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Usa, i prigionieri raccontano torture sistematiche
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dall'unità Tuesday, May. 04, 2004 at 9:19 AM |
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Usa, i prigionieri raccontano torture sistematiche.
Si scopre un gulag americano in Iraq. Gli ex detenuti raccontano di un uso sistematico della tortura. Lo stesso governo provvisorio insediato dagli Stati Uniti ha preso posizione contro il loro comportamento. Il ministro degli Esteri, Hoshba Zibari, ha chiesto una inchiesta indipendente, affidata ai magistrati iracheni che oggi non possono parlare con i prigionieri della potenza occupante.
Invece le indagini continuano in segreto, senza alcuna possibilità di controllo internazionale. Il generale Riccardo Sanchez, comandante americano in Iraq, ha disposto sanzioni disciplinari contro sette soldati. Altri sei saranno processati dalla corte marziale. I nomi non sono stati annunciati. La Casa Bianca ha reso noto che il presidente Bush ha raccomandato al ministro della Difesa Rumsfeld una punizionre adeguata dei colpevoli. Il capo di Stato maggiore, Richard Myers, ha promesso di andare a fondo.
I fatti non corrispondono alle promesse. Le autorità militari erano in possesso da almeno cinque mesi delle fotografie che documentano le atrocità commesse dai soldati americani in Iraq, ma l'inchiesta è stata accelerata soltanto quando le foto sono state trasmesse dalla televisione. Al generale Myers è stato domandato se avesse letto il rapporto inviato in febbraio al Pentagono dal generale Antonio Taguba, che denunciava «comportamenti criminali clamorosi, sadici e indiscriminati», compreso il caso di un prigioniero sodomizzato con un manico di scopa. «Il rapporto - ha ammesso il generale - mi verrà inoltrato seguendo la via gerarchica». Dopo più di due mesi non è ancora arrivato sulla sua scrivania.
Alla Casa Bianca piacerebbe proiettare l'immagine di una democrazia dotata degli anticorpi per eliminare gli abusi. Dalle rivelazioni quotidiane emerge invece l'imbarazzo di un governo che cerca di nascondere la verità. Janis Karpinsky, la donna generale che comandava le guardie carcerarie in Iraq ed è stata sospesa dal servizio, sostiene che gli interrogatori dei prigionieri avvenivano sotto la direzione dello spionaggio militare che oggi scarica tutte le colpe sui soldati della riserva ai suoi ordini. «Noi della riserva possiamo essere buttati a mare - ha affermato - e allora perché i militari di carriera dovrebbero prendersi la responsabilità?».
In Iraq gli americani gestiscono 16 prigioni. Altre innumerevoli celle si trovano nelle caserme delle truppe di occupazione. Gli iracheni sospettati di complicità con i ribelli sono rinchiusi negli stessi locali dove il regime di Saddam Hussein torturava i dissidenti. Secondo una inchiesta del Washington Post i detenuti sono da 2500 a 7000. Dai racconti di coloro che sono tornati in libertà si capisce come «isolamento, paura, umiliazioni, privazione del sonno e maltrattamenti siano cosa di ogni giorno». Abdullah Abulrazzaq, un iracheno di 19 anni arrestato in settembre e detenuto per diversi mesi senza un capo di accusa, ha raccontato di essere stato torturato per tre giorni con scosse elettriche nel palazzo di Adhamiya dove un tempo venivano rinchiusi i nemici di Uday Hussein, figlio di Saddam.
Questa volta il carnefice indossava l'uniforme dell'esercito del Kuwait e prendeva ordini dagli americani. Tra una scossa e l'altra ripeteva le stesse domande: «Dove è Saddam? Dove sono le armi di sterminio?». Trasferito nel sinistro penitenziario di Abu Ghraib, il prigioniero è stato sistemato sotto una tenda con altri 40. Gli indisciplinati venivano rinchiusi in containers che il passato regime usava come canili. Ogni due settimane il giovane Abdullah veniva legato e gettato sul pavimento di una cella per un nuovo interrogatorio. Saif Shakir, un taxista di 26 anni, ha sostenuto di essere stato preso a calci dei reni dagli americani ad Adhamiya, condotto nel deserto con un fratello e sepolto fino al collo. «Ho sentito sparare - ha aggiunto - e gli agenti che mi interrogavano hanno detto che mio fratello era morto. Non era vero. Per spaventarmi e farmi parlare hanno sparato anche vicino alla mia testa».
Prima di invadere l'Iraq il governo americano aveva annunciato l'intenzione di processare per crimini di guerra i gerarchi del regime di Saddam. In realtà ha gettato in carcere senza processo migliaia di iracheni. Non vuole punirli, ma costringerli a parlare per stroncare la rivolta. Le sue truppe hanno studiato le tattiche usate dai francesi in Algeria. L'America che sostiene di voler portare democrazia nel mondo arabo si comporta come una potenza coloniale.
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IRAQ: STAMPA, DURE CRITICHE A INTERVENTO ONU
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Aki Tuesday, May. 04, 2004 at 9:35 AM |
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Baghdad, 4 mag. - (Aki) - Dure critiche, in Iraq, su un intervento delle Nazioni Unite. Mentre nel mondo occidentale si moltiplicano le voci a favore di una presenza dell'Onu, infatti, il quotidiano Al-Mutamar pubblica un feroce editoriale sul ruolo che l'organizzazione ha avuto, negli anni, a Baghdad. ''L'Onu contraddice se' stessa – si legge – ha imposto sanzioni ingiuste nei confronti della popolazione e ora intende simpatizzare con gli iracheni''. Gli impiegati delle Nazioni Unite, poi, vengono accusati di essere stati, allo stesso tempo, ''spie degli Stati Uniti'' e di aver ''ricevuto mazzette dal deposto regime'' di Saddam Hussein. Un attacco diretto viene poi indirizzato ad al-Akhdhar al-Ibrahimi che ''imprudentemente ha detto che si sarebbe dimesso se le truppe Usa non avessero garantito una larga partecipazione dei sunniti nel prossimo governo'' iracheno. L'inviato dell'Onu si e' anche rifiutato di indire elezioni, spiegando che la situazione non e' matura. Un atto, questo, che il quotidiano critica ritenendo che il Paese rimarra' in stallo ''per sempre, dal momento che lo scenario non migliorera' fino a quando Ibrahimi o gli americani lo vorranno''. L'atteggiamento dell'inviato delle Nazioni Unite, giudicato ''settario e razzista'', viene paragonato a quello che lo stesso Ibrahimi ebbe in Libano. Duro l'attacco anche nei confronti di chi, come lui e gli Stati Uniti, ha deciso di ''deporre un membro del Consiglio di Governo, neutralizzarne un altro e richiamare gli ex-baathisti''.
(Brt/Aki) http://www.adnkronosinternational.com/index_2Level.php?cat=CulturaEMedia&loid=3.1.1030984403&par=0
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Iraq: Halliburton, 100 mila chiedono di andarci a lavorare
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Ansa Tuesday, May. 04, 2004 at 9:37 AM |
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(ANSA) - WASHINGTON, 4 MAG - La societa' di servizi petroliferi Halliburton ha ricevuto 100 mila domande di persone disposte a trasferirsi per lavoro in Iraq.Lo ha annunciato l'ad della societa' Dave Lesar, per il quale ci sono esagerazioni nei racconti di lavoratori che lasciano l'Iraq per rientrare negli Usa a causa del conflitto. Sarebbero 24 mila i dipendenti della Halliburton e delle collegate in Iraq. Ad attrarre sono le retribuzioni: un operaio puo' prendere fino a 80 mila dlr l'anno, straordinari esclusi. 2004-05-04 - 12:13:00
Poi quando ne rapiranno qualcuno e lo uccideranno non veniamoci a lamentare...sono tutti mercenari.
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ESPLOSIONE A BAGHDAD VICINO AL CARCERE DELLE TORTURE
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Ansa Tuesday, May. 04, 2004 at 9:43 AM |
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BAGHDAD - Un'esplosione si e' verificata nella tarda mattinata di oggi nel sobborgo occidentale di Baghdad nel quale si trova la famigerata prigione di Abu Ghraib, dove sadam Hussein faceva torturare i suoi oppositori, e dove torture e umiliazioni sono state inflitte da soldati americani a prigionieri iracheni. Non e' chiara al momento l'origine dello scoppio, dopo il quale si e' alzata una colonna di fumo.
KERBALA - Un ex membro del partito Baath di Saddam Hussein e' stato ucciso in una localita' vicina alla citta' santa sciita di Kerbala, 110 chilometri a sud di Baghdad. Lo si e' appreso oggi. Wahab Abdel Razzak Abed Laidh e' stato trovato crivellato di colpi nella sua auto vicino alla sua abitazione nella localita' di Hindya, 20 chilometri a est di Kerbala. Secondo la fonte, la vittima era un quadro intermedio del partito disciolto ed anche sua moglie apparteneva al Baath.
MORTI IN INCIDENTE 4 SOLDATI AMERICANI Quattro soldati americani sono morti in un incidente stradale ieri mentre erano in perlustrazione a 60 km nord di baghdad, ha reso noto oggi l'esercito Usa in una nota. I soldati, della Prima divisione fanteria sono morti nel pomeriggio attorno alle 18:20 locali (le 16:20 italiane) dopo che il mezzo blindato (Humvee) su cui si trovavano si e' ribaltato piu' volte. Questi morti portano ad almeno 757 i caduti americani dall'invasione dell'Iraq da parte delle forze Usa e GB nel marzo 2003. 550 sono morti in azione. La coalizione ha perso in tutto 854 uomini.
UCCISI QUATTRO GUERRIGLIERI VICINO BAGHDAD Quattro guerriglieri iracheni sono stati uccisi ieri sera dall'artiglieria americana a nord-ovest di Baghdad, ha detto oggi un portavoce militare. L'uso dell'artiglieria e' stat decisa dopo che i combattenti iracheni aveva sparato in direzione di un aereo che assicurava la copertura aerea a una pattuglia Usa, ha spiegato il portavoce. Il ricorso all'artiglieria e' raro poiche' provoca danni ingenti nelle zone abitate. 04/05/2004 09:40
http://www.ansa.it/fdg02/200405040940148279/200405040940148279.html
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