CALTAGIRONE (CATANIA) - «Non so cosa dire, perchè non so di cosa si parla». Così il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, torna a commentare l'informazione di garanzia emessa nei suoi confronti e del vice presidente dell'Ars, Vladimiro Crisafulli (Ds), dalla Procura di Messina per violazione del segreto istruttorio nell'ambito di un'inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti.
A margine di un convegno dell'Udc a Caltagirone, sulla vittoria della Dc sul Fronte popolare nel 1948, Cuffaro conferma che resta al suo posto. «Torno sull'argomento ma non so cosa dire - ha sottolineato Cuffaro - c'è un'inchiesta su persone che parlano di me, come fanno centinaia di migliaia di siciliani. E' una cosa surreale».
«Le prossime elezioni europee avranno un valore politico per il mio governo», ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana, confermando la sua scesa in campo e sottolineando che «il risultato andrà valutato, quale esso sia». «Io - ha spiegato Cuffaro - scendo in campo anche per difendere il mio governo perchè inevitabilmente tutti faranno una valutazione sull' esito del voto, sui consensi ottenuti. Per questo il risultato avrà influenza politica. E sul dopo non escludo alcunchè».
Cuffaro ha contestato anche i rilievi che sono stati mossi da esponenti di partiti della Casa delle libertà alla notizia della sua candidatura. «Non li capisco - ha detto il presidente della Regione - io scendo in campo per il mio partito, l' Udc, per rafforzarlo, ma così, indirettamente si rafforza tutta la coalizione». Per questo Cuffaro ha auspicato che «tutti gli esponenti di rilievo della Cdl scendano in campo per dare un contributo ad un nuovo successo in Sicilia».
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