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ATTACCO FASCISTA a Compagni di como
by KSA_COMO Monday April 26, 2004 at 12:17 AM mail: ksacomo@yahoo.it 

PAGHERETE CARO PAGHERETE TUTTO

Nella notte tra sabato e domenica, due ragazzi del KSA, studenti del liceo giovio e del liceo classico volta sono stati aggrediti e picchiati a sangue a Cermenate (Como) da quindici skinheads neofascisti. I ragazzi, prima inseguiti poi presi a calci e pugni e infine abbandonati dai fascisti, hanno riportato ferite su tutto il corpo dalla testa alla schiena alla faccia. Hanno scelto proprio il 25 aprile, giornata di celebrazione della liberazione e della resistenza antifascista, per colpire due compagni, hanno scelto la notte per nascondersi, l'hanno fatto in quindici, da infami e senza premeditazione. Negli ultimi mesi questi episodi sono aumentati in tutta italia, unico l'arresto di una ventina di esponenti di forza nuova al sud, mentre i compagni antifascisti vengono arrestati con accuse che non stanno in piedi. Non riusciamo a trattenere la rabbia, per questo invitiamo a partecipare alla riunione del KSA, martedì alle 17 in via carloni2 dietro la stazione di Como Borghi, dove si preparerà una mobilitazione per chiedere giustizia, contro questi attacchi vigliacchi, contro il fascismo e la repressione.

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CHIEDERE GIUSTIZIA ???
by Mx Monday April 26, 2004 at 01:22 AM mail:  


CHIEDERE GIUSTIZIA ?????
siete mal messi ragazzi se chiedete giustizia
e a chi la vorreste chiedere?
alla Digos?
alla procura della Repubblica?
a chi??

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ma..
by ... Monday April 26, 2004 at 01:44 AM mail:  

Cosa vi aspettate dalla giustizia borghese?
Certe cose si prendono,non si chiedono!

Ora e sempre resistenza!

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Solidarietà ai compagni aggrediti ed al KSA
by Collettivo Autonomo Konflitto Monday April 26, 2004 at 11:52 AM mail:  

Massima solidarietà dai compagni del Collettivo Autonomo Konflitto di Massa. Arriverà il momento che queste merde le pagheranno tutte. La lotta sta riavanzando, lo stato borghese aumenta la repressione e sguinzaglia le merde naziskin ad intimidire i compagni. Tenete duro ma, soprattutto, non fategliela passare liscia. Dobbiamo iniziare a fare capire a 'ste teste di cazzo che hanno rotto le palle di fare i bulli in giro per l' Italia solo perchè coperti dalle istituzioni e dalle forze dell' ordine.
COMBATTERE IL FASCISMO NELLE TESTE E NELLE PIAZZE!!!
L' unico errore il 25 Aprile è stato posare la canna del fucile: Morte ai fasci.

CAK-MS

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Ne pigliate ancora poche.
by Calibro18 Monday April 26, 2004 at 03:28 PM mail:  

Allora,partendo dal presupposto che chi ha scritto la "news" è un comunista,è possibile che i pericolosi nazi-skinheads fossero in realtà in 2/3.Fate tanto i gradassi in manifestazione ma,nelle strade,nei pubs ed ovunque vi trovate prendete praticamente SEMPRE un sacco di sberloni.Mmmm,forse ho capito,i compagni di Como devono essere della stessa razza di quelli di Pavia...praticamente un'accozzaglia di finocchi benestanti,con il trip per le canne.Auguri....

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Faccia di merda
by Autonomo massese Monday April 26, 2004 at 06:54 PM mail:  

Oh fascista di merda, visto che fai tanto il gradasso, quando è che vieni a trovare una cittadina della toscana,
precisamente sulla punta in alto: si chiama Massa!
Vieni qui a dire le tue stronzate anzichè fare il fenomeno dietro ad uno schermo con dei ragazzi più buoni di noi... Vieni a vedere cosa facevano i partigiani apuani della Gino Menconi (guidati dal grande compagno comandante Memo) nella Resistenza, vieni ad assaggiare cosa provavano i tuoi amici crucchi quando facevano il grande errore di venire in questa zona, vieni a dire addio alla tua stupida esistenza. Si, vieni qui a fare il fenomeno... Te la diamo noi la voglia di fare il crucco pezzo di merda.
MASSA ANTIFASCISTA: Via Ghirlanda è solo l'inizio!!!
MORTE AL FASCIO !!! Non ne rimarrà nemmeno uno!!!

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v'aspettiamo..
by ANTIFA HOOLIGAN Monday April 26, 2004 at 09:32 PM mail:  

Caro CALIBRO18 ti estendo l'invito a passare anche dalla bella VERONA..

Solidarietà ai compagni aggrediti..
Nessun attacco può più restare impunito!
MORTE AL FASCIO!!

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fatelo sabato
by handy b_art Tuesday April 27, 2004 at 11:35 AM mail:  

fatelo sabato,che vengo anhe io.una vittima di rappresaglia
che vorrebbe pubblicamente chiedere pace e liberta'e che cessino le violenze nei miei confronti e non solo.finitela di escludermi...sto pagando a lacrime di sangue io e non solo io,e qualcuno tra di voi continua ancora a usarmi calunnie e violenza...vergogna..non auguro a nessuno di passare quello che sto passando io e non solo io...w berneri

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recensione di "Fascisti Immaginari"
by il vero fascismo è questo Tuesday April 27, 2004 at 11:45 AM mail:  

Prendete la destra dalla parte sbagliata e vi troverete, inevitabilmente, nei vicoli ciechi dei cacciatori di teste rosse; degli autoconvocati addetti all’ordine altrui; dei bombaroli ferrovieri istruiti dagli appositi servizi; dei liberi muratori spiritati da geometri materazzari; dei golpisti tutti compresi nei meandri delle loro voglie maniacali di colonnelli e simili alabardieri; degli orditori di trame senza bandolo e senza ma(ta)sse… Godrete (?), così, il panorama macabro che ha fatto di molti stereotipi l’unica verità. E di ogni possibile variante e alternativa un dettaglio insignificante. Cinquant’anni di depistaggi logici (prima che giudiziari) hanno edificato il più grande museo dell’errore a una tribù colpevole, a priori, di essersi assunta la responsabilità della sconfitta in una guerra che, in buona parte, non aveva neanche combattuto (per limiti anagrafici…); a posteriori, di non essersi arresa in massa all’evidenza, tutta storico-progressista, della civiltà che trionfa sulla barbarie e, in mezzo, di domicilio coatto con i residuati di fogna inizialmente descritti…



Chi glielo andava a spiegare agli “Hazet 36, fascista dove sei?” che, “a destra” (?) c’erano (ed erano tanti, anzi: forse, erano i più…) quelli che Guccini, De André e Gaber bisogna ascoltarli bene; quelli che il nucleare? mai!; quelli che i comunisti rivoluzionari so’ camerati che sbajano; quelli che sto con Settembre Nero; quelli che un brindisi alla vittoria del popolo vietnamita; quelli che per un socialismo europeo; quelli che il jazz è più fascista di Wagner; quelli che la rivoluzione è una cosa seria che si fa con allegria, insieme al popolo e… alla luce del sole; quelli che “l’usura crea guerre a serie”; quelli che Lama l’hanno buttato fuori dall’università gli indiani metropolitani e i fasci: uniti nella lotta; quelli che se devi morì’ fallo ‘n piedi; quelli che l’affitto è usura; quelli che er vero delinquente è chi fonda le banche, no chi le rapina; quelli che “voglio una vita spericolata”, come Vasco; quelli che “ma come un’aquila può diventare aquilone?”; quelli che ma è proprio vero che ‘sti pariolini so’ fascisti?; quelli che viva el Che, un rivoluzionario come noi; quelli che la socializzazione prima di tutto; quelli che ha fatto bene Cristo a prendeli a mazzate i mercanti der tempio; quelli che a Valle Giulia ce stavo pur’io, e nun ero né communista né puliziotto… Eh? chi glielo faceva capire agli antifascisti militanti che la realtà antropologica di questa tribù era diversa dalle superficiali rappresentazioni che più gli convenivano? Adesso non hanno più alibi: Fascisti immaginari è così documentato (basta scorrere la bibliografia) che chi non prende atto di aver limitato la propria indagine agli stereotipi più minoritari e sulfurei, o è affetto da cecità congenita o vuole perpetuare senza fine, senza scopo, senza attenuanti il culto della sua ignoranza…



Oddio - diciamola tutta -, la destra ha contribuito del suo a fin ché quegli stereotipi fossero elevati a categoria dello spirito “laico e democratico”. Tanto da indurre sterminate legioni di guardie della pulizia etnico-anti-fascista a fare - è proprio il caso di dirlo - di ogni erba un fascio. Racconterò, a tal proposito, un episodio che mi riguarda. Alla presentazione del mio libro, I rossi e i neri, a Viterbo, qualcuno di un pubblico assai sinistroide, citandomi addosso il caso Sogno, intese imputare alla mia (?) area ideologica congenite vocazioni golpiste. Ma molto si sentì spiazzato a l’or ché feci notare come l’atlantista suddetto era, sì, incontestabilmente di destra ma che, putacaso, era anche medaglia d’oro della resistenza (né più né meno, come chi ha ammazzato Mussolini…): ergo, apparentabile più a loro che a me. Spiegai, inoltre (ma non so dire con quali risultati…), che la mia specifica costituzione genetica è stabile attico rivoluzionaria, refrattaria alle frequentazioni di seminterrati comitati di salute pubblica. Anche (e prego notare i corsivi…) per evitare confusioni di genere, ho sempre rifiutato l’etichetta di “destra” (vecchia o “nuova” che fosse…), di molto preferendo l’etica del “fascista-di-sinistra-anarchico-e-rivoluzionario”, come mi piacque affibbiarmi negli anni ’70 (e, in fondo in fondo, ancora mi piace…).



Per ciò (ma non solo per ciò…), reputo salutare la pubblicazione di questo gran bazar dell’ideario e del vocabolario neo fascista che rimette in ordine (alfabetico…) molte cose. E molti luoghi comuni disordina, con il gusto del così è se vi pare e, se vi è parso altrimenti, guardate che vi siete sbagliati: l’universo neo fascista è al di là dei bastioni di Orione, dove pochi eletti hanno visto cose che voi umani non potete neanche immaginare… (Uno dei pochi che seppe farlo, e mi dispiace rendere onore a uno juventino - io, romanista “sul fronte dell’essere” -, è stato Giampiero Mughini con quella trasmissione del dic. ’80: “Nero è bello”, ricordata anche nel libro… L’occasione, comunque, mi è grata per sfatare il falso mito del fascista romano invariabilmente laziale: maddeché?…).



Come definisce Filippo Ceccarelli nella prefazione, si tratta: “…della prima seria raffigurazione antropologica di una delle tribù vissute in un tempo che coincide con la Prima Repubblica”. “Che coincide…”, appunto, ma che non è lo stesso tempo della repubblica seconda (sic! la prima repubblica italiana post unitaria, infatti, è stata quella delle camicie nere. Tanto per ribadire un primato che mi è caro, è vero…). Un po’ per fatale e aristocratico rifiuto di apparentamenti ibridi, e un po’ perché la repubblica anti fascista aveva bisogno di un nemico interno per cementarsi intorno ai suoi valori democratici, la tribù di cui si tratta scelse di compiere i propri riti in un tempo che a volte interferiva ma, più spesso, scavalcava o veniva scavalcato da quello ufficiale (e, nelle coincidenze, gli schiaffi si sono sprecati…). Il tempo di quella tribù era un po’ fuori e un po’ méta; molto libero e abbastanza perso; era anche, pur troppo spesso, quaresimale, senza per questo rinunciare mai ad essere pure assai carnascialesco. Un mio amico poeta, (tal Giovannini Sandro, noto ai lettori di questa rivista…) ebbe a coniare una buona definizione di se stesso: “fascista atemporale” che potrebbe essere estesa a tutta quella tribù più volte in riserva (…anche di parole).



Fascisti immaginari svela, così, una realtà molto più colorata di quanto sia riuscito a vedere chi, guardando dal di fuori la “destra”, e con il filtro di schermi ideologici assai contrastanti, ha saputo scorgere tutte le sfumature del grigio, fino al nero più profondo, ma mai altra pigmentazione men che funerea. I colori, invece, c’erano tutti. Rosso compreso (per quanto, più tonale all’immenso di Brasillach che alle bandiere in tinta sol dell’avvenire). Per consentire una messa a fuoco corrispondente alle potenzialità dell’iride, Lanna&Rossi hanno dovuto sottrarre quel po’ tanto di pathos che tutto, ancora una volta, avrebbe ricondotto ai tragici paesaggi che molti di una generazione a perdere hanno scontato con la vita, “galera od ospedale” (per dirla insieme a Guccini). Oppure, con l’esilio (a proposito: bentornato, Gabriele…).



Bisognava possedere coraggio per scriverlo, questo libro. Erano prevedibili, infatti, critiche interne (alla “destra”) da una parte (la parte di chi ha militato per strada…) e dall’altra (quella che stazionò, di preferenza, nei più tiepidi ambienti di segreteria e redazione, raccogliendone i frutti…). Ai primi, potrebbe dolere la rimozione di quell’empito al calor bianco della guerra civile (tale è stata la rivolta degli anni ‘70…), lasciando trasparire soprattutto il folklore di ragazzi un po’ scavezzacollo più dediti al mito della Via Paal che a quello dell’Alcazar. Ai secondi, la riproposta, in un momento politicamente inopportuno (?), dei miti e simboli di quell’avventura da cui, loro (la destra-destra di governo…), si sono chiamati, quasi all’unanimità, irrimediabilmente fuori (tanti rinnovati saluti, è vero…). In questa chiave, il libro è tutt’altro che impolitico. Avendo assistito personalmente alla sua presentazione, a Roma, posso assicurare, invece, simpatica e un po’ naturalmente meravigliata accoglienza da parte di centro-sinistri, sinistri-sinistri e comunisti più o meno ex…



Infine, mi scuso con gli autori: ammetto di non aver capito bene se gli “immaginari” del titolo si riferisce ad alcuni (già…) sedicenti fascisti che in realtà non lo erano (anche se qualche volta hanno fatto finta di esserlo…), o ai (neo…) fascisti creativi che provavano ad immaginarne un altro (di fascismo, intendo…), senza lasciarsi condizionare troppo dalle parate coreografiche di quello storico e reale. Credo di potermi riconoscere nella seconda fattispecie. Nella prima, non avrà difficoltà a farlo chi ha preso a vergognarsi della RSI e i neo apostoli del fascismo “male assoluto” (a destra-destra si arriva sempre a fare, cinquant’anni dopo, quello che a sinistra hanno fatto cinquant’anni prima…).


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azione
by H36 Tuesday April 27, 2004 at 08:58 PM mail:  

Purtroppo abitando fuori non sono potuto venire alla riunione, potrei sapere dove inizia la manifestazione e a che ora?

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azione
by H36 Tuesday April 27, 2004 at 08:59 PM mail:  

Purtroppo abitando fuori non sono potuto venire alla riunione, potrei sapere dove inizia la manifestazione e a che ora?

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CHI è CALIBRO 18
by ... Thursday April 29, 2004 at 04:19 PM mail:  

la faccia di merda che si nasconde dietro CALIBRO 18 è MARCO ROSSELLA detto RISE, capo degli skinheads di Pavia.per chiunque volesse dargli una lisciata, abita in via CAGNONI 17/b, vicino al policlinico di PAVIA.
lo sappiamo perchè ha un modo molto standard e limitato di comporre frasi ed è lo stesso che continua ad infestare con la sue stronzate il forum del C.S.A. di pavia, "barattolo"

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CHI è CALIBRO 18
by ... Thursday April 29, 2004 at 04:19 PM mail:  

la faccia di merda che si nasconde dietro CALIBRO 18 è MARCO ROSSELLA detto RISE, capo degli skinheads di Pavia.per chiunque volesse dargli una lisciata, abita in via CAGNONI 17/b, vicino al policlinico di PAVIA.
lo sappiamo perchè ha un modo molto standard e limitato di comporre frasi ed è lo stesso che continua ad infestare con la sue stronzate il forum del C.S.A. di pavia, "barattolo"

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PER CALIBRO 18
by chi ti apre Monday August 09, 2004 at 05:13 PM mail:  

...POCHE PAROLE SONO IMPORTANTI IN UN E-MAIL.......
TIPO: VIA CAGNONI, 17/B
CHE FAI PARLI COL CULO? A PRESTO

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mamma mia
by tremiamo??? Monday August 09, 2004 at 05:41 PM mail:  

mamma mia che coraggiosi dietro il monitor.....quando venite ne buscate nuovamente siete pronti???

il Rise non e' solo ha tanti amici....stai tranquillo che prima o poi ti si riprenderebbe....sarebbe solo una questione ti tempo....ma lo sai come siamo fatti noi....il tempo scorre ma non dimentichiamo prima o poi ti riprendiamo.

Buona fortuna compagno....e non fare lo sborone a Pavia son cazzi, come a Milano, Vigevano, Bergamo, Como, Brescia....e mettiamoci anche i camerati veronesi

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MAMMA TUA
by LA TUA FORTUNA Tuesday August 10, 2004 at 10:16 AM mail:  

...LA TUA FORTUNA E' CHE NON HAI VISTO SCRITTA LA TUA DI VIA........ MERDA DI PAVIA ...... TANTI AMICI NON SERVONO SE NON CI SONO COGLIONE SBARBATO E SENZA PALLE.....
...CHI OPERA DA SOLO OTTIENE DI PIU'... NON TE L'HANNO INSEGNATO I MALATI DI LOPECIA?
--------- A PRESTO ------------

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