SOLIDARIETA' A TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI
In un breve arco di tempo arresti a Genova, Padova, Pisa, Cagliari, Sassari e di nuovo Pisa, la chiusura del "Fraria", l'ergastolo alla compagna Lioce, una serie di provocazioni sbirresche in giro per l'Italietta Felix. Ma, come più volte abbiamo detto, questo non ci stupisce. La repressione è l'elemento endemico e ineliminabile del Sistema capitalistico, nè ci troviamo di fronte ad un momento "emergenziale", ad una supposta mancanza di democrazia; al contrario è la democrazia -in quanto forma migliore del dominio di classe borghese- che produce l'esistente, ovvero la normalità della repressione: verso chi si ribella e verso tutto il corpo sociale, proletari e sfruttati, potenzialmente pericoloso per l'ordine costituito. Gli strumenti della democrazia borghese non ci appartengono, il terreno del diritto non è il nostro terreno. I rivoluzionari non si chiedono se un compagno arrestato è innocente o colpevole, distinzione valida solo per sbirri, magistrati, cittadini-gendarmi e benpensanti, per chi ha introiettato norme e regole di questa società putrida. Un compagno arrestato è in ogni caso uno di noi, una nostra parte e va quindi amato, rispettato, liberato, veramente e non solo a parole. Sabato 19 saremo presenti a Pisa, l'iniziativa di Viterbo è rinviata ( e parzialmente modificata) a Domenica 27, quando, riappropriandoci di uno spazio si terrà un pomeriggio di solidarietà e lotta, con sottoscrizione per i compagni arrestati.
Per la rivoluzione proletaria Onore a tutti i compagni caduti combattendo contro lo Stato e il Capitale
Comitato cittadino contro il carcere e la repressione sociale
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