A Trapani, nel 1986, fu perquisito, in seguito ad una segnalazione anonima, il Centro studi Salvatore Scontrino. Il capo era un certo Gianni Grimaudo, ex prete, professore di filosofia. Il Centro fu luogo di incontro e di raccordo di numerose logge occulte [tra le logge massoniche, molte con nomi di origine araba: Iside, Iside 2 (riservata ai non residenti), Hiram, Ciullo D'Alcamo, Cafiero e Osiride (ad esclusiva presenza femminile)], con affiliati della più varia natura: mafiosi, politici, trafficanti di droga, templari, massoni vicini agli ambienti del Vaticano, e personaggi stranieri particolarmente importanti, come il leader libico Muammar Gheddafi, nella persona del suo rappresentante in Sicilia, l'avvocato Michele Papa di Catania.
Il circolo Scontrino fu probabilmente meta di visite del capo della Loggia P2 (bisogna ricordare che ben 159 degli oltre 900 iscritti alla P2, tenendo presente solo gli elenchi conosciuti, erano nati, ad esempio, nella sola Catania: dal capo di stato maggiore Giovanni Torrisi al generale dei carabinieri Pietro Musumeci, del Sismi): Licio Gelli avrebbe partecipato all'inaugurazione del Tempio; in altre occasioni si sarebbe fatto rappresentare dall'avvocato Augusto Sinagra, che fu anche promotore, unitamente a Michele Papa, di un progetto per la realizzazione di una moschea nel Trapanese. Dai documenti sequestrati è stato possibile desumere l'esistenza di una settima Loggia, la "C", forse in qualche modo collegata alla P2. La Loggia C, infatti, entrò in funzione l'8 maggio 1981, subito dopo, cioè, la scoperta, avvenuta il 17 aprile 1981, della lista degli appartenenti alla P2, nella Villa Wanda di Castiglion Fibocchi.
Nel Centro studi trapanese esistevano precisi ed importanti riferimenti all'Ordine religioso-cavalleresco dei Cavalieri templari, soppresso dalla Chiesa agli albori del XIV secolo. L'Ordine era stato fondato nel 1119 a Gerusalemme da Ugo da Payns e da altri cavalieri francesi per garantire i pellegrini che si recavano in terra santa contro i ritorni offensivi degli infedeli, sconfitti ma non debbellati dalla prima crociata. Favorito da San Bernardo, che ne esaltò le virtù guerriere e la pietà, si ramificò rapidamente e modificò la sua primitiva regola secondo gli ideali della riforma cistercense. Diffusosi subito anche fuori della Palestina, l'Ordine venne diviso in Provincie (Francia, Inghilterra, Portogallo, Aragona, etc). Alla sua testa era un Praeceptor. I cavalieri avevano un mantello bianco ed i laici un mantello bruno. Tutti i fratelli erano obbligati a tre voti monastici. Secondo l'organizzazione feudale dell'Ordine, i cavalieri (milites) potevano possedere terre e avere vassalli. Le loro chiese conservarono sempre la pianta rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme e si chiamarono dunque "Il Tempio". La potenza economica e militare dei Templari e la loro indipendenza da ogni altro potere che non fosse quello del Pontefice, conferirono loro una posizione singolare, di cui l'Ordine trasse largo profitto dal punto di vista finanziario. Custodivano nei castelli i tesori di Re e Principi e facevano, in favore di grandi laici e anche di privati, servizio di tesoreria custodendo oggetti preziosi ed archivi tanto da creare, anche a livello internazionale, un primo grande sistema commerciale di tipo bancario. Si disse così che erano venuti ad accordi con gli infedeli. Anche il papato - che dopo Innocenzo III si riorganizzò in un sistema più centralizzato - manifestò apertamente la sua diffidenza verso il potente Ordine che, rispetto alla monarchia e alla gerarchia della Chiesa, costituiva ormai quasi uno Stato nello Stato. Grazie alla potenza economica e militare i Templari divennero presto banchieri e pellegrini: la loro era una banca privilegiata, indipendente dai poteri temporali e rispondeva solo all'autorità papale. Spentasi via via l'originaria ispirazione religiosa, l'Ordine divenne, anche dopo l'abbandono della Terra Santa, un centro politico e finanziario partecipando alle lotte feudali. Nel 1307 Filippo il Bello, volendo impadronirsi delle loro ricchezze, indusse il Papa Clemente V ad iniziare un'inchiesta sull'Ordine. Con il concorso dell'Inquisizione, i Templari vennero interrogati e costretti, sotto la tortura, a confessare una serie di crimini: di praticare il culto di idoli, di sputare sulla Croce nei riti di ammissione, di avere l'obbligo di darsi alla sodomia, etc. In seguito a questi processi numerosissimi Templari vennero ritenuti infedeli e dati al rogo, altri furono condannati al carcere perpetuo. Dopo il Concilio di Vienna (ottobre 1311) l'Ordine venne soppresso con la bolla "Vox in excelso" del 3 aprile 1312 ed i loro beni, dopo il saccheggio eseguito da parte di Filippo il Bello, furono devoluti all'Ordine degli Ospitalieri. Malgrado ciò, l'Ordine del Tempio continuò a vivere. In Germania i Templari passarono all'Ordine teutonico. Nel Portogallo l'antico e glorioso Ordine, mantenendo regola ed abito, prese il nome di Cavalieri di Cristo. Negli altri Stati i Templari passarono al servizio dell'Ordine di Malta. Come tutto questo possa avere un senso nella storia della massoneria trapanese è presto spiegato: secondo vecchissimi testi, all'inizio del secolo XII, in concomitanza con la nascita dell'Ordine dei templari, la città di Trapani si trovò, per il suo porto, al centro dei movimenti marittimi tra il Portogallo (con le "navi de' Portoghesi") e Gerusalemme. Nella città siciliana furono quindi istituite "due pie religioni di cavallieri guerreggianti: l'una de' Templari e l'altra degli Ospitalarj, quella primiera in conducendo sotto la secura scorta delle lor arme i peregrini per visitar il sacratissimo sepolcro di Gesù Cristo, quest'altra in albergargli...". Vennero occupati feudi e immobili sia a Trapani che a Marsala (nota come "Porto di Allah"). I vecchi testi ricordano "i vasselli catalani, che il porto di questa città spesso usare solevano per il passaggio che quindi in Alessandria a caricar spezie facevano, andando a caricarle in Lisbona in Portogallo, per il grande et abbondevol mercato di esse". Sempre a Trapani, si ritrovavano tracce, nei secoli seguenti, dei "Cavallieri di muro", i precursori della più antica massoneria. Non deve quindi stupire, in una prospettiva storica, il fatto che anche oggi, nell'antichissima Trapani, città le cui origini si perdono prima dell'inizio della storia scritta, accanto ad esponenti mafiosi siano presenti tracce della più antica massoneria e del vecchio Ordine dei Cavalieri Templari. La stessa manifestazione di riconoscimento mafioso del "bacio" ha come antichissimo precedente il "bacio sulla bocca del Gran Maestro", segno di iniziazione dei Templari. Al di là del tentativo di decifrare significati occulti di difficile comprensione, è indubitabile il fatto che nelle logge trapanesi sia stato presente un certo Pietro Tranchida, personaggio di primissimo piano in seno alla massoneria ufficiale e "autentico" templare, investito di questo titolo da tale "Monsignor Eriloghi", identificato in Klaus Hevloghy Hessler, Gran Priore del Gran Priorato Autonomo dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio di Gerusalemme e rappresentante della Chiesa russo-ortodossa in Italia. Prima della costituzione del menzionato Gran Priorato, questi Templari facevano capo a tale Zappelli, Gran Priore della Svizzera dell'Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jerusalem. A Tranchida vennero sequestrate nel 1986 alcune agende. Tra i vari appunti annotati in quella del 1981, in corrispondenza della pagina relativa al "14 gennaio", era scritto: "personalità da ospitare - Parenti, Gelli e Savini"; e in corrispondenza della pagina "21 gennaio": "Cardinale Parenti in piazza San Callisto". Su queste annotazioni non risulta siano state svolte particolari indagini. Gelli dichiarò di non conoscere nessuno della Loggia trapanese, anche se altri documenti lo provavano, e nemmeno di essersi recato in quella città. Tranchida sostenne che la seconda annotazione faceva riferimento ad un incontro tra alcuni componenti della Loggia (Grimaudo, Torregrossa, Fundarò) in piazza San Callisto a Roma, luogo in cui ha sede il Sacro Concistoro, assemblea che riunisce i Cardinali della Chiesa Cattolica. Tranchida disse che in realtà Grimaudo non aveva mai interrotto i suoi rapporti con il Vaticano, nonostante avesse subito un processo canonico di inquisizione: "la Chiesa di Roma", precisò, "aveva sempre interesse ad avere infiltrati nella massoneria e nella Chiesa Ortodossa". Rilevante è poi un altro documento, scritto a mano dal Tranchida, che riguarda il verbale di un "Sacro Concistoro", ovvero di una riunione - avvenuta nel trapanese - definita con l'identica terminologia lessicale del Supremo Collegio composto dai Cardinali (di cui all'incontro del 21 gennaio in Roma, citato nell'agenda). Come si apprende dal verbale, in quella riunione, avvenuta il 5 maggio 1981, figurava inserita all'ordine del giorno: "la costituzione della Loggia segreta". Anche su questa vicenda Tranchida non ha fornito soddisfacenti spiegazioni, riconducendo il tutto a irrilevanti questioni elettorali siciliane. In realtà, nel periodo intercorso tra il gennaio ed il maggio 1981, era accaduto un fatto estremamente importante: il 17 marzo era stata scoperta la Loggia P2, dopo una strana "soffiata". Qualcuno ipotizzò che sarebbe stato lo stesso Gelli a far rinvenire la lista di 982 nominativi: per sollevare un polverone, per distrarre gli inquirenti da altri fatti, per continuare a mantenere un altissimo potere di ricatto nei confronti dei "Fratelli" non compresi nell'elenco. La fondazione a Trapani della nuova Loggia coperta, avrebbe forse potuto rappresentare, sotto alcuni profili, la continuazione della P2, ormai scoperta. Un altro fatto particolarmente rilevante avvenne nello stesso periodo: il 13 maggio, solo pochi giorni dopo la fondazione della Loggia C, Ali Agka sparò al Papa.
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