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Iraq: torture, foto di sesso e di umiliazioni sessuali
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Ansa Tuesday, May. 11, 2004 at 12:27 PM |
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http://www.ansa.it/rubriche/mondo/2004-05-11_1701691.html
(ANSA) - WASHINGTON, 11 MAG - Alcune foto in possesso del Pentagono, sugli abusi nel carcere di Abu Ghraib, mostrano le umiliazioni sessuali inflitte ai detenuti.Tra le foto, che per il momento non sono divenute pubbliche, ve ne sono che ritraggono la masturbazione forzata di un detenuto iracheno e la sodomizzazione di un altro con un manganello. Lo riferisce il sito web Drudgereport, senza indicare la fonte. Nessuna decisione e' stata presa sulla diffusione delle immagini che documentano le umiliazioni sessuali. 2004-05-11 - 14:37:00
http://www.drudgereport.com/
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Iraq: Unicef, allarmanti notizie sevizie su bambini
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Ansa Tuesday, May. 11, 2004 at 12:30 PM |
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(ANSA) - GINEVRA, 11 MAG - L'Unicef e' 'profondamente turbato' per le notizie sulla possibile presenza di bambini e minori tra le vittime di abusi in Iraq.'Benche' tali notizie non siano state provate in modo indipendente, sono allarmanti', ha affermato l'Unicef in una dichiarazione resa nota a Ginevra. 'Ogni maltrattamento, - afferma la nota - abuso sessuale, sfruttamento o tortura di bambini in detenzione costituisce una violazione del diritto internazionale e della Convenzione sui diritti del fanciullo'. 2004-05-11 - 13:13:00
http://www.ansa.it/rubriche/mondo/2004-05-11_1700378.html
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Nei sotterranei degli States
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dal manifesto Tuesday, May. 11, 2004 at 12:31 PM |
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di Silvia Baraldini Di fronte alla catastrofica realtà delle torture inflitte ai cittadini iracheni dagli eserciti di occupazione statunitensi e britannici, la difesa dei due governi si è incentrata sull'identificazione delle mele marce responsabili di quelli che sarebbero episodi estranei al sistema democratico dei due paesi. Da quando il New Yorker ha pubblicato le prime foto, siamo stati inondati da interviste agli abitanti dei paesini dell'entroterra, da dove provengono i soldati accusati delle sevizie, piene di sgomento e di condanna, tanto per rassicurarci del profondo sentimento democratico che anima gli americani.
Curiosamente non è apparsa una sola intervista a quella parte del popolo statunitense che avrebbe potuto testimoniare di sevizie, abusi di potere, violenze sessuali e condizionamenti personalmente subiti. Parlo dei detenuti, politici e comuni, che hanno scontato la loro pena nelle sezioni speciali di Marion, Illinois, Florence, Colorado, Pelican Bay, California, Lexington, Kentucky e Alderson, West Virginia, per nominare solo quelle più tristamente note. Se un giornalista avesse rintracciato Rafael Cancel Miranda, questi avrebbe potuto testimoniare che nei non lontani anni `70, nei sotteranei di Marion, i detenuti venivano ammanettati ai muri e lasciati lì per ore. Frank «Big Black» Smith avrebbe potuto raccontare come tutti i detenuti della prigione di Attica, al termine della loro ribellione, siano stati costretti a passare la gogna nudi mentre membri della guardia nazionale li pestavano con manganelli e fucili. E come lui stesso, in quanto ex-giocatore di football, fosse stato costretto a rimanere in piedi per interminabili ore con un pallone di footbal sotto il mento, circondato da militari pronti a pestarlo non appena lo avesse lasciato cadere.
Samuel Brown avrebbe potuto raccontarci del suo infortunio alla cervicale volutamente non curato, una strategia per ammobidirlo prima di essere interrogato dell'Fbi. E Sekou Odinga, del suo torace utilizzato dopo l'arresto come posacenere dai membri della task-force che lo interrogavano. Avrebbe potuto raccontare di sé Alejandrina Torres, detenuta politica portoricana poi graziata da Clinton, violentata nel carcere federale di Phoenix, Arizona, non con un manico di scopa ma con i pugni inguantati di un cosidetto infermiere. O Susan Rosenberg, due mesi dell'inverno 1988 passati senza dormire nella cella della sezione speciale di Lexington con le luci che si accendevano ogni venti minuti, la doccia senza tendina di fronte a una delle 21 telecamere della sezione, l'umiliazione di dover chiedere a una guardia carceraria uomo un assorbente igienico alla volta.
Le donne detenute nel carcere statale della Georgia e in quello federale di Dublin avrebbero potuto testimoniare che in prigione può capitare di essere usate sessualmente dagli stessi individui che dovrebbero proteggerti. A Pelican Bay e Florence i giornalisti avrebbero trovato le gabbie-madri di quelle ora in uso a Guantanamo.
La realtà che sta inesorabilmente emergendo dalle prigioni irachene non deve sorprenderci: Amnesty International, Human Rights Watch, American Civil Liberties Union denunciano da anni condizioni analoghe nei carceri speciali degli Stati Uniti.
Silvia Baraldini Fonte:Il Manifesto 11.05.04
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Iraq: Ciampi, "Le torture sono intollerabili per democrazia"
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Ansa Tuesday, May. 11, 2004 at 12:33 PM |
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(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Carlo Azeglio Ciampi condanna le torture in Iraq, che sono 'lesive della dignita' della persona umana e intollerabili per una democrazia'. 'L'attuale situazione, gia' difficile, - spiega - e' ora drammaticamente aggravata dalle rivelazioni delle torture e degli altri disgustosi comportamenti. Auspichiamo e confidiamo che sia fatta piena luce su tutte le responsabilita'. Il sentimento degli italiani, eredi di Beccaria, e' profondamente turbato'. Ciampi sollecita una nuova risoluzione dell'Onu. 2004-05-11 - 12:54:00
http://www.ansa.it/rubriche/mondo/2004-05-11_1700078.html
Speriamo si sfaldi il fronte patriottico Governo-Presidente della Repubblica nato dopo l'attentato di Nassyria.
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AMNESTY IMBARAZZA LONDRA. GUERRIGLIA SPARA SU CIVILI
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Agi Tuesday, May. 11, 2004 at 12:37 PM |
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(AGI) - Londra, 11 mag. - Il "grilletto facile" dei soldati britannici mette in grave imbarazzo Downing Street. Dopo i presunti abusi sui prigionieri commessi dai militari di Sua Maesta', Amnesty International accusa le truppe in Iraq di aver sparato e ucciso civili anche in situazioni che non costituivano un pericolo grave. Il rapporto, che conta tra le vittime di queste sparatorie "non necessarie" anche una bambina di otto anni, punta il dito contro le autorita' militari, colpevoli di non aver indagato a fondo sui fatti. "I soldati britannici nell'Iraq meridionale", si legge nel rapporto, "hanno ucciso civili in circostanze in cui non si presentava alcun pericolo imminente di morte ne' di ferimento per se stessi, ne' per altri. In molti casi l'esercito non ha nemmeno aperto un'inchiesta e quando lo ha fatto, la polizia militare reale ha coperto tutto con il vincolo di massima segretezza e ha fornito alle famiglie delle vittime pochissime informazioni sulle indagini". Intanto i legali di 12 famiglie hanno ottenuto dalla Corte Suprema il riconoscimento del diritto di portare in tribunale Downing Street. Al governo britannico chiederanno ragione della mancata apertura di indagini indipendenti sull'accaduto. Sono 37 i casi di civili iracheni uccisi dai militari britannici dopo la dichiarazione ufficiale della fine delle operazioni belliche, il primo maggio del 2003. La guerriglia ha attaccato un convoglio di 21 mezzi civili che trasportavano forniture ed era diretto dalla Giordania verso Baghdad. Lo ha reso noto una fonte della coalizione militare, precisando che diversi civili (di cui non si conosce la nazionailta') sono dispersi. Sempre a Baghdad un russo e' rimasto ucciso e due altri sono stati catturati. I tre erano dipendenti dell'Interenergoservice, la ditta russa che sta lavorando alla ricostruzione delle forniture energetiche nel Paese. A Kirkuk, il centro petrolifero a nord dell'Iraq torna la violenza: un bomba e' esplosa stamane in un affollato mercato in un quartiere curdo della citta'. L'attentato e' avvenuto a meta' mattinata (alle 09:30, le 07:30 in Italia), in un momento in cui il mercato era molto affollato: tre i morti e almeno 23 i feriti, secondo fonti della polizia. Un soldato olandese e' morto invece nella notte in seguito alle ferite riportate in un attacco con granate nella citta' meridionale di Samawa. Per il contingente olandese in Iraq (1.260 soldati) si tratta della prima vittima. Infine i militari statunitensi hanno ucciso nella notte 13 miliziani a Kufa, fedelissimi del leader radicale sciita Moqtada al Sadr.
http://www.agi.it/news.pl?id=agionline.esteri
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italiani non consegnino prigionieri ad alleati
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zico Tuesday, May. 11, 2004 at 1:07 PM |
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15.55 - AMNESTY, ITALIANI NON CONSEGNINO PIU' PRIGIONIERI AGLI ALLEATI. L'appello è contenuto in una lettera inviata oggi a Silvio Berlusconi e ai ministri della Difesa e degli Esteri, Martino e Frattini. La sezione italiana di Amnesty International ha chiesto quali passi fossero stati intrapresi per assicurarsi che nei confronti delle persone arrestate venissero rispettate le norme internazionali sui diritti umani. "Chiediamo formalmente - si legge nella lettera - che, in assenza di tali garanzie, le forze armate italiane non consegnino più persone da loro arrestate alle forze della coalizione responsabili per gli interrogatori e i centri di detenzione. Se così non fosse, l'Italia si renderà responsabile di una violazione del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto umanitario dei conflitti armati".
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