Miliziani armati hanno prima occupato la sede del governatorato iracheno e un posto di polizia, poi sono iniziati gli scontri. Gli uomini della sicurezza hanno risposto al fuoco. Dentro l'edificio ci sono anche funzionari e giornalisti italiani.
NASSIRIYA - Nassiriya, guerriglieri all'attacco. Dopo ore di attesa nervosa, con i miliziani di al Sadr che occupavano alcuni siti della città, è ora in corso un attacco alla sede di della Cpa, l'Autorità provvisoria della Coalizione. Cinque forti esplosioni sono state avvertite nei pressi della struttura. Gli uomini della sicurezza hanno risposto al fuoco. Nell'edificio, ha detto Andrea Angeli, portavoce della Cpa, ci sono anche 5 funzionari italiani dell'Autorità provvisoria della Coalizione e alcuni giornalisti. Sono Meo Ponte, di Repubblica, Maria Cuffaro e Beppe Belviso del Tg3, Andrea Nicastro del Corriere della Sera.
Dice Angeli: "Si è trattato di colpi di mortaio o Rpg, non so bene dove siano caduti, ma certo molto vicino alla struttura". "Non sono in grado di dire se ci sono feriti", ha aggiunto. "L'edificio è oscurato e, per precauzione, ognuno è bloccato nel proprio ufficio. La sparatoria è ancora in corso".
LA "GUERRA SANTA". Questa mattina il capo della sezione locale del movimento di Moqtada Al Sadr aveva decretato la Jihad, la guerra santa. In un'informazione data come urgente dalla rete satellitare al Jazeera, il rappresentante del movimento aveva annunciato che la città è una zona interdetta alle forze di occupazione. I miliziani fedeli al leader sciita ribelle avevano occupato, secondo quanto riferito da Andrea Angeli, portavoce dell'Autorità provvisoria della Coalizione, la sede del governatore locale, un ufficio di polizia e l'albergo Al Janoob.
Uomini armati, un centinaio, avevano preso possesso del secondo ponte sull'Eufrate di fronte all'ex base Libeccio attualmente sede della polizia locale e del governatorato iracheno. La televisione locale aveva parlato di una sollevazione generale da parte dei seguaci di Al Sadr legata al coinvolgimento negli scontri tra miliziani e truppe americane di Najaf di un cimitero sciita.
LIBERATI DETENUTI. Subito dopo la polizia locale aveva ammesso che durante un attacco a un commissariato 16 detenuti erano stati liberati e quattro autopattuglie rubate. Gli agenti, lanciati all'inseguimento degli evasi, ma erano stati fermati da un gran numero di miliziani dell'esercito Mehdi armati di kalashnikov e lanciarazzi.
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