Terni, ritorsione della ThyssenKrupp contro i picchetti: sospesi 56 operai.
Stamani davanti ai cancelli della fabbrica Ast di Terni era affisso un annuncio dell' azienda con l' elenco di 56 dipendenti, tutti dell' area fusoria del magnetico, sospesi dal lavoro e dallo stipendio «poichè le agitazioni in corso - spiega l' azienda - non permettono il regolare funzionamento dei reparti». Il riferimento è ai blocchi delle portinerie adottati dai lavoratori in lotta, che fino a ieri riguardavano la totalità delle merci in uscita.
I 56 hanno timbrato regolarmente il cartellino e sono a disposizione dei responsabili di reparto. Sono 17 giorni che i lavoratori delle acciaierie ternane sono in lotta contro la chiusura del reparto magnetico. Diciassette giorni di picchetti ai cancelli.
Ieri sindacati e Rsu, in un' assemblea convocata per valutare l' esito dell' incontro al ministero di martedì scorso, avevano deciso di consentire l' uscita del 15 per cento della produzione. Una quantità, questa, considerata non sufficiente da Tk, che aveva risposto ipotizzando di fissare nuovamente al 27 febbraio la riunione per decidere la chiusura del magnetico ed annunciando il provvedimento di sospensione nei confronti degli addetti al forno 5. La stessa multinazionale tedesca - riferiscono fonti sindacali - avrebbe inviato una lettera alle istituzionali nazionali e locali in cui, evidenziando il danno economico conseguente ai blocchi, ipotizza la richiesta di una loro «rimozione urgente», sulla base dell' articolo 700 del codice di procedura civile.
Dopo la decisione della multinazionale tedesca di metterea disposizione i 56 operai, il blocco delle merci in uscita è tornato al 100 per cento.
«L' azienda eviti di inasprire una vertenza già molto complicata», sottolinea il segretario della Fiom-Cgil di Terni, Gianfranco Fattorini, in procinto di partecipare all' incontro di stamani al ministero. «I dirigenti di Tk - ribadisce Fattorini - si devono preoccupare invece di consentire che si apra, finalmente, una trattativa vera, mettendo sul tavolo tutte le carte che servono».
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