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a proposito delp ink bloc
by collettivo peppina bausch Sunday June 13, 2004 at 07:55 PM mail:  

riflessioni sull'agire femminista




04 giugno 2004: Bush è in visita a Roma. Migliaia di persone decidono di scendere in piazza per rendere inospitale la città al fautore della guerra infinita. Il corteo è composito e rappresenta diverse istanze.
Noi ci posizioniamo nello spezzone che rappresenta il blocco sociale antagonista, convinte che l’opposizione alla guerra sia opposizione ad un sistema, quello del capitale, che necessita della società di tipo patriarcale per perpetuare la sopraffazione.
Siamo un collettivo femminista che si occupa da anni di gender all’interno di uno spazio autogestito, e non ci siamo mai sottratte alla sperimentazione di nuove forme di comunicazione, convinte però che forma e contenuto siano inscindibili. Abbiamo sempre lavorato per suscitare riflessioni critiche anche all’interno del movimento, riflessioni che si tramutino in prassi collettiva di cambiamento reale. Spesso il movimento ha ritenuto o ritiene le questioni di genere questioni di serie B, da delegare apaticamente alle donne, genericamente intese. Operazione compiuta anche a Roma in occasione del corteo, dove ampia visibilità (soprattutto mediatica) è stata data al “pink bloc” o “blocco rosa”, che, ammiccante e glamour, rimanda ad un immaginario patinato che non scalfisce minimamente le dinamiche di potere. Noi sinceramente siamo rimaste deluse e amareggiate nel constatare come a fronte di torture, stupri, umiliazioni, guerre preventive e permanenti siano considerate operazioni di avanguardia o provocazioni intellettuali i coniglietti di Playboy (a quale immaginario di liberazione sessuale rimandano?) o slogan come “Meglio battere che combattere”, “Cittadini troie dell’impero”, “Bush è contro ogni desiderio”. Mai come questa volta l’involucro scintillante ha celato il vuoto dei contenuti. Questa modalità, questi contenuti non ci rappresentano, e vorremo che il movimento tutto facesse un passo indietro e riflettesse sulle istanze che intende avanzare e sulle forme attraverso le quali comunicarle. Siamo certe che questa lettera non possa suscitare di per sé dibattito e analisi, per questo invitiamo tutti e tutte a cliccare su http://www.peppinabausch.org.
COLLETTIVO PEPPINABAUSCH- PISA

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pink
by pink Sunday June 13, 2004 at 07:58 PM mail:  

Non avete capito assolutamente nulla del messaggio che e' stato trasmesso, non sono assolutaemnte messaggi vuoti, si tratta solo di riuscire a capirne il significato...

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tutt* brav* a criticare
by ahahahahahahah Sunday June 13, 2004 at 08:04 PM mail:  

ahahahhahahahaha
magari proponete voi qualcosa
sempre a castigare gli/le altr*
il PPP è ed era un progetto aperto
potevate partecipare portando i vostri contenuti
altrimenti è solo spam ;)

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per pink
by individualità Sunday June 13, 2004 at 08:06 PM mail:  

...mi rispieghi il significato della giornata pink? io ancora non ho capito quali contenuti abbia veicolato. E' bello ridere, giocare, colorare, ma avrei scelto un momento diverso dal 4 giugno per un'iniziativa simile.

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Movimento immobile
by NoMoreCops Sunday June 13, 2004 at 08:46 PM mail:  

E' sintomatico di quello che purtroppo è ora è il movimento: stracolmo di nulla e stupidamente terrorizzato dalle precedenti esperienze di Seattle, Goteborg e Genova, che hanno sicuramente materializzato quell'antagonismo e quella opposizione ora soffocata da partiti, dalle bandiere arcobaleno e dai pink fricchettoni.

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X pink
by °° Sunday June 13, 2004 at 10:47 PM mail:  

al di là delle critiche, se il messaggio-contenuto-modalità-pratiche messo in atto dal PPP non è stato compreso doveroso dovrebbe essere un chiarimento a riguardo, sia per allontanare critiche sia per tutti coloro che come me sono stati incapaci di realizzare effettivamente un opinione ben definita perchè troppo ampio il contrasto tra chi ha deciso di manifestare contro gli orrori di questa guerra con un sorriso-tanto colore e gioia e chi invece da incappucciato. Nobilissimo il tentativo di riscrivere pratiche e creare nuovi linguaggi, ma forse per turbare la tranquillità quotidiana della gente con lo scopo di farla riflettere è necessaria la cruda realtà..

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riflessione
by pink Monday June 14, 2004 at 02:22 AM mail:  

Una sola cosa mi domando: cosa c'e' di + sovversivo della riconquista e riscoperta del proprio corpo e della propria sessualita'?
Lottare contro un modello che non piace secondo me puo' benissimo essere fatto partendo da cio' che ci e' piu' vicino e che ancora e' capace di sconvolgerci e di farci riflettere: il nostro corpo, la nostra sessualita', le relazioni umane, il piacere, la provocazione/riflessione sulla nostra pelle (nel senso piu' fisico possibile).
Ogni giorno tentano di rubarci un pezzo di noi, ci rimane poco, e attraverso la riscoperta e la valorizzazione/rivoluzione di quel poco che ci rimane e' possibile comunicare e modificare cio' che ci circonda.

Forse questo messaggio non sempre viene compreso e il tutto puo' sembrare un patinato divertimento fine a se stesso. Forse ci sono delle oggettive difficolta' comunicative tra chi era in piazza nel blocco pink il 4 giugno (e lo e' stato in molte altre occasioni) e il resto dei manifestanti. Molte volte noto anche una tendenza ad esprimere valutazioni senza tentare neanche di conoscere cosa esprime "il pink" e fermandosi semplicemente ad una mera osservazione superficiale.
Con queste modalita' si rischia seriamente di ricadere nella solita incomprensione dovuta alla mancanza di comunicaizone...

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FORSE NON COMUNICATE
by (A) Monday June 14, 2004 at 01:34 PM mail:  

Credo che il problema del cosa e come comunicare a chi vi ascolta e vi osserva lo abbiate indifferentemente da chi ve lo fa notare...
Nel senso che è vero che si fa prima a criticare... ma se le critiche da dovunque arrivano ripetono le stesse cose qualcose di vero ci sarà NO...??!!??
Diciamo che queste sembrano motivazioni applicabili più ad
un gay pride che ad una manifestazione contro la guerra...
La liberazione sessuale appare oggi un traguardo importante ma sicuramente non primario.... visto che probabilmente verso le minoranze gay c'è oggi molta più tolleranza di quella espressa verso minoranze di migranti o anche stanziali ma di etnie diverse. Vi è un'oppressione non tanto dei corpi sui corpi... fisica come direte voi ....
ma soprattutto una compressione dei diritti garantiti e delle possibilità negate in partenza... E' vero che per lo stato non siamo nemmeno dei corpi ma dei semplici codici (quello fiscale, il numero della carta di identità, ecc...)
ma in condizioni di normalità ci è concesso di godere pienamente del proprio corpo e conosco molti di noi e di voi che gia lo fanno... Forse però ora è il caso di capire che i nostri opulenti aggraziati colorati invoglianti corpi occidentali si nutrono di quanto sottratto con l'ingiustizia a miliardi di altri corpi assoggettati a sistemi interdipendenti e sottomessi al nostro.
Inoltre non vogliamo che il sesso anche quando identifica minoranze (...forse represse) diventi un'altra categoria utile a dividere e classificare persone e comportamenti...
(il gay e l'etero, il pink e il black, violento e nonviolento)...

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cara PePPina...
by zia pink Monday June 14, 2004 at 02:36 PM mail:  

tu dici:
"04 giugno 2004: Bush è in visita a Roma. Migliaia di persone decidono di scendere in piazza per rendere inospitale la città al fautore della guerra infinita. Il corteo è composito e rappresenta diverse istanze."

... il Pink Paint Party, a proposito di istanze diverse, partiva dall'idea che, visto che non avremmo potuto rovinare la festa al sig.Bush (al massimo, esprimendo il solito livello di conflittualita' io_tiro_una_boccia - le_guardie_massacrano_il corteo la giornata potevamo rovinarla a noi stessi, visto che a Bush non l'avremmo nemmeno sfiorato)

tanto valeva cercare di lasciare dei segni tangibili
nell'immaginario di chi incontravamo
sui muri e nelle strade (un'onda rosa)
e soprattutto... prendendocela bene...

non ci piace la rabbia che deforma il viso
cerchiamo di trasformarla in gioia sovversiva
e ci riprendiamo il PIACERE di lottare

"Noi ci posizioniamo nello spezzone che rappresenta il blocco sociale antagonista, convinte che l’opposizione alla guerra sia opposizione ad un sistema, quello del capitale, che necessita della società di tipo patriarcale per perpetuare la sopraffazione."

ognuno si posiziona dove si trova meglio
massimo rispetto per tutte le posizioni

a me piace il sesso anale, ad esempio
secondo voi sono vittima di un modello patriarcale di sottomissione
o sono troppo avanti perche' slego la sessualita' dalla funzionalita' riproduttiva?
(piccolo test per capire che tipo di femministe siete ;)

"Siamo un collettivo femminista che si occupa da anni di gender all’interno di uno spazio autogestito, e non ci siamo mai sottratte alla sperimentazione di nuove forme di comunicazione, convinte però che forma e contenuto siano inscindibili. Abbiamo sempre lavorato per suscitare riflessioni critiche anche all’interno del movimento, riflessioni che si tramutino in prassi collettiva di cambiamento reale. Spesso il movimento ha ritenuto o ritiene le questioni di genere questioni di serie B, da delegare apaticamente alle donne, genericamente intese. Operazione compiuta anche a Roma in occasione del corteo, (snip)"

scusa?
ma gli uomini (o maschi o compagni come te piace de piu')
non li hai visti?

il blocco rosa non era un blocco di femmine, zia.
magari i maschi non erano immediatamente riconoscibili come maschi
ma ti assicuro che ce n'erano e anche loro hanno messo in gioco i loro corpi, con ogni mezzo necessario...

" ... dove ampia visibilità (soprattutto mediatica) è stata data al “pink bloc” o “blocco rosa”, che, ammiccante e glamour, rimanda ad un immaginario patinato che non scalfisce minimamente le dinamiche di potere."

vedi risposta di pink nel commento sopra

"Noi sinceramente siamo rimaste deluse e amareggiate nel constatare come a fronte di torture, stupri, umiliazioni, guerre preventive e permanenti siano considerate operazioni di avanguardia o provocazioni intellettuali i coniglietti di Playboy (a quale immaginario di liberazione sessuale rimandano?) o slogan come “Meglio battere che combattere”, “Cittadini troie dell’impero”, “Bush è contro ogni desiderio”."

la provocazione e' un'arte e come tale puo' essere compresa o no.
provare a spiegarla non ha senso, per come la penso io.

cmq cittadini troie dell'impero lo dira' qualche amico vostro, e' un linguaggio che non ci appartiene

come avete visto, ci siamo allegramente "fatte troie" con parrucche e altre attrezzature del mestiere
per attirare l'attenzione
per provocare sorrisi (anche di derisione nei nostri stessi confronti... ma chi ha paura di essere preso in giro perde in partenza la possibilita' di comunicare con l'80% della popolazione italiana, che e' retriva e anche un po' rincoglionita)
per instillare desiderio, si', senza vergogna

perche' il desiderio ci libera ed e' piu' anticapitalista e antipatriarcale delle voci svociate che tritano slogan pallosi.

come abbiamo gia' detto, il PPP non ha paura della prova costume...
non solo perche' siamo belli e belle (dentro e quindi anche fuori ;)
ma perche' ci piacciono i nostri corpi ALTRI
siamo stuf* dell'omologazione velina e rivendichiamo protagonismo...

"Mai come questa volta l’involucro scintillante ha celato il vuoto dei contenuti. Questa modalità, questi contenuti non ci rappresentano, e vorremo che il movimento tutto facesse un passo indietro e riflettesse sulle istanze che intende avanzare e sulle forme attraverso le quali comunicarle."

????
la moltitudine e' tale perche' contiene istanze e forme comunicative diverse.
peppina, se non ti va di vestirti di rosa e di autoironia nessuno ti costringera' a farlo.
noi abbiamo rappresentato noi stess* con gioia e rivoluzione ;))
e ancora abbiamo tanto da dare (ne vedrai delle belle).

"Siamo certe che questa lettera non possa suscitare di per sé dibattito e analisi, (snip)"

invece si'... una minima, che vi invita a non fermarvi alle apparenze e a non riconoscere (come al solito) il nemico nella sorella piu' vicina...

discutiamo, confrontiamoci, guardamose in faccia :)
noi pensiamo che si puo' crescere insieme e che le diversita' e le critiche arricchiscono e ampliano i percorsi... solo pero' se c'e' un reale interesse a capirsi.

"per questo invitiamo tutti e tutte a cliccare su
http://www.peppinabausch.org.
COLLETTIVO PEPPINABAUSCH- PISA"

e noi vi invitiamo a cliccare su http://www.pinkabbestia.org

e vi invitiamo pure al gay pride di grosseto, sabato 19, dove ci sara' una piccola delegazione pink ;)






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per (A)
by pink Monday June 14, 2004 at 03:24 PM mail:  

"Diciamo che queste sembrano motivazioni applicabili più ad un gay pride che ad una manifestazione contro la guerra...
La liberazione sessuale appare oggi un traguardo importante ma sicuramente non primario.... visto che probabilmente verso le minoranze gay c'è oggi molta più tolleranza di quella espressa verso minoranze di migranti o anche stanziali ma di etnie diverse. Vi è un'oppressione non tanto dei corpi sui corpi... fisica come direte voi .... ma soprattutto una compressione dei diritti garantiti e delle possibilità negate in partenza... E' vero che per lo stato non siamo nemmeno dei corpi ma dei semplici codici (quello fiscale, il numero della carta di identità, ecc...) ma in condizioni di normalità ci è concesso di godere pienamente del proprio corpo e conosco molti di noi e di voi che gia lo fanno..."

Secondo me qui non si deve parlare di liberazione sessuale ma di riappropriazione della propria sessualita' e fisicita'. Oggi la tendenza e' quella di mettere in secondo piano il piacere e la fisicita' della persona favorendo l'omologazione asessuata e aorgasmica semplicemente perche' il piacere e' fonte primaria di riflessione e di cambiamento interiore, di volonta' di ribellione e di rivoluzione.
La gente che gode con il proprio corpo fa paura, il piacere e' proibito dalla morale, e quello che non viene filtrato dalla morale e' filtrato dalla mercificazione omologante del piacere incapace di provocare qualcosa di + di un temporaneo godimento sterile e singolo.
Il vero piacere, quello autoprodotto o quello di gruppo, quello realmente e consapevolmente ricercato, quello analizzato, quello capace di fare riflettere sul proprio corpo e sulle proprie modalita' di relazionarsi (in qualunque occasione) con gli altri e' soffocato, e' opprresso, fa paura.
Non si tratta di rivendicare il diritto di essere etero, gay, bisessuali, transessuali, transgender, lesbiche, coppie di fatto, singoli volontari, famiglie allargate o quant'altro, ma di rivendicare il proprio corpo e il piacere che puo' scaturirne come il mezzo privilegiato per modificare (dal suo interno piu' intimo e piu' vulnerabile) una societa' che non ci piace.


"Forse però ora è il caso di capire che i nostri opulenti aggraziati colorati invoglianti corpi occidentali si nutrono di quanto sottratto con l'ingiustizia a miliardi di altri corpi assoggettati a sistemi interdipendenti e sottomessi al nostro."

Su questo sono perfettamente d'accordo, sono riflessioni che possono viaggiare in parallelo e spesso intersecarsi. Noi viviamo in una situazione che racchiude molteplici contraddizioni e con queste quotidiane contraddizioni dobbiamo fare i conti. I nostri colorati e opulenti corpi possono tornare ad essere realmente nostri e non di chi ci usa come merce, la riappropriazione del nostro corpo puo', secondo me, essere la strada per iniziare una seria riflessione sul mondo e sui rapporti tra il nostro vivere e quello di chi e' costretto a subire l'invadenza violenta e interessata di pochi a tutto vantaggio di una ristretta minoranza degli abitanti del mondo.
Sono due strade parallele che spesso si incrociano, non vedo quale possa essere la difficolta' o l'asssurdita' di un simile approcio

"Inoltre non vogliamo che il sesso anche quando identifica minoranze (...forse represse) diventi un'altra categoria utile a dividere e classificare persone e comportamenti...
(il gay e l'etero, il pink e il black, violento e nonviolento)..."

Ripeto, qui secondo me non si deve parlare di minoranze o di categorie, ma di qualcosa unificante e unificatore, del proprio corpo e del piacere individuale e collettivo che ne scaturisce. Sono perfettamente d'accordo che la categorizzazione delle persone sia una delle difficolta' e limitazioni maggiori con cui dobbiamo oggi, nelle nostre molteplici contraddizioni, rapportarci.
E' tutto estremamente difficile e io credo che la via per tornare ad essere realmente nostri, per ritornare ad avere un pieno controllo di noi stessi e delle nostre vite, un controllo consapevole e capace di modificare lo stato delle cose, debba partire dai nostri corpi e da cio' di piu' intimo che abbiamo, dal piacere e dai rapporti umani.

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bha!
by degenerata Monday June 14, 2004 at 03:26 PM mail:  

io credo che tutta questa discussine faccia solo che bbene...
ognuno scegli e un po la forma che gli pare...forse si il pink ha contenuti intelletualmente forse troppo complessi:PP...sicuramente variegati....nn si tratta solo di genere...du palle..
pinkabbestiaccia

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forza peppine
by toto' e peppino Monday June 14, 2004 at 06:08 PM mail:  

hanno ragione le peppine!
in manifestazione ci si va col volto truce e si gridano slogan cattivi.
soprattutto bisogna essere NOIOSI, la gioia e' controrivoluzionaria. se poi nessuno ci caga e' perche' sono dei bastardi asserviti al capitale.

che schifo il pink bloc! addirittura ho visto che una di loro e' inciampata e ha detto "cazzo": sessista di merda!!!

poi, vabbe', tirare davvero la roba ai poliziotti no, poi ci picchiano. basta disobbedienti, basta pink, siete tutti dei buffoni. bisogna cercare di essere piu' brutti e cattivi possibile e stare in 10 dietro a uno striscione con delle bandierine rosse con una trave a fare da asta: questo e' il modo di fare manifestazioni. niente musica, sono consentiti solo canti di lotta entro e non oltre il 1977 purche' noiosi. gli slogan devono essere contro la polizia, contro bush e contro sharon. non si torna a casa se non si e' scandito almeno 100 volte "palestina-libera'-palestina-rossa". chi sorride verra' fucilato sul posto.

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per (A):queer, guerre e corpi
by queerizing Tuesday June 15, 2004 at 04:08 PM mail:  

"...diciamo che queste sembrano motivazioni più applicabili ad un pride che ad una manifestazione contro la guerra..."
Perchè,credi che le questioni di genere,identità e orientamento sessuale siano dissociate dalla logica del capitale,dalle logiche di guerra,dalle lotte per la rivendicazione di diritti di varie categorie sociali,dalle lotte per l'autodeterminazione dei popoli?In un pride non si manifesta solo per il riconoscimento di diritti alle persone GLBTQ (di cui pure c'è ancora tanto bisogno..).Informati sui percorsi delle tante realtà queer,in Italia e all'estero(fatti un giro su http://www.queerforpeace.org).
"...Forse però ora è il caso di capire che i nostri opulenti,aggraziati,colorati CORPI occidentali si nutrono di quanto sottratto con l'ingiustizia a miliardi di altri CORPI assoggettati a sistemi interdipendenti e sottomessi al nostro."
Prima di tutto grazie per averci illuminati,da soli non ce l'avremmo mai fatta..comunque vedi che sempre di confronto tra Corpi si parla?tutto nasce da lì,ci esprimiamo,subiamo,facciamo la guerra o la lottiamo,battiamo o combattiamo con i nostri corpi...e sì che sono concetti vecchi di decenni,che dovrebbero essere ormai scontati!Partire dai nostri corpi vuol dire (anche) relazionarci tra noi con ciò che più ci accomuna:i corpi,i desideri (non solo sessuali),"eliminando" una serie di pregiudizi.
Per quanto riguarda sesso e minoranze,il sesso non divide,semmai unisce (e a volte tradisce..);non è che i gay,i pink,i migranti,le femministe e quant'altri vogliono dividersi in categorie,sono altri che li hanno storicamente divisi,e in genere il processo che cercano di attivare e incentivare è proprio quello di "uscire fuori" dalle categorie..ma partendo prima di tutto dal loro specifico d'identita' (non categoria).Non è che da un giorno all'altro si può essere post-identitari (sarebbe troppo comodo,prima di tutto per il cosiddetto potere).Vabbò,comunque mi sto dilungando troppo:queste cose è meglio scoprirle e viverle sulla propria pelle,magari partecipando attivamente alle pink-iniziative..kizz

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X ZIA
by °° Tuesday June 15, 2004 at 05:06 PM mail:  

se per te la provocazione del ppp,che a quanto pare farebbe parte di un nuovo sistema di comunicazione, di un nuovo linguaggio, non necessità di essere spiegata, anche se non è stata compresa, a mio dire sarebbe più opportuno un contesto diverso da quello di una manifestazione pubblica per l'attuazione di questa forma comunicativa..se si può chiamare tale. cosa significa "per me non andrebbe spiegata"?? se stai manifestando con l'intento di comunicare,se non sei compreso devi spiegare perchè altrimenti te ne puoi rimanere nel tuo bel solipsismo senza prenderti la briga di scendere in piazza... quindi,please ,tu che sei sopra a tutti i miseri italiani ignoranti..illuminaci..

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x ZIA
by °° Tuesday June 15, 2004 at 08:30 PM mail:  

..delle critiche non puoi farne un aquestione personale..

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sigh-sigh!!
by °° Tuesday June 15, 2004 at 09:27 PM mail:  

A quanto pare sua Gra-ZIA non ha concesso a noi poveri peccatori ignoranti l'onore di elargire conoscenza e sapienza..mondo infame...come potremo sopravvivere....
RIPROVEREMO..FORSE SAREMO + FORTUNATI..

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non c'e' peggior sordo...
by zia pink Wednesday June 16, 2004 at 10:01 AM mail:  

... di chi non vuol sentire (immagino che questa la sapevate o avete bisogno del libretto di istruzioni per capire anche questa?)

sory
penso che le cose siano state spiegate abbastanza e ora come ora non ho tempo di dilungarmi.
ci prepariamo a nuove iniziative, come v'ho detto, in contesti in cui magari sara' piu' naturale e immediata la comprensione
e stiamo lavorando al sito per rendere alcuni passaggi piu' comprensibili.
purtroppo nessuno ci paga e abbiamo tutt* altre militanze e impegni, per cui, per le spiegazioni spiegate dovrete portare un po' di pazienza.

se siete curios* e pront* alla contaminazione sarete benvenut* ai prossimi gay pride nazionale (a Grosseto il 19 giugno) e a Roma il 3 luglio... e forse NELLA PRATICA potrete capire meglio cosa vuol dire far parte di un pink block

di piu' non so che dirvi.

vi auguro una giornata pink, piena di gente che vi sorride, vi regala caramelle e ve la fa prendere bene

:*

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X QUEERIZING
by (A) Thursday June 24, 2004 at 12:30 PM mail:  

Tranquilli nessuno ha intenzione di illuminarvi.... costerebbe troppo in termini di bolletta...
Dici che non usate il sesso come veicolo di differenziazioni però continuate a definirvi lesbo, gay , trans, pink, queer o davvero dite che sono solo definizioni imposte dall'alto e non scelte dagli stessi soggetti???
Sicuramente questo non è vero per pink, queer...
Inoltre oggi essere gay, almeno nei paesi occidentali, non è più motivo di discriminazione, il che non vuol dire che dobbiate per forza essere simpatici a tutti.
Il mio illuminante pensiero come lo avete definito voleva solo mettere in evidenza che difficilmente un sistema che manda tranquillamente al macello donne bambini vecchi e animali difficilmente potrà occuparsi delle vostre sottigliezze rosa. Facciamoci prima rispettare come esseri umani... e poi se sarà necessario ognuno potrà esplicitare i propri gusti sessuali ( mi sembra che il vostro discorso non vada oltre questo)... inoltre t assicuro che quando lo stato o la giustizia o le malattie o le guerre mi impediscono di godere pienamente del mio corpo non mi chiedono mai prima se sono etero o gay...
Pensiamo prima alle cose importanti e poi
potremo mangiarci i confetti, magari a qualche trasgressivo
MATRIMONIO gay... come in California WOW....

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