Que se vaian todos
Immancabile, non certo inaspettata, è arrivata la sentenza. Non è la prima e non sarà certamente l'ultima sentenza politica. Si è voluto colpire, con la condanna ad un anno e quattro mesi, il Movimento di lotta per la casa, una delle poche realtà che in questa città fa del conflitto e del protagonismo sociale il proprio modo di essere. Si vuol far passare la questione abitativa, e le proteste ad essa collegata, come un problema di ordine pubblico affrontabile con processi e condanne. Nel '95, coerentemente con la lotta portata avanti e per denunciare il comportamento dell'amministrazione comunale, venne effettuata una protesta in Palazzo vecchio. A distanza di dieci anni una sentenza che certamente non fermerà il Movimento di lotta per la casa, le occupazioni (come dimostra l'ultima effettuata dagli immigrati somali) e tutto il movimento di opposizione sociale in questa città (qualche giorno fa un nostro compagno è stato condannato per essere stato identificato in consiglio comunale durante l'approvazione del centro commerciale nell'area ex-Longinotti). L'amministrazione guidata dal DS Dominici si è caratterizzata in questi anni come un vero e proprio comitato d'affari. È inutile, oggi, che questo politicante si affanni ad invitare al voto al prossimo ballottaggio evitando l'astensionismo, anzi facciamo nostra la parola d'ordine del movimento argentino “Que se vaian todos”. Da parte nostra non abbiamo mai smesso di denunciare con iniziative, analisi politiche etc., l'apparato repressivo. Allo stesso tempo non abbiamo mai smesso di fare solidarietà politica con chi viene colpito dalla repressione (dai lavoratori agli immigrati ai prigionieri politici). Continueremo a farlo!
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