Livorno:Pennisi chiede l'archiviazione del caso della morte di Marcello Lonzi nel carcere delle Sughere.
CARCERI:DETENUTO MORTO;PM CHIEDE ARCHIVIARE Ha chiesto l' archiviazione del procedimento il pm livornese Roberto Pennisi, in relazione alla morte in carcere di Marcello Lonzi, il detenuto rinchiuso nel carcere delle Sughere che secondo l' autopsia perse la vita in seguito ad un arresto cardiaco. La madre, Maria Ciuffi, ha invece sempre sostenuto che il figlio sarebbe morto in seguito a un pestaggio subito in cella e in questi mesi si e' battuta per tenere aperta l' inchiesta. A pochi giorni dal primo anniversario della morte - Lonzi e' deceduto lo scorso 10 luglio - il magistrato ha ritenuto che non vi siano responsabili per quel tragico evento. Di parere opposto il legale di Maria Ciuffi, l' avvocato Vincenzo Trupiano, che ha gia' preannunciato la sua volonta' di opporsi all' archiviazione e di chiedere il proseguimento delle indagini. ''Avevamo presentato nelle scorse settimane un' istanza per avere risposte sulla perizia tossicologica - ha spiegato il legale - ma Pennisi non si e' neppure degnato di risponderci. Ora ci opporremo alla richiesta di archiviazione, perche' il magistrato deve sapere che non sara' ne' lui, ne' io a decidere come andra' a finire questa brutta storia, ma un giudice che si esprimera' dopo aver preso visione degli atti. E staremo a vedere se saranno ritenuti sufficienti per chiudere le indagini, o se invece riterra' opportuno chiedere un supplemento di attivita' istruttoria per fare piena luce sulla morte di Marcello''. Da notare che Pennisi è lo stesso che ha condotto l'irruzione nei centri sociali Godzilla e Centro Politico 1921. Io ho visto le foto agghiaccianti di Marcello pestato a morte, me le ha mostrate la madre, solo un idiota o un delinquente può sostenere che non sia stato massacrato fino alla morte. Però preferisce perdere tempo, soldi, creando casino per cercare un bel niente ai centri sociali.... A servizio di chi è allora la magistratura? Solidarieta alla madre di Marcello, e a tutti i perseguitati.
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