In corteo per dire no all'arrivo di Forza nuova. Un migliaio di persone in piazza. E contro l'apertura della sede (già sotto sfratto) alla fine si è mobilitata anche la città «ufficiale».
«E' vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista». Grazie a un volantino, una città medaglia d'oro della Resistenza riscopre la dodicesima disposizione «transitoria e finale» della Carta costituzionale repubblicana. I fogli vengono appiccicati sui muri e ai portoni delle case, infilati sui tergicristallo delle auto in sosta, distribuiti a passanti che nemmeno sanno chi è arrivato nel loro quartiere. Sanno solo che il viale Duse, a pochi passi dallo stadio, è stato militarizzato da almeno duecento fra agenti di polizia e carabinieri. E che quasi un migliaio di persone sta sfilando dietro uno striscione con su scritto «Firenze antifascista». Ci sono i centri sociali cittadini (ex Emerson, Cpa, elettropiù) e anche l'Intifada di Empoli. Ci sono Rifondazione, gli Studenti di sinistra e la Sinistra giovanile. Ci sono i migranti, quelli che grazie al Movimento di lotta per la casa riescono a avere un tetto sulla testa. E che di fronte all'arrivo di Forza nuova sono scesi subito in piazza, complice la chiamata del Movimento antagonista toscano. E la città «ufficiale»? Dopo un poco edificante spettacolo fatto di reazioni timide (Palazzo Vecchio) e pilatesche (il cardinale Antonelli), i giovani diessini hanno convinto il loro partito che una forza dichiaratamente neofascista è un insulto alla storia di Firenze. Così, complice un convegno che vedeva lo stato maggiore dei Ds nel capoluogo toscano, anche Piero Fassino si è ritrovato alla stazione centrale, lungo il binario da cui l'8 marzo 1944 partirono in più di mille sui vagoni piombati e ne tornarono a stento una ventina. «Rappresenta un rischio per tutti quando tornano a farsi vivi movimenti come Forza nuova, che hanno parole d'ordine antisemite, xenofobe, razziste e intolleranti». Parole dette nel momento in cui Forza nuova vietava l'accesso alla conferenza stampa - poi disertata dai giornalisti - al cronista dell'Unità. Alla stazione c'è stato il presidio del centrosinistra con l'Anpi e l'Arci. Mentre intorno alle poche decine di militanti di Forza nuova c'erano quelli che la Costituzione la ricordano bene, anche se magari non l'hanno mia letta. La nuova sede di Forza nuova, ottenuta con un contratto di locazione dall'associazione sportiva Italica, è già sotto sfratto. I proprietari, che fanno parte della comunità ebraica, quando hanno capito chi entrava in casa loro hanno subito chiamato l'avvocato. Ora anche il sonnacchioso quartiere del Campo di Marte si è fatto qualche idea.
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