Per questi motivi oggi siamo in piazza con gli operai della Thyssen Krupp, della Terni, di quell’acciaieria che è alla base dello sviluppo sociale ed economico di Terni e che ora la multinazionale tedesca vorrebbe chiudere per sporchi calcoli di profitto.
I LAVORATORI DELLA SCUOLA CON GLI OPERAI DELL’ACCIAIERIA
Da anni come lavoratori autorganizzati nei COBAS-comitati di base lottiamo contro i tentativi di aziendalizzazione della scuola, di gerarchizzazione degli insegnanti e contro i finanziamenti alle scuole private dei ministri Berlinguer-De Mauro-Moratti. Da anni organizziamo e sosteniamo le lotte dei lavoratori precari/e per l’assunzione immediata, contro le pratiche concertative che dall’inizio degli anni ’90 hanno portato alla flessibilità selvaggia, alla devastazione dei salari e dei diritti dei lavoratori. Abbiamo combattuto il pacchetto Treu che ha legittimato la flessibilità e la precarizzazione dei lavori e delle esistenze, ci opponiamo alla legge Biagi che reintroduce il caporalato e precarizza ancora di più il mercato del lavoro. In questi mesi, insegnanti e personale ATA, siamo scesi in piazza con genitori e studenti per far cadere la controriforma Moratti che abolisce di fatto il tempo pieno e prolungato nella scuola elementare e media, reintroduce alle superiori l’avviamento professionale ed una scandalosa scuola di classe, apre le porte e finanzia sempre di più le scuole private confindustriali e confessionali, cerca di smantellare alle radici l’esperienza della scuola pubblica espellendo dal comparto decine di migliaia di lavoratori e precarizzando tutti i lavoratori della scuola. Quella logica neoliberista che vede nell’impresa il centro attorno cui ruota tutto l’universo e nel profitto (quello che noi chiamiamo sfruttamento) l’unica legge da applicare produce sia lo smantellamento dei servizi (scuola, sanità e trasporti) che l’espulsione dei lavoratori dai posti di lavoro. Migliaia di precari della scuola vengono espulsi da logiche concertative, quelle stesse logiche che violano i pur miseri contratti degli autoferrotranvieri o che espellono gli operai delle fabbriche in attivo-come succede a Terni- chiudendo gli impianti senza altri motivi che quelli finanziari e di mero interesse capitalistico. Per questi motivi oggi siamo in piazza con gli operai della Thyssen Krupp, della Terni, di quell’acciaieria che è alla base dello sviluppo sociale ed economico di Terni e che ora la multinazionale tedesca vorrebbe chiudere per sporchi calcoli di profitto. Il licenziamento di 900 operai produrrà un effetto domino sulla città e sulla regione provocando una crisi economica ancora più pesante di quella vissuta in questi ultimi anni. L’annunciata chiusura del magnetico rappresenta l’inizio dello smantellamento generale della produzione industriale in città. I lavoratori della scuola in sciopero esprimono la piena e completa solidarietà con gli operai delle acciaierie: sono necessarie mobilitazioni generalizzate e lotte radicali per impedire lo scippo di posti di lavoro, di soggettività operaia, di futuro per la nostra città. No alla chiusura del magnetico, no a patteggiamenti o concertazioni che -attraverso pensionamenti ed ammortizzatori sociali- appoggino la chiusura del magnetico, dell’acciaieria, della città stessa.
NO ALLO SMANTELLAMENTO DEL MAGNETICO. L’ACCIAIERIA NON DEVE CHIUDERE.
Cicliprop via de filis 7a CONFEDERAZIONE COBAS - comitati di base della scuola
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