PALERMO - Un impiegato della direzione sanitaria dell' ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, Vincenzo Rallo, è indagato nell' ambito dell' inchiesta sulle talpe alla Dda. Rallo è accusato di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e favoreggiamento personale. L' impiegato aveva conosciuto il maresciallo dei carabinieri, Giorgio Riolo (in cella per questa inchiesta da novembre), attraverso un' amica di quest' ultimo che gestiva in città un' agenzia investigativa e da lui avrebbe appreso informazioni riservate su indagini svolte dai militari del Ros, in particolare quelle su mafia e politica. Rallo sarebbe stato anche in contatto con l' ex assessore comunale Domenico Miceli (Udc), in cella dallo scorso giugno.
Rallo sarebbe stato a conoscenza delle microspie piazzate dai carabinieri del Ros a casa del boss mafioso Giuseppe Guttadauro, attraverso le quali è stata avviata l' inchiesta «Ghiaccio 2» in cui sono coinvolti i marescialli Giuseppe Ciuro e Giorgio Riolo, il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, il deputato regionale Antonio Borzacchelli (Udc) e quello nazionale, Saverio Romano (Udc), l' imprenditore Michele Aiello e l' ex consigliere comunale di Bagheria, Roberto Carcione (Udc). Interrogato dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e dal pm Nino Di Matteo, Rallo ha ricordato che a fine estate 2002 Miceli gli disse che «lui era a conoscenza delle intercettazioni».
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