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Ostaggi: possibile rilascio a pacifisti
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Ansa Thursday April 29, 2004 at 07:34 PM |
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http://www.ansa.it/rubriche/mondo/2004-04-29_1597652.html
(ANSA)-ROMA, 29 APR - I tre ostaggi italiani potrebbero essere liberati se vanno in Iraq tre esponenti del movimento pacifista 'antimperialista e contro la guerra'. Lo ha detto il leader dei campi antimperialisti, Moreno Pasquinelli, che sta partecipando alla manifestazione in Piazza San Pietro e che dice di avere avuto assicurazioni in tal senso da Jabbar Al Kubaisi, leader della cosiddetta Resistenza Patriottica Irachena. Al Kubaysi avrebbe chiesto una risposta entro stanotte. 2004-04-29 - 19:13:00
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pax
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pax Thursday April 29, 2004 at 07:48 PM |
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18:07 - AL KUBAYSI: "CONSEGNERANNO OSTAGGI A LEADER PACIFISTI". Il leader dell'Alleanza patriottica irachena, Al Kubaysi, secondo quanto ha raccontato Moreno Pasquinelli, vuole al più presto in Iraq due o tre persone del movimento della pace e antimperialisti per consegnare loro gli ostaggi italiani: gli ostaggi non saranno consegnati né ai rappresentanti dell'ambasciata italiana né alle forze militari. Sempre secondo il racconto di Pasquinelli per scegliere queste due o tre persone politicamente autorevoli ci sarà tempo fino alla mezzanotte di oggi.
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IRAQ: KREKAR, OSTAGGI ITALIANI SONO SPIE ED E' LECITO UCCIDERLI
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Aki Thursday April 29, 2004 at 07:50 PM |
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Roma, 29 apr. (Aki)- Per la legge islamica e' lecito uccidere gli ostaggi italiani, perche' facevano parte dell'intelligence ed erano armati. Quindi, si tratta di militari a tutti gli effetti. A rapirli e' stato sicuramente un gruppo sunnita. Una circostanza confermata dal fatto che dopo l''uccisione del primo ostaggio il gruppo si e' fermato, ubbidendo all'imam sunnita che li invitava a non fare del male agli altri tre italiani. Questo il giudizio del mullah Krekar sulla vicenda degli ostaggi italiani, in una intervista che verra' trasmessa domani sera dal settimanale del Tg1 TV7. Il fondatore di Ansar Al Islam, uno dei gruppi jihadisti protagonisti della guerriglia antioccidentale in Iraq, intervistato nella sua casa di Oslo, paragona la presenza americana nel Paese a una occupazione ''nazista'' e, come gia' gli e' accaduto in passato, esalta il ricorso ad attacchi suicidi, ritenuti ''un'arma importante''. ''Gli italiani rapiti fanno parte dell'intelligence e hanno le armi. Sono a tutti gli effetti dei soldati'', afferma Krekar nell'intervista. Inoltre, secondo il mullah, i nostri connazionali, ''grazie alle loro caratteristiche fisiche potevano mimetizzarsi con la popolazione irachena piu' degli americani ed erano quindi piu' pericolosi''. Quindi, prosegue Krekar, ''per la legge islamica e' lecito ucciderli, perche' si tratta di militari''. Krekar, precisando di non poter fare nulla per la liberazione degli ostaggi, ritiene che la loro sorte verra' decisa dal leader del gruppo sunnita che li avrebbe rapiti. ''Sono certamente sunniti - spiega il mullah - dopo aver ucciso il primo ostaggio, si sono fermati ubbidendo all'imam sunnita che ha detto pubblicamente di non fare loro del male''. Pur ritenendo la jihad ''l'unica via per cacciare le forze americane dall'Iraq'', Krekar considera ''sbagliato'' uccidere civili innocenti fuori dalle zone del conflitto. ''I vostri soldati sono andati in Iraq, ucciderli e' giusto - afferma il mullah - ma ammazzare padri di famiglia, bambini, donne a Roma o Milano e' sbagliato''. Il fondatore di Ansar Al Islam, si lascia poi andare ai consueti giudizi su Osama Bin Laden, gia' da lui definito in passato ''un diamante nella corona dell'Islam''. Ecco allora che il capo di Al Qaeda, per Krekar, ''non e' un terrorista come dice Bush'', bensi', ''un esempio per tutti i musulmani, un uomo giusto''. Tanto, azzarda il mullah, da poter meritare in futuro, come accadde per Nelson Mandela un tempo considerato un terrorista da Margaret Tatcher, il premio Nobel per la Pace. Il fondatore di Ansar Al Islam, che continua a dichiararsi estraneo a qualsiasi attivita' terroristica, e' al momento in attesa di un giudizio definitivo della magistratura norvegese sulle sue presunte attivita' terroristiche in Kurdistan e in Europa. In sospeso e' anche il provvedimento di espulsione deciso dalle autorita' di Oslo per la violazione delle norme sul diritto di asilo (Krekar e' rifugiato in Norvegia con la sua famiglia dal 1991). Nel frattempo, il mullah, che ha visto il suo nome comparire nell'inchiesta italiana su Ansar Al Islam e in quella del giudice Garzon su Al Qaeda, ha ottenuto un risarcimento di 50.000 Euro da parte del governo olandese per l'arresto e la detenzione ai quali fu sottoposto in quel Paese alla fine del 2002. Fresca di stampa, inoltre, e' la sua autobiografia, eloquentemente intitolata ''Le mie parole'', nella quale, tra l'altro, il leader fondamentalista rilancia la tesi del ''complotto'' ordito ai suoi danni da parte degli odiati rivali dell'Unione Patriottica del Kurdistan, alleati degli americani.
(Mli/Aki)
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strategicamente non mi sembra una cattiva mossa
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Spartaco Thursday April 29, 2004 at 08:01 PM |
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per quello che mi riguarda, quei tre mercenari, se li possono anche tenere, e della loro sorte, non mi interesserebbe più di tanto, ma un eventuale liberazione, costituirebbe uno schiaffo morale, al governo ed a tutta la coalizione che ha invaso l'Iraq, ed usa tra le varie giustificazioni, l'esportazione dei diritti umani, in questo modo i resistenti irakeni, si mostrerebbero al mondo, più umani con i prigionieri rispetto agli americani ed ai loro ascari, inoltre organizare in questo periodo, manifestazioni contro la guerra, contro le eventuali direttive dei partiti politici di sinistra, significherebbe, mostrare il grande divario che esiste sulla questione della guerra, tra i partiti istituzionali, e buona parte della popolazione italiana.
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oh beh..
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bruno Thursday April 29, 2004 at 08:07 PM |
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Da quando c'è stata la lotta di liberazione in Iraq tutta la sinistra italiana ha sbandierato l'indignazione... eppure, petrolio a parte, si sa che la cacciata di Saddam serve per portare democrazia in quel Paese così devastato da anni di dittatura. Bene. Siccome la battaglia ha i colori americani e i colori dell'Occidente libero e progressista, ai comunisti e ai pacifisti non va giù. A loro interessa solo la rivolta, la ribellione o la guerra se ha colori "rossi" giustificati da un'ideologia contorta e repressiva. Tutto il resto è sporcizia. Non sapendo bene come fare per fermare il cammino della democrazia planetaria, i pacifisti e tutti i soci, si scatenano difendendo una inesistente lotta di liberazione irachena interna... che tutti sanno invece essere una lotta di clan e di tribù per andare al potere e magari rimetterci una dittatura. In tutto questo, pazzi e sconsiderati, i pacifisti nostrani uniti ai disobbedienti, agli anarcoinsurrezionalisti e roba varia cercano di mettersi in mostra sostenendo quelle bande criminali trasmettendo loro un dissenso che non c'è. Qui. La gente anche in Italia ha paura del terrorsimo islamico, e pensa che se anche in Iraq ci fosse un governo democratico, forse si potrà vivere più tranquilli. Qui e nel resto del mondo. Dunque, le bande criminali terroriste islamiche cercano consenso con le bande nostrane per avere un sostegno occidentale... illusi! Per non parlare poi della macchinazione elettorale: la sinistra italiana vorrebbe far credere che grazie a loro liberano gli ostaggi (che però sono stati definiti - dalla stessa sinistra che adesso si fa grande per la loro ipotetica liberazione -sporchi mercenari assassini eccetera)... Insomma, non vorrei fare della fantapolitica [... in Indymedia la fantapolitica è il pane quotidiano]ma forse la sinistra italiana in combutta con le bande islamiche sta ciurlando nel manico o, se preferite, sta cinicamente sfruttando il fattaccio per mostrarsi liberatori... Ho sempre pensato che il terrore fosse la solida componente dell'ideologia comunista sin da quando Stalin inventò prima dei nazisti i lager... La conferma del cinismo spietato comunista è anche qui, nella liberazione degli ostaggi in Iraq: adesso quei malcapitati sono diventati i loro eroi...
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per bruno
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uno Friday April 30, 2004 at 12:08 AM |
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gli sciti chiedevano elezioni, come si fa in una democrazia; se solo gli americani avessero usato tutti i loro uomini per gestire libere elezioni la situazione sarebbe stata molto migliore.
Gli americani ed alleati dispongono di circa 150000 uomini e avrebbero potuto ottenere anche un supporto dell'ONU facilmente se fosse stato questo il loro obiettivo.
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