Miniera chiusa, ma ci lavorano in 6000.
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E' successo la settimana scorsa, ma si è saputo solo oggi. Qualche decina di minatori è rimasta sepolta nel crollo di una galleria nelle miniere di Shinkolobwe. 9 i morti accertati, una trentina sarebbero rimasti, sconosciuti, nelle viscere della terra.
La miniera di Shinkolobwe è famosa perchè dalle sue viscere proveniva l'uranio usato per le bombe atomiche sganciate dagli americani sul Giappone alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
La miniera, in teoria, sarebbe chiusa; quando negli anni '60 i belgi lasciarono il Congo la inondarono e misero un pesante tappo sotto forma di colata di cemento.
Non è bastato, la miniera, oltre all'uranio, contiene il coltan, l'ormai tristemente famosa colombite-tantalio, fondamentale per le batterie di cellulari ed aggeggi elettronici, intorno ad essa si è radunata una folla di diseredati schiavizzati dal potente di turno, turno che negli anni passati non è mai durato molto, essemdo la regione contesissima proprio a causa del Coltan.
In una inchiesta a gennaio la BBC trovo' al lavoro oltre 6000 improvvisati minatori, in quali condizioni è favile immaginarlo.
Il traffico, completamente clandestino, si avvale di fornaci private nei pressi della miniera, il minerale viene poi inviato fuori del paese dal vicino Zambia, e poi acquistato senza colpo ferire dalle multinazionali attive nel business delle batterie.
Mentre l'AIEA (Agenzia Atomica) si dice preoccupata per la possibilità che il poco uranio rimasto possa finire nelle mani di terroristi, nessuno sembra preoccuparsi della sorte dei minatori, come di quella della zona, contesa da anni da signori della guerra in combutta con i trafficanti di minerali.
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