http://italy.indymedia.org/news/2004/03/503326.php Abortisce l'operazione "Incudine e Martello", grosse perdite ed un nulla di fatto, mentre ad Ovest si solleva una tribu'. Il martello pakistano è finito in pezzi.

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Questa settimana è stata pessima per gli Usa in Afghanistan.

L'accerchiamento alla zona di Shawal si rivela un fallimento.
Nonostante gli Usa abbiano sconfinato in Pakistan, circostanza comprensibilmente non ammessa ufficialmente dal governo di Musharraf, le foreste ed i pendii del Waziristan hanno respinto le incursioni coordinate dei due eserciti.

Pesanti le perdite pakistane, ufficialmente 50 uomini, ma le agenzie parlano di 800, ai quali vanno aggiunti i 250 ostaggi prese dalle tribu' per "tutelarsi" dai bombardamenti aerei.

La zona è la fortezza naturale nella quale si ripararano, fuggendo dall'Iraq, i discendenti di Maometto, dopo l'assassinio a Kerbala di Hussein per mano degli Umayadi nel 680 d.c., ora rifugio dei capi di al-Qaeda e dei Talebani.
Da allora queste montagne sono il fortino imprendibile dei discendenti del Profeta.
La situazione in Waziristan ora è tornata alla calma, in Afghanistan sono tornate le divisioni tra tribu' e la caccia ad Osama ed Omar per ora è sospesa.
Le tecnologie possono poco in questo teatro di guerra medioevale, l'area è di migliaia di Km quadrati amministrate dall'autonomia tribale, da sempre sottratta al controllo dei governo pakistano ed afghano.
Musharraf inoltre deve scontare le proteste dei musulmani pakistani indignati per la presenza di truppe Usa, peraltro sempre negata, nel paese.
Ampi settori dell'esercito pakistano solidarizzano con i musulmani, e a nessuno è sembrato bello mandare inutilmente a morire i soldati sulle imprendibili montagne per correre dietro ai fantapiani del Pentagono.

Il Waziristan ad oggi conserva pienamente la sua fama di inviolabilità.




Afghanistan and along the Indus river has an historic background. After the assassination of Husein in Karbala [in 680] and subsequent clashes between members of Prophet's family and the Umayyads [Husein's killers]