Viale Umbria, in 15 salgono sul tetto. Giovani dei centri sociali accettano di abbandonarlo solo in serata.
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E' andato avanti per dodici ore lo sgombero della palazzina occupata dai centri sociali sabato scorso, durante il corteo in memoria di Dax. In Viale Umbria, nell'area dell'ex-stazione di Porta Vittoria, una quindicina di ragazzi milanesi sono rimasti fino alle 19 sul tetto dello stabile, mentre in strada altri giovani dell'area antagonista si fronteggiavano con polizia e carabinieri. Alle 7 di ieri mattina un centinaio di agenti in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione nello stabile di proprietà di Trenitalia, dove si trovavano alcune famiglie sgomberate da un altro palazzo in zona Corvetto pochi giorni fa. Con loro, i ragazzi dell'Orso, del Vittoria e degli altri sociali milanesi: in tutto 40 persone. Gli agenti hanno già fatto uscire metà delle persone senza disordini, quando alcuni salgono sul tetto, lanciando qualche petardo verso i militari. Fino alle 11 la situazione resta tranquilla: solo allora - dopo che la circolazione di auto e mezzi pubblici sta diventando impossibile - la polizia decide di fare arretrare il centinaio di persone che occupano Viale Umbria. Volano manganellate e spintoni, ma non ci sono feriti. I ragazzi arretrano sul marciapiede e sul prato di Largo Marinai d'Italia, mentre un corsone di poliziotti resterà lì fino alla fine, per assicurare la circolazione delle macchine in una direzione. I ragazzi sul tetto, dicono i portavoce dei centri sociali, non hanno intenzione di scendere, mentre vengono murate le porte dello stabile. Gli occupanti chiedono un incontro con l'Aler, per discutere la situazione di alcune famiglie senza casa: "Continuiamo la battaglia per gli alloggi a Milano, per cui combatteva Dax prima di essere ucciso", fanno sapere. Per ore, fino al tramonto, è solo guerra di nervi: i quindici sul tetto non mollano. Ma poco dopo le 18 arriva la promessa di un incontro all'inizio della settimana con l'Aler. Salgono le scale gli ispettori della Digos ed una delegazione dei centri sociali: i ragazzi vengono identificati, anche se nessuno presenta i documenti. Per strada c'è ancora tensione, ma da entrambe le parti c'è la determinazione ad evitare lo socntro. Trenta agenti rimarranno a presidiare il palazzo per la notte, mentre gli occupanti promettono di non fermarsi: "E' stata una vittoria politica, ma andremo avanti: quest'occupazione non era solo simbolica".
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