non si puo' chiedere che si continui nella produzione di acciaio e non si e' disposti a fare in modo che ci sia una centrale che produca a costi competitivi in loco''.
Più tempo per decidere il futuro dell'Ast
Non c'è più la deadline del 27 febbraio. E' questo il primo risultato emerso dal tavolo sul reparto magnetico delle acciaierie ternane aperto oggi, martedì 10 febbraio, a Roma. Qualsiasi decisione riguardo all'Ast, che la Thyssen Krupp vorrebbe chiudere, slitta "a data da definirsi", come ha spiegato il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, presso il cui dicastero è aperto il tavolo. Il 27 febbraio era il giorno inizialmente previsto per la riunione del consiglio di sorveglianza della Thyssen Krupp.
Marzano, inoltre, ha comunicato che si e' ottenuto l'impegno dell'impresa ad effettuare investimenti aggiuntivi nell'Acciaieria di Terni, mentre saranno tutti rinnovati i 150 contratti di lavoro a termine che erano in scadenza. Su questo punto i sindacati hanno chiesto che i rinnovi dei contratti non coprano i vari vuoti organici del sito ternano, ma che trovino conferma nelle attività produttive del magnetico. A questa richiesta l’azienda ha risposto positivamente. La trattativa, però, non si è spinta sulle questioni delle strategie industriali, riguardo alle quali i sindacati hanno chiesto l'apertura della discussione nel prossimo incontro del 18 febbraio. I sindacati hanno inoltre confermato la richiesta di continuità delle produzioni di magnetico e che l’integrità produttiva del sito di Terni sia salvaguardata.
Il ministro, uscendo dall'incontro romano, ha detto che non ci sono ragioni per procedere con ''la delocalizzazione in altri Paesi europei della produzione del magnetico. Il gruppo che sta a Terni - ha ricordato - ha gia' avuto importanti agevolazioni sul costo dell'energia, mentre il costo del lavoro in Italia non ci risulta sia piu' alto che in Germania. Il gruppo ha fatto gia' importanti investimenti della produzione di acciaio a Terni, ma ancora non sufficienti a far entrare a regime un'acciaieria potenziata. Il governo chiede, quindi, che si facciano altri investimenti''. Il ministro ha confermato, dunque, che il governo fara' tutto cio' che e' necessario ''sotto il profilo dell'energia a costo competitivo. Occorre pero' - ha spiegato ancora Marzano - la collaborazione delle autorita' locali perche' non si puo' chiedere che si continui nella produzione di acciaio e non si e' disposti a fare in modo che ci sia una centrale che produca a costi competitivi in loco''. Per quanto riguarda la logistica, Marzano ha detto che c'e' un tratto ferroviario ''non lungo da realizzare''. ''Siamo disposti a fare cio' che si puo' - ha aggiunto Marzano - per sollecitare la formazione di attivita' che costituisca indotto rispetto all'acciaio realizzato in loco''. A questo proposito, il ministro non ha escluso l'ipotesi di arrivare ad un accordo di programma.
Dopo l'incontro il sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, ha detto che la città è "moderatamente ottimista" sul futuro della veertenza. Raffaelli ha informato nel pomeriggio il consiglio comunale sugli esiti della trattativa e ha annunciato "altri giorni di lavoro lungo e faticoso per conseguire l'esito che la città si attende". Raffaelli ha sottolineato che "sono state accolte le richieste formulate alla vigilia dell' incontro. Per il sindaco di Terni, "se è vero che Tk Ast con gli scioperi ha pagato un prezzo alto, è anche vero che un prezzo alto lo stanno pagando i lavoratori con le decurtazioni dei loro salari". "Con l' incontro al tavolo ministeriale abbiamo conseguito comunque dei risultati - ha rilevato Raffaelli - grazie anche alla forte mobilitazione ed all' unità di tutte le forze in campo, cui si è aggiunto il contributo dei sindacati tedeschi".
Sempre oggi Federmanager ha chiesto al governo di assumere una posizione determinata per costringere Thyssen-Krupp ad esaminare alternative industriali alla chiusura del magnetico ternano. ''La chiusura del magnetico a Terni - afferma la federazione nazionale dei dirigenti d'industria - in una nota - e' un errore; la perdita di mercato non e' da considerarsi strutturale: il mercato italiano e' ampio e vitale ed esistono tutti i presupposti per servirlo adeguatamente da Terni. A tal riguardo e' necessario un confronto franco e leale che consenta di valutare appieno i dati che portano Thyssen Krupp a sostenere la propria decisione''.
Riguardo alle iniziative di lotta e al blocco dello stabilimento, l'ultima parola spetterà alle assemblee dei lavoratori, che si terranno mercoledì mattina. Lo hanno detto i rappresentanti dei sindacati nazionali di categoria al termine dell'incontro romano. "Come sempre le iniziative di lotta saranno valutate e calibrate sulla base del negoziato", ha detto il segretario nazionale della Fim-Cisl, Cosmano Spagnolo. Per il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Riccardo Nencini, gli unici titolari a decidere sulle forme di lotta sono le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) e le assemblee dei lavoratori. "In ogni caso - ha sottolineato il sindacalista - non abbiamo materia tale da prevedere una interruzione della mobilitazione".
(10 febbraio 2004) http://www.rassegna.it/2004/vertenze/articoli/terni4.htm
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