...un amore che non conosce confini...
Trovato nella rete... da leggere, per riflettere...
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Sono una donna di ventotto anni e vivo in Europa. Sono attratta dalle bambine, e fino a poco fa credevo di essere la sola a provare cose di questo genere. Non ho mai incontrato altre donne con lo stesso tipo di interesse verso i bambini, nemmeno in Internet. Questo finché non ho trovato il sito “Female Child Love”.
Mi sono resa conto di essere diversa dalle altre ragazze sin dall’adolescenza, intorno ai quattordici anni. E dato che pensavo di essere l’unica in tutto il mondo a cui piacessero le ragazzine, non sapevo che la gente sarebbe potuta essere tanto crudele nei miei confronti come invece scoprii in seguito.
Da adolescente la mia ossessione era raccogliere foto di bambine prese da riviste di moda e poi nasconderle nella mia stanza, dove i miei genitori non le avrebbero potuto trovare. Scrivevo anche delle poesie, ma questo erano molto ermetiche perché ero terrorizzata che qualcuno le leggesse e capisse di cosa parlavano. Crescendo cominciai a conoscere diverse cose sulla sessualità e conclusi che probabilmente ero lesbica. Cercai ogni libri che potessi trovare che parlasse del lesbismo, ma questo solo per scoprire che in questo non si è attratti dalle bambine, ma da altre donne delle stessa età. Questo mi rese depressa e ancor più introversa. Tuttavia ancora oggi mi identifico come lesbica, non essendo comunque attratta in alcun modo da uomini o ragazzi.
Poi, un giorno, quando avevo diciassette anni, mia mamma trovò il posto segreto dove tenevo le foto che tagliavo dalle riviste. Non so chi fosse più schockata, lei o io. Quando tornai a casa e la vidi nella mia stanza con le foto davanti a lei cominciai a tremare come se avessi la febbre. Mi chiese cosa significavano, ma io non sapevo cosa rispondere. Ero estremamente imabarazzata e impaurita mentre lei sembrava infuriata, delusa e persino triste nello stesso momento. Non ci dicemmo più niente per tutto il resto della giornata, finché mio padre non tornò dal lavoro e mi chiamò per parlarmi. C’era anche la mamma, e quindi mi chiesero tutto quello che potevano riuscire a pensare. Io cercai di restare calma, ma alla fine cedetti e dissi tutto, dissi che probabilmente ero lesbica ma mi piacevano le bambine e poi siccome anche loro mi stavano facendo arrabbiare cominciai a gridare, dicendo che non me ne fregava un c***o di quello che loro ne pensavano. Mio padre andò fuori di testa, mi prese a schiaffi e mi buttò fuori di casa. Io rimasi a piangere, da sola, sulla strada, senza un posto in cui andare. Alla fine decisi di andare dalla mia migliore amica e quella notte dormii da lei. Tornai a casa il giorno dopo, perché non avevo proprio nessun altro posto dove andare, ma la situazione, a casa mia, rimase molto difficile finché, alla fine, a diciannove anni, me ne andai.
Mi sono iscritta all’università, ho studiato arte e oggi ho un lavoro che amo tanto anche se non ha nulla a che vedere con le bambine. Ho fatto amicizia con molte lesbiche e ho così saputo che ce ne sono molte che trovano le adolescenti molto eccitanti, anche quelle molto giovani, ma non ho mai incontrato nessuna che fosse attratta dalle bambine come me. Ho persino provato il sesso con altre ragazze, e in questi anni ho avuto alcune amanti della mia età, ma non sono mai riuscite a soddisfarmi pienamente e le mie relazioni sono durate poco tempo.
Poi, circa due anni fa, ho incontrato una coppia sposata con una bambina sugli otto anni. Li ho incontrati a una delle feste cui vado, la moglie è bisessuale ed è così che l’ho conosciuta. Suo marito, infatti, l’accompagna quando lei si incontra con le sue amiche lesbiche. Siamo diventati buoni amici e un po’ alla volta io ho detto loro del mio amore per le bambine, rimanendo sorpresa che non mi cacciassero come aveva fatto mio padre. Dicevano che non c’era nulla di male fintantoché non costringessi a far nulla le mie “partner” e io ho assicurato che non avrei mai fatto nulla del genere. Gli ho quindi chiesto se avrei potuto badare alla loro figlia quando loro uscivano o erano impegnati a far altro, ma la risposta è stata negativa. Fui ancora una volta delusa e mi sentii tradita dalla loro ipocrisia.
Ma un mese dopo mi telefonarono per chiedermi se volevo essere presente alla festa di compleanno di loro figlia. La festa è stata uno dei momenti migliori della mia vita. La casa era piena di bambine che continuavano a giocare e ridacchiare e questo mi faceva sentire il cuore gonfio di amore. C’erano anche i genitori ed altri adulti, così potevo parlare anche con loro, ma la maggior parte del tempo l’ho passato giocando con le bambine e facendole ridere. Penso sia stto questo il giorno in cui i genitori della bambina (che chiamerò Annie) cambiarono idea su di me, permettendomi poi, di tanto in tanto, di badare alla loro figlia.
Annie e io siame diventate molto amiche e ogni volta che devo badare a lei cerco di farla divertire il più possibile. Andiamo al cinema, nei musei, nei parchi e le faccio vedere tutto quello che le interessa. Lei è anche molto intelligente e parliamo di tutto quello che ci viene in mente. Tra i suoi passatempi c’è la costruzione di piccole casette per la bambole e ci divertiamo tanto a farlo insieme. Una cosa che non riesco a farne a meno è farle dei regali! Le ho dato le mie bambole che ho tenuto sin da quando ero bambina e ogni volta che ci vediamo le porto un piccolo regalo, e anche se è qualcosa di molto piccolo, come un lecca lecca, ogni volta lei mi abbraccia e mi bacia. Le piace anche leggere libri, e attualmente il suo libro preferito è “Harry Potter”. Comunque legge anche libri per adulti, come fantasy o fantascienza. Anche a me piace leggere quello che legge lei, oppure le consiglio libri che mi piacerebbe leggesse e poi ne parliamo e creiamo le nostre storie.
Amiamo entrambe stare insieme e lei spesso dice che non vorrà mai aver nessun’altra persona che stia con lei. Anche se nella nostra amicizia non c’è nulla di sessuale, siamo comunque molto intime e ci lanciamo spesso sguardi di complicità, cosa che lei riesce a fare molto bene proprio perché il modo in cui lo fa è ancora tanto innocente. Io non so come potrei descrivere quel che fa, so solo che la amo con tutto il mio cuore. Quando ci abbracciamo e baciamo o anche soltanto ci teniamo per mano, io mi sento come se fossi in paradiso.
Annie ha compiuto dieci anni giusto un paio di settimane fa. Sono dunque due anni che ci conosciamo e sono sicura che resteremo delle ottime amiche per molti altri anni. Ormai non vedo più la famiglia ma questo non ha alcuna importanza: tutto il sostegno e l’amore di cui ho bisogno lo posso trovare nella mia piccola Annie.
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