo "avvertimento"
non viene raccolto, il 2 agosto, alla stazione di
Bologna, una bomba esplode proprio nello stesso
momento in cui a Malta quell’accordo viene
firmato. Ma, in realtà, di ipotesi se ne può
formulare anche un'altra. Ancora più grave. Nei
cieli di Ustica, la sera del 27 giugno, avviene
qualcosa di innominabile, un vero atto di guerra
che coinvolge il nostro aereo civile. Protagonisti
dell’abbattimento del DC9 sono velivoli che
appartengono al Patto Atlantico. Per "coprire"
questo tragico evento che avrebbe immense
ripercussioni internazionali e rischierebbe di
minare i delicati equilibri esistenti all’interno
della NATO, ecco che, nell’immediatezza
dell’accaduto, vengono diffuse due versioni.
La prima è quella dell’attentato, versione
avvalorata dalla telefonata anonima che indica
Marco Affatigato, estremista di destra - ma in
realtà in stretto rapporto sia con i servizi
segreti italiani, sia con quelli francesi - come
presente sull’aereo con una bomba. La seconda
versione diventerà a lungo quella ufficiale: il
cedimento strutturale. In altre parole l’aereo,
vecchio, si sarebbe, praticamente,
autodistrutto. Due versioni buone a nascondere
la terza, quella reale: il DC9 è stato abbattuto
da un caccia americano o francese. Per
avvalorare la bomba a bordo ecco allora che, 36
giorni dopo la strage di Ustica, un’altra bomba
esplode alla stazione di Bologna, ordigno
quest’ultimo che viene subito indicato – e dal
capo del governo in carica, Francesco Cossiga -
come di chiara matrice fascista. L’equazione che
si prospetta all’opinione pubblica è elementare: i
fascisti stanno attaccando il sistema dei
trasporti che hanno il loro nodo a Bologna. Non va
infatti dimenticato che – con due, misteriose, ore
di ritardo – il DC9 è decollato proprio
dall’aeroporto del capoluogo emiliano. Resta
una domanda: chi ha messo la bomba alla
stazione di Bologna?
La risposta sta in un altro episodio che
accade appena cinque mesi dopo l’eccidio
bolognese: una valigia piena di armi ed esplosivo
viene trovata sul treno Taranto-Milano (in
transito a Bologna). Stando alle informazioni
diffuse dal SISMI quella valigia doveva servire
all’estrema destra nell’operazione eversiva
denominata, guarda caso, "terrore sui
treni". C’è un altro elemento che va
sottolineato: non appena la valigia viene
ritrovata, sono proprio gli agenti del SISMI a far
sapere alla magistratura che l’esplosivo (T4,
esplosivo militare) contenuto nella valigia è
dello stesso tipo di quello impiegato per far
saltare l’aereo di Ustica. E in effetti tracce di
T4 militare verranno trovate sui reperti del DC9,
ma molto tempo dopo. Domanda: come
facevano i servizi segreti a sapere – con largo
anticipo sulle perizie - di questa coincidenza di
esplosivo? La risposta è facile,
facile. L’esplosivo sul treno l’avevano messo
loro, proprio gli uomini del SISMI. Doveva essere
quel depistaggio – teso a far incriminare, come
poi è avvenuto, il gruppo Fioravanti - la
"ciliegina sulla torta" di un grande affresco dove
entra tutto: Ustica, Bologna e il "terrore sui
treni". Per quel depistaggio sono stati
condannati con sentenza definitiva gli ufficiali
del SISMI Musumeci e Belmonte. E allora – in
questa ipotesi di collegamento Ustica-Bologna, mai
presa in considerazione da alcuna magistratura e
tantomeno da quella bolognese, così tronfia di
certezze – chi ha messo la bomba alla stazione di
Bologna? | |
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yankee
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mazzinga Monday January 19, 2004 at 09:37 PM |
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A più di vent'anni da quella
tragica notte, Ustica non ha verità. Eppure, anche
senza una verità sancita, tutti abbiamo la più
chiara consapevolezza di ciò che accadde: ci fu la
guerra. |
Resta un solo dubbio: di
quella guerra il Dc9 era l'obbiettivo premeditato?
Oppure l’aereo dell'Itavia fu un "errore
collaterale" di quelli - per intenderci - tanto
spietatamente cercati dalla NATO durante la guerra
su Serbia e Kosovo del 1999? Nessun'altra verità è
ormai più ipotizzabile. Chi ancora vuol
parlare - con estremo sprezzo del ridicolo - di
bomba a bordo oppure di cedimento strutturale deve
solo fare i conti con la propria capacità psichica
di auto-ingannarsi. Se le ipotesi di scenario si
restringono a due, molti di più sono gli indiziati
della strage: la NATO ancora? L'aviazione
americana? Quella francese? Quella italiana?
Quella libica? In tutto questo tempo che sembra
essersi fermato sui cieli del Tirreno, qualcosa di
incontrovertibile, però, lo abbiamo appreso. Le
vittime della strage di Ustica non sono state 81.
Ai 41 uomini, alle 24 donne, ai 3 ragazzi e ai 13
bambini che hanno perso la vita nel cielo sopra al
Tirreno, va aggiunta anche un'altra vittima:
l'Aeronautica militare italiana, vittima degli
ostruzionismi, delle menzogne e dei depistaggi di
alcuni dei suoi più alti ufficiali. Quattro di
questi alti ufficiali siedono oggi sul banco degli
accusati. Dobbiamo a questi uomini se la verità su
Ustica è rimasta tanto a lungo celata, in nome di
un mal inteso senso dell'onore? Sarà il tribunale
a stabilirlo. Scrisse il compianto Libero
Gualtieri, quando, da senatore, presiedette la
commissione stragi:
<<(...) per la
Commissione è possibile indicare al Parlamento le
responsabilità dei poteri pubblici e delle
istituzioni militari per avere trasformato una
"normale" inchiesta sulla perdita di un aereo
civile, con tutti i suoi 81 passeggeri, in un
insieme di menzogne, di reticenze, di deviazioni,
al termine del quale, alle 81 vittime, se ne è
aggiunta un'altra: quell'Aeronautica militare che,
per quello che ha rappresentato e rappresenta, non
meritava certo di essere trascinata nella sua
interezza in questa
avventura>>.
Quelli che pubblichiamo di
seguito sono solo alcuni dei tanti documenti che
li accusano. A cominciare dalla relazione al
Parlamento della commissione stragi che, pur
risalendo, ad alcuni anni fa, ha il pregio della
chiarezza e della lucidità. Seguono parti di un
documento più recente: l'ordinanza del giudice
Rosario Priore con la quale nel 1999 si è conclusa
l'inchiesta su Ustica: la strage di Ustica è stata
commessa da ignoti, ma quattro uomini
dell'Aeronautica debbono rispondere di reati
infamanti, ancor più infamanti, se il tribunale lo
stabilirà, perché commessi da uomini con indosso
una divisa.
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RELAZIONE
COMMISSIONE STRAGI
ALLA
RICERCA DEI DOCUMENTI PERDUTI
IMPUTATI
ALLA SBARRA
SVIAMENTI,
DEPISTAGGI, CARRIERE E LIVELLO
POLITICO
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assassini
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mazzinga Monday January 19, 2004 at 09:37 PM |
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L'equipaggio:
Domenico Gatti, 44 anni,
1° comandante Enzo Fontana, 32, 2°
pilota Paolo Morici, 39,
assistente di volo responsabile di
seconda Rosa De Dominicis, 21,
assistente di volo
allieva
I 77 passeggeri:
Andres Cinzia, 25; Andres Luigi, 33; Baiamonte
Francesco, 55;
Bonati Paola, 16;
Bonfietti Alberto, 37;
Bosco Alberto, 41;
Calderone M. Vincenza,
58; Cammarata Giuseppe, 19; Campanini
Arnaldo, 45; Candia Antonio, 32; Cappellini
M. Antonietta,
57; Cerami Giovanni, 34;
Croce Maria Grazia, 7;
D'Alfonso Francesca;
D'Alfonso Salvatore, 39;
D'Alfonso Sebastiano, 4;
Davì Michele, 45;
De Cicco C. Giuseppe, 28;
De Lisi Elvira, 37;
Di Natale Francesco, 2;
Diodato Antonella, 7;
Diodato Giuseppe, 1;
Diodato Vincenzo, di
10; Filippi Giacomo, 47; Fontana
Vito; Fullone Carmela, 17; Fullone
Rosario, 49; Gallo Vito, 25; Greco Antonino, 23; Gruber Marta, di anni 55; Guarano
Andrea, 38; Guardì Vincenzo, 26; Gherardi
Guelfo, 59; Guerino
Giacomo, 9; Guerra Graziella, 27;
Guzzo Rita, 30;
La China Giuseppe, 58;
La Rocca Gaetano, 39;
Licata Paolo,
71; Liotta Maria Rosaria, 24;
Lupo Francesca, 17;
Lupo Giovanna, 32;
Manitta Giuseppe, 54;
| |
Marchese Claudio, 23; Marfisi
Daniela, 10; Marfisi
Tiziana, 5; Mazzel Rita
Giovanna, di anni 37; Mazzel
Erta Dora Erica, 48;
Mignani Maria Assunta, 30;
Molteni Annino, 59;
Norrito Guglielmo, 37;
Ongari Lorenzo, 23;
Papi Paola, 39;
Parisi Alessandra, 5;
Parrinello Carlo, 43;
Parrinello Francesca, 49;
Pellicciani A.
Paola , 44; Pinocchio
Antonella, 23;
Pinocchio Giovanni, 13;
Prestileo Gaetano, 36;
Reina Andrea, 34;
Reina Giulia,
51; Ronchini Costanzo, 34; Siracusa
Marianna, 61; Speciale
Maria Elena, 55;
Superchi Giuliana, 11;
Torres Pierantonio, 33;
Tripiciano G. M. Concetta, 45;
Ugolini Pier Paolo, 33;
Valentini Daniela, 29;
Valenza Giuseppe, 33;
Venturi Massimo,
31; Volanti Marco, 36;
Volpe Maria, 48;
Zanetti Alessandro, 8;
Zanetti Emanuele, 31;
Zanetti Nicola,
6. |
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Le famiglie delle vittime sono riunite in
un'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di
Ustica con sede in Via Polese, 22 - 40122 Bologna - Tel.
051/ 253.925 L’Associazione è presieduta dalla senatrice
Daria Bonfietti, componente della Commissione
Stragi. |
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go home
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mazzinga Monday January 19, 2004 at 09:37 PM |
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Nel corso della XIII
legislatura (quella cominciata nella primavera del
1996 e che si concluderà nella primavera del
2001), la commissione parlamentare d’inchiesta
sulle stragi ha dedicato alla vicenda di Ustica
appena nove sedute. L’ultima si è svolta il 25
novembre 1998. Appena nove sedute per
ascoltare i magistrati che per anni hanno indagato
sulla strage, oltre ai due dirigenti dei servizi
segreti italiani, quello militare e quello civile,
e al capo di stato maggiore dell’Aeronautica, a
cui va aggiunta una seduta (la 30/ma del 10
febbraio 1998, non resa pubblica) nel corso della
quale sono stati illustrati ai commissari i
tracciati radar della notte della tragedia. Tutto
qui. Un impegno, diciamocelo, con franchezza,
non certo faticoso e tanto meno puntiglioso. Quasi
un atto dovuto. Sta di fatto che dalla fine del
1998 la commissione stragi non si è più occupata
della terribile vicenda del Dc9 dell’Itavia a
bordo del quale sono morte 81 persone. Di
seguito pubblichiamo i testi stenografici delle
audizioni della commissione stragi a proposito
della strage di
Ustica | |
Audizione del giudice istruttore Rosario
Priore
22 gennaio 1997 5 febbraio 1997
Audizione dei sost. proc. Settembrino
Nebbioso, Vincenzo Roselli e Giovanni Salvi
22 settembre 1998 29 settembre 1998 20 ottobre 1998
Audizione del direttore del SISMI, amm.
Gianfranco Battelli
4 novembre 1998
Audizione del capo di stato maggiore
dell’Aeronautica, gen. Mario Arpino
13 novembre 1998
Audizione del direttore del SISDE, prefetto
Vittorio Stelo
25 novembre
1998 | | |
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green goes (andate a casa gringos)
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mazzinga Monday January 19, 2004 at 09:37 PM |
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Roma. Torre di controllo
di Ciampino. 27 giugno 1980.
Ore 20, 59 minuti e 45
secondi.
Sul punto di coordinate 39°43’N e 12°55’E
scompare dalla schermo radar un velivolo civile.
E’ il Dc9 I-TIGI della società Itavia, in volo da
Bologna a Palermo, nominativo radio IH870, con a
bordo 81 persone, 78 passeggeri e tre uomini di
equipaggio. Il controllore di turno cerca di
ristabilire il contatto con il pilota del Dc9. Lo
chiama disperatamente una, due, tre volte. A
rispondergli solo un silenzio di morte. Scatta
l’allarme, ma non scattano i soccorsi che arrive-
ranno sul punto di inabissamento dell’aereo, a
metà tra le isole di Ponza ed Ustica, soltanto la
mattina dopo. Un ritardo sospetto. Così come
misteriosa è la causa della scomparsa del Dc9. La
cosa più facile? Attribuire il disastro ad un
difetto strutturale dell’aereo, un cedimento. La
tesi del cedimento strutturale del Dc9 dell’Itavia
resterà per quasi due anni la spiegazione
ufficiale della tragedia, tanto che la società
proprietaria dell’aereo diventerà il primo capo
espiatorio e sarà costretta a scio- gliersi. Ma in
ambienti giornalistici la tesi semplicistica
della sciagura
| |
comincia quasi subito a fare
acqua. Che qualcosa in questa storia non quadri
dovrebbe capirlo anche il magistrato romano al
quale l’inchiesta è affidata. Per consegnare al
pubblico ministero Santacroce i nastri di Roma
Ciampino, sui quali era impressa tutta la sequenza
del volo del Dc9, fino alla scomparsa dagli
schermi radar, l’aeronautica militare impiega ben
26 giorni. Addirittura 99 per consegnarli i nastri
di Marsala. Senza contare il materiale che gli
verrà tenuto nasco- sto. Insomma il fatto che
l’arma azzurra giochi sporco di fronte alla morte
di 81 persone e che, specie all’inizio, il governo
italiano sia più di ostacolo che di aiuto
all’inchiesta giudiziaria è la prima vera risposta
ad una domanda che ancora oggi in molti si
pongono: chi ha abbattuto il Dc9 di Ustica?
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LE 81 VITTIME DELLA STRAGE DI USTICA La
morte in una serena notte
d'estate
LA STRAGE DELLA VERITA' L'ottantaduesima
vittima
BOLOGNA-USTICA Ipotesi per due stragi
incrociate
USTICA E IL PARLAMENTO La strage di Ustica
nelle audizioni della commissione
stragi
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