Indymedia e' un collettivo di organizzazioni, centri sociali, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi italiani indipendente dall'informazione istituzionale e commerciale e dalle organizzazioni politiche.
toolbar di navigazione
toolbar di navigazione home | chi siamo · contatti · aiuto · partecipa | pubblica | agenda · forum · newswire · archivi | cerca · traduzioni · xml | toolbar di navigazione toolbarr di navigazione toolbarr di navigazione toolbar di navigazione
Campagne

CD GE2001 - un'idea di Supporto Legale per raccogliere fondi sufficienti a finanziare la Segreteria Legale del Genoa Legal Forum


IMC Italia
Ultime features in categoria
[biowar] La sindrome di Quirra
[sardegna] Ripensare Indymedia
[lombardia] AgainstTheirPeace
[lombardia] ((( i )))
[lombardia] Sentenza 11 Marzo
[calabria] Processo al Sud Ribelle
[guerreglobali] Raid israeliani su Gaza
[guerreglobali] Barricate e morte a Oaxaca
[roma] Superwalter
[napoli] repressione a Benevento
[piemunt] Rbo cambia sede
[economie] il sangue di roma
Archivio completo delle feature »
toolbarr di navigazione
IMC Locali
Abruzzo
Bologna
Calabria
Genova
Lombardia
Napoli
Nordest
Puglia
Roma
Sardegna
Sicilia
Piemonte
Toscana
Umbria
toolbar di navigazione
Categorie
Antifa
Antimafie
Antipro
Culture
Carcere
Dicono di noi
Diritti digitali
Ecologie
Economie/Lavoro
Guerre globali
Mediascape
Migranti/Cittadinanza
Repressione/Controllo
Saperi/Filosofie
Sex & Gender
Psiche
toolbar di navigazione
Dossier
Sicurezza e privacy in rete
Euskadi: le liberta' negate
Antenna Sicilia: di chi e' l'informazione
Diritti Umani in Pakistan
CPT - Storie di un lager
Antifa - destra romana
Scarceranda
Tecniche di disinformazione
Palestina
Argentina
Karachaganak
La sindrome di Quirra
toolbar di navigazione
Autoproduzioni

Video
Radio
Print
Strumenti

Network

www.indymedia.org

Projects
oceania
print
radio
satellite tv
video

Africa
ambazonia
canarias
estrecho / madiaq
nigeria
south africa

Canada
alberta
hamilton
maritimes
montreal
ontario
ottawa
quebec
thunder bay
vancouver
victoria
windsor
winnipeg

East Asia
japan
manila
qc

Europe
andorra
antwerp
athens
austria
barcelona
belgium
belgrade
bristol
croatia
cyprus
estrecho / madiaq
euskal herria
galiza
germany
hungary
ireland
istanbul
italy
la plana
liege
lille
madrid
nantes
netherlands
nice
norway
oost-vlaanderen
paris
poland
portugal
prague
russia
sweden
switzerland
thessaloniki
united kingdom
west vlaanderen

Latin America
argentina
bolivia
brasil
chiapas
chile
colombia
ecuador
mexico
peru
puerto rico
qollasuyu
rosario
sonora
tijuana
uruguay

Oceania
adelaide
aotearoa
brisbane
jakarta
manila
melbourne
perth
qc
sydney

South Asia
india
mumbai

United States
arizona
arkansas
atlanta
austin
baltimore
boston
buffalo
charlottesville
chicago
cleveland
colorado
danbury, ct
dc
hawaii
houston
idaho
ithaca
la
madison
maine
michigan
milwaukee
minneapolis/st. paul
new hampshire
new jersey
new mexico
new orleans
north carolina
north texas
ny capital
nyc
oklahoma
philadelphia
pittsburgh
portland
richmond
rochester
rogue valley
san diego
san francisco
san francisco bay area
santa cruz, ca
seattle
st louis
tallahassee-red hills
tennessee
urbana-champaign
utah
vermont
western mass

West Asia
beirut
israel
palestine

Process
discussion
fbi/legal updates
indymedia faq
mailing lists
process & imc docs
tech
volunteer

Vedi tutti gli articoli senza commenti
L’ONU e gli arabi
by Squalo Monday April 19, 2004 at 06:44 PM mail:  

le dimenticanze, le menzogne e il tradimento.




Nel 1908 è stato divulgato nell’allora Israele cum palestina un piccolo libro, in arabo, intitolato “il libro della rabbia”, in cui I credenti mussulmani erano invitati ad ammazzare ciascuno almeno un infedele, Ebreo o Cristiano.
Nel 1882, la popolazione totale di quello che diventerà il mandato della Palestina- Israele all’ovest del fiume fu di 141000. Questo numero include: mussulmani, cristiani Ebrei, Circassi, Egiziani, Turchi, Algerini, Albanesi, Drusi, Kurdi, Bosniaci ed altri. Almeno il 25% di questi arrivarono dopo il 1832 (la conquista Egiziana) (1) (2) (3) (4) (5)
Nel 1920, arabi armati hanno assassinato decine di Ebrei in Tel Aviv- Jafo e a Gerusalemme, senza nessun motivo oltre l’odio razziale e religioso.
Nel 1929 dopo anni di assalti sporadici e assassinii vari gli arabi di Hevron hanno assaltato la popolazione Ebrea di Hevron, composta maggiormente di studiosi di Torà, ammazzandone quasi 70, ferendo e stuprandone altre centinaia. Nessuna motivazione data oltre l’odio.
Dal 1936-1939, oltre 700 Ebrei sono stati assassinati in Israele cum Palestina sotto il mandato britannico, in numerosi attentatati terroristici. (8)
Dal Novembre 1947 fino alla dichiarazione d’indipendenza d’Israele, oltre 1000 Ebrei sono stati assassinati in svariati attentatati terroristici dagli arabi, in sei mesi.(10) La famosa “occupazione” non c’era ancora…;nello stesso modo nessuno parla di un milione di profughi Ebrei dai paesi arabi da dove sono stati cacciati, (non fuggiti per le menzogne arabe come gli arabi da Israele nel 48)- e che al contrario degli arabi possedevano proprietà dopo centinaia di anni di lavoro onesto.(11) Questo sì era una pulizia etnica. Sarebbe forse il momento d’introdurre le parole di I. Montanelli: “Che i profughi palestinesi siano delle povere vittime, non c'è dubbio. Ma lo sono degli Stati Arabi, non d'Israele. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta. Oggi, ubriacato da una propaganda di stampo razzista e nazionalsocialista, lo sciagurato fedain scarica su Israele l'odio che dovrebbe rivolgere contro coloro che lo mandarono allo sbaraglio. E il suo pietoso caso, in un modo o nell'altro, bisognerà pure risolverlo. Ma non ci si venga a dire che i responsabili di questa sua miseranda condizione sono gli ‘usurpatori’ ebrei. Questo è storicamente, politicamente e giuridicamente falso”.
7. Gli arabi hanno respinto le risoluzioni ONU No. 181, 192 ed 194, 242, 338 e tante altre, le stesse risoluzioni che oggi stanno reclamando, annunciando, fra l’altro, che l’attacco ad Israele (in 1948) era motivato niente meno che dalla loro preoccupazione per la pace…In altre parole, gli arabi oggi affermano che l’unico modo per arrivare alla pace è adottare tutto quanto hanno violentemente respinto nel passato, queste stesse risoluzioni che hanno scatenato le loro guerre d’attacco. Almeno qualche dubbio sulla validità di queste risoluzioni come soluzioni non è mai passata per la mente de tutti i “buonisti”? O sul valore di qualunque accordo firmato con gli arabi? Alle risoluzioni ONU 242 e 338 la lega araba ha risposto unanimemente: “No negoziazioni, no riconoscimento (ad Israele), no pace”. Queste risoluzioni sono seguite alle sconfitte arabe nei loro attentati per annientare Israele. Una volta respinte le risoluzioni, che cosa vogliono oggi? (9)
Il problema oggi chiamato il “conflitto” o “del MO” non è altro che il frutto della violenza con la quale i paesi arabi hanno reagito alle stesse risoluzioni, incominciando dalla 181. Disse l’ambasciatore Egiziano nell’ONU: “Nessuno può dire che l’obbedienza (alle risoluzioni ONU) è un obbligo o che i paesi che non hanno obbedito hanno infranto la costituzione (dell’ONU) …Noi, il governo dell’Egitto non vogliamo accettare la risoluzione dell’assemblea (ONU) riguardante Israele. E’ un nostro diritto d’accordo alla costituzione.”
Cosi è successo anche con le successive risoluzioni, per esempio quelle del consiglio della sicurezza da 22 Maggio e 5 Luglio 1948 al cessate al fuoco, come quella del 10 Luglio dello stesso anno o quella del 1 Sett. 1951. Rifiuto arabo assoluto. Adesso esigono l’implementazione delle stesse risoluzioni, come se fosse un gioco da bambini.

Esempio: fra il settembre 1954 e febbraio 1955 l’Egitto ha attaccato Israele 34 volte alla frontiera, oltre 19 incursioni terroristiche. Anche le condanne del consiglio della sicurezza ONU riguardanti queste violazioni furono il risultato dell’”occupazione” del 1967? Successivamente si è incrementato il numero di questi atti terroristici.
Le parole della risoluzione della lega araba No. 207, 1947, come ordine dal segretario generale Abdul Razzak al generale Maggiore (Emir Lowa) Ismail Safwat (Iracheno), il comandante assegnato alle forze arabe in “falastin”:
“Gli obiettivi della guerra (contro il non ancora nato stato d’Israele sono:

Sterminio degli EBREI di tutta la “falastin” e la pulizia totale di questo paese di loro.
Stringendo la corda della battaglia intorno alle gole degli EBREI (maius. Miei) costringendo loro ad accettare con la forza delle armi le condizioni arabe”.
Nel 1950 è stata istituita l’UNRWA “Per l’assistenza alla reintegrazione dei profughi arabi nella vita economica del vicino oriente”. Nella stessa risoluzione ONU: “I paesi della zona sono obbligati a riabilitare i profughi in modo permanente e toglierli dal circuito dell’assistenza”. La definizione di profugo “di avere avuto almeno due anni come residenza in “Palestina”” è gia ridicola di per se. La stessa definizione dimostra l’invalidità della tesi che gli arabi sono stati in “Palestina” dai tempi immemorabili, e in ogni caso questo numero (630000) gia fasullo di partenza, è dovuto all’entrata nei campi di “famigliari” mai vissuti in Israele o semplici morti di fame ( la condizione generale nel MO arabo, ieri ed oggi) che si sono approfittati del cibo ed alloggio gratis. Invece, questo numero è cresciuto miracolosamente a svariati milioni in modo inesplicabile demograficamente,con un tasso d’incremento “naturale” molto innaturale, almeno fra gli esseri umani normali. Questo senza considerare il loro tasso di mortalità infantile, il più alto dal mondo. (il numero esatto dipende esclusivamente dello stato d’animo dell’arabo che parla).
Monsignor George Hakim, il patriarca Greco ortodosso di Galilea ha detto: “I profughi credevano che si sarebbero spostati per poco tempo; per pochi giorni. Una o due settimane. I loro leader li avevano promesso che gli eserciti arabi ‘avrebbero distrutto ’ le ‘bande sioniste' in fretta e non ci sarebbe stato di che preoccuparsi od essere soggetti ad una lunga diaspora”. (6)
Emil Goury, segretario del consiglio supremo arabo, 15 Sett 1948: “L’esistenza di questi profughi è il risultato diretto degli azioni dei paesi arabi che si sono opposti alla partizione ed allo stato Ebraico. I paesi arabi sono stati unanimemente d’accordo su questa azione e loro la devono risolvere”. Anche qua, nel consiglio di sicurezza si ripete la stessa farsa; ambasciatore degli USA, 22.5.1948: “la risoluzione dei paesi arabi è la migliore prova che abbiamo riguardo al carattere di questa aggressione internazionale…questa parola è menzionata nelle comunicazioni di questi aggressori. E’ sorprendente che affermino che sono venuti qua per fare la pace quando stando eseguendo una guerra”.
Da qui che il problema “profughi” non è il risultato della fondazione d’Israele ma dell’attentato arabo per distruggere Israele con le armi. Non èra la risoluzione ONU del 1947 a causare la crisi e il conflitto ma il tentativo arabo di abolire la stessa risoluzione con la forza.
Come nel caso dei “territori occupati” ,che occupati non sono, poiché non erano di nessuno, ma sono stati conquistati illegalmente dall’Egitto e dalla transgiordania con l’aggressione da loro perpetrata nel 1948,dove c’è il continuo tentativo fraudolento degli arabi di confondere causa ed effetto, giusto con sbagliato. La legge internazionale, quella vera e non quella inventata al momento dagli arabi stabilisce una punizione per l’aggressore, incluso la perdita di territori che d’altronde non erano mai di sovranità legittima araba come anche evidenziato dal non riconoscimento della stessa da parte delle nazioni, esclusi Pakistan e la GB.
L’unica risoluzione internazionale concernente questi territori risale al 1922 quando la lega delle nazioni ha assegnato tutto il territorio all’ovest del fiume Giordano allo stato Ebreo nello stesso tempo in cui ha stabilito le frontiere dei nuovi e mai anteriormente esistenti paesi arabi. Allo stato Ebraico è stato assegnato il 0.4% del territorio del MO dopo che gli stessi francesi ed inglesi hanno sottratto la parte est del mandato per la “Palestina” destinato anche esso allo stato Ebraico e che costituisce il 78% del territorio originalmente destinato agli Ebrei e lo hanno regalato ad altri immigrati esterni alla zona e al paese, ossia agli Hashemiti provenienti da Higiaz in Arabia. Come loro e come dimostrato dai numeri oltre esposti, al meno l’ 80% degli arabi originalmente definiti come profughi e che oggi pretendono d’essere “palestinesi” sono immigrati da tutti i paesi arabi vicini e lontani. Essi sono venuti a lavorare in Israele che ha creato un’economia sviluppata come nessun’altra nel MO; sicuramente questi immigrati illegali non possono pretendere d’avere diritti nazionali in un territorio che non era mai loro. Ieri la lega delle nazioni come oggi l’ONU è rimasta muta quando la Gran Bretagna ha usurpato la "Trans Giordania" [altro 'paese' arabo 'noto' nella storia] dagli Ebrei per soddisfare l’Emir Faisal cacciato dalla Siria al Arak e ad al suo fratello, Abdulla, [figli del Sharif Hussein bin Ali, re degli arabi ed emiro di Mecca fino ad 1925] arrivati dall’Higiaz; è rimasta muta quando la Francia nel 1926 ha sottratto il Golan e il Horan dal futuro stato Ebraico per accomunarlo alla “loro” Siria. Tutto quanto contrario alla risoluzione della lega. Come oggi l’ONU rimane muta quando Ebrei sono ammazzati o si pretende di usurparli altro. Dai 30000000 metri di terreno comprati dal Baron Rotschhild nel Bashan non parla nessuno, intanto erano solo Ebrei…Mentre gli arabi vivono in Israele meglio che in qualunque altro stato medio orientale, in Giordania, la parte usurpata dalla GB e regalata agli Hashemiti la legge no. 7, sect. 2, on April 1, 1963 stabilisce che ogni persona può diventare cittadino Giordano- ma non un ebreo.
Nello stesso modo, delle cittadine Ebree usurpate e distrutte dalla Giordania, oggi nei “territori” non parla nessuno- come non si parla dagli loro abitanti- nessun Ebreo vivo è rimasto- tutti ammazzati o cacciati. Ecco dove si è svolta la pulizia etnica. Nel 1949 sono stati espulsi tutti gli ebrei anche della città vecchia di Gerusalemme e le loro sinagoghe rase al suolo, il cimitero del monte degli ulivi profanato e le lapide convertite in latrine dell’esercito Giordano.
Protocollo dell’ONU 18.11.1955, Ministro degli esteri Egiziano: “nessuno può sostenere che è un obbligo obbedire (l’assemblea) o che i paesi che non seguono le risoluzioni operano contro il carter dell’ONU… Nessuno può dire che le risoluzioni sono delle sentenze inoppugnabili”.
E’ tutt’un'altra musica di quella che sentiamo oggi e tutti i giorni dagli arabi che invocano anche una fantomatica “legittimità”internazionale inesistente (quale?) giacché non esiste un tale concetto e meno ancora leggi che lo appoggino. Dopo avere denunciato a lungo Israele perché non si è fatta sconfiggere dalla loro offensiva, gli arabi hanno sostenuto che la soluzione bisogna trovarla in un singolo paragrafo d’una risoluzione, questa, No. 194 sì è legittima secondo loro, ma non tutta, ovviamente, solo questo paragrafo (parzialmente) conveniente.
I despoti arabi sapevano benissimo che la loro decisione d’attaccare Israele nel 1948 avrebbe portato ad un enorme bagno di sangue; il segretario generale della lega araba: “Questa sarà una guerra di annientamento ed un macello terribile e inestimabile di cui si parlerà come dei massacri mongoli e quelli dei crociati”. In modo uguale ed analogo si esprimono oggi i vari mufti e dirigenti arabi ed è quello che i vari terroristi stanno cercando di mettere in funzione. Non è cambiato nulla, e sicuramente non si possono attribuire gli odierni massacri di civili inermi ad una fantomatica “occupazione” o “disperazione” di nessun tipo, anche perché gli arabi sotto il governo di Israele hanno avuto un tenore di vita molto superiore alla media M. Orientale, sono diventati i miglior educati della zona e godano di libertà inesistenti e neanche sognate in un paese arabo, e l’economia nei “territori” fino che non è arrivato arafat aveva il tasso d’incremento del reddito pro capite più alto al mondo. Ma l’intenzione di massacrare tutti gli Ebrei è rimasta inalterata. Perché la cultura islamista/wahabita è sempre tale e quale.
La risoluzione 194 e 393 (v, 1950) ha come condizione principale la cooperazione economica con Israele e l’obbligo di negoziare con lo stato Ebraico, cosi come l’integrazione dei profughi nella vita economica M Orientale, ma questa parte è stata ovviamente ignorata dagli arabi; invece proclamano gridando un altro paragrafo che secondo le loro interpretazioni obbliga lo stato d’Israele a ricevere tutti i profughi senza condizioni. Però, nella risoluzione non esiste una tale esplicita istanza. Il ritorno è esplicitamente soggetto a due condizioni. Uno è la fattibilità di un tale ritorno, cosa ovviamente impossibile perché non c’è acqua, non c’è posto e perché lo stato Ebreo diventerà uno stato arabo e non Ebreo, il che non combacia con l’idea originale di uno stato Per gli Ebrei e un altro per gli arabi, in tanto già esistente nella Transgiordania.

La seconda esplicita condizione è che possono tornare solo coloro che sono disposti e capaci di vivere con gli Ebrei come buoni e pacifici vicini. Questo, crediamo, vista la storia araba degli ultimi 1300 anni non è una verosimiglianza realistica e non crediamo che ci vogliano prove ulteriori, basta osservare anche la storia inter- araba degli ultimi 50 anni, e lasciamo stare quella contro gli “infedeli”. A proposito di questo ricordiamo la storia che nello Zoo di Tel Aviv un turista sia convinto che si sia arrivati all’ultimo giorno, perché in una gabbia ha visto un leone con una pecora assieme. Chiedendo come fosse possibile che coabitino così in pace, la risposta fu: basta sostituire la pecora una volta al giorno. E’ ovvio in ogni caso che all’epoca l’assemblea non ha considerato il ritorno una cosa fattibile. Oggi, viste le dichiarazioni qui contenute e migliaia di altre, così come le stesse violenze perpetrate dagli arabi, e peggio ancora, l’indottrinamento all’odio eseguito da Ramallah ad A-Riad a Cairo, sicuramente lo è ancora meno.

In ogni modo, considerare gli arabi come rivendicatori delle risoluzioni ONU è ridicolo dato che sono stati proprio i primi ad annullare queste risoluzioni ed altre con le armi. Queste guerre, a differenza delle risoluzioni sono una violazione del charter dell’ONU e richiedono punizione- ma intanto, se sono gli arabi a violare il charter l’ONU rimane muto, cieco e sordo. Testimonia anche il protocollo della commissione ONU dal 1948 incaricata d’esaminare le perpetue e ricorrenti violazioni irose di tutte queste risoluzioni. Dal 1950 e per molti anni l’assemblea ha reiterato la sua ammonizione ai governi “ospiti” di alleggerire le condizioni dei profughi, di facilitarli l’integrazione, di lasciarli lavorare e studiare e utilizzare le possibilità negli svariati paesi ospiti; di partecipare a nuovi programmi per lo sviluppo che sarebbero stati finanziati bene da fonti internazionali. Niente è stato fatto. Anzi.

In 1954 Mr. Galloway, l’incaricato dell’ONU per l’assistenza ai profughi in Giordania ha testimoniato davanti ad una commissione d’inchiesta americana: “è assolutamente chiaro che I paesi arabi non vogliono risolvere il problema dei profughi. La vogliono mantenere come una piaga aperta, come insulto all'ONU, come arma contro Israele. Ai leader arabi non importa niente se i profughi sono vivi o morti”.

Che senso ha ponderare tutto quello che la piccola Israele ha fatto per i profughi Ebrei e per i sui “ritornati” arabi quando i paesi arabi non hanno mosso un dito per i loro “fratelli”? cosa c’è d’aspettarsi quando arrivano questi tipi di messaggi: “l’odio degli arabi è molto forte, non c’è nessun senso a parlare di pace con Israele, non c’è assolutamente nessuno spazio per negoziare con gli Israeliani (14.10.1955 su un giornale americano) e poi: “Israele e il nemico giurato della siria. Gli arabi non smetteranno fin quando questo nemico ladro sarà sulla terra santa, nel cuore del mondo arabo” (20.9.1955) G.A Nasser.
L’ambasciatore siriano ha reiterato svariate volte come attestato dai protocolli ONU all’assemblea generale nel 11.1955, in parole esplicite e chiare che “l’inserimento dei profughi in Israele ha come proposito la distruzione della stessa e la riconquista araba”.

La stessa logica possiedono i negoziati con arafat che afferma che qualunque accordo con Israele avrà la stessa validità del patto di chubaidia, cioè - nessun valore. (7)

Il terrore suicida arabo non è nuovo e non è frutto delle balordaggini ripetute dagli arabi e dai loro sostenitori sinistrati- antisemiti: “i fedeli fedayin, che odiano i loro nemici, perché non devono penetrare in Israele per convertire la loro vita in un inferno? Si, vinceremo perché noi siamo più insistenti nella morte che Israele nella vita”. (11.4.1955, il ministro egiziano per i luoghi sacri, Radio Cairo)

Radio Cairo, 31.8.1955: “L’egitto ha deciso di mandare i suoi eroi, figli del Faraone e dell’islam ; loro purificheranno la terra di falastin: Così abbiamo deciso e questa è la nostra fede. Non ci sarà pace in Israele, perché esigiamo vendetta e vendetta vuol dire morte ad Israele”. Nei sette anni consecutivi agli accordi di cessate il fuoco 1949 c’erano: 435 incidenti di penetrazione terroristica militare egiziana in Israele, 2000 casi di assalti armati egiziani, 1300 incidenti di confronti a fuoco con soldati egiziani, 172 sabotaggi da parte di unità dell’esercito egiziano, 465 cittadini Israeliani morti e feriti. La differenza con i nostri giorni? La cretinata importazione del capo terrorista dalla Tunisia, piantandolo nel cuore d’Israele, dandogli armi e soldi, addestramento e tutte le facilità d’operare, la compiacenza dei vecchi- nuovi antisemiti, il petrolio islamico e la mancata reazione adeguata da parte dei vari governi Israeliani, particolarmente quelli di sinistra, per fermare immediatamente arafat. Che invece continuano a negoziare con un assassino nato.

© Shuny

1. “The disintegration of Feudal relations in Syria and Lebanon in the middle of the 19th century”-Perdeneaziatskii Etnodraficheskii Sbornik (Moskva), I (1958), 156-179 from Charles Isavii, ed, The economic History of the Middle east, 1800-1914, (Chicago, the University of Chicago press, 1966) p.247; also: Hope Simpson, Report on immigration, land settlement and development, Command paper # 3686, London 1930, p-90, also chapt. 8

2. Palestine in the early 19th Century…Kemal Karpat, “Research prospectus on the demographic history of Palestine”, New York, 1972

3. Ernst Finkelstein, Justice for my people, (London, Nicholson and Watson, 1943.

4. Vital Cuinet, Syrie, Liban et Palestine… Paris 1896

5. Murray’s handbook for travellers in Syria and Palestine, 1858, reprinted in the Encyclopaedia Britannica, 8th edition, 1860, vol. XX p. 905

6. Sadda el gianub, Libano

7. http://www.israele-dossier.info/041303.htm

8. http://www.israele-dossier.info/022103s.htm

9. http://www.israele-dossier.info/onu242.htm

10. http://www.israele-dossier.info/022103a.htm

11. http://www.jimena-justice.org/

The Weizmann-Faissal Agreement
January 1919
His Royal Highness the Emir FAISAL, representing and acting on behalf of the Arab Kingdom of HEJAZ, AND Dr. Chaim Weizmann, representing and acting on behalf of the Zionist Organization, mindful of the racial kinship and ancient bonds existing between the Arabs and the Jewish people, and realising that the surest means of working out the consummation of their national aspirations, is through the closest possible collaboration in the development of the Arab State and Palestine, and being desirous further of confirming the good understanding which exists between them, have agreed upon the following articles:

Article I

The Arab State and Palestine in all their relations and undertakings shall be controlled by the most cordial goodwill and understanding and to this end Arab and Jewish duly accredited agents shall be established and maintained in their respective territories.

Article II

Immediately following the completion of deliberations of the Peace Conference, the definite boundaries between the Arab State and Palestine shall be determined by a commission to be agreed upon by the parties hereto.

Article III

In the establishment of the Constitution and Administration of Palestine all such measures shall be adopted as will afford the fullest guarantees for carrying into effect the British Government’s Declaration of the 2nd of November, 1917 (Balfour Declaration-SEH).

Article IV

All necessary measures will be taken to encourage and stimulate immigration of Jews into Palestine on a large scale, and as quickly as possible to settle Jewish immigrants upon the land through closer settlement and intensive cultivation of the soil. In taking such measures the Arab peasants and tenant farmers shall be protected in their rights, and shall be assisted in forwarding their economic development.

Article V

No regulation or law shall be made prohibiting or interfering in any way with the free exercise of religion; and further the free exercise and expression of religious profession and worship without discrimination or preference shall for ever be allowed. No religious test shall ever be required for the exercise of civil or religious rights.

Article VI

The Mohammedan Holy Places shall be under Mohammedan control.

Article VII

The Zionist Organization proposes to send to Palestine a Commission of experts to make a survey of the economic possibilities of the country, and to report upon the best means for its development. The Zionist Organization will place the aforementioned Commission at the disposal of the Arab State for the purpose of a survey of the economic possibilities of the Arab State and to report on the best means for its development. The Zionist Organization will use its best efforts to assist the Arab State in providing the means for developing the natural resources and economic possibilities thereof.

Article VIII

The parties hereto agree to act in complete accord and harmony in all matters embraced herein before the Peace Congress.

Article IX

Any matters of dispute which may arise between the contracting parties shall be referred to the British Government for arbitration.

Given under our hand at LONDON, ENGLAND, the Third DAY OF January, one thousand Nine Hundred and Nineteen.

Provided the Arabs obtain their independence as demanded in my Memorandum dated the 4th of January, 1919, to the Foreign Office of the Government of Great Britain, I shall concur in the above articles. But if the slightest modification or departure were to be made. I shall not then be bound by a single word of the present Agreement which shall be deemed void and of no account or validity, and I shall not be answerable in any way whatsoever.

FAISAL IBN HUSSAIN

CHAIM WEIZMANN

Emir Faisal, son of Sherif Hussein, the leader of the Arab revolt against the Turks, signed an agreement with Chaim Weizmann and other Zionist leaders during the 1919 Paris Peace Conference. “Mindful of the racial kinship and ancient bonds existing between the Arabs and the Jewish people,” it said, “and realizing that the surest means of working out the consummation of their national aspirations s through the closest possible collaboration in the development of the Arab states and Palestine.” Furthermore, the agreement looked to the fulfillment of the Balfour Declaration and called for all necessary measures “...to encourage and stimulate immigration of Jews into Palestine on a large scale, and as quickly as possible to settle Jewish immigrants upon the land through closer settlement and intensive cultivation of the soil."1

Faisal had conditioned his acceptance of the Balfour Declaration on the fulfillment of British wartime promises of independence to the Arabs. These were not kept.

Critics dismiss the Weizmann-Faisal agreement because it was never enacted; however, the fact that the leader of the Arab nationalist movement and the Zionist movement could reach an understanding is significant because it demonstrated that Jewish and Arab aspirations were not necessarily mutually exclusive.

La creazione della Trans-Giordania- il tradimento Britannico.


Shmuel Katz

A dovetailed Middle East, with Arab client states and a Jewish client state coexisting and cooperating under a completely British umbrella, provided the motive power of official British policy in the period 1917-1920.
On December 2, 1917, Lord Robert Cecil had said at a large public meeting in London: “The keynote of our meeting this afternoon is liberation. Our wish is that the Arabian countries shall be for the Arabs, Armenia for the Armenians and Judea for the Jews. The Zionists, moreover, helped the Arabs and the British in the great diplomatic campaign that went on around the Paris Peace Conference and used their influence in Washington to urge the Arab claims. The Emir Faisal was not overstating when he wrote on March 3. 1919, to Felix Frankfurter: “Dr. Weizmann has been a great helper of our cause, and I hope the Arabs may soon be in a position to make the Jews some return for their kindness.”
France, pressing her claim to Syria and Lebanon, was granted control over them by the Peace Conference. In defiance of this decision, a so-called General Syrian Congress offered the throne of Syria to Faisal; he was subsequently installed in Damascus, where he set up an administration. The Supreme Allied Council in Paris retorted by formally granting the Mandate over Syria. and Lebanon to France. This duality could not last. In July 1920, the French ordered Faisal out of the country.
Faisal, bereft of the Syrian crown for which Lawrence and the Arab Bureau had labored so hard, was instead offered the throne of Iraq by the. British, though it had previously been earmarked for Faisal’s younger brother Abdullah ibn-Hussein, who was thus left without a throne.
At the end of October 1920, Abdullah therefore collected some 1,500 Turkish ex- soldiers and Hejaz tribesmen, seized a train on the Hejaz Railway, and entered eastern Palestine. Here he announced that he was on his way to drive the French out of Syria and called on the Syrians to join him. There was no response, nor was Abdullah given any encouragement by the handful of inhabitants of Transjordan itself.
His continued encampment in eastern Palestine created a dilemma for the British. They had not yet set up any administrative machinery in what was largely empty territory—its 90,000 square kilometers were estimated to hold at most 300,000 inhabitants, most of them nomads.
The British feared, or were induced to fear, that the French, angered by Abdullah’s threats, would invade eastern Palestine. They therefore casually suggested to Abdullah that he forget about Syria and instead become a representative of Britain in administering eastern Palestine on behalf of the Mandatory authority. Whereupon Abdullah generously assigned himself to the French presence in Syria and took up office in Transjordan, and in time accepted it as a substitute.
The British government then recalled that eastern Palestine was part of the area pledged to the Jewish people. They thereupon inserted an alteration in the draft text of the Mandate (then not yet ratified by the League of Nations), which gave Britain the right to ‘postpone or withhold” the provisions of the Mandate relating to the Jewish National Home “in the territories lying between the Jordan and the eastern boundary of Palestine as ultimately determined.”
The Zionist leaders were stunned by this threatened lopping off of three quarters of the area of the projected Jewish National Home; its establishment had, after all, been Britain’s warrant for being granted the Mandate. But the British government countered with the proposal that, if the Zionists did not accept the situation, Britain would decline the Mandate altogether and thus withdraw her protection from the Jewish restoration.
The Zionist leaders—struggling with the material problem of building a country out of a desert and restoring a people, largely impoverished, from the four corners of the world—were moreover inadequately equipped with political experience to judge the emptiness of the British threat. They did not feel strong enough to resist this blow to the integrity and security of the state-in- building and to their faith in the sanctity of compacts.
Thus, as a purely British manufacture, filched from the Jewish National Home, torn out of Palestine of which it had always been an integral part, there was brought into being from the empty waste what subsequently became a spearhead in the “Arab” onslaught on the Jewish state, the Emirate of Transjordan, later expanded across the river and renamed the Hashemite Kingdom of Jordan.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
PAESE CHE VAI SCARDOLA CHE TROVI
by FIOCINA Monday April 19, 2004 at 07:18 PM mail:  

SENTI UN PO' SCARDOLA CHE SEI, MA PERCHE' NON LA FINISCI DI ROMPERE IL CAZZO E TE NE VAI A RAGGIUNGERE I TUOI AMICI SIONISTI ASSASSINI.
VAI A COSTRUIRE MURI, A MASSACRARE ARABI, A SFRUTTARE LA FORZA LAVORO PALESTINESE, FAI IL CAZZO CHE TI PARE MA SII COERENTE....ALTRIMENTI OLTRE ALLE PORCHERIE RACCOLTE QUA E LA PER INTERNET (TANTO PAGA IL MOSSAD) METTICI ANCHE GLI ACCORDI CON GLI INGLESI PER FAR NASCERE UNO STATO CHE PRIMA ERA ARIA FRITTA (BALTUR YOU REMEMBER) I MILIARDI USA PER INVITARE A VIVERE IN QUEL POSTO DI MERDA CITTADINI CHE TUTTO SONO FUORCHE' EBREI (1.600.000 ALL'EPOCA E AL MESE PER CHI DECIDEVA DI DIVENTARE CITTADINO D'ISRAELE) E LA POLITICA CRIMINALE DEL SUO GOVERNO CHE DA ALLORA ESERCITA FUNZIONE DI CONTROLLO IMPERIALE SUI PAESI ARABI, IMPEDENDONE DI FATTO LO SVILUPPO E L'EMANCIPAZIONE CON ACCORDI O GUERRE A SECONDA DEL CASO E DIRETTAMENTE AL SERVIZIO DEGLI INTERESSI USA.
INFINE SE TI AVANZA TEMPO...FATTI E FACCI AVERE UNA BELLA RICERCA SULLA LOBBY EBRAICA IN USA E LA SUA RILEVANZA AI FINI ELETTORALI, NONCHE' LA SUA RESPONSABILITA' SULLA PRODUZIONE DI ARMI LEGGERE-PESANTI E CHIMICO BATTERIOLOGICHE.
IN TUTTI I CASI SQUALETTO O SCARDOLA DEL CAZZO CHE SEI, VORREI SMONTARE UN ALTRO DEI TUOI MITI.........
CHIUNQUE E RIPETO CHIUNQUE SAREBBE CAPACE DI FAR CRESCERE FIORI NEL DESERTO PURCHE'........DISPONGA DI MIGLIAIA DI LITRI DI SANGUE NON PAGATO DA VERSARE SULLA SABBIA.
CON IL TUO SPERO UN GIORNO DI FAR CRESCERE UNA ROSA

PALESTINA LIBERA PALESTINA ROSSA

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
by squaloculorotto Monday April 19, 2004 at 07:22 PM mail:  

Un propagandista della CIA/MOSSAD operante nei forum, che risponde al confacente nome di SQUALO,non ha dato ascolto ai propri scrupoli morali annunciando la fine della sua attività; egli è ancora disposto a rivestire il ruolo di propagandista pagato dalla CIA/MOSSAD per mentire, distorcere e ridicolizzare. SQUALO (il cui vero nome è PAOLO PEDO LEONELLI) da oltre due anni opera presso il forum dei lettori del sito INDYMEDIA"; in veste di uno dei tanti propagandisti lì operativi ha il compito di screditare qualsiasi articolo non collimasse con l'agenda di Bush e Sharon, un'attività che va dallo schernire le interpretazioni alternative dei fatti dell'11 settembre sino all'ostacolare le indagini pubbliche sull'opera della CIA/MOSSAD in Italia. In breve era uno spettro, una spia, un agente sotto le mentite spoglie di un autentico internauta, così come tanti altri che si sono infiltrati in rete sin da quando, nel 2.000, Bush Senior ha assunto il comando della CIA. SQUALO è sospettato di lavorare per la CIA/MOSSAD sin dal suo ingresso nel forum ed io conosco molti altri che stanno svolgendo i medesimi compiti, su quello e su moltri forum del web.

Comunque sia, SQUALO non ha maturato una coscienza; in virtù di un'accresciuta preoccupazione sul futuro del mondo sotto il tallone di questo totalitario governo della CIA/MOSSAD, SQUALO dichiara di essere ancora disposto a svolgere il suddetto incarico volto alla menzogna ed all'inganno

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
Lobby Ebraica? Ma dove?
by Squalo Monday April 19, 2004 at 07:23 PM mail:  

Agli insulti e agli slogan di Fiocina, io rispondo con gli argomenti...

Palestina libera palestina rossa...va là bambozz!

Gad Lazarov




Innanzitutto bisogna intendere bene i termini della questione.

Quando si parla di lobby a noi vengono in mente la massoneria e i movimenti carbonari,apparati parastatali che tramano di nascosto per sovvertire l’ordine statale o per far approvare leggi che stan bene a loro.

Negli Stati Uniti invece il lobbismo è visto come gruppo di pressione ufficiale fatto da una o più persone che cercano di far sentire la loro voce e di influenzare il comportamento del Congresso.



Come disse Il consigliere politico del partito repubblicano nello stato di New York, Enzo De Chiara:"in America tutto è lobby; dalle università alla politica, fino alle aziende". Le lobby "che non sono sette segrete, creano circoli di pensiero e rapporti tra forze nazionali e internazionali"-"non può esistere una democrazia senza lobby".

Le lobby negli Usa sono diffusissime e ce n’è di tutti i generi,da quelle dei cittadini di origine straniera (dalla cinese alla turca dall’ italiana all'irlandese,dalla ebraica all’ araba, ecc.), a quella dei costruttori; da quella degli allevatori a quella dell'industria automobilistica; da quella degli omosessuali a quella dei pensionati.


Questi sono alcuni dei modi in cui agiscono:
1) Lobbying diretto, attuato attraverso un rapporto faccia a faccia, utilizzando il concetto di persuasione;
2) Lobbying indiretto – cd grass roots lobbying – attuato “dalla base con coinvolgimento di movimenti e semplici cittadini”
3) Coalizioni che “consentono di radunare forza per il numero di gruppi che vi partecipano (anche 100 – 150 organizzazioni) e rappresentatività, allorché sono coinvolte più famiglie di interessi”
4) Finanziamenti elettorali – cd. Political Action Committees (PAC) .


Oltre a ciò le audizioni parlamentari “consentono ai gruppi di fare formalmente valere la propria voce”;

Il loro potere e la loro influenza è di grande portata anche se intervengono solo se è in discussione una legge che potrebbe ledere i loro interessi.
Vorrei inoltre ricordare che se uno ci pensa bene anche in Italia esistono le lobby: (cobas associazioni di categoria sindacati Chiesa ecc.ecc.).

Ora poniamo il problema :esiste una lobby ebraica americana?

Risposta:non ne esiste una ne esistono più d’una.


Spesso, anche nei media italiani, si può leggere o sentire il termine “lobby ebraica” che eserciterebbe pressioni sull’Amministrazione di Washington in appoggio della politica di ogni governo israeliano, destra o sinistra.

Niente di più lontano dalla verità si sa che gli ebrei tra loro sono divisi ci sono gli ebrei sefarditi e gli ashkenaziti, reform , conservative ,ortodossi ,laici ,religiosi, atei ecc.ecc. e tra di loro hanno anche tendenze politiche assai distanti.

Tra le lobby ebraiche ci sono quelle di sinistra , che appoggiano i democratici come l’Israeli Policy Forum e l’Americans for Peace Now(posizioni simili ai laburisti israeliani) e quelle di destra più filo repubblicane come l’ Aipac(likud).

Detto ciò a mio parere è grave sentir parlare ancora nel 2003 della “potentissima lobby ebraica” vorrei ricordare che è con questa accusa che Hitler mandò a morte milioni di innocenti rendendo gli ebrei capro espiatorio della batosta subita nella 1° guerra mondiale.Sempre sfruttando questa accusa lo zar di Russia fece scrivere i “protocolli dei savi di sion” fantomatico diario di una riunione avvenuta nella sinagoga di Praga dove un gruppo di ebrei stava tramando sulle sorti del mondo, e fece partire una serie di pogrom che massacrarono centinaia di migliaia di giovani vecchi uomini e donne.

Mi chiedo come si faccia a pensare che gli ebrei circa 12000000 nel mondo su 6000000000 circa lo 0.002% della popolazione riesca a far muovere il mondo a sua volontà, a porre leaders a loro amici al vertice dei principali paesi e a controllare i media e tramite questi facendo il lavaggio del cervello al popolo.

Addirittura qualche mese fa quando si pensava a Paolo Mieli come presidente della RAI c’è chi gridò allo scandalo per i troppi ebrei nei media purtroppo non furono solo i ragazzi che lo scrissero sul muro della sede di Milano della RAI ma il dibattito fu aperto anche da certi giornalisti e uomini di cultura (in Italia gli ebrei sono 30000 circa lo 0.0005% della popolazione).

Il mito degli ebrei finanzieri non è mai svanito anche se studiosi americani hanno dimostrato che nel C.D.A. delle 200 principali banche americane ci sono pochissimi ebrei e che anzi per i non “wasp” sono quasi inaccessibili.

Purtroppo questo mito nasce dal medio evo ,infatti, a quel tempo solo agli ebrei era concesso prestare soldi ed era uno dei pochi mestieri che potevano fare. Goebbels ministro della Propaganda nazista fece una campagna audio visiva tutta impuntata sull’avidità degli ebrei e sul fatto che col loro capitale dominano il mondo.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
........
by sdedde Monday April 19, 2004 at 07:27 PM mail:  

non ci vuole la propaganda di goebbles per capire chi sono i sionisti.
ci vuole un pò di intelligenza.
cosa che a te ,squalommerda,manca

p.s. ma non era un tuo idolo goebbles.
voltagabbana

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
ciao giorgio marandola
by ciao giorgio marandola Monday April 19, 2004 at 07:30 PM mail:  

giorgio marandola pomezia(RM)=SQUALO tana x squalo

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
X SQUALO :leggi e traduci se ne sei capace
by bak Monday April 19, 2004 at 07:37 PM mail:  

...l'unica "democrazia" del medioriente...ma va là va...

MNESTY INTERNATIONAL
PRESS RELEASE


AI Index: MDE 15/041/2004 (Public)
News Service No: 095
19 April 2004

Embargo Date: 19 April 2004 00:01 GMT


Israel/Occupied Territories: No restrictions or conditions must be imposed on Mordechai Vanunu upon his release



Amnesty International urges the Israeli authorities not to impose any restrictions or conditions on former nuclear technician Mordechai Vanunu upon his release on Wednesday after 18 years in jail.

"Mordechai Vanunu should be allowed to exercise his rights to freedom of movement, association and expression in Israel and should be allowed to leave the country if he wishes," said Amnesty International. "His release is long overdue and Israel must not continue to violate his fundamental human rights once he is released from prison."

Vanunu, who worked as a technician at Israel's Dimona nuclear facility from 1976 to 1985, was sent to jail 18 years ago for exposing secrets relating to Israel's nuclear capabilities. In an interview with the UK-based Sunday Times in 1986, Vanunu revealed evidence that Israel possessed and produced nuclear weapons. Israel, which to date has refused to sign the nuclear non proliferation treaty, has never confirmed or denied the information.

Vanunu maintained that he acted out of conscience to expose Israel's policy of building nuclear weapons with no debate or authorization from its own citizens.

On 30 September 1986, Vanunu was kidnapped in Rome by agents of Mossad, Israel's secret services. He was drugged and secretly shipped to Israel. After a secret trial, he was sentenced to 18 years on charges of treason and espionage. His repeated requests for early parole were consistently rejected by the Israeli authorities. On 21 April he will have served his 18-year prison sentence in full.

In recent months Israeli officials have publicly supported and called for Vanunu to be detained beyond expiry of his sentence, or for his freedom to be restricted upon his release. Available information indicates that the Israeli authorities intend to impose heavy restrictions on Vanunu's freedom upon his release, including banning him from leaving the country, confining him to assigned residence, and denying him the right to be in contact with journalists and foreigners.

"Israel is bound by international law not to impose arbitrary restrictions on Mordechai Vanunu, including on his right to travel within the country or abroad, his right to peaceful association with others and his right to express his opinions," said Amnesty International.

Vanunu has expressed the desire to travel to the United States upon his release to be with his adoptive parents and to recover from the physical and psychological strain of 18 years in prison, mostly in solitary confinement.

Israeli officials contend that restricting Vanunu's freedom upon his release is necessary to prevent him from divulging further secrets about Israel's nuclear arsenal.

"Israel's determination to curtail Vanunu's freedom and contact with the outside world seem to be intended to prevent him from revealing details of his abduction by Israeli secret service agents 18 years ago in Rome in what was clearly an unlawful act," said Amnesty International.

Vanunu has repeatedly stated that he revealed all the information he had in 1986 and that he has no further information.

"Vanunu must not be subject to arbitrary restrictions and violations of his fundamental rights on the basis of pretexts or suspicions about that he may in the future," said Amnesty International.

Background
Article 12 of the International Covenant on Civil and Political Rights (ICCPR), which Israel has ratified and is obliged to uphold, stipulates that:
"everyone lawfully within the territory of a State shall, within that territory, have the right to liberty of movement and freedom to choose his residence" and that "everyone shall be free to leave any country, including his own".

The rights to freedom of expression and association are guaranteed by Articles 19 and 21 of the same Covenant.




Public Document
****************************************

For more information please call Amnesty International's press office in London, UK, on +44 20 7413 5566

Amnesty International, 1 Easton St., London WC1X 0DW. web: http://www.amnesty.org


For latest human rights news view http://news.amnesty.org




versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
Certe volte mi chiedo
by indyano Monday April 19, 2004 at 07:41 PM mail:  

Certe volte mi chiedo ...
ma chi ve lo fa fare di dialettizzarvi con squalo?
Ma vi rendete conto che state discutendo con un poveretto?

Lasciatelo perdere, non ha nessuno al mondo.
Non dategli importanza, ha grossi problemi.
Ma quale cia o mossad!

E' un disgraziato che cerca uno scopo per non ammazzarsi.
E il grave e' che non ce la fara'... non lo trovera'.

Squalo, non badargli , sono cattivi.
Loro non sanno cosa passi ogni giorno.
Io si.

Stai qui, basta che non dai troppo fastidio... mannaggia a te!
Perche' esageri?
Sei una mascotte perfetta per indy.

Su'... riporta il bastoncino!
Dai!
Bravo!

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
x il pirla cum idiota
by Caifa Monday April 19, 2004 at 09:40 PM mail:  

Potresti gentilmente ANDARE A CAGARE...??!!
Grazie.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
ancora hiddato
by Va be' Monday April 19, 2004 at 09:46 PM mail:  

Squalo ti ammiro.
Dicono che sei afflitto da tante malattie (dalla pedofilia alla pazzia)
Per me non sei un debole, sei forte.
Riesci a portare la verita' su questo sito.
e questo fa loro cosi' male che l'unico rimedio e' quello di isultarti.
Guarda fiocina come si e' distorto a strillare antisemitismo e veleno (gli verranno le emorroidi oltre alla bava alla bocca).

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
giusto
by acab Monday April 19, 2004 at 09:52 PM mail:  

Squalo è una vittima dell'egemonia culturale della sinistra.
In realtà è una delle migliori teste pesanti della casa delle libertà. Detto questo hai detto tutto.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
©opyright :: Independent Media Center
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.

Questo sito gira su SF-Active 0.9