Le menzogne di Allam sputtanate da D'Avanzo su Repubblica
Da Repubblica di oggi, dopo aver riportato le parole di Magdi Allam (noto agente del Mossad per chi non lo sapesse, e quindi esperto in disinformatsja), Giuseppe D'Avanzo scrive (miei commenti segnati dal -->), in un articolo dal titolo Il suggeritore inesistente:
Un italiano tra i terroristi della sedicente Brigata Verde, dunque. La rivelazione della nostra intelligence, mai nemmeno accennata nelle periodiche riunioni del Comitato di Controllo parlamentare, è netta.
--> E qui son due le cose: o Magdi Allam dice il falso sapendo di dirlo, oppure, cosa ancora più grave, i nostri servizi segreti *mentono* dinanzi alle riunioni del Comitato di Controllo parlamentare.
Allam la raccoglie e la rilancia senza il beneficio del dubbio. Al Jazeera, con la voce di Imad El Atrache, smentisce: "Non c'è nessuna parola italiana e nessun italiano che parla nel video". Smentita netta.
--> Prima smentita, ovviamente non riportata dai giornali filogovernativi stile Corriere della Sera.
Ora quel terribile video non è sconosciuto al Governo italiano. E' stato visto, in due occasioni dall'ambasciatore del nostro Paese in Qatar, Giuseppe Buccino Grimaldi. E ancora dal consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio, Gianni Castellaneta che a Doha era accompagnato dal suo collaboratore. E infine, tra il 17 ed il 18 maggio, dal sottosegretario agli esteri Margherita Boniver accompagnata da alcuni membri del suo staff. Ci sono dunque almeno più di tre fonti dirette e qualificate che possono smentire Al Jazeera e confermare le rilevazioni consegnate ai media dell'intelligence militare. Conviene interpellarne qualcuna. Buccino Grimaldi risponde che "non è autorizzato a lasciare dichiarazioni".
--> Oh, guarda caso.
Castellaneta è irrangiungibile (al concerto del Quirinale). La Boniver non ritiene di "poter entrare nel merito del video per lo scrupolo di danneggiare la situazione dei connazionali ancora prigionieri".
--> Oh stupore ! La Boniver da ragione ad Al Jazeera per la non messa in onda, visto che dice che se ne parla danneggia la situazione di coloro che sono ancora prigionieri: ma brutta comunista terrorista infilitrata nel Governo italiano !
Il sottosegretario agli Esteri, comunque, informa d'aver riferito quel che ha visto al pubblico ministero di Roma, Franco Ionta ed al procuratore generale Salvatore Vecchione.
Non si riesce a comprendere tanta discrezione "ufficiale" (perchè, ufficiosamente, ci sono perlomeno due fonti tra gli italiani che hanno visto il video e smentiscono nella maniera più categorica che si oda quella frase - "nemmeno per sogno" - in italiano). E' un fatto che agli investigatori che si sono occupati e si occupano della morte di Fabrizio "non risultano altre frasi in italiano nel video se si escludono quelle di Quatrocchi". Ora, delle due l'una. O l'italiano tra gli assassini di Quattrocchi c'è e le autorità di Governo avrebbero l'obbligo di confermare quella circostanza, perchè quella liason, già crudelmente operativa, tra i terroristi islamici e terroristi domestici esiste. E' il "salto di qualità" dell'agressione islamica all'Occidente. E' una circostanza, che tra i tanti allarmi diffusi l'ultimo anno dall'intelligence, meriterebbe un suo rilievo perchè ci permetterebbe di comprendere meglio il pericolo che può aggredire il nostro Paese e minacciare gli italiani. Imporrebbe, per dirne una, una più dinamica iniziativa del Ministero della Giustizia che invece da un mese non ha dato alcun corso alla richiesta della Procura di Roma di acquisire il video nel regime di "cortesia internazionale" che oggi regola i rapporti tra l'Italia e il Qatar.
O l'italiano, tra gli assassini di Quattrocchi, non c'è e non c'è mai stato. Perchè non c'è nessuna frase in italiano nel video tra il "Posso?" di Quattrocchi che tenta di liberarsi del cappuccio ed il colpo di pistola che lo uccide. Ma, in questo caso, perchè non confermare la ricostruzione di Al Jazeera, perchp non ribadire la ricostruzione ufficiale della Farnesina, basata sulla relazione dell'ambasciatore Buccino Grimaldi e non smentita da Castellaneta? Perchè non eliminare quell'ambiguità che rischia di diventare un incubo dei nostri giorni, come se ci fosse bisogno di nuovi artificiosi incubi?
--> Perchè la destra vive e prospera sulla paura della gente.
Questa storia dell'italiano tra gli assassini di Quattrocchi è soltanto l'ultimo episodio di una campagna di disinformazione che, nella comunità dell'intelligence, ha anche un nome: "rumint", rumors intelligence, l'intelligence delle "voci", del "si dice". Si prende una voce verosimile (che nel commando ci sia un guerrigliero che conosce la nostra lingua è ragionevole pensarlo dopo aver ascoltato il lungo appello tv di Salvatore Stefio). Si consegna quel verosimile "si dice" ai media. I media lo rilanciano e il "si dice" ingrassa a certezza non discutibile.
--> Bello possiedere i media e fargli assumere a verità qualsiasi bugia si dica, non è vero ? D'altronde nell'Unione Sovietica facevano già così, si vede che Berlusconi e Bush si ispirano a loro.
Questa certezza indiscussa diventa il perno intorno a cui ruota il dibattito pubblico il confronto tra Governo ed opposizione, tra la maggioranza e l'opinione pubblica. E' una certezza che manipola la realtà, confonde il merito, costruisce fantasmi. Lunedì se ne è avuto un esempio. La mattina il Corriere della Sera dà la notizia della presenza dell'italiano nel commando. A sera, il servizio pubblico con Porta a Porta (dove Allam è consulente) discute con esponenti del mondo politico della novità delle relazioni del terrorismo islamico con frange domestiche italiane. Nessuno che si chieda se la notizia ha qualche fondamento. La si dà per scontata. Quel che conta è l'esito politico. Il metabolismo sociale è già stato avvelenato. Il giorno dopo, ieri, si è potuto leggere sui quotidiani qualche titolo di questo genere: "Italiani in Al Qaeda, ecco le prove". O: "L'italiano in Algeri". Sotto il quale si legge: "Se ci fossero un paio di italiani che hanno preso sul serio se stessi quando parlano di 'resistenza irachena' e inneggiano alla rivolta armata del dopo Saddam, e sono andati in loco a provvedere, a raccogliere ostaggi, a tirare sulle nostre basi Maestrale e Libeccio, avremmo una dimostrazione circolarmente perfetta di quanto grande sia ormai il peso della cultura antagonista che minoranze di quel tipo rivelano a tutti noi in un allarmante chiarità. Speriamo che sia una commedia. Ma ci permettiamo di dubitarne, dato il nesso notorio tra le parole e le cose".
La notizia partorita dalla "rumint" è ormai nel circuito e conta il succo politico che se ne può trarre. Quello della presenza di un italiano nel commando assassino delle Brigate Verdi è in luce, semplificatorio, liquidatorio: chi contesta la presenza americana a Baghdad è complice degli assassini. Chi è stato contro quella guerra, ieri, era un sostenitore di Saddam: oggi è il brodo di coltura di chi dall'Italia offre la sua determinazione per affrontare armi in pugno l'occupante. Anche quando si tratta della forza di pace tricolore.
--> Mitico D'Avanzo, lo adoro. E' proprio così, quello che la destra vuol far vedere è che se tu contesti gli americani sei un sostenitore di terroristi e di Saddam. Ma non erano proprio gli americani che supportavano, sul serio stavolta, Saddam fino al 1991 e Bin Laden fino al 1994 ?
Questa strategia di disinformazione è parte integrante della guerra che si combatte.
--> Aggiungo, della guerra che si combatte NON contro il terrorismo, ma contro le libertà civili dell'Occidente. Lo scopo della destra è quello di farci regredire a prima delle grandi conquiste sociali e politiche del secondo dopoguerra, d'altronde il fascio perde il pelo ma non il vizio.
Farà bene tenerlo a mente, isolando i provocatori, i casseurs, i vestiti di nero, le teste calde, chi oggi e il 4 giugno andrà alle manifestazioni in nome della pace.
--> Sante parole.
Non sarà la menzogna a impedirci di manifestare contro la guerra, contro la violenza, contro le torture, contro Bush e la sua Amministrazione di criminali di guerra. Tutti a Roma il 4 giugno per la PACE e contro questa GUERRA !
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