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A giudicare dall'andamento della giornata, non c'è proporzione tra quanto accaduto e le manganellate rifilategli. Soprattutto perché ad averle buscate sono stati davvero in pochi, e l'unico torto che ha avuto è stato quello di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Ovvero nella carica di finanzieri e carabinieri che ha sgomberato il Circo Massimo dopo una mezzora abbondante di scaramucce. Daniele, studente fuorisede da Macerata di Lingue e civiltà orientali alla Sapienza di Roma, non è stato nemmeno fermato. Non poteva essere altrimenti: non stava partecipando agli scontri, solo «stavo cercando di impedire la carica e di far capire a quelli che lanciavano sassi e petardi di farla finita perché era proprio quello che volevano, e che così facevamo il gioco di Berlusconi». E invece «ha vinto proprio Berlusconi, e io ne sono la testimonianza», dice mentre si muove su viale Aventino a torso nudo mettendo in evidenza i numerosi lividi. Sulla pancia, sulle spalle, all'addome. Ogni manganellata è stata registrata sul suo corpo, meno il calcione che un finanziere gli ha sferrato mentre lui era già a terra sotto i colpi di un gruppo di agenti. Lo racconta lui, e lo testimonia con chiarezza un video in nostro possesso, nel quale si può ricostruire con facilità la dinamica del pestaggio. Si vedono i finanzieri schierati nell'arena del Circo Massimo, poi improvvisamente si vede Daniele allontanarsi di corsa dallo schieramento. Ma non fa in tempo, mentre parte la carica viene inseguito, accerchiato e colpito da un gruppo di finanzieri. Cade a terra, e a quel punto la sua presenza si intuisce sotto il nugolo di agenti che lo colpiscono. Uno che non aveva partecipato all'inseguimento arriva da dietro e gli sferra un calcio. Ora Daniele, che non appartiene ad alcun gruppo organizzato ma «ero venuto al corteo solo per contestare Bush», non denuncerà il fatto. «Dimmi tu, a chi dovrei presentare la denuncia? Non credo ai magistrati e alla giustizia di questo stato».
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