Siamo arrivati al 32° giorno dalla partenza da Chinandega delle migliaia di ex lavoratrici e lavoratori delle banane colpiti dagli effetti devatsanti del
pesticida
Nemagòn. Gli ultimi 22 li hanno passati
accampati davanti al Parlamento, su un terreno che, giorno dopo giorno, sta assumendo l'aspetto di un piccolo villaggio anche se con condizioni sempre al limite, soprattutto per gente che ha già il fisico debilitato per i danni provocati dal pesticida in tutti questi anni.
Il via vai di gente straniera e nazionale che arriva a portare la propria solidarietà, a dare qualche aiuto economico, che porta alimenti, che si ferma a parlare o che propone azioni per far conoscere la loro situazione, e' continuo.
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Per il Nicaragua d'oggi, dove é sempre più difficile coinvolgere la gente e dove le dure condizioni del quotidiano delle persone fanno apparire le tragedie quasi come "normalità", il caso del Nemagòn e' riuscito a sfondare tra l'opinione pubblica per la tenacità, la semplicità e la rigorosa determinazione e convinzione di queste migliaia di contadini che non hanno più nulla da perdere e che continuano a credere in un'utopia di resistenza concreta, esigendo di essere ascoltati e supportati in questa impari
lotta. In questa ultima settimana sono stati molti
gli eventi che hanno portato un pò di sollievo ai bananeros. Concerti,
spettacoli, proiezione di film, visite a vari centri, organizzazioni, radio e
televisioni per raccontare il loro dramma e per denunciare l'insensibilità di
questo presidente, sempre più presidente delle multinazionali.
Ieri, 2 marzo, varie organizzazioni tra cui
il CENIDH (Centro Nicaraguense de Derechos Humanos), la Universidad
Centroamericana (UCA), la Coordinadora Civil, il Sindacato dei Giornalisti
(APN), la Fundaciòn Mejia Godoy, l'Università d'Ingenieria (UNI) e la
Universidad Politecnica (UPOLI), hanno organizzato un enorme concerto proprio
tra le amache e le tende fatte di plastica nera dei bananeros.
Molti gli artisti nazionali presenti
all'evento che hanno fatto sentire il loro appoggio alla causa dei bananeros,
anche con una grande raccolta di fondi, di alimenti, di vestiario, ma
soprattutto riuscendo a coinvolgere molta gente che si é mischiata tra la
folla,. gomito a gomito con i contadini esultanti, che applaudivano e che
alzavano i loro pugni al cielo.
Uno spettacolo indescrivibile, segno di una
solidarietà crescente e di una informazione che si sta spargendo giorno dopo
giorno.
Questo é uno dei risultati più importanti,
forse nemmeno previsto dai bananeros stessi, che é frutto della loro assoluta
decisione di arrivare fino alla fine.
Durante l'atto, il presidente della
Asotraexdan, Victorino Espinales, ha parlato alla massa di gente presente
ricordando perché si era lì.
"Saluto e ringrazio tutte le persone che oggi
ci hanno accompagnato in questa importante iniziativa, che ci riempie di gioia e
che ci dimostra la grande solidarietà di questi giorni.....quello che stiamo
vivendo da molti anni é qualcosa di terribile, ma vorrei dire agli abitanti di
Managua qui presenti, di stare attenti perché quello che a noi ha causato il
Nemagòn potrebbe ripetersi con loro nei prossimi anni. Non bisogna andare molto
lontano. Qui vicino avete la Pennwalt che sta ancora spargendo i suoi veleni
proprio vicino alle vostre case. La Texaco e altre stazioni di servizio su cui
si sta indagando hanno sparso migliaia di litri di benzina che hanno inquinato
le falde acquifere e il suolo. Il lago di Managua é un'enorme fonte di
inquinamento e di pericolo.
E se si va al nord c'é un enorme problema con
le coltivazioni di tabacco e l'uso dei pesticidi che vengono applicati. Ad
occidente sono già 850 i morti tra i lavoratori della canna da zucchero per il
contatto con i chimici che stanno distruggendo la loro funzione renale. Sulla
Costa Atlantica si inquina con cianuro nelle miniere e nel sud abbiamo gli
stessi problemi. I nostri morti sono già 730 e continuano ad aumentare e la
gente ad ammalarsi.
Questo vuol dire che la lotta deve essere
globale, tutti uniti a livello nazionale e il nostro motto deve essere "Mai più
pesticidi, né chimici in Nicaragua!".
E' una vergogna quello che ci stanno facendo.
Ora ci denunciano negli Stati Uniti dicendo che siamo un'associazione per
delinquere, che siamo dei mafiosi, dei truffatori. Ma per il momento noi siamo
quelli che mettiamo i morti, mentre le multinazionali restano con i
milioni!
Il Presidente Bolaños é duro, insensibile, ma
cadrà. Tutti cadono prima o poi e lui cadrà sotto il suo stesso peso. Le
multinazionali stanno denunciando anche lo Stato e lui, invece di far valere il
proprio ruolo e schierarsi con noi, decide di continuare ad ignorarci e di
schierarsi con i potenti del nord.
Domani faremo pubblicare una lista di 32
prodotti chimici che si stanno ancora utilizzando nelle bananeras e almeno 8 di
questi siamo sicuri che sono derivati del DBCP, meglio conosciuto come Nemagòn e
Fumazone.
Ho anche una notizia positiva. Poco meno di
un'ora fa mi hanno consegnato questo foglio.
E' un foglio della Procura Generale per i
Diritti Umani.
Oggi il Procuratore per i Diritti
Umani ha condannato il presidente Bolaños per violazione ai diritti umani
e gli ha dato 15 giorni di tempo per stendere una relazione dicendo che
cosa pensa di fare per risolvere questa situazione!
E' un grandissimo passo e una grande
vittoria.
La Procura non ha il potere di portare il
presidente in tribunale, ma il valore morale di questa condanna, davanti
all'intero paese, é altissimo.
Con questa condanna si evidenzia come questo
presidente sia il più sinverguenza e violatore dei diritti umani di
questo paese!
Noi continueremo qui, fino a che il
presidente si decida a prendere posizione e a darci l'appoggio del suo
governo.
Grazie ancora a tutte le persone che ci
stanno accompagnando questa sera".
Intanto la situazione sanitaria sta
lentamente peggiorando. In molti stanno soffrendo di problemi agli occhi per la
polvere della stagione secca che si alza continuamente.
Continuiamo con la solidarietà, con
l'appoggio, con la protesta, con l'informazione.
Giorgio Trucchi
www.itanica.org
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