Feriti due vigili di quartiere. I rom: ci hanno provocato. La Provincia: invieremo cento agenti per presidiare il quartiere.
Ancora tensioni. E ancora aggressioni. E’ sempre emergenza per l’ordine pubblico in via Adda. Dopo le violenze ai carabinieri (sabato) e ai poliziotti (domenica), ieri mattina a essere aggrediti da un gruppo di rom, che occupano lo stabile al civico 14, sono stati due vigili di quartiere. Per un banale motivo: la pulizia di un marciapiede con acqua, sapone e spazzoloni. Una reazione incontrollata da parte degli occupanti che conferma un clima, nella zona a due passi dalla Stazione Centrale, sempre più teso e preoccupante. Ore 10.45 di ieri. Come consuetudine l’intreccio di strade tra via Adda, via Fara e via Cornalia viene pattugliato da due vigili urbani a piedi: un uomo e una donna in divisa. Al loro passaggio vengono bagnati da alcuni rom, impegnati a lavare il marciapiede di fronte al palazzo occupato. E’ la scintilla. I due agenti chiedono agli extracomunitari di interrompere la pulizia. Botta, risposta, poi gli insulti. Dalla casa escono altre persone: una quindicina di rom circondano con scope e bastoni i due vigili, altri invadono la strada. Il passo dalle parole agli spintoni, alle botte, è breve. Alcuni cittadini intervengono in difesa della pattuglia della Municipale, mentre sul posto arrivano anche uomini della polizia e della Digos. A fatica si riesce a far tornare la calma. Alla fine i due vigili urbani vengono medicati al pronto soccorso del Fatebenefratelli e dimessi con prognosi di sette giorni per le contusioni riportate. Per i rom non si è trattato di un’aggressione, «ma dell’ennesima provocazione nei nostri confronti. Questi continui episodi sembrano organizzati per giustificare lo sgombero dello stabile», si sente ripetere tra gli occupanti di via Adda. Uno sgombero che non solo è già stato deciso, ma sarebbe imminente. Non passa giorno ormai che non si riaccenda la tensione tra i rom da una parte e i residenti, i commercianti, gli artigiani dall’altra. Con le istituzioni impegnate a ripetere che «il bubbone di via Adda» sarà risolto al più presto. Non sarà accettata quindi, ha ripetuto l’assessore alla Sicurezza del Comune Guido Manca, «una zona franca all’interno della città». Da parte sua il vicesindaco Riccardo De Corato ha ribadito la linea decisa da Palazzo Marino: «I rom dello stabile che risulteranno regolari saranno ospitati nelle strutture di accoglienza», con particolare attenzione alle famiglie più in difficoltà. «Gli irregolari saranno dirottati sui voli charter», quindi rimpatriati. Ieri, poche ore dopo l’ennesima aggressione, la presidente della Provincia Ombretta Colli ha incontrato il presidente dei commercianti di via Fara, Fabio Mura, diventato il portavoce del disagio dei cittadini e degli operatori economici della zona. La Colli, dopo aver rimarcato la necessità «di un ritorno alla legalità» e aver auspicato «che si possa ristabilire in tempi brevi la normalità», ha invitato cittadini, commercianti e artigiani (incontrati durante la breve visita nel quartiere) «ad aver fiducia nelle forze dell’ordine, perché sanno come tutelare il quartiere». A tale proposito ha evidenziato la disponibilità della Provincia a mettere «a disposizione un contingente di cento uomini della Polizia provinciale per presidiare il territorio di via Adda e tutelare i residenti onesti». Sull’emergenza di via Adda è intervenuto anche Filippo Penati, candidato del centrosinistra alla presidenza di Palazzo Isimbardi, il quale ha posto l’accento «sui ritardi nelle azioni di contrasto alle occupazioni abusive, che oltre all’ordine pubblico comportano problemi di carattere sociale. La soluzione? Si affidi il controllo degli alloggi che vengono liberi a società di vigilanza notturna». In questo modo si potrà intervenire «tempestivamente in caso di ingressi abusivi». Sempre ieri pomeriggio in via Adda si è presentata anche il consigliere comunale della Lega Nord Laura Molteni, che ha ventilato «come ultima ratio persino l’intervento dell’esercito per combattere l’illegalità». Mentre Carla De Albertis, consigliere di An a Palazzo Marino, ha presentato una mozione firmata da tutto il gruppo e dalla maggioranza, in cui si chiede a sindaco e giunta di fare in fretta, «tenendo però presenti le debite procedure sociali per i minori e per chi ne abbia diritto».
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